Film > The Big Four
Segui la storia  |       
Autore: ElfaNike    07/09/2020    1 recensioni
Avatar Darje è scomparso da tempo, ma nessuno è mai riuscito a trovare il suo successore, la sua reincarnazione. Finalmente, dopo quindici anni, Monaco Norbu, vecchio amico di Avatar Darje, riceve la notizia del ritrovamento di un candidato... parte così un viaggio alla ricerca del nuovo Avatar e alla scoperta di quattro giovani di grandi speranze e talenti fuori dal normale.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Nuovo personaggio, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Monaco Norbu aveva spedito i suoi discepoli a dormire nel momento esatto in cui aveva rimesso piede negli alloggi, e non volle sentire una parola. Non si arrabbiò, non alzò la voce, ma quello che li mise in allarme fu il fatto che, per la prima volta, il maestro rifiutò di ascoltare le loro scuse. Disse che non era a lui che dovevano rivolgerle e che, se volevano farsi perdonare, il giorno dopo si sarebbero dovuti presentare, se Merida l'avesse voluto, davanti ai signori DunBroch.
-Non è giusto!- borbottò Jack Frost lasciandosi cadere sul materasso -Quella ci prende in giro, ci racconta un sacco di storie, rivela in giro il nostro segreto e noi siamo quelli mandati a letto in punizione!-
Rapunzel lo ascoltò con un orecchio solo. Era immersa nelle sue congetture.
-Hai notato- chiese dopo un po' -che non è una Dominatrice della Terra?-
Jack Frost alzò la testa: -So dove vuoi arrivare.- rispose, e si rilasciò cadere sul materasso -Non è come noi, se è questo che vuoi dire. Probabilmente la sua famiglia è originaria della Nazione del Fuoco.-
-Lo credi davvero? In fondo non è mai successo che i due popoli si mescolassero.-
-Non lo so e non m'importa.- il ragazzo si girò verso il muro -Non capisco come la cosa non ti faccia arrabbiare.-
-È solo che... vederla dominare il fuoco mi ha dato a pensare.-
Jack Frost mugugnò un'alzata di spalle e il discorso finì lì. In fondo aveva anche lui l'impressione che gli fosse sfuggito qualcosa.
Il mattino dopo Monaco Norbu li attendeva per la colazione. I due ragazzi si sedettero in silenzio.
Il monaco ruppe il ghiaccio per primo: -Cosa vi è preso ieri sera?-
-Volevamo delle risposte.- rispose Jack Frost dopo qualche istante -E non mi sembrava giusto che lei sapesse il nostro segreto e noi non conoscessimo il suo.-
-Il tuo è solo orgoglio, Jack Frost.- rispose il monaco -Orgoglio ferito, perché ti sei fatto prendere in giro. Ma questa non è una scusa per dimenticare che sei ospite della sua famiglia.-
-Le chiederò di nuovo scusa.- mormorò lui, un po’ più sinceramente della sera prima. Poi aggiunse: -Adesso l'unica cosa che mi dà fastidio è che il pupazzetto di Avatar Darje sia rovinato.-
-Il pupazzetto è rovinato?-
Jack Frost andò in camera a cercarlo e lo porse al maestro, che lo prese delicatamente e lo studiò da vicino: -È vero, alcune parti sono irrecuperabili.-
-Ho pensato tutta la notte a come si possa riparare, ma senza un artigiano abbastanza abile non credo sia possibile.-
-Il legno del braccio, per esempio- rifletté Rapunzel allungando il collo per vedere meglio -sarebbe da sostituire, ma i meccanismi in metallo che tenevano unite le parti sono fuse.-
-Ci vorrebbe un fabbro, per quelle.- mormorò il monaco -E comunque non è detto che le rifaccia com’era originalmente. È un oggetto molto antico.-
A Jack Frost balenò un'immagine davanti agli occhi. La bottega di un fabbro, e un drago nero addormentato per terra. Ma c'era sempre qualcosa che non riusciva ad afferrare.
-Dal Popolo del Sole c'era un fabbro...- mormorò -Non si è visto per tutto il tempo che siamo stati là.-
-Hai ragione. Ma non consiglierai di andare da lui? Dobbiamo trovarvi un Maestro del Dominio della Terra, prima.- obiettò il maestro.
-No, però... non sono riuscito a vederlo bene.-
-E la cosa ti turba molto?- domandò Rapunzel, che si sentì ad un tratto intrigata dal discorso.
