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Autore: LilaChan    27/08/2020    2 recensioni
AGGIUNTO VII CAPITOLO
Le cose erano presto tornate alla normale quotidianità, dopo il tentativo di matrimonio fallito.
Ranma e Akane non avevano mai trovato abbastanza coraggio per parlare e confrontarsi dopo il disastro di quella giornata, ma entrambi avevano accettato con filosofia l'ennesimo strambo epilogo.
In fondo erano dei ragazzini e il tempo per prendere le cose sul serio ce ne sarebbe stato.
Senza dirsi nulla, i due avevano tacitamente deciso di rimandare i chiarimenti, magari dopo la conclusione della scuola superiore.
Nel frattempo i giorni trascorrevano.
La collezione di biancheria intima di Happosai era sempre più ricca; Shan Pu non perdeva mai l'occasione di estorcere un appuntamento a Ranma con uno dei suoi trucchetti; Ryoga continuava ad essere convinto di aver raggiunto un nuovo capo del mondo, salvo accorgersi di ritrovarsi a pochi passi da Nerima ed Akane non era ancora riuscita a cucinare un pasto decente.
Ma assieme alle solite abitudini c'erano stati anche alcuni piccoli cambiamenti..
***Ho sempre letto con passione le storie di questo piccolo mondo.
***Da oggi provo anche io a mettermi in gioco.
***Vi prego di non risparmiare commenti e consigli.
***Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Fiuuu c'è mancato un pelo!" Pensò Ranma saltellando sui tetti con Akane stretta a sé.

Per tutto il tragitto fino a casa, i due non fiatarono.
Stavano entrambi ragionando su quali fossero le parole giuste per non offendere l'altro. Per poter finalmente trovare quello spiraglio per il confronto, senza scadere nel solito litigio infantile.

Quando Ranma aprì la finestra della camera di Akane, per permetterle di entrare, lei si sentì ancora una volta coraggiosa
- Sai Ranma, penso che sia veramente giunto il momento che ognuno di noi prenda la propria strada -
Si voltò verso l'interno della sua camera, per proseguire il discorso senza dover incontrare il suo sguardo, che le metteva soggezione, e continuò
- Forse hai ragione tu: è davvero troppo presto per prendere un impegno simile. Però sarebbe già un passo avanti se tu decidessi almeno con quale delle tue fidanzate stare assieme.
Non puoi pretendere di tenere tutto in sospeso così.. Ed io.. - stava per dirgli qualcosa di importante e cercò di nuovo il suo sguardo - ..Ed io non voglio che tu sia costretto a stare con qualcuno che non am.. -
Ma si accorse che lui non era più lì.. Le tende si spostarono con un leggero soffio, per lasciare vuoto il posto in cui era stato.

...

Dal lato opposto, sulla strada, c'era una persona che teneva gli occhi fissi su quella finestra.
Vide uscire Ranma di soppiatto e fu come ricevere una coltellata in pieno petto.

Aveva sperato di non vederlo. Aveva atteso per essere smentita. Per soffocare quella vocina insistente nella sua testa.
Poi si piegò per terra e, reggendosi a stento sulle braccia, si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

Rimase lì per un bel po'. Sola.
Ranchan aveva vomitato loro addosso quelle tremende parole, che adesso le sembrava non le permettessero nemmeno di respirare, ed era corso a cercare la sua Akane.

Cosa avrebbe dato per essere al suo posto!
Eppure non riusciva a provare odio nei confronti di quella ragazza..
Sapeva che lei lo amava ed era sempre rimasta lì, accanto a lui.
Mentre lei stessa aveva scelto di seguire il suo sogno e di anteporlo al suo amore per Ranma.

Avrebbe voluto fuggire via da quella città in quello stesso preciso istante. E invece si trascinó fino a casa, mentre le prime gocce cominciarono a scendere dal cielo, confondendosi con quelle del suo viso.

