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Autore: Antarctica16    08/09/2020    0 recensioni
Aizawa si trova a vagare per la città sotto una fredda pioggia quando realizza di non poter più sopportare il silenzio assordante che ha avvolto la sua vita.
One shot che trae ispirazione dallo spin off Vigilantes di My Hero Academia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Present Mic, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quel giorno sembrava iniziato nel peggiore dei modi, pioveva a dirotto, il cielo era minacciosamente nero e la temperatura era più bassa del solito.

Shota si alzò svogliatamente, andò in cucina ed osservò il calendario mentre l'aroma del caffè iniziava a diffondersi per il piccolo appartamento. Quell'enorme tazza di liquido amaro era l'unica cosa che aveva il potere di farlo uscire di casa anche in una giornata come quella.

Indossò il costume nero incurante di come gli stesse, afferrò il suo strumento di supporto, ma quando toccò agli occhiali si fermò per un attimo. Non era da lui farsi prendere dai sentimentalismi, ma quel giorno era diverso, quella data aveva la brutta abitudine di cambiare Aizawa, di scuoterlo nel profondo lasciando spazio ai ricordi, lasciando spazio alla tristezza e ad un vuoto enorme che nonostante gli anni non accennava a diminuire.

Quando aprì la porta l'aria fredda lo fece irrigidire, sembrò indugiare un momento, ma pochi istanti dopo iniziò il suo tragitto sotto quella pioggia battente.

Un accenno di sorriso si impossessò del suo volto, ma non era un'espressione di felicità, bensì era carica di ironia, tristezza e malinconia. Già zuppo dalla testa ai piedi si ritrovò a pensare quanto quella giornata fosse in linea con il suo umore, proprio come quella volta che, andando a scuola, si privò del suo ombrello per proteggere un povero gattino abbandonato che fu poi portato in salvo da Oboro.

Già Oboro, oggi era quel giorno, quel maledetto giorno che decretava un altro anno senza di lui, un altro anno da quando Shota aveva perso il suo migliore amico davanti ai suoi occhi, rimanendo del tutto impotente di fronte a quella tragedia.

Hizashi gli era stato accanto, aveva continuato a sorridere, aveva cercato di far sorridere anche lui con i suoi modi irruenti e chiassosi, ma alla fine Aizawa era riuscito ad allontanarsi anche da lui lasciando che il silenzio calasse sempre più fitto sulla sua vita. Un silenzio quasi innaturale.

"Fai troppo rumore Yamada"

Il giovane Aizawa ripeteva quella frase ormai una decina di volte tutti i giorni, finché non diventarono nove, poi otto, sette e alla fine si allontanò del tutto. Ora solo qualche messaggio era rimasto a ricordargli di quel rumore, ai quali però raramente rispondeva e mai con più di qualche sillaba.

Il corvino scosse la testa per scacciare quegli stupidi pensieri, era in servizio, doveva essere più razionale.

Camminò per la città diverse ore, visto il mal tempo le strade erano praticamente deserte e all'eroe non rimaneva molto da fare.

Sbuffò sonoramente, non che di solito avesse voglia di fare molto se non poltrire nel suo sacco a pelo giallo, ma forse in quell'occasione entrare in azione gli avrebbe fatto bene, l'avrebbe distratto da tutti quei pensieri, da quei ricordi e da quei rimpianti che gli vorticavano in testa.

Senza accorgersene Eraser Head imboccò una viuzza abbastanza stretta, i suoi piedi si erano mossi da soli. Stava passeggiando con la sua maschera apatica in volto ed i pugni stretti nelle tasche quando un rumore lo fece sobbalzare.

In men che non si dica si preparò ad usare il suo quirk ed assunse la sua posizione di difesa per poi darsi dello stupido quando finalmente individuò la causa del rumore. Un gattino, di pochi mesi a vederlo così aveva fatto cadere una vecchia scatola di cartone, ed ora miagolava insistentemente mentre l'acqua gli inzuppava il pelo.

"Sushi"

Sospirò l'eroe ricomponendosi ed avvicinandosi all'animale. Ricordava così tanto il cucciolo che aveva trovato anni prima e che poi in accordo con i suoi amici avevano chiamato Sushi.

Shota, ormai un tutt'uno con la pioggia, si sedette delicatamente vicino al micio che non perse tempo per accoccolarsi sulle sue gambe. Stava giocando con il suo pelo distrattamente quando guardandosi intorno riconobbe il vicolo. Erano cambiate diverse cose, i palazzi erano stati ricostruiti ed insieme ad essi diversi altri trasformando completamente quel maledetto posto.

Involontariamente era tornato lì dove tutto ebbe inizio, o meglio, fine.

Il silenzio più totale calò nella sua mente, anche i miagolii del piccolo cessarono, il solo ticchettare delle gocce si fece sempre più insistentente mandando l'uomo sull'orlo di una crisi di nervi.

Shota si strinse le mani sulle orecchie come a volersi proteggere da un frastuono spacca timpani, non poteva continuare così.

D'un tratto si alzò in piedi fulmineo e, tenendo il gattino ben saldo tra le braccia, iniziò a correre. Una corsa disperata di quelle che ti lasciano senza fiato con i polmoni doloranti e le gambe spezzate.

Aveva bisogno di rumore, di quel solo rumore che era in grado di spezzare quel silenzio assordante.