-Ho l'impressione che ci sia un dettaglio che manca...- Jack Frost rigirò il pupazzetto fra le mani. Qualcosa che manca... in effetti, qualcosa che mancava c'era.
-Maestro- chiese quindi -secondo lei è possibile... dominare il metallo?- ora ricordava. Aveva visto il metallo venire lavorato, e le mani che lo lavoravano. Ma quelle mani... non tenevano attrezzi.
A Monaco Norbu si illuminarono gli occhi: -Per favore, spiegami...-
-Credo che quel fabbro avesse una sua tecnica tutta particolare. Secondo lei è possibile?-
-Ragazzo mio, dopo avervi conosciuto, credo che tutto sia possibile.- il monaco gli sorrise -Adesso però dovete tornare da Merida e assicurarvi di avere il suo perdono. E, se necessario, scusarvi anche con i suoi genitori.- e ripose il pupazzetto fra i suoi bagagli.

Dama Elinor non prese molto bene il litigio tra sua figlia e i due discepoli. Ci fu un lato positivo: si arrabbiò tanto con i due viaggiatori, che si erano dimostrati molto maleducati, quanto con sua figlia, che non era stata in grado di gestire la situazione. Per non rischiare di finire nell'irrimediabile, nessuno dei tre ragazzi fece cenno alle braccia di Rapunzel, e Monaco Norbu rispettò questa decisione, la prima su cui tutti e tre erano d'accordo.
Merida fu chiusa in camera sua in attesa che arrivasse dalla Nazione del Fuoco un Maestro in grado di permetterle di controllarsi, mentre Jack Frost e Rapunzel furono assegnati per qualche giorno alla squadra di giardinieri per dare una mano, col beneplacito di Monaco Norbu.
Nessuno dei tre ragazzi fu contento.
Monaco Norbu, invece, si offrì di andare nella Nazione del Fuoco: disse che avrebbe approfittato di questi giorni di punizione per cercare un buon Maestro per Merida, e che sarebbe andato alla ricerca di una persona che avrebbe potuto fornirgli qualche risposta riguardo al mistero dei Domini scombussolati.
-Di cosa si tratta?- chiese dama Elinor.
-Dell'anello mancante di tutte le mie congetture. Qualcuno che può permetterci di capire il mistero dietro a vostra figlia.-
Il monaco aveva toccato le corde giuste. I DunBroch gli diedero provviste per un viaggio stimato di dieci giorni, e i discepoli andarono alla porta a salutarlo. Lui fece loro mille raccomandazioni, poi partì.
Dama Elinor, che era uscita con loro e alcuni domestici, ordinò loro di raggiungere i giardinieri: -...e vi avverto- aggiunse, puntando il dito -che l'idea di tenermi un ladro in casa non mi piace per niente. Al primo passo falso vi chiudo nei vostri alloggi fino al ritorno del monaco.-
Jack Frost e Rapunzel si guardarono: si prospettava una lunga attesa fino al ritorno del loro maestro.
Furono subito messi al lavoro: il capo giardiniere, uno scorbutico Dominatore della Terra, al mattino dava loro istruzioni su cespugli da potare ed erbacce da estirpare, e loro erano tenuti a finire per la mattinata, poiché al pomeriggio dovevano dedicarsi ai loro allenamenti, dopo i quali dovevano rientrare nei loro alloggi senza lasciarli fino al mattino dopo. Per i primi due giorni filò tutto liscio, anche perché Rapunzel provvedeva a finire anche là dove Jack Frost, quando si stufava, lasciava il lavoro a metà. Probabilmente, la loro corporatura esile doveva farli sembrare ben debolucci al nerboruto capo giardiniere, che dava loro incarichi poco faticosi ma decisamente lunghi e noiosi. Poi un pomeriggio l’uomo passò in vista del laghetto, dove Rapunzel e Jack Frost si allenavano assieme, e vide il Dominio dell’Acqua. Allora si accese una lampadina nella sua testa. Il mattino dopo mostrò al ragazzo le fontane del frutteto e alla ragazza mise in mano ceste vuote: la Dominatrice dell’Aria avrebbe dovuto raccogliere tutta la frutta matura con la sua agilità, il Dominatore dell’Acqua avrebbe dovuto annaffiare il raccolto con cura. I due si guardarono bene da aggiungere qualsiasi cosa e obbedirono, salvo scambiarsi i compiti appena lasciati soli.
