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Autore: lifkewo    07/09/2020    0 recensioni
Il mio personaggio preferito di Dragon Ball è sempre stato Gohan. Non mi è mai andata a genio l'idea che dopo il "Cell Game" si abituasse alla vita tranquilla da studente e abbandonasse i suoi doveri come protettore della Terra.
In questa mia rielaborazione della storia, voglio creare lo sviluppo del personaggio, secondo la mia interpretazione. E' mia intenzione ritrattare le avventure della serie partendo dai giorni immediatamente successivi alla distruzione del cattivo e arrivare fino all'ultimo arco narrativo del manga "Dragon Ball Super".
Non mi resta che augurarmi buona lettura e aspettare un riscontro.
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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CAPITOLO V

Yardrat

Nei giorni successivi si procede alla modifica della navicella della Ginew Force, Goku l’aveva usata per fuggire dal pianeta Namek poco prima della sua distruzione, nel suo database ci sono le informazioni per raggiungere molti pianeti tra Yardrat. I lavori da eseguire sono molti, decidono di rifoderare i sedili con un particolare gel, così da rendere più confortevole il viaggio. Sostituiscono completamente i sistemi elettronici e informatici di bordo, essendo in lingua aliena sono incomprensibili. Aggiungono inoltre delle componenti affinché siano possibili comunicazioni audio o video, sulla parete davanti al passeggero vengono inseriti molteplici oloproiettori direzionabili così che un intera facciata della navicella possa fungere da display, oppure si possano proiettare degli ologrammi nell’abitacolo. Infine rimuovono l’oblo rosso e lo sostituiscono con uno azzurro, rimpiazzano anche lo stemma delle Squadra Ginew con quello della Capsule Corporation, nella speranza di dare al mezzo un aspetto meno minaccioso. Quando tutto è pronto Gohan, sua madre Chihi, Junior, e la famiglia Brief si ritrovano al luogo di lancio, per salutare il ragazzo che da lì a poco sarà nello spazio in direzione di un pianeta chissà quanto lontano, speranzosi di trovare la soluzione al suo problema estetico dovuto alla mutazione.

Il viaggio di Son Gohan dura diversi giorni nei quali resta in contatto con la famiglia e gli amici e occupa il tempo meditando o studiando. Una volta giunto a destinazione ad accoglierlo trova una folla di alieni dalla pelle rosa maculata e la faccia lunga e rugosa, indossano tutti gli stessi abiti con cui suo padre era tornato a casa diversi anni prima. Quello che presume essere un gruppetto di bambini, vedendoli più piccolo degli altri e osservando che hanno una faccia tonda e liscia, si avvicina a lui e gli dà il benvenuto .

« Salve ragazzo scimmia, ti puoi presentare? A che razza appartieni e sopratutto sei amico o nemico?»

« Salve, io sono Son Gohan, sono per metà terrestre e per metà saiyan. Sono il figlio di Son Goku, egli è stato qui anni fa per apprendere le vostre tecniche speciali, ha imparato soltanto il teletrasporto. Sperimentando, in cerca di migliorare la mia forza, ho sbloccato questa nuova forma, che, come avete potuto constatare, mi da delle fattezze scimmiesche, non riesco a tornare nella mia forma umana però. Quindi ho pensato di venire qui, su Yardrat, con la speranza che tra le vostre tecniche ce ne sia qualcuna in grado di aiutarmi. Vi prego ho bisogno dei vostri insegnamenti. »

« Mi dispiace ma non ho l’autorità per occuparmi di queste cose, non posso aiutarti, ma ti porterò da chi può farlo, l’anziano»

Così il gruppo di quelli che sembrano i più anziani fanno passare il gruppetto di giovani tra cui c’è pure il nostro eroe.

Attraversano la città ed arrivano a un maestoso palazzo situato nel centro di essa, forse il più alto e monumentale di tutto il pianeta, entrano al suo interno, qui trovano un immensa stanza, sembra essere l’unica in tutto il palazzo date le sue dimensioni spropositate, qui al centro c’è un enorme cuscino sul quale è seduto un Yardratiano gigante, dalle fattezze del gruppetto che aveva accompagnato lì il ragazzo. Dopo una veloce presentazione, Gohan spiega rapidamente il suo problema all’anziano sperando di ricevere un aiuto, unico motivo di un questo viaggio.

