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Autore: MagiaOscura    04/09/2020    1 recensioni
Sono passati poco più di dieci anni e Rose e Scorpius avevano messo su famiglia. I mangiamorte non c'erano più, ma ben presto sarebbero arrivati nuovi oscuri nemici, e sarebbe toccato di nuovo a loro affrontare questi nuovi tremendi nemici, che avrebbero messo in difficoltà anche i loro figli
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Victorie Weasley | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Amo dormire”
“Ma Scorpius, sono le dieci di mattina! Quanto possiamo dormire?”
Ogni mattina era così pe Rose e Scorpius, con la prima desiderosa di alzarsi presto, e col secondo che in un modo o nell’altro riusciva a convincerla di dormire.
Non si erano mai sposati, eppure avevano tre figli: Hydra la ragazzina e Pavo il ragazzino i gemelli maggiori e la più piccola chiamata Cassiopea. A nulla sono servite le pressioni di Hermione Granger e di Molly Weasley, le più conservatrici in quanto vita matrimoniale e di coppia.
“Oh mamma…smettila. Parli proprio tu che ti sei tenuta il tuo cognome” le rinfacciava continuamente la figlia quando veniva accusata di concubinaggio, anche se ormai le due donne si erano arrese. Rose e Scorpius non erano una classica coppia ed erano completamente diversi in tutto e per tutto.
Scorpius amava dormire, oziare, lamentarsi per ogni minimo accenno di dolore fisico e l’attività più faticosa che faceva era giocare coi bambini e leggere il giornale. Praticamente era un anziano signore di ventinove anni. Rose invece era iperattiva e ogni secondo cercava qualcosa da fare, e lo stesso cercava di fare con i bambini. Le era riuscito con i gemelli che tuttavia passavano la maggior parte del tempo a litigare, mentre Cassiopea aveva il vizio di correre dal papà e dalla mamma in cerca di abbracci, ma tra i due figli era la più disciplinata. Per quest’ultima la giornata sarebbe stata un pochino meno fastidiosa, perché era venuta a trovarli Delphi, che coi bambini riusciva ad essere abbastanza autorevole.
“Io mi alzo, non voglio che Delphi pensi di essere il nostro elfo domestico” sbottò Rose, non notando nessun accenno di vita in Scorpius, che richiuse gli occhi. La ragazza, guardò il compagno perplessa e poi si mise addosso una camicia da notte e una vestaglia, e decise di scendere.
“Mamma, mamma!” urlavano i tre bambini, correndole incontro.
“Sono arrivato prima io!”
“No, prima io!”
Hydra e Pavo avevano ricominciato a litigare come al solito, anche su chi volesse più bene alla mamma. Tutti e tre i bambini erano biondi, tratto tipico della famiglia Malfoy, tranne per le lentiggini dei gemelli, ereditati dai Weasley.
“Oh, piantatela…il mio amore basta per entrambi” disse Rose, annoiata ma anche lusingata di essere così contesa dai figli. Cassiopea invece stava preparando la colazione insieme a Delphi: pancetta, uova, tè e una torta con cocco e cioccolata.
“Voi due, a tavola! Piantatela di linciare vostra madre” disse Delphi a Hydra e Pavo con tono autoritario, e i due le ubbidirono accomodandosi ai propri posti e rivolgendo uno sguardo timoroso verso la zia.
“Delphi, sei la nostra salvezza! Ma come li riesci a gestire pur non avendo figli?” le chiese esasperata Rose, abbracciandola.
“So come si gestiscono le pesti, vero? – disse Delphi, rivolgendo lo sguardo verso i gemelli, che cercarono di non guardarla – per il resto, Scorpius è deceduto?”
“Cosa, pap…no…” cominciò a piangere Cassiopea, legatissima ai genitori.
“Ma no, ma stavo scherzando!” disse Delphi, prendendo in braccio la nipotina più piccola.
Rose guardava la figlioletta più piccola sorridente: per quanto volesse bene a tutti e tre i figli, Cassiopea era senza ombra di dubbio la più attaccata ai genitori.
“Adesso voi tre mangiate e poi pulite i piatti, io invece vado a parlare con vostra madre” disse Delphi rivolta ai tre bambini.
