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Autore: Diablitaa    08/09/2020    0 recensioni
In un piccolo regno, tra un Re, un fratello in fuga e mille altre problematiche, c'è Astro: una principessa promessa in sposa ad un principe ma follemente innamorata di un altro uomo.
Astro, mille sogni e bellissima come una stella, tutto il contrario delle principesse, si sente soffocare dalla sua "stressante" vita, cerca di tutto per riuscire a realizzare il suo sogno ed essere finalmente felice. Completamente felice.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Rimasi sorpresa nel vedere lui qui.

La persona più importante della mia vita, la più sincera e testarda che io abbia mai conosciuto.

Lui che quando se ne andò portò con se una grand parte di me, della mia vita, della mia libertà.

Rimasi senza fiato per qualche secondo, ancora incredula di vedere mio fratello Aron lì davanti a me, nemmeno avevo letto la sua ultima lettera, nemmeno avevo avuto il tempo di rispondergli o, per lo meno, buttare giù qualche riga da riferirgli, ma pensandoci quanto tempo sarebbe passato prima di riceverla?

Appena ripresi a respirare, solo una cosa mi ronzava in testa: solo un motivo poteva portare Aron qui di persona, nel posto che più odia al mondo.

Nathan glielo aveva detto: Aron sapeva di noi.

Sentii Chanel scuotermi leggermente per la spalla.

-As, ti senti bene?- mi chiese sottovoce, mentre io ero ancora imbambolata a guardare Aron negli occhi.

-C-cosa?- Balbettai dopo qualche secondo.

-Ti senti bene? Sei paonazza in volto- mi disse, facendosi sentire chiaramente.

-Oh credo che si senta benissimo!- mi anticipò Aron, che lesse i miei occhi.

Ero davvero troppo sorpresa di vederlo lì per riuscire a parlare di qualcosa, troppo spaventata da quello che poteva dire e che poteva succedere.

Aron si alzò dalla sedia posta accanto a mio padre, e solo allora notai mio padre rabbioso in volto.

-Non mi abbracci sorellina?- mi chiese con il sorriso in volto mentre avanzava verso di me ed una volta avermi raggiunta, allargò le braccia.

Avrei voluto buttarmi tra quelle braccia che mi salvavano e mi proteggevano da piccoli, quelle braccia così forti e così speciali, per me.

-Lascia che mi presenti al fratello della mia sposa- si mise tra me ed Aron, John che porse la mano destra.

-La tua futura sposa?- lo guardò male mio fratello, mi rivolse lo sguardo più interrogativo di sempre.

-Io e tua sorella ci frequentiamo da parecchi mesi ormai, siamo prossimi alle nozze- gli spiegò John.

Aron mi guardò ed io abbassai lo sguardo, ripensando a quanto successo prima. Aron capì che c'era qualcosa che non andava e subito mi sorrise.

-Beh, spero per te che inizierai a trattarla meglio allora, altrimenti dovrai vedertela con me- gli disse con tono duro e sguardo fulminante, mentre appoggiò una mano sulla spalla del mio futuro sposo come per rassicurarlo.

-Cosa vuoi dire figlilo?- chiese mio padre alzandosi e posando le mani sul tavolo.

-Oh, padre, John non è molto carino con Astro a volte, ho delle voci che me lo raccontano, è brusco e la tratta male- disse con nochalance. Accomodandosi ancora alla destra di mio padre.

-John hai qualcosa da dire?- chiese mio padre, e il Re Alfred acconsentì e ripeté ciò che mio padre disse.

-Mi scusi Re, mi scuso anche con vostra figlia Astro, qualche volta è capitato ma non è mai stata mia intenzione- disse John, ero incredula che Aron sapesse, come poteva saperlo? E mio padre perchè era cosi permissivo con lui?

-Astro? Cosa ne pensi tu?- mi chiese mio padre.

Non avevo ancora proferito parola, ero quasi arrabbiata con mio fratello, come poteva piombare qui e spifferare tutto a mio padre? Ci mancava solo che gli dicesse di Nathan!

E Nathan? Gli ha detto tutto! Completamente tutto!

- È successo una sola volta, una cosa già risolta, padre, nulla di cui preoccuparsi.-dissi, avvicinandomi verso John e prendendogli la mano, attaccandomi al suo braccio.

***

-Mi dispiace John, per mio fratello- dissi.

Una volta che eravamo in giardino, io e lui.

Sapevo quanto per papà era importante quella relazione, e a costo di vederlo felice per una volta, mi giocavo la mia.

Con la mamma le cose non erano mai andate tanto bene, la mamma era ed è una ribelle, sarà sempre una bellissima stella che brillerà per sempre, ma dopo la sua perdita non ho mai visto mio papà felice fino a quando non ho iniziato a conoscere John.

Lo facevo per lui, l'essere altruista l'avevo presa dalla mamma.

-Scusami tu Astro, mi sono comportato male, non succederà più-

Gli sorrisi di rimando, abbassando lo sguardo verso i miei tacchi rossi, davvero orrendi per i miei gusti.

-Sei bellissima stasera Astro- mi disse, costringendolo a guardarlo negli occhi.

I suoi occhi verdi non erano nulla a confronto di quelli color nocciola di Nathan.

-Grazie John- dissi, per fortuna i suoi gli comunicarono che era ora di tornare al loro palazzo.

Saremo stati una decina di minuti fuori, erano bastati per farmi capire quanto mi mancasse Nathan in realtà.

Io e Nathan eravamo una cosa unica, davvero speciale, non c'era nessuno come lui eppure tutto quello che avevo fatto stasera era stato per appoggiare mio padre.

Dopo la mia risposta, così sicura e finta, tutti i presenti in quella stanza avevano creduto che la nostra relazione era più vera che mai, che ci amavamo più di ogni limite. Ma nessuno sapeva, che l'unica cosa che amavo ogni oltre limite, oltre ogni oceano era Nathan.

Non sapevo dove fosse, non sapevo se mi stava pensando, ma ogni sera prima di andare a dormire guardavo il cielo e, con le lacrime sul viso, con il sorriso, strizzavo un occhiolino al cielo, nella speranza che lui potesse riceverlo.

E quella sera lo feci, in quel giardino vestita di rosso, spettinata, con tante cose da risolvere, tanti pensieri ed un amore immenso per lui, alzai la testa al cielo, sorrisi tristemente e strizzai un occhiolino prima di recarmi in camera.

Al resto avrei pensato l'indomani, ora avevo solo bisogno di lui.

Ma una volta entrata in camera, lui non era lì, ero sola.

Come il resto del tempo e solo allora, solo dopo una serata da dimenticare, un fratello ritornato e dei sentimenti troppo forti, mi chiesi se stessi sbagliando.

Ti prego, fammi capire che ne vale la pena. Dimmi che non sto sbagliando.

   
 
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