Con lunghe falcate imboccò finalmente la via in fondo alla quale si trovava la sua meta. Era un quartiere residenziale, ben tenuto, pieno di allegre abitazioni con giardini curati e porte colorate. Un posto la cui sola vista avrebbe potuto dare i nervi all'eroe per quanto era diverso dal suo modo di essere, ma che era perfetto per la persona che vi abitava.

In condizioni a dir poco pietose Aizawa raggiunse l'ingresso di una villetta in particolare e non perse tempo a sbattere il suo pugno contro la porta con fare disperato, come se da quel bussare ne fosse dipesa la sua stessa vita.

"Andiamo, rispondi"

Supplicò l'eroe preso da un bisogno talmente impellente che non aveva mai provato prima, o meglio, che aveva nascosto anche a se stesso fino a quel momento.

"Sho? What are you doing?"

Quella voce fin troppo alta e squillante lo bloccò completamente.

Hizashi lo stava fissando dall'altra parte dell'uscio sconvolto per le sue condizioni. Era così tanto tempo che non lo vedeva, erano settimane che neanche riceveva risposte ai suoi ormai scarsi messaggi ed ora se lo ritrovava lì dove non l'aveva mai visto, completamente zuppo sull'ingresso di casa sua.

"Al diavolo"

Farfugliò il corvino appoggiando all'improvviso la piccola palla di pelo sullo zerbino del biondo che lo squadrava con occhi increduli, per poi fare quello che avrebbe dovuto fare molto tempo prima.

Shota si avventò senza rimorsi sulle labbra di Hizashi baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo, quasi supplicandolo di ricambiare quel contatto che desiderava da quel primo anno alla UA, ma la risposta che si aspettava non arrivò.

Il biondo si staccò da lui sconvolto, il viso di entrambi era paonazzo, ma quello di Hizashi era particolarmente indecifrabile. All'improvviso prese fiato e iniziò ad urlare contro il corvino con quel volume stratosferico che l'avrebbero sentito anche dall'altra parte della città.

"Scusa"

Mormorò Shota pensando di aver fatto la più grande cazzata della sua vita e già pronto a tornarsene sui suoi passi sotto la pioggia.

"Scusa?" riprese Yamada esterrefatto "Scusa Sho? Ma sei serio? Mi hai sempre allontanato anche quando cercavo di essere forte per entrambi, ti sei chiuso nel tuo silenzio quasi ignorandomi, sei praticamente sparito dalla mia vita senza degnarmi neanche di una spiegazione e poi ti presenti qui all'improvviso e mi baci?"

"Hai ragione, scusa Yamada, me ne vado"

Aizawa sentì il peso di ogni singola parola dentro di sé, non solo aveva fatto una cazzata in quel momento, ma erano anni che sbagliava tutto rovinando la sua stupida vita con le sue stesse mani. Eppure quelle urla, anche se di rimprovero, gli fecero battere il cuore e perse un colpo quando la mano di Present Mic afferrò il suo polso impedendogli di andare via.

Hizashi lo strattonò con forza e Shota fu costretto a girarsi verso di lui. I loro occhi si incontrarono e all'improvviso le labbra del biondo si incollarono nuovamente a quelle del corvino.

Aizawa non riusciva a crederci, quell'uomo non era cambiato di una virgola, così teatrale, così imprevedibile, così meraviglioso. Con quei pensieri in testa chiuse gli occhi e ricambiò quel bacio che ai due sembrò durare un'eternità.

Quando si staccarono per riprendere fiato l'attenzione di Shota, un po' imbarazzato tornò sulla palla di pelo che stava iniziando a miagolare insistentemente.

"E this cat?"

Chiese incuriosito Hizashi indicandolo

"L'ho trovato in quel vicolo"

Spiegò lui lasciando di sasso il biondo che aveva capito tutto dall'espressione del suo amato.

"AAAH PORTALO IN THE HOUSE SHO"

urlò all'improvviso quando il micino fece un piccolo starnuto costringendo l'altro a tapparsi le orecchie per non perdere i timpani.

"Yamada"

Iniziò con l'intento di zittirlo come aveva sempre fatto

"Si Honey?"

"Niente"

Non ne ebbe il coraggio, infondo quel rumore era tutto quello di cui aveva veramente bisogno e nulla avrebbe potuto rovinare quello che era l'inizio di una nuova vita.

 

Sai che cosa penso

Che non dovrei pensare

Che se poi penso sono un animale

E se ti penso tu sei un'anima

Forse è questo temporale

Che mi porta da te

E lo so non dovrei farmi trovare

Senza un ombrello anche se

Ho capito che

Per quanto io fugga

Torno sempre a te

Che fai rumore qui

E non lo so se mi fa bene

Se il tuo rumore mi conviene

Ma fai rumore, sì

Ché non lo posso sopportare

Questo silenzio innaturale

Tra me e te

E me ne vado in giro senza parlare

Senza un posto a cui arrivare

Consumo le mie scarpe

E forse le mie scarpe

Sanno bene dove andare

Che mi ritrovo negli stessi posti

Proprio quei posti che dovevo evitare

E faccio finta di non ricordare

E faccio finta di dimenticare

Ma capisco che

Per quanto io fugga

Torno sempre a te

Che fai rumore qui

E non lo so se mi fa bene

Se il tuo rumore mi conviene

Ma fai rumore sì

Che non lo posso sopportare

Questo silenzio innaturale tra me e te

Ma fai rumore sì

Ché non lo posso sopportare

Questo silenzio innaturale

E non ne voglio fare a meno oramai

Di quel bellissimo rumore che fai

 

~ Fai rumore, Diodato

 

 

   
 
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