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Autore: Lunablu_83    02/09/2020    6 recensioni
E se l'aggressione di Hyde avesse provocato l'inevitabile?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Siamo appena arrivati in ospedale e il medico di turno del pronto soccorso sta visitando Anastasia.
C: “perché è ancora svenuta?”
Doc: “Mrs. Grey ha subito un forte trauma cranico. Ma la sua attività celebrale è normale e non ci sono edemi. Riprenderà i sensi quando sarà il momento, bisogna darle tempo”
C: “e il bambino?”
Doc: “stiamo aspettando che arrivi l’ostetrica per i controlli necessari”
Ti prego fa che il bambino stia bene, ti prego ti prego… non voglio neanche pensarci… non può perdere il bambino… ti prego, ti prego, fa’ che entrambi stiano bene!
Anastasia è ancora in pronto soccorso e io non posso ancora vederla: quest’attesa è snervante, vorrei spaccare qualcosa o urlare con tutto il fiato che ho in gola!
Grace: “Christian, come sta Anastasia?”
C: “non lo so mamma, non mi dicono niente. Il medico ha detto che i parametri vitali sono buoni ma ha un forte trauma cranico e non si sa quando potrebbe svegliarsi.”
Grace: “aspettami qui, vado a vedere se io posso sapere qualcosa di più!”
C: “grazie mamma!”
Mia madre è scomparsa dietro la porta del pronto soccorso da un tempo che mi sembra infinito! Non posso perderli, non posso perdere né Anastasia né il bambino… sì io voglio questo bambino, sono stato uno stupido egoista coglione… avrei dovuto reagire in modo diverso, avrei dovuto fare tante cose in modo diverso, ma con il senno di poi sono tutti bravi! Ora devo solo cercare di stare calmo e aspettare notizie positive su mia moglie e mio figlio! Andrà tutto bene! Andrà tutto bene, ne sono sicuro!
Finalmente mia madre riemerge dal pronto soccorso.
Grace: “allora tesoro, Anastasia è ancora priva di conoscenza, la stanno finendo di medicare e poi la porteranno in una stanza della terapia intensiva. Quando sono arrivata c’era la ginecologa nella stanza, che stava visitando Anastasia…”
C: “quindi? Cosa succede mamma?”
Grace: “purtroppo non c’era battito, Christian. La dottoressa, però, vuole visitarla di nuovo tra un paio di ore, per dare il tempo al corpo di stabilizzarsi dal trauma!”
Istintivamente mi accascio sulla sedia… non può essere, non possiamo perdere il nostro primo bambino… non possiamo…
Grace: “Christian di quante settimane è Anastasia?”
C: “non lo so mamma. Quando me lo ha detto ho reagito malissimo, le ho urlato contro e sono uscito.”
Mia madre resta in silenzio ma vedo che vorrebbe urlarmi contro e farmi una bella lavata di capo, ma evita di farlo!
Doc: “Mr. Grey, sua moglie è stata spostata in terapia intensiva, camera 202, se vuole può stare con lei tutto il tempo. Sua moglie è ancora priva di sensi, la ginecologa le ha fatto una prima visita, deve visitarla di nuovo tra un paio di ore e sapremo meglio se è successo qualcosa al bambino.”
C: “va bene, grazie dottore. Mamma vieni con me?”
Grace: “no, Christian, vado da Mia perché tuo padre deve occuparsi delle denunce! Ci sentiamo dopo. Ho il telefono sempre con me, puoi chiamarmi in qualsiasi momento, ok?”
C: “sì grazie mamma.”
La stanza 202 è all’inizio del corridoio della terapia intensiva, è un reparto molto silenzioso e molto asettico, a differenza degli altri reparti che hanno dei quadri o delle stampe, qui non c’è niente… in fondo chi è qui non si rende neanche conto di cosa gli stia succedendo.
Il contrasto della stanza grande e della mia piccola è impressionante, sembra che quel letto possa contenere due Anastasia: ha una flebo, una fasciatura all’attaccatura dei capelli, delle escoriazioni sul viso e un grande livido, quel bastardo deve averla anche schiaffeggiata, il lenzuolo sterile è tirato fin sul petto, ha la mascherina dell’ossigeno e una serie di elettrodi attaccati addosso che mandano segnali ai macchinari presenti nella stanza. Mi siedo sull’unica sedia accanto al suo letto e le prendo la mano, spero che possa sentire o almeno percepire che io sono qui.
