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Autore: Niska89    29/08/2020    0 recensioni
...piccola one shot su alcune emozioni celate del nostro amato Bakugo, con un piccolo confronto tra i due!...
“Entri in classe e sorridi come un cretino a chiunque, poi ti giri verso di me e sembra che stia crollando addosso un cazzo di muro!”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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// Storia senza troppe pretese, abbiamo un Midoriya confuso e un Bakugo gelosino!!! Buona lettura!//


Kacchan” ancora con quel nomignolo. Se lo sento ripetere anche solo un’altra volta ti giuro che ti spacco questo banco in testa, specialmente se continui a fissarmi con quello sguardo perplesso.  

Mi sono rotto il cazzo di vedere quella tua stupida faccia lentigginosa illuminarsi di gioia, quando guardi gli altri. Entri in classe, appoggi lo sguardo su ognuno di queste inutili comparse, e sorridi. Poi guarti a me, e abbassi lo sgardo intimorito, sei nervoso, come se potessi ucciderti anche solo con lo sguardo. Sei proprio un coglione. È da due anni che non ti sfioro, quella litigata per All Might non conta, non... non contarla.  

“Cazzo avete da guardare? Tornatevene ai vostri stupidi e inutili discorsi!” Avverto qualcosa pungermi la spalla attraverso la mia giacca, probabilmente qualche scheggia del banco che ho fatto saltare in aria si è incastrata nel tessuto. Fanculo. 

Non ne posso proprio più di questi idioti. 

Katsuki cos’è successo? Voglio dire sei sempre arrabbiato, questo è normale” devi per forza sottolineare quell’ultima parola, certo che sono incazzato, guardalo! Guarda quella faccia di merda! 

“Ma quello che voglio dire è, perché hai fatto saltare il banco in aria?!”  

“Fatti i cazzi tuoi Kirishima!” lo scanso via, no, oggi nemmeno lui riuscirà a calmarmi. 

Mentre mi allontano, avverto I suoi occhi che puntano la mia schiena, mi seguono, in ogni mio più piccolo movimento. Deku, sei estenuante!  

Lo so già a cosa starà pensando, quei stupidissimi ingranaggi nella sua mente staranno girando come fottute trottole, alla ricerca di una spiegazione valida per il mio comportamento. 

Fottiti Deku. 

Sbatto la porta alle spalle, e mi dirigo per il corridoio. 

Sento echeggiare dei passi dietro di me, il loro rumore è flebile e frettoloso. Accelero il mio di passo, non voglio che quel cretino mi venga dietro, vorrà parlare e bla bla bla. 

Nonostante questo, me lo ritrovo alle calcagna, come quando eravamo piccoli, non si smentisce mai! 
Mi sta proprio facendo perdere la pazienza, e di quella ne ho ben poca! 

“E allora! Che cazzo vuoi?” mi giro di scatto per coglierlo alla sprovvista, e non rimango deluso nel vedere l’espressione sorpresa e spaventata sul suo viso. 

Fa qualche passo indietro. 

“ P... per...perch...” balbetta qualche frase senza senso, per poi schiarirsi la gola. 

“Parla a voce alta Deku di merda!” incassa il colpo, e continua con la voce più chiara e squillante. 

Perché sei arrabbiato Kacchan?” 

“Non sono cazzi tuoi!” taglio corto dandogli poi le spelle... ma so già che non si arrenderà così facilmente. 

“Kacchan” piagnucola inseguendomi. 

Mi dirigo all’esterno della scuola, ho bisogno di una fottuta aria fresca, la sua presenza mi innervosisce. 

“Mi lasci le palle in pace Deku?” prendo un profondo respiro chiudendo gli occhi, il sole è cosi piacevole sopra la pelle, infuocato, come il mio potere! 

Purtroppo per me continuo a sentire quegli stupidi occhi puntati addosso. 

Prendo un altro profondo respiro. 

“Pensavo che avessimo stipulato un qualche tipo di tregua, no Kacchan?”  

Che noioso. 

Kacchan?” mi richiama, insistentemente. 

“Kacch?” 

“Ohi!!! Ma la vuoi smettere di infastidirmi, vai ad importunare i tuoi amici con le tue smancerie!” dico brusco guardandolo negli occhi.  

Lui non sembra cedere, dovrò prenderlo a schiaffi in faccia, magari lo capirà così.  

Kacchan, io” 
“E basta! Non ho voglia di parlare con nessuno, lasciami in pace, non so come cazzo dirtelo!” 