Al terzo giorno, Merida ebbe il permesso di uscire dalla sua stanza, poiché il giovane MacIntosh si era recato a farle visita. Fu ovviamente tirata a lucido e mandata a passeggiare per i giardini. I due ragazzi la videro girare in lontananza e sopportare con sempre meno pazienza la presenza del suo ingombrante fidanzato.
Rapunzel incontrò i suoi occhi, e le fece un cenno di saluto da lontano.
Questo portò la nobile, il pomeriggio dopo, a passeggiare un po’ più vicino al laghetto. E, il pomeriggio successivo, a soffermarsi a osservare i due ragazzi allenarsi, senza prestare ascolto alle chiacchiere di MacIntosh. Quando questi se ne andò, invece di ritirarsi da brava bambina in camera sua tornò dai due ragazzi.
-Come stai?- la salutò Rapunzel -Sei sopravvissuta anche oggi?-
Jack Frost la guardò sedersi su una panchina in pietra accanto alla ragazza.
Merida sospirò: -Mia madre sta organizzando incontri sempre più spesso.-
-Quindi il vostro matrimonio sarà a breve?-
-Non troppo, ma si avvicina. Ma se il vostro monaco si sbriga, potrebbe evitare che mia madre mi rovini la vita.-
-Il ‘nostro monaco’ ha un nome!- la rimbeccò piccato Jack Frost.
Rapunzel lo fulminò con lo sguardo: -Avevamo detto tregua.- lo redarguì.
Merida indicò le mani della ragazza: -Ti ho fatto tanto male?-
Lei scosse la testa con un sorriso: -Mi è passato subito. Ho imparato a usare il mio dominio per la guarigione su alla tribù dell’Acqua del Nord.-
Merida sorrise a sua volta, mestamente: -Quello sì che è un bel potere. Non rischi di carbonizzare tutto quello che ti sta intorno ogni volta che ti spaventi.-
-I tuoi genitori non hanno pensato prima di chiamare un maestro per aiutarti?-
-Non l’hanno mai scoperto. Hanno sempre solo creduto che fossi sfortunata...-
-Hai dato fuoco a qualcosa?-
Merida annuì: -Qualche anno fa. Non so più per quale motivo. Credo che mia madre mi avesse punita e che mi avesse chiusa in camera. Ero arrabbiata. Ho incendiato l’intera ala della villa. All’epoca loro credettero che fosse stato un incidente, io scoprii del mio dominio.-
-E non glielo hai detto?-
-Mio padre è un Dominatore della Terra molto rinomato. Avevo paura che si pensasse...- ma si zittì e scosse la testa. Poi si guardò le mani: -Quando c’è il festival spero sempre, osservando i giocolieri che dominano il fuoco, di capire come fare per controllarmi, ma alla fine non ci riesco mai. Quando sono arrabbiata o spaventata rischio di fare male a chi mi sta intorno. A voi non è mai capitato di sentirvi dei mostri, per i vostri domini sbagliati?-
I due ragazzi non risposero, ma Jack Frost si inginocchiò davanti a lei: -Va bene, tregua. Allora perché l’hai detto ai tuoi adesso?-
-Te l’ho spiegato ieri.- gli rispose Rapunzel -Se salta fuori che è l’Avatar non si sposa.-
-Non è detta neanche quello. Avatar Darje era sposato e aveva dei figli.-
-Davvero?- gli occhi di Merida si fecero grandi e lucidi -Davvero? Quindi potrei finire sposata a MacIntosh in ogni caso?-
Jack Frost sospirò e si grattò dietro il collo, esasperato e desolato allo stesso tempo: -Adesso l’unica cosa da fare è aspettare il vecchio. Sono sicuro che troverà una soluzione.-
-E se hai bisogno di aiuto con MacIntosh vieni pure a trovare noi!- si propose Rapunzel, e raccontò a Jack Frost dei dispetti che aveva fatto al nobile, facendo aprire il ragazzo in una bella risata.
Dal mattino dopo, i due si ritrovarono nel frutteto una Merida rincuorata che, nascosta fra le fronde, li aspettava per passare del tempo con loro. Così, prima di pranzo, loro svolgevano il loro lavoro e lei si esibiva in piccole fiammelle, rassicurata dal dominio di Rapunzel, che si teneva pronta a intervenire. Questo dava a Merida un po’ più di sicurezza nei suoi tentativi, e di conseguenza affrontava i suoi incontri con MacIntosh con maggior leggerezza.