“Cosa mi devi dire?” chiese Rose all’amica, mentre questa estrasse la sua sigaretta magica che non finiva mai e l’accese con un tocco di bacchetta. Le due ragazze uscirono fuori in giardino, anche perché Delphi odiava fumare davanti i bambini.
“Tranquilla, niente di che…solo che oggi arrivano i tuoi geni…”
“Che cosa!? E perché non me l’hai detto subito!? Accidenti, devo essere presentabile per loro e poi devo far risorgere Scorpius dato che impiega minimo due ore per riconoscere i miei genitori ultimamente”
“Va bene, vai pure…io aiuto le tre pesti a riordinare la casa”
“Grazie Delphi, non so cosa farei se non ci fossi tu…sei il mio angelo custode” disse Rose sorridendo all’amica, che ricambiò il sorriso.
“Dai, smettila di adularmi…abbiamo delle faccende urgenti da sbrigare”
“Giusto”
Delphi era veramente l’angelo custode di Rose e Scorpius, che avevano avuto i gemelli all’età di diciannove anni. Delphi invece era sempre stata abituata a cavarsela da sola fin dalla tenera età, a causa della tragica sorte dei suoi genitori, e pur avendo avuto una sorta di famiglia in Draco Malfoy e Pancy Parkinson, ha sempre preferito cavarsela da sola. Rose e Scorpius non avevano la più pallida idea di come crescere due piccole pesti, e pur avendo avuto un valido aiuto da Ron, Hermione e dagli altri Weasley, erano una frana lo stesso. Delphi invece è sempre riuscita ad essere abbastanza autorevole da tenerli a bada, e Scorpius spesso e volentieri la usava come minaccia per placare l’esuberanza dei gemelli.
Rose era tornata nella stanza matrimoniale e Scorpius, manco a dirlo ancora dormiva.
“Ehi…dai, stanno per arrivare i miei genitori…ti prego, alzati!” lo supplicò Rose, cercandolo di strattonare.
“E falli accomodare in salotto, torna con me a dormire…mi piace la tua compagnia” disse il ragazzo, guardandola mezzo assonnato.
“Ti prego…anche a me piace stare con te, ma stanno arrivando i miei, ti prego” disse Rose, accarezzandogli i capelli.
Scorpius sbuffò, ma decise di accontentare la compagna, pur guardandola scontento: odiava decisamente di doversi alzare la mattina. Dopo circa dieci minuti, il ragazzo si stava provando a farsi la cravatta, pur tra mille difficoltà. Rose, dopo aver sorriso, gli si avvicinò e cominciò a fargliela con dolcezza.
‘Rose, la cravatta è il peggiore nemico di molti uomini. Faresti bene ad imparare a farla per il futuro’
Erano le parole che spesso le diceva Hermione quando era piccola e Rose ripensò col sorriso su quanto la madre ne sapesse di uomini.
“Sei una rompiscatole tremenda” le borbottò Scorpius, scontento per non aver potuto dormire ancora di più, oppure di stare in sua compagnia almeno.
“Bhe…puoi vedertela da solo” gli rispose Rose stizzita, pur continuando ad allacciargli la cravatta.
“Non te la prendere…non so come ce la farei senza di te”
“Incredibile come tu riesca in pochi secondi ad offendermi e contemporaneamente dire di tenere a me” disse Rose, guardando severa Scorpius, che al contrario la guardava sorridente.
“Oppure è uno dei miei moltissimi talenti”
“Opprue si chiama soltanto adulare qualcuno…dai, sei pronto…andiamo” disse Rose, dopo essersi vestita anche lei in pochi minuti, ma Scorpius si sedette sul letto osservandola.
“Sai – le disse il ragazzo, guardandola negli occhi – a volte mi chiedo cosa ti abbia spinto a finire con me…dai, ti puoi permettere di meglio”
“Cosa vuoi dire, Scorpius Malfoy? Che ti devo lasciare per caso?” gli rispose Rose, scoccandogli un’occhiataccia pur ridendo sotto i baffi.
“Ma figurati…cioè…tu sei dinamica, sei viva, non ti fermi un attimo mentre io amo la vita in vestaglia e pantofole…siamo due cose totalmente opposte”
“E non pensi che con uno uguale a me che finirei per impazzire? – disse Rose comprensiva, capendo a cosa alludesse Scorpius – dai, a me mi rilassa il tuo totale menefreghismo verso ciò che accade nel mondo magico anche se a volte mi irrita. Ma mi rilassa guardare il tuo disinteresse verso tutto. Io torno da lavoro stanca morta e mi diverte guardare la tua stanchezza dopo aver appena aperto le palpebre. Sono io che mi sorprendo come tu possa stare con una menomata come me…” disse Rose, toccandosi il collo a sinistra, dove aveva un’enorme cicatrice risalente a tanti anni prima.