« Non so se potremmo aiutarti piccolo Son Gohan, la nostra tecnica è lo studio dello spirito, che Goku chiamava aura, da qui nascono le nostre abilità come appunto il teletrasporto che insegnammo a tuo padre, o la clonazione del quale hai avuto la dimostrazione al tuo arrivo. »

Il giovane non comprende il significato delle sue ultime parole, pertanto lo guarda con aria interrogativa e questi con un cenno indica il gruppetto che lo ha portato lì, all’improvviso da tanti che erano ne rimane solo uno.

« Questa tecnica è molto utile per noi quando arrivano dei visitatori, diamo l’impressione di essere più numerosi e questo ci da un piccolo vantaggio nell’evitare i conflitti. Un’altra nostra abilità e la gigantizazione...»

Con quelle parole l’anziano incomincia a ridurre poco alla volta il suo volume raggiungendo una statura poco più alto dell’accompagnatore del mezzo Saiyan.

« Farò del mio meglio per aiutarti, non sono però sicuro che potrai tornare alla tua forma normale, nutro grande speranze però, se imparerai la nostra abilità suprema, la divisione forzata dello spirito forse avrai successo, però sappi che tuo padre in un anno imparò solo la cosa più semplice, il teletrasporto»

« Darò il meglio di me, posso solo sperare di riuscire a superare mio padre e imparare più velocemente di lui le vostre tecniche. Non vorrei stare troppo lontano dal mio pianeta. Non si sa mai quando una nuova minaccia arriverà. Però ora non ci devo pensare; come si dice : “ La fretta è cattiva consigliera”.»

Come prima cosa al giovane terrestre vengono cambiati gli abiti, gliene vengono donati alcuni più consoni al luogo. Gli viene concesso un appartamento personale, invitandolo a recarvisi subito per riposarsi del lungo tragitto da lui compiuto. Egli però è impaziente di iniziare l’allenamento, dopo tutto il tempo trascorso in posizione seduta durante il viaggio vuole potersi muovere un po’, così i due abitanti del luogo lo portano dove si dovrà allenare.

Il suo allenamento e addestramento avverrà in un uno ampio campo di spuntoni metallici conficcati nel terreno, questa distesa di punte aguzze è così vasta che continua fino a dove l’occhio può vedere.

« E’ qui dove ti dovrai allenare, imparerai a padroneggiare il tuo spirito, o aura, come la chiamate voi. Qui imparerai come disciplinarlo, domani mattina però, ora va nel tuo alloggio e riposa giovane terrestre-saiyan. Hai affrontato un lungo viaggio per giungere fino a qui, è ideale che tu inizi il tuo percorso a pieno delle tue forze e ben riposato.»

« Con tutto rispetto, non ho bisogno di riposare, l’ho fatto abbastanza per tutto il mio viaggio per arrivare qui, sono stato seduto in una comodissima poltrona senza potermi muovere per molti giorni. Ora sinceramente non ce la faccio più, vorrei almeno fare un primo passo, così da sgranchirmi le ossa e muovermi un pochettino»

« E va bene, sia come vuoi, iniziamo subito l’allenamento. Dovrai imparare la disciplina e l’equilibrio nonché il controllo del tuo spirito, quindi per iniziare dovrai stare seduto, sopra uno degli aculei. Dovrai trovare il tuo baricentro per restare immobile, sarà difficile, per tuo padre lo è stato e molto anche, muovendoti rischi di cadere e potresti ferirti o addirittura morire… Quando ci riuscirai potrai meditare in quella posizione così da potenziare al meglio la tua energia interna.»

« Quindi il mio allenamento è stare seduto e immobile, cosa che ho fatto negli ultimi giorni. Quando si dice la fortuna eh.»

Pazienza, darò il meglio di me per riuscire! Ne va del mio futuro, non posso permettermi di non tornare in forma umana! Ora mi siedo e sto calmo, e sto seduto per chissà quanto, dopo che non ho potuto fare altro. Mi mancano gli allenamenti di Junior e di Vegeta. Non ci devo pensare! Ora è questo il mio compito...uffa.”.

