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Autore: lmpaoli94    12/09/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Grace Trevelyan Grey non avrebbe mai immaginato che quel giorno di metà primavera potesse essere il giorno della rinascita della sua famiglia.
Ormai le sperazne di ritrovare suo marito e di riavere l’intera famiglia riunita si stava spegnendo, ma la speranza di un giorno migliore era l’alba di un nuovo inizio.
Mentre era impegnata in alcune faccende che non la riguardavano, vedere tre uomini a cavallo con quegli sguardi familiari e persi nel vuoto, aveva reso la sua vita più felice e ripagata.
< Non ci posso credere. >
Con le lacrime che gli sgorgavano sul viso per l’emozione, la Contessa Grace accorse verso i suoi due figli abbracciandoli e stringendoli come non aveva mai fatto prima d’ora.
< Ragazzi miei. Sono così felice di rivedervi a casa > mormorò la donna con le lacrime che stavano sgorgando molto velocemente.
< Madre, non fate così. Adesso il peggio è passato > la consolò Elliot.
< Non avrei mai pensato di rivedervi qui… Vostro padre è scomparso nel nulla dopo essere giunto a Malahide e la vostra voglia di riconquistare l’amore perduto di due donne mi ha allontanato da voi. Non permetterò mai più che accada di nuovo. >
Ma Christian ed Elliot non si sarebbemo mai levati dalla mente il futuro di Anastasia e Katherine.
Dovevano ritrovarle a qualsiasi costo e niente e nesuno li avrebbe potuti mai fermare.
< Madre, se oggi siamo qui lo dobbiamo tutto al Generale Taylor > fece Christian < E’ lui che ci ha liberato dalla nostra prigionia. >
Asciugandosi le lacrime, la Contessa Grey non poté fare altro che ringraziare infinitamente l’uomo.
< Generale Taylor, voi avete servito la mia famiglia da molti anni a questa parte. Le vostre gesta non verranno mai dimenticate e vi ringrazierò ogni volta che il vostro coraggio sarà l’esempio della nostra vita. >
< Contessa Grey, sono molto belle le parole che avete usato per me > rispose il Generale tornando serio < Ma c’è una cosa che vi ho tenuto all’oscuro di tutto… Ed è giunto il momento di parlarne qui davanti a tutti. >
Girando lo sguardo verso una Mia Grey attonita e anch’ella felicissima per il ritorno dei suoi due fratelli, si mise accanto all’uomo in questione stringendogli forte la mano come non aveva mai fatto prima d’ora.
< Ho visto un grande uomo e un grande condottiero morire sotto i miei occhi. I soldati degli Steele erano troppo numerosi e molto più equipaggiati di noi. ci hanno messo alle corde, costringendoci alla ritirata per poter salvare il salvabile.
Ma non avevamo fatto i conti con la loro furia.
Quegli uomini senza scrupoli non hanno fatto nessun prigioniero, uccidendo tutti gli uomini di vostro marito, rendendo solo me l’unico superstite di tale follia.
Ancora oggi non riesco a capacitarmi tutto quello che è successo, ma ho giurato sulla morte del Comte Grey che lo avrei vendicato uccidendo tutti coloro che mi avrebbero messo i bastoni fra le ruote.
Spro che adesso possa riposare in pace lontano da tutto questo odio. >
il discorso commovente del Generale Taylor non passò minimamente inosservato e fu udito come uno squarcio nel cielo pronto a far spazio ad una tempesta.
Dopo il ritrovamento dei suoi figli, la Contessa Grey doveva dar conto che suo marito non sarebbe mai più tornato e che il dolore respinto solo qualche minuto prima, tornava ad essere più forte che mai.
< Vi ringrazio per tutte queste belle parole, Taylor > fece la Contessa Grace con tono flebile < Adesso però dovete scusarmi tutti. Ho bisogno di rimanere da sola. >
Nessuno in quel momento si azzardò a seguire la Contessa Grey.
Anche se aveva bisogno di aiuto per non rimkanere nella più totale depressione, nessuno si mosse di un centimetrto, guardandola dirigersi verso le sue stanze private.
Taylor aveva recitato perfettamente la sua parte. Versando anche una lacrime che sapeva di egoismo.
< Taylor, non so cosa dire… >
< Conte Elliot, rispettavo vostro padre più di chiunque altro. Se potessi tornare indietro, preferirei prendere il suo posto. Non merito di esser rimasto vivo. >
< Avete combattuto fino alla fine cercando di salvarlo. A me questo basta > replicò il ragazzo abbracciando l’uomo.
Ma Christian, s’eppur era in debito con lui a vita, non riusciva a fidarsi delle sue parole.
C’era qualcosa in lui che non riusciva a convincerlo, ma era troppo stanco per indagare.
< Abbiamo bisogno di sistemarci > fece Christian trascinando via Elliot < Anche se questa sera e ne mai ci sarà una festa per il nostro ritorno, dobbiamo continuare a mandare avanti questa famiglia e prepararci ad eventuali assalitori che vorranno ucciderci. >
< Christian, perché dici questo? > fece Mia fissandolo con sguardo truce.
< Perchpè non conosci l’avidità degli uomini, Mia. Attaccano nel momento in cui sei più debole e più vulnerabile. Per questo dobbiamo tenere gli occhi bene aperti. >
< Ed io organizzerò per voi un nuovo esercito su cui contare >mormorò il Generale Taylor.
< Grazie Generale. >
Appena lasciato il cortile del Castello, il giovane rampollo dei Grey s’imbatté in Gia Matteo incrociando il suo sguardo serio ed enigmatico.
