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Autore: sissi04    03/09/2020    1 recensioni
Settant'anni erano passati dall’improvvisa scomparsa di Miriel figlia di Athror.
La maggior parte degli abitanti della Terra di Mezzo aveva dimenticato il suo nome e i pochi che ancora rammentavano le imprese ad esso collegate guardavano cupi ciò che ella era diventata.
Ora vi domando: potrebbe mai un mostro portare luce sulla via di un re?
Seguito di "You next to me", storia basata sugli avvenimenti di Lo Hobbit scritta e pubblicata nel 2018.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Frodo, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Controllò più volte con la sua vista infallibile che non ci fossero pericoli intorno a quella radura sperduta ai piedi delle Montagne Nebbiose. 
Un tempo quel luogo era stato gioioso e allegro per il popolo Elfico ma ora non era altro che un accumulo di rocce e foglie di pietra, abbandonato perfino dagli animali, dimenticato da Uomini, Elfi e Nani, dimenticato dal mondo. 
Ideale per passare un notte al riparo dalla pioggia incessante senza dar troppo nell’occhio.
 
Da quasi due mesi erano in cammino e le difficoltà del viaggio si facevano sempre più pesanti sulle loro membra stanche, inoltre da almeno dieci giorni la pioggia non cessava di bagnare la terra e loro nemmeno per pochi minuti, continuando a stremarli.
 
Frodo si strinse di più nel suo mantello zuppo d’acqua, cercando invano di scaldarsi, ascoltando distrattamente i discorsi dei suoi compagni.
 «Credo possiamo azzardarci ad accendere un fuocherello questa sera, l’occultamento che grava su questa radura ci proteggerà per un po’» disse Gandalf scrutando il cielo plumbeo, aggrottando la fronte e le folte sopracciglia grigiastre.
 «Oh meno male! Forza Sam, fa scaldare la pentola, muoio di fame» esclamò Pipino, alzandosi per cercare qualche rametto asciutto mentre Merry e Sam si misero a scavare una piccola buca dove creare il fuoco.
 
Si avviò su un lato della radura, pronto ad infilarsi tra gli alti cespugli, quando si sentì afferrare per una spalla e la cosa lo fece trasalire e girarsi con un sussulto.
 «Vengo con te Pipino, non è sicuro camminare soli qua…» mormorò Miriel guardandosi intorno con aria circospetta; svelto il piccolo Hobbit annuì per poi incamminarsi con lei tra le fronde.
 
Camminavano l’uno affianco all’altro, Pipino quasi si divertiva a raccogliere qua e là i rametti grigiastri mentre Miriel lo seguiva in silenzio guardando costantemente attorno a loro guardinga, pronta a difenderli da qualsiasi pericolo si fosse loro presentato dinanzi. 
 «Sai Miriel, non credo ti piaccia molto stare con noi» disse lo Hobbit all’improvviso lasciando l’altra visibilmente confusa e stupita.
 «E perché mai credi una cosa simile Pipino?» chiese dopo alcuni secondi di riflessione, distraendosi un poco dalla sua vigilanza.
 
Il piccolo Hobbit scrollò le spalle continuando a zampettare qua e là, raccogliendo ogni cosa utile per un fuoco per poi passargliele tra le braccia una volta che le sue furono piene
 «Beh, semplicemente non sono stupido, vedo molte cose che non comprendo in questa stravagante compagnia. Ad esempio, perché a parte me e i miei parenti sembrano tutti avere un qualcosa in sospeso con te?» si girò a guardarla e al suo sguardo serio e freddo si preoccupò di aver esagerato e di essere entrato in un territorio di intimità che non avrebbe dovuto nemmeno vedere.
 
Miriel sospirò abbassando leggermente lo sguardo per poi annuire
 «Non ho mai pensato che tu fossi stupido Pipino, e in effetti mi hai capito più tu in un paio di mesi che centinaia di persone in anni…» sospirò nuovamente per poi ridacchiare e dare una spintarella scherzosa allo Hobbit «Non ho nulla di direttamente in sospeso con i nostri compagni, semplicemente, in un’altra vita molto lontana da questa, sono stata un’altra persona ed è quella persona che Legolas cerca; Aragorn invece cerca una persona mai esistita e che lo possa aiutare in qualche modo ad arrivare al fulcro della sua vita; mentre il nostro amico Nano cerca una traditrice da portare in ginocchio davanti al suo re» disse semplicemente lasciando Pipino estremamente perplesso così, notando il suo sguardo confuso, gli raccontò in breve ciò che era stata la sua vita prima di quella avventura, tralasciando alcuni dettagli che scelse di tenere per se stessa.
 
Non avrebbe mai raccontato della morte di Thorin e di ciò che accadde dopo, non avrebbe mai raccontato che nonostante tutto il suo cuore aveva deciso di mantenerla in vita fino a quel momento, non avrebbe mai raccontato… che aveva fallito in ogni cosa avesse tentato di fare dopo quella fatidica battaglia.
 
Lo Hobbit la ascoltò con attenzione e quando il racconto terminò di certo non ne fu sazio e le chiese il perché Gandalf avesse scelto proprio quella zona in cui fermarsi per la notte.
 
 
 «Via libera Gandalf, la valle ci protegge» Legolas fu nuovamente all’interno della radura con un salto agile e scattante, ascoltando i rumori intorno con attenzione; non appena fu certo che l’unico suono fosse il fruscio familiare dei loro amici, si rilassò ed appoggiò arco e frecce contro un tronco d’albero, sedendosi lì accanto.
 
