Anime & Manga > Ranma
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Autore: LilaChan    30/08/2020    3 recensioni
AGGIUNTO VII CAPITOLO
Le cose erano presto tornate alla normale quotidianità, dopo il tentativo di matrimonio fallito.
Ranma e Akane non avevano mai trovato abbastanza coraggio per parlare e confrontarsi dopo il disastro di quella giornata, ma entrambi avevano accettato con filosofia l'ennesimo strambo epilogo.
In fondo erano dei ragazzini e il tempo per prendere le cose sul serio ce ne sarebbe stato.
Senza dirsi nulla, i due avevano tacitamente deciso di rimandare i chiarimenti, magari dopo la conclusione della scuola superiore.
Nel frattempo i giorni trascorrevano.
La collezione di biancheria intima di Happosai era sempre più ricca; Shan Pu non perdeva mai l'occasione di estorcere un appuntamento a Ranma con uno dei suoi trucchetti; Ryoga continuava ad essere convinto di aver raggiunto un nuovo capo del mondo, salvo accorgersi di ritrovarsi a pochi passi da Nerima ed Akane non era ancora riuscita a cucinare un pasto decente.
Ma assieme alle solite abitudini c'erano stati anche alcuni piccoli cambiamenti..
***Ho sempre letto con passione le storie di questo piccolo mondo.
***Da oggi provo anche io a mettermi in gioco.
***Vi prego di non risparmiare commenti e consigli.
***Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Su un'enorme coperta patchwork stesa sull'erba umida, le ragazze Tendo se ne stavano distese supine ad ammirare il cielo, con le teste convergenti al centro ed i corpi distanti, come a comporre una grande stella.
Le loro risate genuine risuonavano per tutto il giardino.
Era una serata di ricordi e confidenze.

- ..e quella volta che papà si era infilato nella vasca trovando le anguille che Akane aveva deciso di salvare al mercato? - rievocò Nabiki, sorridendo.

< HaHaHaHaha >
- Ci volle una settimana intera per fargli passare la sensazione di viscido - rispose Kasumi

- .. Giusto in tempo per trovare la scimmietta nascosta nel santuario, che avevo requisito a quell'isterico domatore del Circo! - ricordò ridendo Akane
- Fu per un'ottima causa - concluse con uno scherzoso cipiglio.

< HaHaHaHaha >
Presero respiro, scostando le lacrime per il troppo riso.

- Hai sempre saputo il fatto tuo - riconobbe Kasumi alla sorella minore - Fiera e testarda, soprattutto con chi riceveva qualche sopruso. Proprio come la nostra cara mamma.. -

E in un attimo i sorrisi lasciarono spazio alla malinconia.

- Chissà cosa direbbe adesso, se sapesse che stai per sposare un uomo così bizzarro! - cercò Akane di sviare, tentando di riportare la conversazione sui toni leggeri.
Ma non le riuscì troppo bene.

- La mamma non si lascerebbe ingannare da giudizi frettolosi - rispose piccata Nabiki.

- Oh andiamo Nabiki! Non vorrai dirmi che ti senti offesa! Kuno è sempre stato un tipo stravagante.. - cercò di tamponare Akane, sollevando una spalla.
- Ok, ammetto che non mi stia sforzando troppo ad accettare in modo positivo il mio futuro cognato.. ma è perché lo considero veramente tanto distante da te...

Sentendola silenziosa, Akane si sollevò restando seduta e cercó lo sguardo della sorella.
- Il mio timore è che.. che tu non ti renda conto della scelta che stai per comp..

- Chi ti dice che io non ne sia consapevole? - la interruppe bruscamente Nabiki, sollevandosi anche lei a sedere

- Nabiki - proseguì ostinata Akane - È convinto che ti abbia messa incinta dormendo assieme! -

- Oh ma quello glielo spiegherò con modi dolci a tempo debito. Kuno è sempre stato un po' sulle nuvole - sorrise Nabiki, pensando a quanto fosse sempliciotto.

- E se non la prendesse tanto bene come credi? - la incalzò la minore.