«Esatto seduto, il modo migliore di riuscirci è tenere la punta con i piedi così da sederti suoi tuoi talloni , in perfetto equilibrio o cadrai e ti farai male. »

In poche ore Gohan riesce nell’impresa a lui assegnata. Lo Yardratiano più piccolo rimane sorpreso dal successo dell’altro;

« Formidabile il tuo spirito è equilibrato al tuo corpo ed è molto disciplinato!»

« Grazie, ma penso di non potermi attribuire completamente il merito, il mio maestro namecciano, Junior mi ha fatto meditare molto e mi ha allenato nel controllo dell’aura.»

«Molto bene!» Interviene l’anziano « Ora che hai imparato a stare fermo puoi imparare a muoverti in equilibrio, Owdy farà da guida, seguilo e cerca di non cadere e morire per favore»

« Certo Sommo Anziano Pibara gli farò vedere come ci si muove, Son Gohan andiamo?»

« Farò del mio meglio Anziano Pibara, arrivo Owdy»

Tuttavia il giovane fatica e non poco a tenere il passo dell’altro , cade più e più volte ferendosi in punti diversi, ma entro sera riesce a stare dietro al suo compagno e nei giorni a venire, persino a superarlo in velocità. Esercitandosi nei vari esercizi a lui affidati, scopre di poter usare la propria aura per appesantire il suo corpo, addensandola in zone specifiche, come se indossasse dei pesi o ancora meglio, in maniera omogenea su tutto il corpo, come se fosse sottoposto a una forza di gravità maggiore rispetto a quella del pianete in cui si trova. Decide quindi di lasciare il suo corpo sempre leggermente appesantito. Ogni mattina prima dell’alba, prima del risveglio di tutti, si allena fisicamente, caricando su di se tutto il peso energetico che può e facendo vari esercizi, flessioni in planche e in verticale, salti acrobatici e sequenze di combattimento, nell’area delle pericolose punte acuminate, così da potenziare il proprio fisico oltre alla forza spirituale che sta crescendo in lui. Tutti le sere, a fine giornata, prima di andarsi a riposare, si reca alla sua navicella, dove si mette in contatto con la madre e gli amici sulla Terra, racconta loro dei suoi progressi e chiede come procede la vita sul pianeta azzurro, questi lo rincuorano con buone notizie e gli augurano di finire al più presto il suo percorso così da poter tornare a casa.

I suoi progressi nello studio delle abilità Yardratiane sono molto rapidi, a dir poco impressionanti, impara in poche settimane il teletrasporto, altrettanto impiega per la clonazione, invece per trasformazione in gigante e l’abilità di cura impiega qualche mese per ognuna. Le due guide rimangono sbalordite nel constatare che in quasi cinque mesi impara praticamente tutte le loro tecniche fatta eccezione la più importante, quella che con ogni probabilità lo aiuterà a tornare ad essere un umano normale: la tecnica della fissione spirituale forzata.

Questa speciale abilità permette all’utilizzatore di scindere soggetti fusi insieme tramite fusione, come Junior che ha fuso la propria essenza con l’ex supremo della terra e precedentemente con Nail o che hanno assorbito altri soggetti, come Cell che ha assorbito C17, C18 e molti terrestri. Secondo l’anziano Piraba, Gohan dovrebbe essere in grado di dividere il suo corpo e il suo spirito dall’energia assorbita durante la trasformazione e quindi tornare normale. Per imparare a fare ciò si esercita per un mese intero, nell’arco del quale deve concentrare la sua aura per dividere fusioni o colpi energetici creati da più persone insieme, passato questo periodo ha pieno controllo sulla nuova tecnica. Il giovane ora ha solo da esercitarla su sé stesso per rompere quella forma tanto appariscente, il cui fattore estetico lo mette molto a disagio, tuttavia i primi tentativi sembrano vani.

« Mi avevi detto di esserti trasformato dopo aver mescolato l’aura del super saiyan alla mutazione fisica in Oozaru. Quindi deduco che il tuo stato attuale sia dovuto non solo all’alterazione cellulare dovuta all’energia lunare ma anche alla potenza spirituale della tua forma dai capelli dorati. Devi pertanto eseguire una fissione combinata, vado a spiegarmi meglio: visualizza il tuo corpo e il tuo spirito allo stadio di base non mutato e non trasformato. Una volta che lo hai fatto cerca di semplicemente fare quello che fai tutte le volte che torni in quello stadio. Ovviamente non ci riuscirai, perché avrai una sorta di energia che funge da ancora e non ti permette di finire questo processo. Secondo la mia opinione se ti concentri affondo dovresti essere in grado di riconoscerla è separarla dal tuo spirito.»