Trascorsero così quattro o cinque giorni, il momento del ritorno di Monaco Norbu si avvicinava e Rapunzel e Jack Frost lo aspettavano con ansia, così come Merida, che aveva cominciato a vedere il monaco con occhi più interessati ascoltando le loro storie e i loro aneddoti. Cresceva in lei la fiducia che quell’uomo potesse aiutarla davvero.
Mancavano quindi un paio di giorni al tanto sospirato ritorno, e Merida si era attardata nel frutteto. Si sentiva sicura, adesso, a emettere fiammate un po’ più ampie, che dalla mano tesa davanti a lei potessero superare in altezza la sua testa.
Questo la galvanizzò molto e anche gli altri due furono entusiasti. Quel pomeriggio, la passeggiata portò Merida e MacIntosh nei dintorni del frutteto, al punto che il ragazzo dedusse un certo interesse per quel luogo.
-Avete forse voglia di un frutto, damigella?-
-No, no! Era solo per cambiare un po’ il percorso della nostra passeggiata. Dopo un po’ fare sempre lo stesso tragitto diventa noioso, non trovate?-
Era la prima risposta un po’ entusiasta che il giovane riceveva dalla sua fidanzata e questo lo convinse di averla ormai conquistata.
Decise di esibirsi nella raccolta di un fiore su un albero per mettersi un po’ più in mostra, ma Jack Frost, che si allenava poco lontano, mandava piccole raffiche di vento per sollevare i rami. Il giovane saltellava ma non riusciva nel suo intento, causando risatine in Merida che lui, ingoiando l’imbarazzo, prendeva come un buon segno dovuto ai suoi sforzi. Ormai era fatta.

Il mattino dopo, Merida, Jack Frost e Rapunzel si trovavano sempre nel frutteto. Merida si allenava nel suo dominio, per quanto poteva, mentre gli altri due portavano a termine l’ultima area da innaffiare e curare. Il capo giardiniere li aveva avvertiti che l’indomani si sarebbero occupati di altro.
Questa scadenza spinse Merida a volersi spingere il più lontano possibile nelle sue prove, e si misurava nel controllo della durata e della lunghezza delle fiammate dalle sue mani.
Stava gioendo dei suoi risultati quando sentì qualcosa cadere dietro di lei.
Si voltò.
MacIntosh la fissava a bocca aperta, un cesto di frutta in una mano e l’altra vuota, poiché aveva lasciato andare la mela che teneva.
Rapunzel e Jack Frost raggiunsero la scena. Il silenzio fra i due fidanzati era gelido, e Merida era immobile.
Rapunzel fu la prima a rompere il ghiaccio: -Signor MacIntosh. Non ci aspettavamo di vedervi qui.-
Lui socchiuse gli occhi, senza staccare lo sguardo da Merida. Lei deglutì.
-Ieri mi era sembrato che aveste voglia di frutta. Ho chiesto a vostra madre il permesso di cogliervene un po’ per il pranzo.-
-Ah.- Merida si riscosse, ma rimase tesa -Ah. Vi ringrazio.-
Lui annuì, ma la sua espressione non si addolcì: -Per il vostro piacere.-
-Quindi... quindi vi avremo con noi anche oggi, mi pare di capire?- continuò la ragazza.
-In realtà, ero venuto anche a parlare a vostra madre. Temo che mio padre avrà bisogno di me e dovrò abbandonarvi...-
-Oh. Peccato.-
-Già. Se mi permettete.- il ragazzo girò i tacchi e si allontanò impettito.
I due ragazzi corsero da Merida, che si era portata le mani al volto: -Mi ha vista! Mi ha vista dominare il fuoco!- esclamò senza fiato.
-E allora? Tanto se sei l’Avatar non dovrebbero essere così sorprendente.- la canzonò Jack Frost.
-A parte voi, nessuno sapeva ancora che fossi l’Avatar.- esalò lei -Mia madre non voleva che il fidanzamento fosse messo a repentaglio, nel caso in cui non fossi risultata essere davvero l’Avatar...-
-Perché, adesso è a repentaglio?-
Lei lo guardò stralunata: -Mi ha vista dominare il fuoco, Jack Frost! Questa è una catastrofe! Sono rovinata! Scommetto che è andato a rompere il fidanzamento!-
-Ma tanto non volevi sposarti!- protestò lui, sempre più confuso.