- Te lo ripeto: il tuo è un giudizio frettoloso.
Sono praticamente cresciuta accanto a lui, ritrovandoci sempre in classe insieme. Kuno ha bisogno di essere guidato ed indirizzato. Non devi dimenticare che ha trascorso la vita da solo con la sorella, senza la vicinanza né l'affetto di un adulto, se non quello del povero Sasuke - spiegò lei quasi tenera.
Poi riprese subito il suo solito contegno e guardò con aria superiore Akane:
- Tu pensi che io non mi renda conto delle mie azioni. Invece sono perfettamente conscia della scelta che sto facendo.
E vuoi sapere perché?
Perché io mi conosco. So come sono e so quello che voglio. E non mi vergogno di me stessa. -

- Chiamalo arrivismo o opportunismo, ma la verità è che per me non c'è niente di meglio che godersi la vita in una grande villa, accanto ad un bel giovane e docile ragazzo come Kuno - concluse placida Nabiki.

- E se ti rendessi conto che non sia abbastanza?
Sei una ragazza troppo intelligente per vivere in questo passivo parassitismo.
- Cosa farai se e quando te ne sarai stancata? - le chiese Akane sconcertata.

- Tsè! Non dirmi che devo spiegarti che servono a questo i divorzi! - le rispose l'altra cinica.

- Nabiki - si intromise infine, pacatamente, la sorella maggiore, anche lei ormai seduta.
- Io non riesco a comprendere il tuo punto di vista: è semplicemente troppo lontano dal mio. - ammise subito
Ma se ci assicuri che tu sia felice così, allora non occorrono altre spiegazioni. Vero Akane? - cercò di conciliare con un sorriso Kasumi.

Akane non riusciva a nascondere la sua perplessità: l'espressione del suo viso parlava chiara per lei.
Le parole dirette della sorella l'avevano molto scossa.

Nabiki allora comprese che le domande di Akane non erano accuse, ma rivelavano una seria preoccupazione per il suo destino.

- Sai Akane, dicevamo poco fa che hai sempre avuto un animo testardo e altruista. Ma.. - e qui Nabiki cambiò tono e si fece più affettuosa
- La vera questione è: tu sai chi sei? Sai che cosa vuoi veramente? Cosa ne sarà di te appena ti sarai diplomata?
Con la fine della scuola, ti posso assicurare che la mente ti si affollerà con tutte queste domande. Non è sapere COME sei ma CHI sei che fa la differenza-

Kasumi, come per sostenere le parole della sorella, prese le mani di Akane e la guardò intensamente - Quando ti diciamo che sei cocciuta, irascibile e permalosa non vogliamo insultarti, sorellina, ma aiutarti a capire che sei ancora troppo acerba.
Siamo certi dei sentimenti che tu e Ranma proviate l'uno per l'altro. Molto di più di quanto lo siate voi stessi - sorrise, inclinando il capo.

- Per quanto tempo pensate di andare avanti con gli insulti, i pugni, le martellate e quelle esagerate scenate di gelosia? - proseguì Nabiki
- Ma soprattutto, sei ancora convinta di volerti occupare della palestra? O c'è altro che ti ispira, per cui pensi che varrebbe la pena spenderti per il resto della tua vita? -

...

Il suono della campanella sancì finalmente la conclusione della lezione: era arrivata l'ora di andare in pausa pranzo.

Akane salì sul tetto assieme a Yuka e Sayuri per lasciarsi andare un po' a del sano pettegolezzo, lontano da orecchie indiscrete.

- Ma quindi questo fine settimana tua sorella Nabiki e Kuno si sposeranno? - chiese allibita Yuka all'amica.

- Eh sì! Stiamo facendo le corse per i preparativi: Kuno è molto esigente - spiegò, ancora frastornata, Akane.

- Ma tu pensa! Ha fatto prima lui con tua sorella di quanto non ci stia impiegando Ranma: è davvero un impedito - sentenziò Sayuri.

- Piuttosto, Akane, perché tu e Ranma non venite una di queste sere con me e Mamoru a fare un giretto? Sarebbe elettrizzante combinare un appuntamento a 4! - le propose Yuka.

- Beh.. in realtà.. la vedo un po' difficile adesso accordarsi. Sai, con l'organizzazione del matrimonio.. - cercò di inventarsi come scusa, Akane
- Non uscite più insieme voi due con i vostri ragazzi? Ci sono stati dei problemi? - domandò ingenuamente la ragazza alle amiche.

- L'unico problema è che da quando Sayuri e Toru l'hanno fatto, non cercano più troppe scuse per andarsene in giro! - rispose, con un sorrisetto malizioso, Yuka.

- CHE COSA?! E non mi racconti nulla tu, Sayuri?? - le domandò Akane un pelo imbarazzata e, sì, anche con una punta di invidia.

