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Autore: HHall93    13/09/2020    0 recensioni
Fu durante un'estate della sua adolescenza che la vita di Aria cambiò.
Amore e amicizia uniti a segreti e misteri la condurranno verso qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo in macchina da circa tre quarti d'ora ormai e Chris e Nathan ancora non si erano fermati. Avevo avuto il tempo di raccontare nei minimi dettagli la mia mattinata con James e a Noelle del bacio che aveva scambiato con Taïsse. Lei sosteneva che questo non significasse nulla e che probabilmente erano anche ubriachi ma io rimanevo dell'idea che tra loro due ci fosse qualcosa: lei non li aveva visti due giorni prima al mare insieme, non aveva visto come scherzavano e si guardavano negli occhi. Dovevo smetterla di pensarci.
Clover dal canto suo continuava a dargli del cretino e ormai avevo capito che quella sarebbe stata la sua posizione e che niente le avrebbe fatto cambiare idea, probabilmente non le sarebbe mai piaciuto proprio perchè mi faceva stare male al punto di diventare talvolta monotematica.
Noelle invece, nonostante le nostre numerose insistenze, non aveva ceduto sul raccontarci cosa fosse accaduto con quel ragazzo in discoteca e questo era a dir poco strano dato che di solito non si risparmiava su niente. Tutto ciò che eravamo riuscite a cavarle di bocca era stato che si erano baciati e che non aveva intenzione di rivederlo, e si era riguardata bene dal rivelare il motivo.
Dopo un po' lasciammo cadere l'argomento dato che sembrava darle fastidio.
-Ragazze adesso però torniamo indietro perchè ci stiamo allontanando troppo e rischiamo di perderci- Clover era sempre più agitata, per tutto il viaggio aveva picchiettato le dita sul mio sedile facendomi innervosire sempre di più. A volte sembrava davvero nostra madre e ci trattava come ragazzine prive di giudizio. Era innegabile non avesse torto ma talvolta risultava veramente insistente.
-Se non si fermano tra dieci minuti torniamo indietro e comunque ho il GPS quindi calmati- determinata com'era a scoprire la verità, Noelle ingranò la marcia successiva e ci avvicinammo maggiormente all'Audi. Per tutta risposta Clover sbuffò.
Avevamo anche superato quasi tutti i limiti di velocità e passato una volta con il semaforo rosso dato che Chris sembrava determinato a pestare il più possibile l'acceleratore. Ebbi tutto il tempo per constatare, attraverso il binocolo, che Nathan si era vestito sportivo ma comunque elegante, con una maglietta blu e i jeans.
Dopo circa un quarto d'ora entrammo in una cittadina sperduta in mezzo ai campi dal nome impronunciabile e finalmente, nel centro di questa città fantasma, i fuggiaschi accostarono in un parcheggio praticamente vuoto e senza pagare il biglietto si avviarono per una stradina che ipotizzammo fosse diretta al centro della città. Aspettammo che curvassero lungo la via per poi parcheggiare a nostra volta e pagare, evitando così di far arrivare a casa una multa salata facendoci scoprire.
-E se tornano al parcheggio prima di noi e riconoscono la macchina?-
-Non penso che Chris si ricordi della mia auto Clover! In ogni caso dobbiamo andarcene prima di loro. Adesso massima discrezione perchè non abbiamo più la copertura della macchina- Noelle tirò fuori della sua borsa da Mary Poppins dei super moderni occhiali da sole.
-Eh certo, con quelli non ti riconoscerà di sicuro- alzai gli occhi al cielo. Lei si mise un dito sulle labbra per farmi tacere e si incamminò spedita.
Procedevamo dietro di lei di gran lena e alla terza svolta la coppia ricomparve ai nostri occhi: mi ero aspettata di vederli prendersi per mano e invece camminavano affiancati lungo la stradina piena di ciottoli ma quasi priva di passanti. E se ci fossimo sbagliate?
Ma poi Nathan si voltò con gli occhi che brillavano e appoggiò per un attimo la testa sulla spalla di Chris.
Le altre avevano proseguito ma io ero rimasta un attimo indietro riflettendo su quanto tutto questo fosse triste: avevano percorso non so quanti chilometri solamente per probabilmente non essere giudicati da nessuno; che poi anche questo non era vero perché le poche persone che passavano li guardavano con aria mista tra lo stranito e lo schifato.
Per guardare due ragazzi così belli con aria disgustata ci vuole coraggio e la gente in certe circostanze sembra averne perfino troppo.
-Aria muoviti o li perdiamo!-
Mi riscossi dai miei pensieri e le raggiunsi.
-Tutto a posto?- mi chiese Clover preoccupata.
-Si, solo... ti rendi conto di cosa abbiamo scoperto?-
-Si, non l'avrei mai detto. Nel senso, è vero che noi non li conoscevamo ma evidentemente sono stati molto bravi a nascondersi da tutti perchè non ho mai sentito di una voce che ne parlasse-
-No infatti. Però se ci pensi Nathan non è mai stato con nessuna ragazza-
-Io pensavo solo fosse riservato e non lo dicesse-
-Anche io-
-Stop! Stop! Stop! Ferme!- urlò Noelle girandosi di scatto facendoci prendere un colpo. Chris, non si sa per quale ragione, si era voltato, così noi all'improvviso cominciammo a guardare interessatissime il cellulare e la vetrina del negozio accanto a noi, abbassando il più possibile la testa.
-Ci ha beccate- sussurrò Clover.
Ma per fortuna Chris non si era voltato per noi ma bensì perchè aveva notato una gelateria molto carina all'angolo tra la viuzza e la piazzetta principale.