< E’ bello rivederti, Christian. >
< Gia… Parleremop a momento opportuno. Adesso ho bisogno di riposarmi. >
< Certo… Fai pure… Mi dispiace che tu abbia rischiato la vita in questo odo senza riuscire a trovare colei che cercavi. >
< La mia ricerca non si ferma nemmeno ora, Gia. Troverò Anastasia anche in capo al mondo. Potesse servirmi anni della mia vita. >
< Quindi tra di noi non c’è nessuna speranza? Ami solo lei? >
< Gia… Comprendevi i miei veri sentimenti. io non potrò mai amarti come vorresti. Mi dispiace. >
Nel mentre Gia stava per perdere anche l’amore di sua sorella Mia, decise di non versare nemmeno una lacrima per lui, acconsentendo ad ogni sua scelta.
< Spero che riuscirai nella tua impresa di ritrovarla e di sposarti un giorno. Meriti di essere amato. >
< La stessa cosa vale per te, Gia. Ci vediamo più tardi > disse infine l’uomo prima di sparire nella sua camera.
La rabbia e il rancore verso una famiglia che si stava allontanando da lei non riuscivano a farla stare tranquilla.
< Gia, va tutto bene? >
< No, Mia. Non mi sono mai sentita così male in vita mia > fece la bionda piangendo sulla spalla della ragazza < Dopo aver perso Christian, perderò anche te. Me lo sento… >
< Gia, ti prego… >
< Ho visto come stringevi la mano del Generale Taylor. Non farmi passare come una stupida. Ormi è palese che voi vi amate. >
< Mi dispiace Gia. Non avrei mai voluto che tu lo sapessi così. >
< Certo che no… In fondo chi se ne importa dei sentimenti che ho verso te o tuo fratello? Ho perso due amori in un colpo solo. E non so se riuscirò a sopravvivere. >
< Gia, non dire così. Se posso fare qualocsa per te… >
< Stammi alla larga. Per il nostro bene. >
 
 
La luna alta nel cielo avrebbe illuminato il suo cammino verso una fuga e in cerca di risposte.
Leila Williams era pronta per rischiare la sua vita, anche grazie all’insistenza di un’alleata che aveva sempre creduto in lei,
L’ora fatidica stava per giungere e il suo cavallo era pronto per galoppare tutta la notte fino all’Abbazia di Kylemore.
< Contessina, ci siamo. Adesso dovrete passare di qui senza essere vista da nessuno… Avete già deciso dove andrete? > gli domandò Belinda Prescott.
< Ritornerò a Kylemore, dome la Madre Superiore mi accoglierà a braccia aperte e mi darà tutte le risposte che cerco. >
< Sapete bene che una volta fuggita, non potrete mai tornare indietro. >
< Lo so. Ma è l’unica decisione inevitabile da prendere. >
< Sono contenta che abbiate ascoltato i miei timori e le mie paure. Vedrete che con il tempo riuscirete a trovare le risposte che cercate. >
< Vi ringrazio ancora, Belinda. Per tutto quello che state facendo per me. >
Ma non c’era tempo per i ringraziamenti e per raccontarsi del loro futuro: Leila doveva fuggire alla svelta prima che le guardie potessero accorgersi del piano.
< Potete andare. Cavalcate verso la libertà! >
Ma la libertà stava per essere negata quando Linc e alcune guardie circondarono l’intero perimetro quasi impedendo alla Contessa di fuggire.
Ma con somma rapidità e con l’aiuto dei servitori, la giovane donna riuscì a scappare al galoppo senza però voltarsi indietro per paura di venire catturata.
“Belinda, avete sacrificato la vostra vita per la mia fuga. Non potrò mai dimenticarvi.”
E nel mentre Leila cavalcava verso un orizzonte oscuro e segnato dalla notte, Belinda veniva circondata da alcune guardie e dall’inquisitore Linc.
< Dimmi subito dove è diretta la Contessa? >
< Non  parlerò mai per tradire un’anima beata come quella. Non se lo meritava di stare alla vostra mercè. >
< Pagherai con la vita quest’affronto. >
< Fatemi pure quello che volete,. Ormai la dinastia Steele sarà solo un lontano ricordo. >
Nel sentire quelle parole piene di odio, Linc tagliò la gola della povera serva prima di uccidere anche tutti coloro che avevano deciso di aiutarla.
La rabbia inconfutabile e l’inefficienza dei soldati di Limerick avevano creato una spaccatura che difficilmente sarebbe stata colmabile.
E in quella notte di metà primavera, Linc fu tenuto sveglio dai suoi doveri e dalle grandi recriminazioni che versavano su di lui.
“La Contessa madre non mi perdonerà mai per tale affronto” pensò l’uomo tremando subito dopo “Ma quella dannata serva dovrà ricredersi sulle ultime parole che ha detto: la dinastia Steele non morirà mai.”
< Signor Linc, cosa facciamo di questi corpi? > gli domandò uno dei soldati.
< Buttateli oltre le mura di questo castello. Non voglio più sentir parlare di quei maledetti traditori. Tra poche ore dovrò darne conto ala Contessa in persona e non sarà affatto facile. >
< Mi rendo conto di tale supplizio e ci scusiamo per le nostre adempienze. >
Le parole di quel soldato uscirono dalla bocca con tale tranquillità che Linc non poteva sopportarle.
< Se andrò in fondo e morirò sotto il volere della Contessa, tutti voi traditori verrete con me. È una promessa > disse infine il maggiordomo prima di ritirarsi definitivamente nel castello.
   
 
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