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Autore: LorasWeasley    06/09/2020    1 recensioni
AU [FrUK]
"Quanto è sottile la differenza tra l’essere amici o qualcosa in più?
Era ovvio a tutti che si sarebbero messi insieme, ma come farglielo capire?"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sfida

Era il 10 ottobre e di conseguenza il compleanno di Yao.
Il ragazzo aveva già annunciato che non aveva intenzione di festeggiarlo, ma che avrebbe solo passato il fine settima successivo fuori con la sua famiglia.
Ovviamente nessuno glielo permise e quella stessa notte si trovarono tutti ubriachi a un bar che frequentavano spesso.
L’avevano convinto con la scusa che non era un vero modo per festeggiare, volevano solo passare la serata in sua compagnia.
Inoltre Romano fece presente che dopo qualche cocktail nessuno si sarebbe più ricordato di lui, quindi non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Non che fosse stata una cosa delicata da dire, ma sembrò far ridere il cinese e fargli accettare quella proposta.
E, come aveva previsto l’italiano, già alle 10 di sera erano tutti per lo più ubriachi.
Alfred era scomparso da più di una mezz’ora, aveva detto qualcosa sul culo di qualcuno che stava ballando e in pochi attimi era scomparso dalla loro vista.
Kiku l’aveva fissato inquieto, poi aveva iniziato a bere ancora di più e adesso parlava con Yao in dei mormorii lamentosi che solo chi gli stava davvero vicino riusciva a sentire.
Gilbert e Romano si erano sfidati a chi riusciva a mangiare più noccioline, peccato che queste finirono quasi subito e non si poté stabilire un vincitore.
Matthew, durante la sfida, era seduto vicino al tedesco e cercava di dire che probabilmente non era una buona idea, ma come sempre nessuno aveva intenzione di ascoltarlo.
Antonio rideva ma cercava di non intromettersi per il tifo, uno era il suo ragazzo e l’altro uno dei suoi migliori amici più permalosi, non ne sarebbe uscito bene.
Feliciano e Ludwig erano abbastanza vicini da poter partecipare alla conversazione, ma nessuno dei due sembrava davvero interessato.
Feliciano aveva bevuto così tanto che con la faccia rossa e gli occhi lucidi stava cercando di spogliare Ludwig e baciarlo in un modo che sarebbe stato al limite del legale in un posto pubblico come quello in cui erano.
Ludwig, dal canto suo, stava solo cercando di non soccombere alle avance del ragazzo.
Anche Arthur e Francis avevano bevuto, non era molto ma Arthur lo reggeva davvero poco, così quando Romano e Gilbert finirono la loro sfida l’inglese annunciò –Anche io voglio fare una sfida!
-Di che tipo?- chiese divertito Antonio.
-Non lo so- Arthur mise il broncio guardandosi intorno, probabilmente cercando l’ispirazione da qualche parte, poi agganciò Francis con il suo sguardo e un sorrisetto si diffuse sul suo viso.
-Ti sfido a baciarmi!
Francis lo fissò confuso, gli occhi che si spalancavano alla consapevolezza di quello che aveva appena detto l’altro, fece una risata quasi isterica mentre rispondeva –Ma è una mia sfida, non tua.
In contemporanea Romano si unì alla conversazione lamentandosi –Non è una sfida valida! È come se io chiedessi ad Antonio di baciarmi! Lui è il mio ragazzo e lo fa sempre.
Arthur gli lanciò un’occhiataccia –Guarda che non l’abbiamo mai fatto!
-Impossibile- fu il coro di almeno tre persone.
Arthur decise di ignorarli, poi tornò a rivolgersi al suo coinquilino –Bene, se non vuoi farlo allora sfida me a baciare te!
-Cos…- Francis non riuscì a concludere la domanda, perché Arthur gli aveva gettato le braccia al collo e le sue labbra aperte erano finite sulle sue.
Il cervello di Francis venne completamente resettato.
Tutto quello che riusciva a sentire furono le labbra di Arthur che si muovevano in modo scomposto sulle sue, il sapore dell’alcool sulla sua lingua e le sue mani che gli avevano artigliato la camicia e che erano risalite lungo il collo per immergersi nei suoi capelli.
Non ebbe neanche il tempo di pensare a cosa fare, perché il suo corpo aveva risposto da solo.
Si spinse Arthur contro con così tanta enfasi che quasi gli finì seduto sopra.
Fu l’inglese a interrompere il tutto, con un sussulto alzò la testa di scatto e un gridolino strano uscì dalle sue labbra.
Francis si riconnesse alla realtà e captò la risata di Romano.
Ci mise qualche secondo più del dovuto a capire quello che era appena successo, Arthur si stava contorcendo su di lui e continuava a ripetere con voce stridula –Toglilo! Toglilo dalla mia schiena!
Francis mise le mani sotto la camicia dell’altro e non fu difficile per lui trovare il cubetto di ghiaccio bagnato che Romano aveva fatto cadere dentro e che stava lentamente scivolando lungo la sua colonna vertebrale.
Ma non aveva messo in conto il gemito che Arthur fece involontariamente direttamente nel suo orecchio quando glielo tolse di dosso.
-Arthur…- mormorò a quel punto Francis con un tono di voce che era certo non gli appartenesse.
Ma Arthur aveva già dimenticato quello che stavano facendo ed era passato a qualcosa di più interessante, si spostò dalle sue gambe e si alzò in piedi barcollando leggermente.
Afferrò le braccia di Yao e Kiku e li costrinse ad alzarsi a sua volta.
-Bé? È il compleanno di Yao, cosa sono quei musi lunghi? Andiamo a ballare!
E se li trascinò entrambi sulla pista da ballo.
Francis si passò entrambe le mani sul viso sconvolto, aveva bisogno di riprendersi.
-Aspetta- Antonio attirò la sua attenzione, l’amico era proteso in avanti con i gomiti poggiati sulle ginocchia –Davvero non vi eravate mai baciati?
Francis sospirò guardandolo –Al contrario di quello che pensate tutti… non stiamo insieme.
Antonio sbatté le palpebre incredulo –Ma era tutto così… caldo.
Romano intervenne lamentandosi e aggrappandosi al braccio del suo ragazzo –Oi Bastardo, noi sappiamo essere moooooolto più caldi, non è vero? Glielo facciamo vedere?
Francis smise di ascoltare quando notò il volto affamato di Antonio e come si tirò sopra Romano per baciarlo a fondo mentre con una mano gli palpava il culo.
Si alzò in fretta e annunciò –Ho bisogno di un po' d’aria- per poi dirigersi fuori.
Gli faceva male il petto.
Arthur l’aveva baciato come se nulla fosse e poi l’aveva scaricato all’istante come se fosse stata una cosa di tutti i giorni.
Fu Matthew a raggiungerlo fuori, si strinse nel suo giubbotto e dondolò con i piedi, infine annunciò –Lo capirà presto, è sulla buona strada- gli sorrise anche dolce e comprensivo, sembrava davvero sincero con le sue parole, non erano dette perché doveva.
-Cosa dovrebbe capire?- Francis non era sicuro di dove avrebbe portato quella conversazione.
Matthew alzò le sopracciglia sorpreso, non pensava che avrebbe dovuto spiegare proprio tutto –Che è innamorato di te, ovvio.
  
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