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Autore: _MadameLunaStorta_    10/09/2020    5 recensioni
Osservò la figura slanciata di lei che si guardava allo specchio con l'intenzione di imprimere nella mente quanti più dettagli poteva, anche quelli infinitesimali, perché ogni suo piccolo gesto o espressione era troppo prezioso per essere ignorato o gettato nel dimenticatoio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il sole stava tramontando alle spalle di Ginny mettendo fine a una dura giornata. 

Si trascinava stanca verso la porta con la fronte aggrottata, troppo dolorante per godersi lo spettacolo del giorno che cedeva il posto alla sera.

Aprì la porta bianca davanti a lei con un movimento della bacchetta ed espirò profondamente, C'era odore di pulito, odore di casa, qualcosa che le apparteneva.

Si chiuse la porta alle spalle, si tolse le scarpe e si incamminò verso la cucina dove si sedette al bancone e appoggiò la testa sul tavolo circondandola con le braccia.

Ginny era esausta, quattro ore di allenamento in bilico su una scopa le avevano fatto riscoprire muscoli che non ricordava di possedere.

-Ginny?-

La ragazza sorrise contro il suo avanbraccio chiudendo gli occhi e a voce alta disse: -Sono in cucina-

Harry scese le scale con passi leggeri, era diventato quasi leggiadro da quando aveva cominciato l'addestramento per diventare Auror. Lo sentì appoggiare una mano al centro della sua schiena e si decise ad aprire gli occhi stanchi.

-Ehi- lui le sorrise con dolcezza abbassandosi per baciarle la guancia. -Com'é andato l'allenamento?- le sussurrò, come se non volesse spezzare la pace che si era creata in un battito di ciglia in quella stanza.

-Non troppo male- rispose lei sbadigliando -sono stata colpita da un bolide solo due volte- sorrise assonnata.

Harry rise piano e appoggiò anche lui la testa vicino al braccio di Ginny. 

-Hai fame? Vuoi che ti prepari qualcosa ?-

-No, grazie. Credo che mi farò una doccia e poi me ne andrò a letto.-

Si alzò piano dalla sedia e ruotò il collo con espressione sofferente, allungando le braccia in avanti per stiracchiarsi. Harry la guardò con dolcezza allontanandosi verso il bagno. Poi Ginnt si voltò verso di lui e lo guardò insistentemente per una manciata di secondi ed Harry, agamente imbarazzato la guardò a sua volta.

-Che c'é?- chiese con sguardo interrogativo.

Ginny fece un espressione ovvia, alzando il sopracciglio sinistro e incrociando le braccia al petto. -Ti ho detto che vado a farmi una doccia... Hai intensione di seguirmi o vuoi un invito scritto?-

Le guance di Harry si tinsero di una tenue sfumatura di porpora, sorridendo raggiante la raggiunse a grandi falcate e intrecciò le loro mani portandola con se in bagno.

Erano talmente vicini che Ginny notò l'odore del sapone alla lavanda. Affondò la testa nel suo maglione e gli circondò il bacino con le braccia.

-Ti sei già lavato, vero?-

 

-Si- ammise lui con aria vagamente colpevole, accennando a una lieve risata. -Ma non è un problema lavarmi di nuovo.-

Le sfiorò la testa con il naso e la stinse a se. Ginny lo guardò appoggiando il mento contro il suo petto e si morse il labbro.

-Ti fai comprare con il sesso?- la domanda, marcata da evidente sarcasmo, risultò più sensuale di quanto entrambi si aspettassero. 

-Chi ha parlato di sesso?- ridacchiò Harry con un luccichio denso di malizia negli occhi. Ginny lo trovò estremamente affascinante e alzandosi sulla punta dei piedi arrivò ad un'altezza sufficiente per sfiorargli la bocca.  -Era necessario specificare?- alzò un sopracciglio e gli morse il labbro inferiore.  Si allontanò da lui di pochi centimetri, il necessario per riuscire a togliersi la felpa e gettarla a terra. Harry si appoggiò alla parete per guardarla spogliarsi, incrociando le braccia al petto. 

Ginny tirò giù i pantaloni e trascinò ia anche le calze, poi si voltò e si sciolse i capelli. Harry se ne stava lì, ad osservarla mentre si pettinava i lunghi capelli di un rosso che gli ricordava le lunghe giornate estive dove il sole ti riscalda le ossa. Lei era un sole, e ammirarla anche a costo di accecarsi era un prezzo che sarebbe stato disposto a pagare. Ne sarebbe valsa la pena. 

Osservò la figura slanciata di lei che si guardava allo specchio con l'intensione di imprimere nella mente quanti più dettagli poteva, anche quelli infinitesimali, perché ogni ogni suo piccolo gesto o espressione era troppo prezioso per essere ignorato o gettato nel dimenticatoio. Gli capitava spesso di perdersi a guardarla, soprattutto di notte, quando gli incubi gli toglievano il sonno. Tutto era bellissimo in lei, qualsiasi movimento, persino il più sgraziato, era bella la ruga al centro della sua fronte corrucciata, il modo in cui tentava di sbrogliare i nodi della sua chioma ingarbugliata, i suoi fianchi morbidi e le efelidi che si diramavano sul suo corpo come una mappa in cui vi erano segnati i punti più sensibili del suo essere. Era bella la trama delicata della pelle rosea, del volto pallido, degli occhi cerchiati da occhiaie lievi che ora si erano posati su di lui e gli sorridevano con affetto, che gli porgevano uno sguardo che comunicava quanto e anche più di delle inutili parole che avrebbero potuto proferire. Ma perché distruggere tanta armonia con suoni futili?

Harry si staccò dalla parete e le si avvicinò le tolse la spazzola dalle mani per poggiarla sul lavandino. Le scostò i capelli facendoli ricadere sulla schiena, lasciandole il collo scoperto per baciarlo. Ginny sospirò e senza voltarsi mise una mano tra i capelli di lui e socchiuse gli occhi stringendo gentilmente la presa attorno alle ciocche scure. Anche lei voleva vedere i loro corpi riflessi nello specchio e godere di tutto l'amore che si sarebbero dati a vicenda. 

Spinse il bacino indietro contro quello di Harry in una tacita richiesta a cui sapeva lui non avrebbe detto no ed Harry, a quell'invito così dolce e così languido serrò la presa sui suoi fianchi e la fece voltare.

La baciò con ardore, quasi con violenza, soffiando sulle sue labbra e mordendole, saggiandone la consistenza, assaporandole, annegando nel suo profumo e gemendo sulla sua bocca calda.

Fecero vagare le mani sui loro corpi senza freni, timori o pudicizia. Avevano già perso troppo tempo negli anni. Ma fu con la consapevolezza che avrebbero potuto amarsi ancora e ancora, senza doversi mai più separare, che Harry sollevò Ginny e, ancora vestito, con lei tra le braccia entrò nella doccia.

 

SPAZIO AUTRICE

Salve, spero che questa oneshot, che potete trovare anche su Wattpad, vi piaccia.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi a, con un commento. Un bacio, MadameLunaStorta.

 

   
 
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