-Perché saresti rovinata?- chiese invece Rapunzel con delicatezza.
Allora Merida scoppiò: -Rifletti, Rapunzel! Te l’ho pure raccontato! Se Avatar Darje è stato da noi nell’anno precedente la mia nascita, e io ho il suo stesso dominio, che cosa penserà la gente?!-
Jack Frost allora fece il collegamento, mentre la spiritualissima Rapunzel non colse subito il problema.
-Ma tu sei il ritratto di tuo padre! Non possono sbagliare: hai i suoi occhi, i suoi capelli...- protestò lui.
-Ma la gente crede quello che vuole! Sono una nobile, sai? Non compaio in pubblico tutti i giorni! Se si sparge la voce sbagliata, sono rovinata!-
-Che voce sbagliata?- chiese Rapunzel.
-Che in realtà sono la figlia di Avatar Darje!-
-Ma la gente ha visto tua madre incinta di te prima del suo arrivo, no?-
-Parli della stessa gente che crede che l’Avatar sia una ragazza della Tribù dell’Acqua? Secondo te perché era fondamentale che queste prove non si sapessero prima che il vostro monaco provasse che sono veramente l’Avatar?!-
Non poterono continuare. Dama Elinor si avvicinava a grandi passi verso di loro, e aveva un’espressione spaventosa. Merida deglutì, Rapunzel e Jack Frost ebbero un brivido.

La porta della camera di Merida si aprì con violenza e Dama Elinor spinse dentro sua figlia tenendola per il braccio: -Questo è troppo, Merida!- esclamò furiosa -Mi era sembrato di averti dato degli ordini!-
-Ma mamma! Non stavo facendo niente di male! Mi stavo allenando col mio dominio!-
-Non sei stata in grado di tenere nascosto il tuo Dominio del Fuoco per ben due volte in dieci giorni. Non sei in grado di controllarti, eri tenuta ad aspettare l’arrivo di un maestro!-
-Ma con i due viaggiatori ho imparato a controllarmi meglio!-
-E allo stesso tempo hai mandato all’aria il matrimonio che avevamo organizzato con tanta fatica! Cosa credi che sia venuto a dirmi MacIntosh, stamattina?-
-Ma io non volevo sposarmi con lui!-
-Basta con questa storia, Merida! Tu sei una fanciulla, e devi sposarti! Hai già mandato a monte una volta il fidanzamento con il primogenito MacGuffin: trovare un nuovo fidanzato è già stato abbastanza complicato così!-
-Con tutti i soldi che mettete nella mia dote non è stato così complicato!-
-Tutti quei soldi sono stati aggiunti, Merida, per compensare al tuo carattere!-
-Ma io non voglio sposarmi, mamma! Non sono ancora pronta per il matrimonio!-
-E cosa vorresti fare nella vita, allora? Mi spieghi?-
Allora Merida vide, negli occhi della madre, tutta l’educazione subita dalla donna nei suoi anni giovanili, tutte le tradizioni incise a forza nella sua anima che lei aveva deciso di accettare per poterci convivere. E capì che nella sua testa non esisteva altra scelta neppure nella vita di sua figlia.
-Ora.- sospirò la donna -È necessario trovare una soluzione. Bisogna convincere i MacIntosh a non rivelare il tuo segreto per evitare che tu venga rifiutata di nuovo. Non possiamo aspettare ancora, o diventerai troppo vecchia.-
Merida non diceva più niente. Si sedette sul letto. Sua madre la osservò per qualche secondo, poi sospirò e se ne andò.
La ragazza si guardò le mani, le sentiva bruciare. Si alzò, e prese il mantello nascosto dietro l’armadio.

Rapunzel e Jack Frost erano stati chiusi nei loro alloggi, come aveva avvertito Dama Elinor, e avrebbero dovuto aspettare lì il ritorno del monaco.
Jack Frost non aveva subito realizzato la cosa, poiché ebbe la sensazione che la donna li ritenesse in qualche modo responsabili del fallito matrimonio di Merida, e questo lo colpì molto più di tutto il resto. Rapunzel, dal canto suo, non si capacitava che qualcuno potesse mettere in dubbio il legame fra Merida e suo padre, e sentiva il bisogno di tempo per metabolizzare la scoperta.