Frodo si ritrovò ad osservare l’Elfo, che chiudette gli occhi come per riposarsi: non aveva mai visto una creatura tanto perfetta ed integra nel suo essere, completa ed imbattibile, eppure da quando lo conosceva gli sembrava come se egli fosse turbato, come se una patina scura rendesse torbidi e poco chiari perfino a lui i suoi stessi pensieri.
 
Scosse la testa, distogliendo la sua attenzione dall’Elfo per concentrarla in qualcosa di altrettanto curioso anche se infinitamente più piccolo.

Non visto estrasse l’Anello, un oggetto così piccolo eppur così prezioso, rigirandoselo tra le mani quasi con il timore di romperlo; non voleva ammetterlo ma ogni giorno ciò che portava al collo lo appesantiva sempre più; non solo le sue membra ma anche la sua mente, facendo correre sfrenati pensieri su pensieri e ciò che più lo spaventava era la natura di questi ultimi.
 
Nulla di grave, lo sapeva, solo qualche desiderio normalissimo come una razione di zuppa più abbondante o un cantuccio caldo almeno per una notte ma che fosse quella sottile fascetta dorata a provocarli in lui lo intimoriva infinitamente.
 
Cercò di farsi coraggio e lo rimise al suo posto sospirando e solo quando i suoi occhi si levarono verso i suoi compagni si accorse che il Gondoriano lo stava osservando per poi distogliere velocemente lo sguardo, facendolo sembrare un’occhiata casuale.
 
 
Quella sera, chissà per quale ragione, erano tutti molto silenziosi, quasi come non volessero disturbare gli alberi morti intorno a loro e fossero tutti intenti a venerare la prima minestra calda che mangiavano da giorni.
Fu come al solito Pipino ad interrompere quel clima con un’espressione curiosa in volto.
 «Perché non raccontiamo qualche storia? Miriel prima è stata così gentile da raccontarmi la leggenda che aleggia attorno a questo posto» tutta l’attenzione si spostò da lui alla donna appoggiata ad un albero, che sgranò gli occhi alle sue parole con una leggera patina di imbarazzo sul viso stanco.
 
 «Ah sì? E cosa ti avrebbe raccontato di così interessante la nostra cara Miriel» chiese allora Gandalf sorridendo divertito, già immaginando ciò che lo Hobbit non vedeva l’ora di sputare fuori come un fiume in piena; Miriel allora scosse la testa lasciandosi sfuggire una risata leggera per poi annuire.
 «Avanti Pipino, racconta pure anche ai tuoi amici» sospirò stendendosi meglio chiudendo gli occhi mentre il piccoletto si alzò in piedi e come un cantastorie iniziò a narrare.
 
 «Questa terra che a piedi abbiamo attraversato per quasi tre giorni un tempo veniva chiamata Eregion dagli Elfi che l’abitavano, mentre per gli uomini e gli altri popoli di Arda essa era conosciuta come Agrifogliere. 
 
Fu qua all’inizio della Seconda Era che, tra l’inganno e la brama di chi riteneva di dover esser più potente di altri, furono forgiati gli anelli del potere destinati ad Elfi, Uomini e Nani; dalle mani stesse di Sauron furono plagiati e pervasi da odio e rabbia e tutto ciò che di male è possibile immaginare. 
 
Tuttavia Celebrimbor, governante di queste terre dopo che i signori di Lothlórien furono costretti ad abbandonarle, nascose i tre anelli elfici prima che l’Oscuro li contaminasse con la sua malignità.
 
Sauron reagì con forza a questo tentativo di ostacolarlo e fu così che si scatenò la guerra tra quest’ultimo e gli Elfi. La regione venne devastata e i suoi abitanti furono costretti ad abbandonarla per rifugiarsi tra le mura di Imladris e Lothlórien.
 
Un’ ultima resistenza di Uomini, i Dunedain, ed Elfi però reagì e Sauron  venne sconfitto e cacciato a Mordor, dove preparò il suo attacco successivo.
Da allora queste terre sono tristemente ricordate per la storia che qua è arsa e per la morte gratuita inflitta per la brama di potere dei popoli tutti» concluse Merry guardando i suoi compagni con fierezza ma un cipiglio alquanto serio che stupì i suoi stessi parenti.
 
Per diversi minuti tutto tacque, facendo udire solo il lento fruscio degli aghi degli alberi dai tronchi grigi e morti mossi da una leggerissima brezza che fino a cui fino a quel momento non avevano fatto caso, nemmeno gli animali notturni accompagnavano la loro serata con il canto, forse non abitavano più nemmeno loro quelle terre.
 
Dopo alcune accortezze prima di tuffarsi nel riposo tanto ambito, si addormentarono tutti nel più totale silenzio, cosa che inquietò molto i loro cuori.


Angolo autore: ed ecco a voi il capitolo n°5!
Il viaggio dei nostri eroi inizia a farsi più pesante, così come i loro pensieri; riusciranno a rimanere uniti tra dubbi, pregiudizi e storie di altre Ere?🤷🏻‍♀️🤔
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate tramite recensione!✉️
Ringrazio davvero infinitamente
-Lone_wolf_08♥️
per l'incoraggiante recensione lasciata al capitolo 1, grazie davvero.
Prossimo appuntamento a DOMENICA 6 SETTEMBRE!📆
Un bacione😘
Sissi04✨
   
 
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