Gohan quindi si concentra e cerca di svolgere i passaggi come dettati dall’anziano Piraba, nota però che non c’è nessuna energia che ancora il suo spirito allo stadio in cui si trova.

Devo trovare una soluzione. Non voglio essere per tutta la mia vita ricoperto di peli. E’ imbarazzante, quando mi iscriverò al liceo voglio mescolarmi tra i vari ragazzi, non essere il ragazzo scimmia evitato da tutti e ritenuto strano o peggio deriso. Difenderò la Terra ma lo farò di nascosto. Così se nessuno saprà la mia vera identità io potrò vivere per quanto consentito in modo normale, come un normale docente di università, un normale ricercatore o scienziato. Devo però prima rompere questo stadio, è troppo appariscente! Un momento, la mia trasformazione non è solo spirituale ma anche fisica, anatomica, fisiologica, ho modificato ogni cellula del mio corpo, non solo il colore dei capelli e degli occhi, che è una semplice reazione all’energia che sprigiono in modalità Super Saiyan. L’anziano Piraba ha ragione, sto solo cercando nel luogo sbagliato, devo concentrarmi sulle mie cellule. Ecco se cerco di rompere lo stadio di Super Saiyan esse reagiscono, devo concentrarmi di più! TROVATO! Ogni proteina della membrana e ogni acido del DNA quando cerco di ritrasformarmi cercano di tornare normali ma una guaina di luce blu li obbliga a stare in quello stato. Sarà l’energia delle onde bluets che si è addensata e legata al mio corpo, mi basta solo espellerla o farla assorbire dalla mia aura.

E concentratosi al massimo il ragazzo rompe lo stadio di Saiyan Evoluto e torna alla sua forma originaria.

« Molto bene! Bravissimo Son Gohan, sono lieto di vedere la tua forma umana. Congratulazioni!»

«Grazie mille, Sommo Anziano Piraba! Potrei avere uno specchio?»

« Suvvia Gohan, non hai imparato nulla nei sei mesi qui?» Interviene Owdy «Uno specchio è una cosa che puoi creare con la tua aura, concentrala in forma solida, cerca di darle un colore chiaro, come l’argento,e poi semplicemente devi lucidarla affinché l’immagine riflessa sia nitida.»

Eseguiti gli ordini il terrestre nota di essere cresciuto in quei sei mesi, si è alzato di altezza, è diventato più muscoloso e gli sono allungati leggermente i capelli che incominciano a occupare un piccolo tratto di collo e soprattutto nota di riavere la coda che aveva da piccolo.

Questa coda è troppo appariscente, però non posso tagliarla o non sarò più in grado di evolvermi. Forse posso minimizzarla con l’utilizzo dell’abilità che rende giganti. No! E troppo scomoda, sento che si muove dentro i pantaloni. Forse se l’avvolgo attorno alla vita come se fosse una cintura posso nasconderla, se utilizzo bene la mia aura posso cambiarle consistenza, aspetto e colore. Ecco! Così e perfetta!”

«Grazie mille Sommo Anziano Piraba e grazie anche a te Owdy, se non vi dispiace mi vorrei trattenere ancora un po' sul vostro pianeta. Vorrei imparare ad attivare e disattivare quella forma, è la mia trasformazione più potente, e non consuma energia come le altre. Devo solo capire come accedere a quello stadio senza utilizzo di macchinari e senza trasformarmi in un gigantesco scimmione»

« La prima volta che ti sei trasformato, hai detto, che il tuo amico e insegnante Vegeta ha lanciato una gigantesca Sfera Luminosa nel cielo, è giusto? E tu sei in grado di fare lo stesso »

« Sì per svolgere degli esperimenti ho chiesto a Vegeta di insegnarmi come se ne creava una. Non è troppo difficile...»

« Allora perché non provi ad essere tu la Luna, mi spiego meglio, carica la tua aura di quell’energia mentre provi a trasformarti in Super Saiyan, trattienila dentro di te, non liberarla, impiegheresti più energia sprigionandola, invece sono convinto che concentrandola dentro di te la trasformazione sarebbe più efficace e meno impegnativa da eseguire.»