- Oh dai! Non volevo mica appendere i manifesti! - fece l'amica di rimando, cacciando una linguaccia a Yuka
- Però.. ecco.. a te l'avrei detto. Aspettavo solo il momento giusto.. Mi sembrava poco delicato parlartene, visto il tuo rapporto con Ranma. Ad essere sincera, temevo anche che avresti potuto un po' giudicarmi, Akane - aggiunse, guardandola con aria mortificata.

- Giudicarti? - restò stupita Akane.

- Sì, beh.. sapendo del vostro fidanzamento esclusivamente platonico.. pensavo che per te fosse sconveniente avere rapporti fuori dal matrimonio - spiegò Sayuri, quasi in modo scontato.

- A meno che tu non ci nasconda qualche dettaglio, noi eravamo rimaste che l'unico bacio scambiato fosse quella volta che Ranma si comportó come un gatto - la sostenne Yuka.

- Oh.. - disse semplicemente Akane, abbassando lo sguardo.
La ferí ricevere quel giudizio, dalle sue amiche.
Le scocciava passare per bigotta. Ma non era proprio lei, in fondo, la prima a dare del pervertito al proprio fidanzato in ogni occasione?

Elaborò in fretta le proprie sensazioni. Quindi sollevò nuovamente il capo e con un sorriso conciliante rispose:
- Sì, in effetti abbiamo un po' dei tempi di attesa lunghi ..ma questo non significa che tutti debbano essere imbranati come noi, giusto?!
Allora, mi vuoi raccontare com'è stato?

...

Ukyo aveva scelto di starsene da sola, per conto suo, durante la pausa, sostando sotto le fronde di un grande Ginkgo. Non fece una piega quando si accorse di Ranma appeso su un ramo, a testa in giù, che la fissava.

- Cosa te ne fai lì sopra? Hai intenzione di pranzare capovolto? - gli domandò in tono provocatorio.

- Possiamo pranzare assieme, ti và? - le rispose lui, atterrando lieve accanto a lei - Vorrei parlarti Ukyo, se non ti dispiace -.

- Ma io non ho voglia di ascoltare un bel niente - rispose lei, categorica.

Ranma la guardò intensamente - Ukyo.. - insistette, avvicinandosi - Mi.. mid.. Mi dispiace per l'altra sera. Temo di avere un po' esagerato.. Ero molto arrabbiato - si scusò lui.

Ukyo lo guardò allibita. Non si aspettava di certo delle scuse.
- Ran.. Ranchan stai bene? - chiese mettendogli una mano sulla fronte.

- Ma ti pare?! - la guardò lui, arretrando, permaloso
- Cosa c'è di strano? Mi sono solo reso conto di essere stato un po' duro con te e Shan Pu l'altra sera -.

Il broncio di Ukyo si dissolse in un secondo, lasciando un sorriso emozionato
"Ecco che ricominciamo.. " si disse tra sé e sé, guardandola preoccupato.

- Ed io che mi aspettavo fossi venuto a parlarmi di te e Akane! - ammise lei sollevata.
Vedendo la sua fronte corrucciarsi, si prodigò in una spiegazione:
- Ti ho visto l'altra sera, Ranchan, mentre uscivi dalla sua camera. E non immagini quanto mi sia consumata a piangere quella notte.
Per fortuna non ero da sola: ho trovato Ryoga disperso, sotto casa mia. Mi ha aiutato tanto ad affrontare la delusione e il dolore. Si è comportato da vero amico.

Vedendo Ranma in difficoltà nel cercare delle parole adatte, continuò lei il discorso: - Mi ci è voluto un po' per rendermene conto, ma alla fine ci sono arrivata - disse, guardandolo negli occhi.

- Ranchan, ti ricordi per caso di Yukiko? -
La domanda lo colse di sorpresa. Iniziò a pensare a quale ragazza della scuola si stesse riferendo la sua amica.

- Era una bambina con cui ci trovavamo spesso a giocare da piccolini. Per un periodo i suoi genitori si unirono al viaggio con i nostri, ma non ricordo bene dove fossero diretti..
In realtà io giocavo assieme a Yukiko divertendomi molto. Ma tu non le lasciavi modo di fare granché, troppo impegnato a prenderla in giro e a farle terribili scherzi -.
Il viso di Ranma si illuminò: adesso ricordava anche lui!

