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Autore: Sleepesleep    31/08/2020    1 recensioni
Mito aveva solo sette anni quando lo incontrò , Mito aveva solo sette anni quando scoprì che i mostri vivevano davvero nel suo armadio, Mito aveva solo sette anni eppure nulla gli impedì di vedere il male in quel sorriso
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mito osservò il soffitto attentamente,la sua memoria rincorreva il tempo passato, la sua intera vita ruotava intorno a quel demone capriccioso che aveva deciso di renderlo una cavia nel suo folle esperimento, la ferita lasciata dalla morte di suo padre bruciava e la consapevolezza che quel demone era il suo assassino non migliorava certo la situazione o permetteva la guarigione, e se non fosse riuscito a renderlo più umano, cosa lo spaventava di più uccidere quel demone o che se ne andasse lasciandolo indietro. "Stai dormendo?" chiese incerto Mito. Una risata roca segui la sua domanda e il demone rispose divertito "Non nè ho bisogno". Mito roteò gli occhi tutti avevano bisogno di dormire anche quel folle ma sapeva benissimo che discutere con lui sarebbe stato fiato perso eppure era difficile immaginarsi una vita senza quella figura soffocante. "Lo prenderò come un complimento" ribatte la voce a pochi centimetri da lui. Mito si voltò di colpo spaventato e il volto del demone era a poca distanza da lui, in realtà ciò che Mito vide distintamente era quella fredda maschera bianca che il demone si ostinava a indossare e che copriva metà del suo volto. "Che ci fai qui?" chiese Mito ingoiando a vuoto. "Il tuo odore è intriso di paura e incertezza, immagino che io debba consolarti" rispose il demone con voce piatta. "Non mi pare che tu stia facendo nella per consolarmi" ribatte acido Mito. Il demone sorrise e disse "Potresti almeno apprezzare la mia premura, Mito-chan" dopo Mito percepì le braccia dell'uomo avvolgerlo, la pelle era gelida quasi dolorosa al tatto, il demone lo strinse a sè senza fatica, Mito riusciva a percepire i respiro regolare del demone. "So di averti detto che quando una persona è triste, bisogna consolarla con un abbraccio ma ricordo di aver anche precisato che non puoi abbracciarmi ogni volta che credi che io sia triste" disse Mito senza però opporsi a quello strano abbraccio. "Capisco" rispose lui senza però sembrare intenzionato a lasciarlo. Quella notte Mito si addormento senza fatica, nessun incubo o preoccupazione lo disturbo, il suo demone vegliava su di lui. 

Il giorno successivo al suo risveglio il demone non era più lì, Mito si sorprese era difficile che l'idiota non fosse al suo fianco a fissarlo atono, si preparò e scese all'erta, la madre fischiettava dalla cucina contenta. Mito le chiese ansioso "Mamma hai visto lo stalker?". La donna gli lancio uno sguardo confuso e ribatte "Mito di chi stai parlando?". Il ragazzo sorrise alla madre frustato e ribatte "Nulla mamma, nulla".La donna gli si avvicino preoccupata e disse "Se non ti senti bene, puoi non andare a scuola?". Mito rispose sincero "Sto benone mamma, solo che se non mi muovo, sarò in ritardo". La donna gli scompiglio i capelli e disse "Bravo l'ometto di casa" e aggiunse "Salutami Hana". Mito rispose correndo fuori "Lo farò". La mattinata trascorse senza intoppi, l'ansia lo rendeva teso, quell'idiota di un demone non poteva fare i suoi porci comodi scomparendo quando voleva lui, doveva avvertirlo prima. "Mito, oii Mito" lo richiamo offeso il  rosso . "Scusami mi ero distratto un'attimo" si difese Mito. Hanamichi chiese preoccupato "Stai bene?". Mito annuì in automatico e ribatte "Stavamo parlando del gorilla e di Haruko". Hanamichi sorrise come un idiota e ribatte "La dolce Harukina ieri mi ha detto che nella prossima partita tiferà per me ". Takamiya portandosi una mano di patatine in bocca ribatte "Credevo avesse detto che avrebbe tifato per tutta la squadra". Hana lo fulmino con sguardo infuocato e disse "Era ovvio mica poteva tifare solo per me, la dolce Harukina ha un animo gentile e così tiferà anche per quella sotto specie di volpe". Mito sorrise a denti stretti, era così semplice la loro vita attuale, si avevano sofferto e anche vinto ma nessuno di loro immaginava cosa nascondesse la realtà, nessuno di loro sapeva dell'esistenza di veri mostri che si aggiravano con le loro sembianze, nessuno di loro credeva al sottile potere che si celava dentro di sè. Magia o dono chiamatelo come volete, quella piccola potenzialità latente che ogni essere che abitava la terra possedeva ma che non utilizzava mai, Mito era stato uno dei fortunati, lui era un sangue reale. Mito spostò lo sguardo verso il cielo, c'era la quiete ovunque il suo sguardo si posasse. Il gruppetto si diresse in palestra, prendere in giro Hanamichi era uno degli sport preferiti della banda, Hana diede una testata a Noma e Okuso, Mito si teneva a debita distanza quindi non comprese il motivo di quello scatto d'ira ma il peso sul cuore si allentò. 

Okuso chiese sincero "Mito sei sicuro di stare bene, sembri completamente perso nei tuoi pensieri oggi". Mito ribatte annoiato "Nulla di grave, solo pensieri noiosi". Il ragazzo fece una smorfia poco convinto e disse "Se lo dici tu". Mito osservò la squadra giocare, erano bravi per i suoi standard di non intenditore, ridacchio quando Hanamichi spintono volutamente Rukawa, il quale lo fece inciampare poco dopo. Akagi minaccioso si avvicinò a loro dando un pugno in testa ad entrambi urlando "Voi due idioti, quando imparerete a smetterla di comportarvi come lattanti". Mitsui poco più in là scoppio a ridere e disse "Ecco i due idioti di nuovo". Hanamichi si mise a gridare furioso "Come mi hai chiamato sdentato?". Mitsui si arrabbio rispondendo "Mi è caduto un solo dente, imbecille". Mito stava per fischiare dagli spalti seguendo Okuso quando un sospiro freddo gli solleticò il collo, lui era lì, il ragazzo silenziosamente si allontano dalla banda e dalla palestra. "Qui" lo richiamo una voce bassa poco più in là. Mito si avvicinò e disse battagliero "Dove diamine eri finito?". Il demone gli regalo il suo solido artificiale sorriso e rispose "Commissioni". Mito strinse i denti e disse "Potevi almeno avvisarmi". IL demone chiese divertito "Non ti sarai mica preoccupato per me, Mito-chan" e aggiunse "Sai meglio di me che sarebbe inutile"....

Il ragazzo abbasso lo sguardo sullo specchio infastidito, il suo volto era mutato in qualcosa di mostruoso, la sua vera forma si era manifestata sfuggendo al suo controllo, non era colpa sua lui ce la stava mettendo tutta per trattenersi, solo che quell'umano aveva un odore così invitante....

 

   
 
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