Scorpius si alzò e le andò incontro, stringendole con le braccia la vita.
“Forse è una delle tante cose che mi piacciono di te. Le cicatrici rendono  una persona unica nel suo genere…e poi tutte quelle con cui sono stato erano…bhe…vuote di contenuti”
Rose gli sorrise, guardandolo dritto negli occhi.
“Lo sai? E’ la cosa più gentile e romantica che tu mi abbia mai detto fino ad ora. E se vuoi sapere perché stia con te…bhe, tu non ostacoli i miei percorsi e desideri mentre per qualche ex ero troppo veloce, per un altro andava bene il mio corpo…mentre a te va bene qualsiasi cosa di me. Forse siamo degli opposti che si attraggono e va bene così. Dai, andiamo” lo invitò Rose, e questa volta Scorpius non si fece supplicare.
Hermione e Ron erano già in salotto, con la prima che tratteneva Hydra e Ron che teneva Pavo. Delphi invece teneva in braccio Cassiopea cercando di consolarla, visto che stava piangendo di nuovo.
“Dopo ve la dovrete vedere con me e con i vostri genitori…maleducati” sbraitava Delphi furibonda.
“Buongiorno a tutti, famiglia” disse Scorpius, non mostrandosi per nulla turbato dall’ennesima lite tra i gemelli, mentre Rose si parò tra i figli, che tentavano di colpirsi con calci.
“Uova e pancetta…Delphi, sei il mio angelo custode” disse Scorpius, come se fosse una normale discussione familiare.
La lite si placò dopo circa dieci minuti, giusto il tempo che Scorpius consumasse serenamente la sua colazione. I gemelli invece fuono separati, con Hydra che rimase insieme a Delphi e Rose mentre Pavo insieme ai nonni.
“Allora, cosa è successo?” disse Scorpius con tutta la tranquillità di questo mondo, sconvolgendo Delphi e Rose col suo completo menefreghismo.
“Stavolta perché la signorina mi ha accusata di averle dato meno panc…”
“E’ VERO! E’ NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE!” le urlò contro la ragazzina.
“Hydra…tra qualche mese inizi Hogwarts…vuoi fare queste scenate davanti alla McGrannit e al professor Paciock???” disse Rose, scandalizzata dal comportamento della figlia.
“SI’ SE SERVIRA’ PER FARMI RISPETTARE!”
“Non si permettere di prenderti una punizione per il tuo comportamento, sei…anzi siete avvertiti” disse Delhi, facendo capire alla ragazza che anche Rose l’avrebbe castigata. Solo Scorpius sembrava quasi compiaciuto dal comportamento della figlia, e questo non sfuggì a Rose.
“Vuoi dire qualcosa?” disse la ragazza stizzita al compagno, che non tardò a parlare.
“Volevo dire che va bene avere del car…- Scorpius voleva compiacersi di quello che secondo lui era soltanto un carattere forte, ricevendo uno scappellotto da Delphi – chiedo scusa, pensavo ad altro. Volevo dire che devi essere più matura”
Questo era diventata la vita quotidiana a Villa Malfoy, passata dall’essere un luogo cupo, ermetico e pieno di segreti oscuri e congegni di tortura magici e non all’arena in cui si davano battaglia Pavo e Hydra per i motivi più disparati. E per quanto riguarda Delphi, dopo di eventi di poco più di dieci anni prima, era diventata assistente del capo del dipartimento Auror, e svolgeva il suo lavoro in modo impeccabile, grazie alle sue profonde conoscenze, realizzando in questo modo il suo sogno di catturare maghi oscuri. Per quanto lei si infuriasse, le piaceva tutto questo. Se non altro adesso poteva dire di avere una famiglia e qualcuno con cui passare del tempo. Anche se ormai non ci sono più Voldemort e i Mangiamorte, ci saranno numerosi altri squilibri nel mondo magico, che in un modo o nell’altro influenzeranno le vite di tutti i maghi.
   
 
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