Un taglio netto e tutto sarebbe finito. Giappone non aveva il coraggio. Stava con la lama in alto, pronto a infilzare il nemico. Un colpo e sarebbe tutto finito. Si ripeteva questa ma più ci provava e meno ne aveva voglia. Poteva essere così crudele? Perchè non potevano stare tutti pacificati e uniti come sempre. Chiuse gli occhi e tento di colpirlo ma niente da fare. Rimise il braccio giù sospirando. - Ancora non hai tagliato il pesce? Ma quanto ti ci vuole, aru? - domandò Cina entrando in cucina. Kiku si trovava davanti al tavolo ad affettare il pesce. - E' da tre ore che cerchi di tagliarlo, aru. Dati una calmata, è solo un pesce, aru. - - Si, Yao. - disse esasperato il giapponese.
Ormai era quasi tutto finito in tavola, ma per finire il buon pranzo c'era Taiwan che passava con della frutta. - C'è qualcuna che ne vuole un pò? - esclamò girando il tavolo. - Si, io! - disse Lituania alzando la mano. Taiwan si avvicinò mostrandorgli il cestino. Dopo un pò prese una banana e cominciò a sbucciarla mentre la ragazza si allontanò saltellando. Toris la guardò dolcemente: - E' veramente carina Taiwan. - pensò ad alta voce il ragazzo. All'improvviso Russia si girò verso di lui. - Non ti starai dimenticando di mia sorella, vero? - domandò con sguardo minaccioso. - N-No!! Non me la sto scordando! - urlò spaventato il castano.
- Fratellone, ti è piaciuto il pranzo? - Domandò Liech, osservandolo mentre si puliva la bocca con un fazzoletto. - Non era male. - gli rispose, Austria lo osservò e Vash lo percepì subito. - Che cosa vuoi? - gli domandò sgarbamente, l'altro si aggiustò gli occhiali e rispose: - Ti è piaciuto perchè era gratis, vero? - Lo svizzero si zittì, ero veramente quello il motivo. Tornò a guardare Liech che aspettava una risposto ma lui non ne diede. Arrivò Francis dietro di lui e si avvicinò al suo orecchio dicendogli: - Se vuoi posso darti qualcosa io gratis. - Vash capì subito, prese un fucile e cominciò a inseguire Francia sparandogli di continuò mentre l'altro correva come una fanciulla che lanciava i petali. Roderich guardò la piccola bionda e gli chiese: - Ma è normale che fa così? - lei sospirò e gli rispose: - Si, tutti e due. -
Lituania si rimise bene, pronto a mangiare la banana. Appena l'avvicinò notò che qualcuno lo stava osservando. Si girò alla sua destra e notò Russia osservalo con gli occhi spalancati. Il ragazzo era un pò perplesso e gli avvicinò il frutto ma quello fece cenno di no. Fece tornare la banana in bocca e la riavvicinò. Ivan deglutì. Il castano non riusciva a vederlo così quindi decise di girare dall'altra parte. Fu ancora peggio. Dall'altra parte aveva Polonia. Aveva la stessa espressione del russo, precisa. Toris porse il frutto anche a lui, ma anche il polacco nego. Fece ritornare la banana indietro e la rimise di nuova in bocca e stava per morderla quando notò che Polonia deglutì. Non riusciendo a vedere neanche il biondo così decide di richiudere la banana e di metterla sul tavolo. - Ehi Corea, la vuoi la banana? Non l'ho neanche toccata. - gli chiese. - Si! Certo! - rispose l'altro che la prese subito e la divorò. Il lituano incrociò le braccia incrociandole sul tavolo e ci appoggiò la testa, esasperato.
Arrivò la notte, tutti andarono nelle proprie stanze. Feliciano piangeva, voleva n Germania, ma il fratello gli tirava il ciuffo per fargli segno di stare in silenzio. Quando finalmente si convince a non piagnucolare più si rimise a letto, cercando di addormentarsi. Nel frattempo Ludwing stava passeggiando dietro la casa. Gilbert ancora non era andato in stanza e lui non aveva sonno. Alzò lo sguardo verso una finestra, quella di Italia. Sentiva già la sua mancanza. Perchè si preoccupava? Una notte e lo avrebbe avuto di nuovo in mezzo. Sentiva però che c'era qualcosa di strano, l'incidente ai nordici non era stato casuale. No, non poteva essere. Sentì il cespuglio muoversi. Il tedesco prese un bastoncino da terra e si mise in posizione d'attacco. - Chi va là! Fatti fuori! - Disse. Da dietro un albero, che era dietro il cespuglio, uscì una persona. - M-Ma tu sei...- l'altro gli fece segno di stare in silenzio. - E' un pò tardi per fare una passeggiata, non è vero? - gli disse, il biondo non sapeva a che punto volesse arrivare l'altro. - Ha ragione, anche per me è tardi ma sa...avevo un lavoro da fare. - Si riallontanò verso il cespuglio, prese una corda e la tirò. Legato c'era Prussia, mal conciato e ferito. - Gilbert! - esclamò sorpreso Germania. - Quindi sei stato tu a sabottare l'aereo della lega nord, vero? - L'altro rispose con ghigno sul volto. Germania non sapeva che fare, fece un passo avanti e sentì tirare un filo. Si guardò in alto e vide qualcosa cadergli in testa, che gli fece perdere i sensi.