I loro alloggi davano sul giardino in cui si erano allenati tutti quei giorni. Affacciati alla finestra contemplavano il laghetto, e il sentiero che portava al frutteto. Fu così che videro una figura incappucciata dirigersi silenziosa verso le entrate di servizio.
La riconobbero subito, e si scambiarono un’occhiata.
-Ma che sta facendo?!- si preoccupò Rapunzel.
Jack Frost aveva già scavalcato il davanzale: -Dai.- disse -Andiamo ad assicurarci che non si faccia male.-
I due ragazzi si misero a seguire Merida che fuggiva, sperando che non le succedesse nulla. Senza tenere conto, però, del fatto che sarebbe potuto succedere qualcosa a loro, e che Monaco Norbu era ancora lontano.

 




Angolino dell’autrice:
Capitolo in cui si introducono un po’ di elementi. Andiamo con ordine, cominciamo a sciogliere un’apparente contraddizione: Jack Frost che ipotizza l’esistenza del Dominio del Metallo? E questo prima di Avatar: l’ultimo Dominatore dell’Aria e quindi di Toph? Ebbene, il rapporto fra i Dominatori della Terra e il metallo era stato affrontato già prima di Toph: nell’episodio 1x06 Imprigionati la piattaforma in metallo è la prigione dei Dominatori della Terra come nell’episodio 2x19 Il guru la gabbia in metallo è la prigione di Toph. Considerato quindi come il metallo sia sempre stato il materiale privilegiato per sottomettere i Dominatori della Terra, non trovo impossibile che qualcuno, nella storia dei domini, si sia posto la domanda: ‘E se anche il metallo fosse dominabile?’... senza, ovviamente, anticipare Toph in alcun modo. Anche perché, ricordo, Jack Frost non è sicuro di quello che ha visto, no?
Parliamo ora di MacIntosh: ‘sempre lui?’, penserà chi conosce già il suo ruolo in mie altre precedenti storie. Be’, è stato scelto per questi capitoli in quanto l’unico che, nel film, presenti un minimo di comportamento attivo: MacGuffin è troppo timido e Dingwall troppo addormentato e, se devo scegliere qualcuno da mettere nel ruolo del pretendente imbarazzante, difficilmente prenderò uno di loro due. Inoltre, il carattere pomposo di MacIntosh lo rende il bersaglio ideale per gli scherzi di Rapunzel e Jack Frost...
E ora l’argomento più spinoso: il matrimonio combinato di Merida. Già nel capitolo precedente la nostra ribelle preferita si è messa a discutere con Rapunzel sulla diversa importanza che possono assumere il matrimonio forzato e il ruolo di Avatar. In effetti, in un’ottica ‘collettiva’, se vogliamo, ovviamente non bisogna scherzare sul ruolo di Avatar, perché è colui che deve mantenere l’equilibrio del mondo, ma in un’ottica ‘individuale’ Merida ha il terrore di diventare il soprammobile di un uomo. A chi dare torto?
Per quanto riguarda la sua discussione con Dama Elinor, ritroviamo di nuovo le tradizioni, che alla Tribù dell'Acqua hanno spinto Hahn a non accettare Rapunzel come degna avversaria, e che qui spingono Dama Elinor a cercare disperatamente di accasare sua figlia.
Un ultimo appunto: Merida che si deve sposare in fretta, se no diventa 'troppo vecchia'?! I parametri per un buon matrimonio combinato non sono inventati: ovviamente in questi casi c’è sempre dietro un interesse economico che non permette di separare il discorso delle nozze dal discorso pecuniario (e quindi dal discorso della dote). E per quanto riguarda il discorso dell’età, mi sono ispirata a Strane creature di Tracy Chevalier (La ragazza con l’orecchino di perla suona più familiare, forse?), in cui la protagonista Elizabeth Philpot è una ‘zitella’ che a venticinque anni (!!!!) si dice ormai troppo vecchia per il matrimonio: a quell’età non la vuole più nessuno. Se si ipotizzano i diciotto-venti anni come limite massimo, a Dama Elinor non resta molto più di tre anni per trovare comodamente un pretendente a Merida. E, tenendo conto del suo carattere, Dama Elinor non si aspetta certo che sia un’impresa facile...!
A presto
Nike

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Big Four / Vai alla pagina dell'autore: ElfaNike