- Eri davvero tremendo con lei, non la lasciavi mai in pace! E lo facevi perché ti eri preso una bella cotta per lei.
Eri stato tu stesso a dirmelo, quando pensavi di confidarti con il tuo migliore amico. -

- Ecco: Akane è la tua Yukiko di oggi - gli spiegò infine Ukyo, con un amaro sorriso e gli occhi gonfi.
- Sono stata davvero cieca a non realizzarlo sin da subito.
Forse non volevo riconoscerlo nemmeno a me stessa. Ma gli insulti che ogni giorno le dedichi, sono semplicemente.. strambe dichiarazioni.. di amore.

Una lacrima le scivolò sul viso.
- Ucchan.. - riuscì solo a dire Ranma.
Poi l'abbracció stretta.

Il momento era tanto delicato che il tempismo di Akane fu maledettamente inopportuno.
Era diretta in palestra per prepararsi all'allenamento di pallavolo.
Vide i due e Ranma fu percosso da brividi.
Poi lei proseguì per la sua strada come se nulla fosse.

Ukyo si accorse del cambiamento del ragazzo e si scostò da lui per comprendere. Poi, vedendo Akane allontanarsi, abbassò la testa avvilita.

Prese un enorme respiro e si ricompose.
- Ucchan, io non pensavo veramente quel che dicevo l'altro giorno. Sei la mia più cara amica.. e ti.. io ti.. sì, insomma.. tiv.. -

- Lo so Ranchan: è per questo motivo che sei esploso.
La tua timidezza ti è spesso di ostacolo. Ho capito che non trovavi il coraggio di dirmi che mi volevi bene solo come amica per non ferirmi.

Ranma la guardava ammirato: senza riuscire a spiccicare mezza parola, lei aveva finalmente compreso tutto.
Poi si accorse che la sua amica aveva cambiato espressione, facendosi grave:
- Non è sano tenersi tutto dentro, Ranchan.
Devi trovare il modo di reagire e di superare questo stallo: prendila come la tua nuova sfida. -

Ranma deglutì. Si rese conto di come avesse ragione e di quanto stesse cercando di spronarlo.
- Ucchan, mi aiuteresti.. -

- Te lo puoi togliere dalla tua bella testolina! - gli rispose lei, interrompendolo subito.

Ranma cadde indietro con le corna in alto, sconcertato dal repentino cambiamento dell'amica.

- Ho bisogno di risanare le mie ferite - gli spiegò Ukyo severa - Non puoi chiedermi di aiutarti ad aprirti con Akane: sarebbe sadico da parte tua.
Ho deciso che mi prenderò del tempo lontano da qui. Voglio partire assieme a Ryoga nel suo prossimo viaggio.
Lui mi aiuterà a recuperare con gli allenamenti ed io gli assicurerò un pasto ogni giorno.
Sarà un'ottima occasione anche per fare affari, muovendomi come ambulante - concluse sorridendo.

Il sorriso di lei riaccese anche il suo.
- Allora non mi tocca altro che augurarmi di rivederti presto - trovò il coraggio di dire lui, aggiungendo subito dopo un po' in imbarazzo - ..Mi mancherai! -

I due si congedarono in silenzio, stringendosi. Poi si separarono, prendendo strade opposte.

Dopo pochi passi, Ranma sentì di nuovo l'amica parlargli: - Non so se lo ricordi ancora, Ranchan, ma Yukiko alla fine pregò la sua famiglia di unirsi ad un gruppo di circensi che viaggiavano nella nostra zona, per non essere costretta a proseguire gli spostamenti con noi.
Era stanca marcia di venire trattata male.
Ranma si bloccò, angosciato, poi si voltò verso di lei.
Era già lontana.

...

Era davvero molto strano il comportamento di Akane negli ultimi giorni.
La ragazza doveva avercela con lui per qualche motivo e Ranma si arrovellava da un po' per cercare di capire cosa avesse potuto combinare di così grave da meritare un totale distacco.

Quel giorno la stava seguendo a distanza, durante la sua corsa mattutina.
Da quando era andata a fare shopping sfrenato con le amiche, la sua divisa di allenamento era stata messa in pensione.

Adesso Akane correva con un top striminzito che, non si spiegava come mai, sembrava le avesse aumentato di due taglie il seno, anziché evidenziare quanto fosse piatta, come amava ripeterle lui.
Inoltre indossava un paio di leggings neri aderenti, che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione.
Sembrava solo a lui o c'erano molti più ragazzi in circolazione, affacciati al balcone o alle finestre, a quell'ora del mattino??

