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Autore: Diana_Bezarius    18/08/2009    1 recensioni
America era felicissimo. Aveva invitato tutti le nazioni nella sua grandissima villa alle hawaii. Aveva intenzione di festeggiare il suo compleanno con tutti i suoi amici, facendo una festa indimenticabile! Tutti avevano accettato l'invito con entusiasmo, pronti a sfruttare la vacanza gratis (Sopratutto Vash), ma purtroppo niente è rose e fiori. Infatti nell'isola cominciano a succede strani eventi: i fili dei telefoni sono staccati, i mezzi di trasporto spariti e la notte succedono cose strane...che sia, come sempre, colpa di Russia?
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tavola era pieno di ogni tipo di cibo, dal famoso sushi al pollo alle mandorle, dagli involtini di primavera al riso alla cantonese al ramen. C'erano così tante cose che potrebbero scoppiare! - Buon appettito! - esclamò Cina e tutti iniziarono a mangiare. No, che fosse il momento adatto per divertirsi. Sapere dell'incidente ai nordici non gli metteva molta fame, ma comunque stavano mangiando. Inghiterra prese il suo bel piatto di Ramen cominciando a rigirarlo. Cercò di mangiarla ma non sapeva proprio come usare le bacchette! Mentre cercava di mangiare per caso ascolto la conversazione delle ragazze. - Prussia è proprio carino vestito da pirata. - affermò Ungheria ridacchiando mentre le altre annuivanno. Si girò verso di loro e si accorse che accanto aveva Seychelles! - Oh quanto è bella...- pensò, lui aveva sempre avuto un debole per lei, ma non l'aveva detto per orgoglio inglese (Seychelles è francese) e perchè il caro fratellino non gliela avrebbe fatta passare bene. Belgio si accorse dello sguardo che l'inglese dava alla ragazza e le fece cenno. Seychelles si girò verso di lui e gli chiese: - Qualcosa non va signor Arthur? - Lui sembrò risvegliarsi e imbarazzato rispose: - N-No...e che sentivo voi che parlavate di Gilbert...- - Non sarà mica geloso, signor Arthur. - chiese Elizaveta ridacchiando. - Certo che no! - esclamò. - Io sono stato un grande pirata in passato! Ero temuto da tutti! - Seychelles ridacchiò e gli disse: - Si, è vero! Lo ricordo benissimo! Anche lei stava bene vestito da pirata, signor Arthur. - Dopodichè le ragazze tornarono a parlare fra di loro. Arthur era rosso come un peperone, la ragazza di cui aveva una cotta gli aveva detto che era carino. Sentì una mano toccargli la spalla. Arthur si girò spaventato, aveva il viso dell'amico francese a due centimetri. - Tocca mia sorella e sei un inglese morto. -

Un taglio netto e tutto sarebbe finito. Giappone non aveva il coraggio. Stava con la lama in alto, pronto a infilzare il nemico. Un colpo e sarebbe tutto finito. Si ripeteva questa ma più ci provava e meno ne aveva voglia. Poteva essere così crudele? Perchè non potevano stare tutti pacificati e uniti come sempre. Chiuse gli occhi e tento di colpirlo ma niente da fare. Rimise il braccio giù sospirando. - Ancora non hai tagliato il pesce? Ma quanto ti ci vuole, aru? - domandò Cina entrando in cucina. Kiku si trovava davanti al tavolo ad affettare il pesce. - E' da tre ore che cerchi di tagliarlo, aru. Dati una calmata, è solo un pesce, aru. - - Si, Yao. - disse esasperato il giapponese.

Ormai era quasi tutto finito in tavola, ma per finire il buon pranzo c'era Taiwan che passava con della frutta. - C'è qualcuna che ne vuole un pò? - esclamò girando il tavolo. - Si, io! - disse Lituania alzando la mano. Taiwan si avvicinò mostrandorgli il cestino. Dopo un pò prese una banana e cominciò a sbucciarla mentre la ragazza si allontanò saltellando. Toris la guardò dolcemente: - E' veramente carina Taiwan. - pensò ad alta voce il ragazzo. All'improvviso Russia si girò verso di lui. - Non ti starai dimenticando di mia sorella, vero? - domandò con sguardo minaccioso. - N-No!! Non me la sto scordando! - urlò spaventato il castano.