Una volta arrivata davanti alla porta del suo ristorante, vi trovò un tenero maialino con una buffa bandana ed un enorme zaino ad attenderla lì fuori.

...

"Akane.."
Si era sentito il solito vigliacco a scappare via mentre lei cercava un confronto, ma quella serata era stata un vero inferno e lui non se la sentiva di dover affrontare anche un discorso così serio in quel momento.

Seduto nella vasca, aveva solo voglia di prepararsi ed infilarsi a letto. Ma non riusciva comunque a frenare i suoi pensieri.
Aveva ragione da vendere a biasimarlo. Lui era quel tipo di persona che non si sarebbe mai tirato indietro di fronte ad una sfida. Ma era tutt'altra cosa doversi mettere a ragionare con le sue spasimanti.

"Per fortuna domattina l'effetto di quella polpetta sarà svanito" pensò per consolarsi "Ma dovrò comunque cercare di scusarmi con Ukyo e Shan Pu: sono stato un po' cattivo con loro".

Fu colto da un tremendo presagio "Così però finiranno di sicuro col travisare di nuovo le cose ed Akane si arrabbierà ancora con me"
- Oh mamma!! Come posso fare? - si disse tra sé, tirandosi le guance con le mani, disperato.

...

Il nuovo giorno fece saltare immediatamente giù dal letto tutti i membri in casa Tendo.

- NABIKIII! LA MIA POVERA NABIKI! - urlò per i corridoi Soun in versione oni.
- L'HANNO PORTATA VIA DA ME. QUALCUNO HA RUBATO LA MIA POVERA BAMBINAAAA -

- Coraggio papà, vedrai che non le sarà successo nulla di grave. Dopo tutto, Nabiki è una ragazza assennata. - provava a consolarlo Kasumi, ancora in tenuta da notte, con aria apprensiva.

- Si può sapere che diavolo succede? - chiese un assonnato Ranma, scendendo di sotto mentre stropicciava ancora gli occhi.

- Nabiki ieri sera non è tornata a casa - gli spiegò il padre con aria contrita, seduto a braccia conserte.

- Ma ne siete sicuri? - domandò stupito Ranma mentre veniva superato da Akane, già vestita con la sua divisa da allenamento
- Vado a cercarla! - annunciò la ragazza uscendo subito di casa e senza degnare di uno sguardo il fidanzato.

" Che strano.." pensò il ragazzo.

...

Ranma si affacciò di soppiatto da una delle grandi finestre della tenuta Kuno.
Pregava di non essere visto dalla Rosa Nera o sarebbe stata un'altra giornata da dimenticare.

- Oh mio adorato! Sei venuto a portarmi la colazione? -
Il codino gli si rizzó in testa.

...

Di primo mattino, un viso noto correva tra le vie di Nerima, per la sessione mattutina dell'allenamento.

"Mia dolce Akane, non ho nemmeno avuto il tempo di arrivare, che ho già deciso di abbandonare il Giappone.
Ieri notte Ukyo mi ha accolto in casa sua e mi ha offerto un riparo. Non potevo immaginare che fosse solo una scusa per poter strappare via il mio cuore dal petto.
Tu ne ignorerai la ragione, ma è proprio per te che ho deciso di rimettermi in viaggio. La sola possibilità di vedere Ranma e te insieme mi tormenta. E non sono pronto ad affrontare questo immenso dolore.
Partirò oggi stesso. E so già che sarà impossibile cancellare il tuo ricordo. Tornerò quando sarò pronto ad accettare la tua scelta, senza desiderare di porre fine alla vita di quel maledetto Ranma.."

Era talmente immerso nei propri pensieri, da non accorgersi di stare incrociando, in quel preciso momento, l'oggetto dei suoi desideri.
- Ehi Ryoga! Non sapevo fossi tornato.. - gli sorrise Akane.

- Oh.. eh.. ma.. Ciao Akane! Che sorpresa vederti! Come.. come te la passi? Che combinazione trovarsi così.. - le rispose in evidente imbarazzo.