C: “oh piccola mi dispiace, mi dispiace così tanto… per tutto quello che ti ho detto, per il modo in cui mi sono comportato, per tutto. Giuro che passerò il resto della mia vita a farmi perdonare da entrambi. Oh piccola, ti prego svegliati!”
Nessun cambiamento se non il continuo bip dei macchinari.
Il paio d’ore sono passate ed entra la dottoressa Greene accompagnata da un’infermiera che trascina l’ennesimo macchinario.
Greene: “Mr. Grey devo chiederle di uscire per permettermi di visitare nuovamente sua moglie.”
C: “dottoressa la prego, vorrei restare accanto a mia moglie, vorrei che sentisse la mia presenza.”
Greene: “no, Mr. Grey. La prego di accomodarsi sopra. Appena avrò finito sarò da lei.”
Perché diamine non posso assistere, conosco benissimo le parti intime di mia moglie, se così non fosse la dottoressa Greene non avrebbe un lavoro.
Dopo un tempo che mi sembra infinito finalmente la dottoressa esce; l’infermiera va via portandosi dietro il macchinario e la dottoressa mi consiglia di sedermi.
Greene: “Mr. Grey, la gravidanza si è interrotta, non c’è battito. Ho già avvisato la sala operatoria per procedere con la pulizia dell’utero.”
C: “è successo a causa dell’aggressione?”
Greene: “credo di sì. Mrs. Grey ha anche un paio di costole incrinate, segno che forse è stata presa a calci quando era già a terra e questo ha potuto provocare l’aborto. Voglio portarla in sala operatoria quanto prima per evitare ulteriori problemi. Stia tranquillo, è una procedura molto veloce. Appena avremo finito, la riporteremo in questa stanza.”
Rientro in camera in uno stato di semi incoscienza: il nostro bambino non c’è più. Il nostro bambino non c’è più… come farò a dirglielo? Come potremo superare tutto questo? Come?
Portano via Anastasia, io chiamo mia madre e la avverto di quello che sta succedendo. Mi dice che vorrebbe venire da me ma io non voglio vedere nessuno. Chiedo all’infermiera di non far entrare nessuno in camera di Anastasia, invio un sms a Ray e gli dico che Anastasia è ancora priva di sensi, un altro a Rose in cui la avverto che l’azienda è nelle sue mani fino a nuovo ordine.
L’ora è passata e Anastasia è ritornata in camera; la dottoressa Greene ha detto che è andato tutto bene e che ora devo solo aspettare che si svegli… mi ha anche detto che può dire lei ad Anastasia quello che è accaduto ma non voglio, glielo dirò io e cercheremo il modo migliore per poterlo superare al meglio!
Sono ormai due giorni che non esco dalla stanza di Anastasia e ancora nessun cambiamento, è ancora priva di sensi; io le parlo costantemente, le faccio ascoltare musica, leggo per lei ed esco solo quando arrivano le infermiere a cambiarle il catetere.
Fra meno di un’ora sarà sabato e lei è priva di sensi da giovedì… perché non si sveglia? Perché?
C: “oh piccola, ti prego, torna da me… posso pensare di vivere senza di te… ti prego torna!”
Sono sicuro che qualcuno mi ha accarezzato i capelli, mi sveglio di soprassalto e vedo i suoi meravigliosi occhi azzurri aperti che mi fissano.
Ana: “Ciao”
C: “oh, Ana…” ho un magone in gola ma mi impongo di non piangere, le prendo la mano e me la appoggio a mo’ di carezza sulla guancia, anche se credo di avere la barba lunga.
Mi dice che deve andare in bagno, forse non si è accorta che ha il catetere!
Chiamo l’infermiera con il cicalino che arriva poco dopo.
L’infermiera mi chiede di uscire per dare un po' di privacy ad Anastasia mentre lei gli toglie il catetere e io, anche se riluttante, esco dalla stanza… devo pensare a come dirle quello che è accaduto!
   
 
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