Gohan si impegna nell’applicare quanto detto dall’anziano: carica il suo corpo di energia luminosa che sprigioni onde bluets e allo stesso tempo cerca di trasformarsi in super saiyan, il tutto trattenendo dentro il suo corpo, incomincia così a brillare di blu fino a venire completamente ricoperto di luce blu , questa poi semplicemente si sgretola e ne esce in forma evoluta. La sua impresa, i sei mesi di allenamento lontano da casa hanno dato i loro frutti. Ripete i passaggi per rompere la trasformazione e torna a essere un normalissimo ragazzo.

«Grazie Mille» il suo cuore era colmo di gioia, è riuscito nel suo scopo, ha fatto suo il potere segreto dei saiyan un potere che nessuno pensava potessero avere «Avete fatto tanto per me come potrò mai sdebitarmi.»

L’anziano Piraba lo guarda perplesso, con fermezza e calma afferma:

«Non hai bisogno di sdebitarti, tuo padre ci aveva raccontato anni fa come mai fosse arrivato sul nostro pianeta. Ci aveva raccontato che insieme a suo figlio, il piccolo Gohan, i suoi amici Crillin e Junior e con quello che era stato un nemico e poi diventato un fratello, Vegeta, aveva affrontato la squadra Ginew, e il loro malvagio capo Lord Freezer. Stavano sterminando i Namecciani per ottenere le loro sfere del drago e usare il loro potere per dare la vita eterna all’imperatore galattico. Voi non avete solo salvato Yardrat, attirando su di voi quei cinque malefici esseri che stavano assaltando il nostro pianeta, ma avete li avete fermati insieme al loro sire e ai suoi piani di espansione. L’intera galassia è in debito con voi, tu dovevi essere soltanto un bambino all’epoca, sei estremamente giovane persino ora per assumerti certe responsabilità, un infante non dovrebbe assistere a tutta quella violenza, quella morte, mi dispiace profondamente per te.»

«Ha ragione! Un bambino non dovrebbe assistere a tante tragedie, avere un padre che rischia la vita di continuo, che muore per proteggere il pianeta, ho visto morire il mio miglior amico per proteggermi, ho visto morire amici di mio padre prima di poterli conoscere, il suo migliore amico è stato fatto esplodere davanti i nostri occhi. Ero troppo piccolo per avere la forza che ho ora, avrei salvato molte più vite, ma ho smesso di pensarci. Non potevo fare di più. Devo essere lieto di essere riuscito a farmi degli amici in queste situazioni. E giuro di usare tutto la forza che ho sbloccato e quella ancora sopita dentro di me, di svilupparne altra, per proteggere tutto quello che riuscirò. Non permetterò che il mio fratellino Goten, il piccolo Trunks o altri bambini vivano quello che ho vissuto io.»

«Hai detto di aver sviluppato legami di amicizia nella tua strada. Ti prego di considerare anche noi come tali, e tornare ogni tanto a farci visita, saremmo felici di vedere come cresci. Puoi venire ad allenarti con noi tutte le volte che vorrai, saremo onorati se verrai a banchettare con noi di tanto in tanto, Amico Gohan»

Entrambi gli Yardratiani gli porgono la mano in segno di amicizia, sorridono, egli stringe le mani di entrambi e ricambia il sorriso.

«In tal caso ho un altro favore da chiedervi. Non esitate a contattarmi in caso di bisogno. Arriverò in poco tempo utilizzando la trasmissione istantanea. Ci tengo a proteggere i miei amici! »

Quella sera i suoi nuovi amici danno un allegro banchetto in onore del nuovo compare, che presto dovrà partire e tornare al suo pianeta natale. Tutto il pianeta è in festa, risuona per tutta la sua superficie la musica unica e particolare che suonano i musicisti, gli artisti dipingono nel cielo spettacoli di luce, ballerini danzano in ogni angolo del cielo e della terra, l’atmosfera cela nell’allegria la tristezza dell’addio che l’indomani porterà. I festeggiamenti procedono per tutta la notte fino al mattino, quando ormai è ora di partire. Il popolo che per sei lunghi mesi ha ospitato il ragazzo ora lo accompagna alla navicella, dove si scambiano saluti, strette di mano e abbracci, il giovane risale sulla capsula e dopo aver promesso di tornare il prima possibile a fargli visita parte alla volta della terra.

   
 
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