- A dire il vero non tanto bene.. - stava per spiegargli lei.

- CHE COSA?! SI TRATTA DI RANMA, VERO? È STATO LUI A FARTI DEL MALE!?? SE È COSÌ IO... - sbraitò lui, interrompendola.

- Ma no , ma no.. - lo fermò lei con una goccia enorme sul capo - Vedi, stamane ci siamo accorti che Nabiki non era in casa. Deve aver trascorso la notte fuori senza dirci nulla. Sono molto in pensiero per lei - gli disse preoccupata.
- Ti andrebbe di aiutarmi a cercarla? - gli domandò candidamente.

- Certamente! - le rispose pronto lui, gettando alle ortiche tutti gli indugi di qualche secondo prima.
- Sai, ieri sera mi è sembrato che fosse in giro con quel Kuno. Magari potremmo andare a chiedergli se ne sappia qualcosa - e senza perdere tempo, inizió ad incamminarsi nella direzione sbagliata, svoltando l'angolo.

Proprio in quell'istante, un motorino gli passò accanto, spruzzandogli addosso i resti fangosi di una pozzanghera.

- Oh Ryoga! Non sai quanto te ne sia grata! - lo inseguì felice Akane.

- Ma.. ma.. dov'è finito? - si domandò la ragazza sbigottita, appena girato l'angolo.
La sua attenzione fu subito catturata da un grugnito indispettito.
- Oh P-chan! Per fortuna che ci sei tu.. -

...

Quando Akane arrivó alla magione dei Kuno, stringendo al petto il suo P-chan, riconobbe subito le urla di Ranma ragazza.

- AAAAAH! BRUTTA STREGA VUOI TENERE A BADA QUESTA STUPIDA BESTIA?! -
Ranma sbraitava inseguito dall'animale domestico di Kodachi: un docile coccodrillo.

- Solo se ti deciderai a svelarmi, una buona volta, dove hai nascosto il mio Ranma, malefica ragazzina! - le rispose di rimando la Rosa Nera.

- TE L'HO GIÀ SPIEGATO DIECIMILA VOLTE: NON HO IDEA DI DOVE SI SIA CACCIATO RANMA!
HO SOLO BISOGNO DI SAPERE SE TU ABBIA VISTO NABIKI IERI SERA! - inveií Ranma donna, con tono inacidito.

- È venuta anche lei, Signorina Akane Tendo, a cercare sua sorella? - comparve all'improvviso Sasuke accanto ad un'Akane e un P-chan presi dalla scenetta ridicola che gli si profilava davanti.

- Sì, Sasuke, saresti così gentile da dirmi se sia passata da qui, ieri sera? - domandò Akane, con un sorriso gentile, al ninja.

- È così: la Signorina Nabiki è stata ospite da noi questa notte - le spiegava il devoto servitore, mentre Ranma continuava a scappare inseguito e Kodachi rideva come una matta.
- Il Padroncino Tatewaki e lei sono usciti assieme ieri sera, dopo cena.
Il Padroncino aveva detto di dover discutere di alcune faccende personali con la Signorina Nabiki in merito ad un prestito.
I due sono rientrati in tarda nottata ubriachi fradici e sono crollati nel letto, sino al mattino seguente -

Ranma riuscì finalmente a mettere K.O. il piccolo Verdolino, assestando un pugno e dei calci sul muso della povera bestiolina.

Ancora ansimante per la dura battaglia, si sentì trascinare da due forti braccia, strette al suo seno.
Rabbrividì dal terrore.

- Dolce ragazza con il codino! Sei venuta a portarmi il buongiorno? - Kuno la strinse a sé con i soliti modi da polipone.
- Oh ma cosa scorgono i miei occhi! Ci sei anche tu, mia tenera Akane Tendo?
Non potevate più sopprimere la vostra insostenibile voglia di me? - domandò loro emozionato.