Come se non bastasse, Ranma aveva iniziato ad avere un paio di risvegli << particolari >> nell'ultima settimana.
Gli era già capitato altre volte, ma adesso stava diventando una consuetudine molto imbarazzante.
Cercava di alzarsi sempre più presto, per fare in modo che i genitori non notassero quanto avesse bagnato il proprio futon.. e correva in bagno a lavare tutto.

Se Akane avesse potuto scrutare nei suoi sogni, avrebbe davvero pensato che fosse un pervertito!

Il solo ricordo della sera prima, dell'immagine di lei seminuda che si avvicinava con le sue calde labbra a lui..
D'un tratto diventò fosforescente e, distratto, andò a sbattere contro un muretto, anziché svoltare l'angolo.

"Per fortuna mancano altri due giorni e potrò finalmente approfittare della stanza libera di Nabiki" pensò sospirando, per cercare di consolarsi.

...

- Allora facciamo per la prossima settimana, deciso! - stava dicendo Yuka alle altre ragazze.

Ranma si avvicinava a loro, all'uscita da scuola. Tese le orecchie, con finta aria indifferente.

- Cosa dovete fare tra una settimana? Ve ne andate in gita nei dintorni? - le domandò lui, dopo pochi passi da soli.

- No, abbiamo deciso di andare a ballare - gli rispose lei, proseguendo senza guardarlo.

- Ma siete impazzite? In quale discoteca lasciano entrare delle minorenni? - si scaldò subito Ranma.

- Non ho parlato di nessuna discoteca. Andremo ad una festa privata a casa di uno degli amici di Mamoru, il ragazzo di Yuka.

Ranma mise le braccia dietro la schiena, tenendo la cartella stretta tra le mani e sollevò lo sguardo al cielo.
- E sono invitati anche i fidanzati a questa festa? - chiese con il tono più neutro che riuscisse a fingere.

- No, non ho intenzione di portarmi dietro un cane da guardia - gli rispose Akane, fermandosi di colpo.

Il ragazzo sussultò. Non si aspettava proprio una reazione così ostile.
- Si può sapere perché ce l'hai tanto con me? - le chiese fermandosi anche lui, di fronte a lei, pronto a tenerle testa.

- Ho intenzione di andare a quella festa per divertirmi e prenderne parte. Sono stanca di starmene in un angolino a guardare gli altri che si godono i propri anni. Anche io ne ho il diritto - gli rispose aggressiva.

- Ma sentitela! - sbottò lui - Da quando ti vieto di vivere la tua vita? -

- Non ho affatto detto che sia tu ad impedirmelo. Sto dicendo che non voglio nessuno dietro che mi controlli quando sono fuori casa e che mi senta libera di decidere se fare o non fare qualsiasi cosa mi passi per la testa - disse lei animosa.

Lo sguardo duro della ragazza si fece pian piano mesto.
- L'altra sera ho cercato di parlarti, Ranma. Ma tu, come al solito, sei fuggito via.
Se non ti senti ancora pronto a prendere determinate scelte o decisioni, non puoi pretendere che stiano tutti fermi ad attendere te, come il protagonista di un film - continuò a spiegare lei
- Io voglio crescere, Ranma.. - disse quasi in un sussurro.

- E poi.. - continuò, prendendo sicurezza -..poi fare esperienze, trascorrere momenti spensierati e leggeri, imparare, sbagliare, scoprire e scoprirmi..e sono stanca di restare indietro, guardando gli amici che si buttano nelle loro prime relazioni o nei primi approcci alla vita adulta, sperando che tu mi prenda per mano e decida di accompagnarmi.. -.

Quel discorso era totalmente imprevisto e Ranma, ancora una volta, non si sentì pronto ad affrontarlo.
Serrò i pugni, e cercò di trovare delle parole per difendersi e per provare a spiegare i suoi sentimenti.

Ma la rabbia e la frustrazione presero infine il sopravvento e l'unica cosa che riuscì a dirle in tono secco fu:
- Bene, allora buon divertimento!

Poi saltò via sui tetti.








***Spero di non essere stata troppo pesante con questo capitolo!!
La mia intenzione è quella di cercare di mantenere i personaggi vicini ai caratteristici modi strambi che conosciamo, ma pian piano sviluppare anche un nuovo percorso di maturazione e crescita.

Scrivetemi le vostre impressioni. Ogni consiglio è ben accetto! A presto ^-^
  
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