Lui abbassa lo sguardo, sembra ferito, ma cosa m’importa? Tanto andrà a piangere sulle spalle di faccia metà, o di quella dai poteri gravitazionali, o di quel quattrocchi.  

Andrà da tutti i suoi amici, quelli che lui chiama quando vuole passare una bella giornata, o quando ha bisogno di essere consolato come una merdosa principessa! Andrà da loro, e poi gli sorriderà, ah fottuto Deku, e poi li guarderà con dolcezza, con gratitudine, senza timidezza, e senza quell'aria spaventata che ha quando incrocia il mio sguardo.  

Non so perché mi stia scaldando tanto. Persino le mie mani continuano a chiudersi a riccio, fottuto Deku. 

La devi smettere, la devi smettere di trattarmi con i guanti, di preoccuparti per me, di volermi parlare.  

Non siamo amici. 

Deglutisco. 

Noi, non siamo amici, non lo siamo mai... 

“Kacchan volevo solo sapere se stavi bene! Tutto” 

“E stai zitto!” 

L’espressione sul suo viso si fa per un momento accigliata, come se avessi detto qualcosa di sbagliato che lo ha indispettito. 

“Ok” risponde secco, e osa darmi le spalle. 

Questo è troppo. 

“OHI” lo prendo per un braccio e lo faccio voltare nella mia direzione. 
“Non darmi le spalle, se non te lo dico io di farlo!” non so nemmeno io cosa sto dicendo. 

Ma fanculo, mi... Mi fa innervosire. 

“Cosa?” appare confuso e sgrana gli occhi, “Non... non credo di aver capito bene” 

“Stavi parlando con me, chi ti ha detto che potevi tornare dai tuoi FOTTUTTI AMICI!” Urlo le ultime parole, senza nemmeno rendermene conto. 

Lui sembra ancora più frastornato dalla mia reazione, ma sembra riuscire a cogliere qualche info che sfugge anche a me. 

“Anche tu sei mio amico Kacchan” dice con una naturalezza tipica di un bambino. 

 

Ecco, lo sapevo.  

Lo sapevo che avrebbe detto qualche cazzata del genere. 

Amico. 

“Sei proprio strano...ti ho bullizzato per anni, e tu, mi chiami in quel modo?” 

Dico amaramente, lasciandogli andare il braccio di malo modo che inconsapevolmente continuavo a stringergli. 

“Lo so, te l’ho già detto durante quello scontro che abbiamo avuto tempo addietro” fa una pausa. 

“Lo so che avrei dovuto stare lontano dalla persona che mi picchiava, ma... insomma, sei sempre stato il mio punto di riferimento, ciò che volevo di!” 

“E basta! Mi hai già detto queste cazzate!! Io e te non siamo amici, o non mi guarderesti in quel modo!” 

“No Kacchan ti sbagli, non ti guardo dall’alto in basso!” dice sbrigativo. 

“NO!” alzo la voce. 

“Non in quel modo” mi affretto a specificare, “ma come se avessi una fottuta paura di me! Come fossi un Villain!” il mio urlo si fa sempre più rabbioso. 

Lui rimane ammutolito. 

FINALMENTE. 

Per la prima volta quella sua merdosa bocca non ha parole da proferire! La mia voce invece vuole uscire, e avvolgerlo, e graffiarlo e ferirlo. 

“Entri in classe e sorridi come un cretino a chiunque, poi ti giri verso di me e sembra che stia crollando addosso un cazzo di muro!” 

“ Ma porca puttana, e questo per te è essere un amico! Sei tutto allegro e felicino con gli altri, e poi viene nella mia direzione e diventi una fottuta principessa a cui gli è morto il fottutissimo principe azzurro! Mi sono rotto i coglioni di queste faccine, e di questo atteggiamenti, e non me ne frega niente se adesso sei dispiaciuto o queste cazzate... 
Non m’interessa esserti amico. Voglio solo che tu la smetta!” 

 

“E di qualcosa cazzo?!” sbraito, riprendendo un attimo di fiato. 

Mi sono proprio sfogato, adesso la smetterà di sembrare una vittima, e non i guarderà come se fossi il suo carnefice, “Non lo sono più” dico sottovoce.  

Fanculo, oggi non riesco a controllarmi. 

Non avrei dovuto alzarmi dal letto, lo sapevo! 

Continuo ad aspettare qualche tipo di reazione, ma questo se ne sta  come un cretino!! Poi uno non si deve incazzare! 

