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Autore: Natalya23    04/09/2020    1 recensioni
"Appoggio il mio capo alla tua spalla. Non dico neanche una parola. Non serve.
La tua bocca vicino alla mia.
"Ci parliamo dopo..." è quello che mormori.
Un bacio. Le labbra appena posate...."
Il racconto di un sogno. Una sorta di scena aggiuntiva a quanto accaduto tra due persone, ma che si aggancia ad un'esperienza vissuta. Qualche parola non detta nella realtà, o detta diversamente, viene qui pronunciata dai due protagonisti della vicenda. E quelle parole escono in quel frangente di incoscienza che è sognare...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno

 

di Natalya23


Siamo seduti su una panchina.
E' una bella giornata di sole.
Appoggio il mio capo alla tua spalla. Non dico neanche una parola. Non serve.
La tua bocca vicino alla mia.
"Ci parliamo dopo..." è quello che mormori.
Un bacio. Le labbra appena posate. Non grandi cose.
Mi basta. L'impressione è che il sole scaldi di più. Che mi scaldi dentro.
Le persone intorno a noi sono distratte. Non ci badano. O siamo noi che non badiamo a loro.
Di solito preferisco l'imbrunire, o il tramonto per le confessioni. Meglio ancora la notte.
 Ma oggi può andare bene così. Le cose capitano quando devono capitare, e basta.
Prendo coraggio.
"L'ho presa pesante...la botta.."
Ti vedo riflettere prima di rispondermi.
"Lo so. L'ho capito...è per questo che ti ho lasciata andare..."
Dovrei essere delusa da questa risposta. Per assurdo i sognatori preferiscono una stupida bugia ad una sincera verità.
Torno alla carica.
"Ma io...ho visto come mi hai guardata prima..e ieri, e l'altro ieri..."
Ti vedo fare un sospiro.
"Quello è un altro discorso..."
Sto in silenzio per un attimo.
"Serve ancora che ci parliamo più tardi?" Stavolta la sognatrice punta sul pratico.
Scuoti il capo.
"Credo di no...."
Mi sa che abbiamo detto tutto. E tutto diventa nebuloso. Noi compresi.

Apro gli occhi. Ho il soffitto della mia camera davanti a me.
La sveglia ha fatto il suo lavoro. Mi ha fatta tornare. Tornare da quelli che io definisco viaggi notturni.
Onirici.
Voli pindarici.
La realtà è che devo svegliare la prole. C'è scuola.
La mia giornata deve iniziare.
Mi alzo serena. Ho tante cose da fare.
E va bene così. 

(immagine presa dal web)
   
 
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