- NON PERMETTERTI DI TOCCARMI PIÙ IN QUEL MODO! - lo sistemò Ranma, con un calcio secco in faccia.

- E così, Kuno, Nabiki è rimasta tutta la notte con te, quindi? - domandò Akane, senza degnare attenzione al solito teatrino.

- Cosa mi stai dicendo, Akane Tendo? Io ignoro completamente i fatti accaduti ieri notte. I fumi dell'alcol hanno annebbiato la mia mente. Io non sono sicuro di cosa sia potuto succedere, con tua sorella, ieri sera - le rispose costernato.
- Ma qualsiasi funesto gesto io abbia potuto compiere, sono pronto ad assumermi le immediate conseguenze delle mie sconsiderate azioni - concluse lui, facendosi serio.

...

Nabiki aveva appena concluso le spiegazioni al genitore e agli altri membri di casa, quando si sentirono dei veloci passi pesanti provenire dall'ingresso.

- E adesso, chi sarà venuto a farci visita così di buon mattino? - domandò Kasumi ingenuamente.

- Padre! - esordì Kuno, sbucando dall'angolo - Sono venuto a fare ammenda e chiedere perdono per i peccati miei e della sua adorata figlia, Nabiki Tendo.
Se ho leso l'onore suo e della sua discendenza, le posso giurare di aver agito inconsapevolmente.
Nonostante le attenuanti, le do la mia parola che mi assumerò le dirette responsabilità della nostra imperdonabile e sconsiderata condotta - proferí solenne.

- Si può sapere cosa sta succedendo? - domandò allarmato Soun - Chi riesce a tradurre cosa sta dicendo questo ragazzo? -

- Credo si senta responsabile della notte trascorsa fuori casa da Nabiki - provó a spiegare incerta Akane.

- Responsabile di quale gesto sconsiderato? - indagò Soun, guardando dubbioso Nabiki

- È semplice! - rispose con gli occhi sfavillanti la scaltra figlia che, come un'illuminazione, aveva appena intuito la fantastica occasione che le si stava porgendo su un vassoio d'argento.

Con un microfono in mano, Nabiki dichiarò ad alta voce - RESPONSABILE PER LA NUOVA VITA CHE PORTO IN GREMBO! -

CHE COSA?!??
Urlarono tutti sbigottiti

- Ma.. ma.. ma.. Nabiki! Tu mi hai raccontato di..di..di - balbettò il padre

- Vi prego, caro padre! Cerchiamo di non mettere in imbarazzo la mia dolce Nabiki, nello stato in cui si trova adesso - lo invitò Kuno, in tono conciliante.

- Ma com'è possibile sapere sin da subito che Nabiki sia.. - provò a chiedere Genma

- Sappiamo tutti come funzionano le cose tra persone adulte e consenzienti - lo interruppe Tatewaki.

- Non dirmi che credi davvero che sia sufficiente dormire una notte con una donna per ingravidarla! - cercò di ironizzare Ranma.

- COME TI PERMETTI, TU, MISERABILE SAOTOME, DI MANCARE DI RISPETTO IN QUESTO MODO ALLA MIA FUTURA SPOSA!? - gli urlò veemente, il bello di casa.
- NON TE L'HANNO SPIEGATO A SCUOLA CHE CONDIVIDERE IL LETTO CON UNA SIGNORA COMPORTI LA FUTURA GENITORIALITÀ?? -

Ranma cadde a terra con le corna in alto.
"Questa è circonvenzione di incapace" pensò tra sé e sé.

Sì guardarono tutti un po' spaesati, per poi rivolgere gli occhi su Nabiki.
La ragazza aveva già iniziato ad accarezzarsi la pancia, sorridendo.

"Starà già immaginando tutto il patrimonio che potrà gestire!" continuò il codinato, tra i suoi pensieri.

- Per cui è deciso: tra una settimana, a partire da oggi, celebreremo il nostro matrimonio! - concluse Kuno risoluto.

  
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