“Ohi” alza un momento le spalle, come se lo avessi sgridato. 

“Scusami Kacchan... io, io non ho mai realizzato... è la prima volta che ne sento parlare, perché?...Perché non me lo hai detto prima che ti sentivi così?” 

“Non sento un cazzo di niente merdina! Voglio solo che tu la smetta di fare la vittima! Non faccio più il bullo, sono un eroe adesso, quello che diventerà primo e che supererà anche il tuo fottuto Quirk!”  

Si rimpicciolisce un pochino, rinchiudendosi in sé, tenendosi le braccia e portando leggermente in avanti il busto, e si mordicchia il labbro inferiore, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. Alza lo sguardo serioso.  

Kacchan, tu sei mio amico!” dice accentuando l’ultima parola. 

Roteo gli occhi al cielo, ci risiamo. 

“Sei mio amico, e tu questo lo devi sapere! Voglio che lo capisca! Sei l’unico che sa di... bè...” 

“Si lo so!” 
“Ok. Io e te ci conosciamo da che eravamo bambini, ti ho sempre ammirato, e io...scusami se hai pensato quelle cose di me. Cercherò di cambiare il mio modo di guardarti” 

“Non è quello il punto Deku” non ha capito nulla. 

“No Kacchan?” 

“Lascia stare, non ho più tempo da perdere con una mezza calzetta come te” 

Lo scanso spingendolo via, e m’incammino nuovamente verso la scuola. Mi sono rotto di lui. 

Kacchan aspetta!” 

Mi blocca per il polso.  

Lasciami! 

Cerco di togliermelo di dosso, ma usa i suoi poteri, è cosi testardo. 

“Nooo, non ti lascerò andare prima di aver concluso questo discorso come si deve!” 

“Mollati stupido di un Nerd!” lo prendo a pugni in testa, non troppo forte, ma il tanto per togliermelo dalle palle! 

Noooo ooooo!” 

Dio quanto è fastidioso! 

“Non ho paura di te Kacchan, non più e ti perdono!” 

Mi blocco con il pugno in aria. 

Cosa? 
“Io... ti... perdono. Se.. Se è questo che stai cercando, io ti perdono!” 

COOOOSA??? 
“ Sei proprio un fottutissimo Nerd, da cosa cazzo dovrei essere perdonato? E poi da te?” 

Mi guarda negli occhi intensamente stringendo la presa. 

“Io ti perdono..”... “Non importa quello che è successo, noi siamo qua e siamo persone diverse. Io, Kacchan, ti giuro che non ti guardo in quel modo per farti sentire un villain, o in colpa per qualcosa!” 

“E allora perché eh? Perché ti comporti come se fossi l’unica persona al mondo di cui non sopporti la vista? Che vuoi evitare? Come se avessi qualche malattia mortale? 
Mi sono rotto il cazzo di vederti sorridere con chiunque e non con me! Ci ho pensato, e pensato, e pensato, perché cazzo ti comporti cosi se non perché hai ancora paura di me? Io...” non so perché con lui non riesco mai a trattenermi. Ogni volta, quando qualche cosa preme nel profondo, e riesco a cacciare quella merda affondo, lui riesce sempre, sempre a tirarla fuori! 

“Io” borbotta una serie di cose, e arrossisce, ma che cazzo? Si schiarisce ancora una volta la gola. 

Kacchan, ecco, tu... ecco, io!” ma cosa sta blaterando? Gli tolgo la mano dal mio polso, voglio proprio picchiarlo. 

“Non sono sempre impegnato!” mi sfuggono le parole di bocca. 

Lui mi guarda con un’espressione interrogativa stampata in viso. 

“Se hai un fottuto giorno libero, e io devo usarti come sacco da box per i miei allenamenti, potremmo anche farlo!” sposto lo sguardo in un'altra direzione, avrà capito? 

“Mi stai chiedendo di passare del tempo assieme, Kacchan?”  

“Ma che cazzo stai dicendo? Ho detto che potresti starmi attaccato al culo, come quando eravamo bambini e seguirmi da bravo cagnolino quale sei!” 

“Cagnolino?” 

“Mi sono rotto!”  

“No, no aspetta Kacchan!” mi si avvicina tutto sorridente. 

Finalmente. 

Sorride al mio fianco.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

 And there are thousands of dangers
You just have to remember that
There's a great friend in me!
More than a friend in me!
 

 

                                                                                                      

 

 
   
 
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