- Fratellone, ti è piaciuto il pranzo? - Domandò Liech, osservandolo mentre si puliva la bocca con un fazzoletto. - Non era male. - gli rispose, Austria lo osservò e Vash lo percepì subito. - Che cosa vuoi? - gli domandò sgarbamente, l'altro si aggiustò gli occhiali e rispose: - Ti è piaciuto perchè era gratis, vero? - Lo svizzero si zittì, ero veramente quello il motivo. Tornò a guardare Liech che aspettava una risposto ma lui non ne diede. Arrivò Francis dietro di lui e si avvicinò al suo orecchio dicendogli: - Se vuoi posso darti qualcosa io gratis. - Vash capì subito, prese un fucile e cominciò a inseguire Francia sparandogli di continuò mentre l'altro correva come una fanciulla che lanciava i petali. Roderich guardò la piccola bionda e gli chiese: - Ma è normale che fa così? - lei sospirò e gli rispose: - Si, tutti e due. -


Lituania si rimise bene, pronto a mangiare la banana. Appena l'avvicinò notò che qualcuno lo stava osservando. Si girò alla sua destra e notò Russia osservalo con gli occhi spalancati. Il ragazzo era un pò perplesso e gli avvicinò il frutto ma quello fece cenno di no. Fece tornare la banana in bocca e la riavvicinò. Ivan deglutì. Il castano non riusciva a vederlo così quindi decise di girare dall'altra parte. Fu ancora peggio. Dall'altra parte aveva Polonia. Aveva la stessa espressione del russo, precisa. Toris porse il frutto anche a lui, ma anche il polacco nego. Fece ritornare la banana indietro e la rimise di nuova in bocca e stava per morderla quando notò che Polonia deglutì. Non riusciendo a vedere neanche il biondo così decide di richiudere la banana e di metterla sul tavolo. - Ehi Corea, la vuoi la banana? Non l'ho neanche toccata. - gli chiese. - Si! Certo! - rispose l'altro che la prese subito e la divorò. Il lituano incrociò le braccia incrociandole sul tavolo e ci appoggiò la testa, esasperato.

Arrivò la notte, tutti andarono nelle proprie stanze. Feliciano piangeva, voleva n Germania, ma il fratello gli tirava il ciuffo per fargli segno di stare in silenzio. Quando finalmente si convince a non piagnucolare più si rimise a letto, cercando di addormentarsi. Nel frattempo Ludwing stava passeggiando dietro la casa. Gilbert ancora non era andato in stanza e lui non aveva sonno. Alzò lo sguardo verso una finestra, quella di Italia. Sentiva già la sua mancanza. Perchè si preoccupava? Una notte e lo avrebbe avuto di nuovo in mezzo. Sentiva però che c'era qualcosa di strano, l'incidente ai nordici non era stato casuale. No, non poteva essere. Sentì il cespuglio muoversi. Il tedesco prese un bastoncino da terra e si mise in posizione d'attacco. - Chi va là! Fatti fuori! - Disse. Da dietro un albero, che era dietro il cespuglio, uscì una persona. - M-Ma tu sei...- l'altro gli fece segno di stare in silenzio. - E' un pò tardi per fare una passeggiata, non è vero? - gli disse, il biondo non sapeva a che punto volesse arrivare l'altro. - Ha ragione, anche per me è tardi ma sa...avevo un lavoro da fare. - Si riallontanò verso il cespuglio, prese una corda e la tirò. Legato c'era Prussia, mal conciato e ferito. - Gilbert! - esclamò sorpreso Germania. - Quindi sei stato tu a sabottare l'aereo della lega nord, vero? - L'altro rispose con ghigno sul volto. Germania non sapeva che fare, fece un passo avanti e sentì tirare un filo. Si guardò in alto e vide qualcosa cadergli in testa, che gli fece perdere i sensi.
  
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