-Stiamo dando troppo nell'occhio, non potremmo semplicemente fingere di essere qui per caso?- continuò Clover sempre più preoccupata.
-E stranamente li seguiamo? E poi questo posto non lo conosce nessuno, non penso nemmeno sia sulle mappe, perché mai dovremmo essere qui?- Noelle aveva ragione perciò oltrepassammo a razzo la gelateria mentre loro erano all'interno e decidemmo di aspettarli sedute sui gradini di una statua nella piccola piazzetta dal lato opposto da dove si trovavano loro, in modo che quando fossero usciti al massimo avrebbero visto le nostre spalle.
Noelle tirò fuori uno specchietto rosa e lo aprì fingendo di controllarsi il trucco, in modo da tenere d'occhio il momento in cui sarebbero usciti. Quella ragazza non avrebbe mai smesso di stupirmi: quando si metteva in testa un'idea a tutti i costi l'avrebbe portata a termine.
Oramai avevamo ampiamente avuto conferma della nostra teoria e avremmo potuto andarcene ma tutto questo cominciava, forse, a divertire perfino Clover; pedinare due persone in incognito poteva essere considerata una piccola avventura, tuttavia avevo la sensazione che ci fosse qualcosa di molto importante e quasi pericoloso sotto la storia di quei due ragazzi che scappavano di nascosto. Appoggiai i gomiti sulle ginocchia e alzai gli occhi al cielo. Era una giornata nuvolosa ma la temperatura era comunque alta e si poteva stare tranquillamente in maglietta. Girai il collo per osservare la brutta statua raffigurante un tizio con un flauto alle mie spalle che sembrava avere mille anni. Gli abitanti avevano tentato invano di dare un tocco di colore alla città sistemando numerosi vasi di fiori variopinti sui davanzali ma il risultato era comunque piuttosto scarso. Ignorai il messaggio di mia madre che mi chiedeva dove fossi finita.
-Eccoli- Noelle si alzò in piedi ma rimase nascosta dietro alla statua.
Ci sporgemmo giusto per poter vedere per dove proseguissero e storsi il naso: Nathan aveva preso un gelato color viola.
-Ma io non ho mai visto un gusto così! Cos'è? Prugna?!- esclamai abbastanza disgustata.
Le altre risero e salirono le scale che portavano al sagrato della piccola chiesetta della città, in modo da avere una visuale più ampia.
Ci appoggiammo con le braccia al muretto, non eravamo molto in alto ma li riuscimmo comunque a scorgere sedersi su una panchina circondata da alberi. Eravamo spostate sulla sinistra rispetto a loro e a meno che non avessero alzato lo sguardo appositamente verso di noi era praticamente impossibile che ci vedessero, anche perché erano piuttosto concentrati l'uno sull'altro.
Chris cominciò a provocare Nathan leccandogli davanti il gelato in maniera chiaramente ambigua.
Dopo aver riso mostrando quelle fossette che, ero sicura, Chris adorava, il riccio si sdraiò con la schiena sulle gambe del suo ragazzo, il quale, dopo aver finito in tempo record il suo gelato, prese fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e cominciò a fumare.
-Lo direste che è lo stesso ragazzo che qualche notte fa era completamente fatto?- domandò Noelle. In effetti non ci avevo riflettuto.
-No... sembra cosi tranquillo e sereno adesso... ha sempre la sua aria da stronzo ma questo è normale per lui-
-Secondo voi chi fa l'attivo?- chiese nuovamente Noelle osservandoli mentre parlavano, probabilmente sussurrandosi cose sconce.
Vedere Christian fare il romantico era davvero strano, per di più con un ragazzo.
-Risposta scontata- mi si era appannata la vista a forza di fissarli.
Chris, decisamente Chris. Era famoso per avere un gran bel culo ma decisi comunque che doveva essere l'attivo.
O forse in realtà entrambi... cominciai a viaggiare con la mente fin quando dopo una decina di minuti si alzarono dalla panchina.
Chris prese possessivamente per i fianchi Nathan, il quale affondò la testa nella sua spalla per qualche secondo, sussurrandogli qualcosa all'orecchio, poi si guardarono negli occhi con una tale intensità che chiunque, qualsiasi essere vivente sulla faccia della Terra avrebbe capito quanto si amassero e quanto allo stesso tempo stessero soffrendo. Dovevano averne passate tante.
Si scambiarono uno di quei baci magici da film e fu in quel momento, più di qualunque altro, che sentii la necessità di lasciarli soli, di donargli quella privacy che mai avevano. Clover evidentemente la stava pensando come me e mi anticipò: -Ora andiamo dai-
Nonostante l'avesse ripetuto per tutta la giornata, anche Noelle quella volta si trovò d'accordo: -Sì, adesso andiamo-
Riuscimmo a non perderci solamente perchè ripercorremmo la strada esattamente al contrario.
Era ormai pomeriggio inoltrato e faceva veramente caldo. Impostammo il GPS e ripartimmo.
Lungo il tragitto verso casa nessuna di noi parlò molto, probabilmente troppo assorte a ripensare alla giornata o ai nostri pensieri più segreti.
Sì, perché quell'estate compresi che inevitabilmente ogni persona nasconde un segreto. E la cosa brutta è che a volte le persone che credi amiche, che credi fedeli, hanno i segreti più terribili, che ti possono ferire e far cambiare tutto. Il mio grande segreto, anche se non negativo, era custodito in me stessa da oltre tre anni e non sapevo che in quei futuri mesi, mai come prima, mi sarebbe stato difficile trattenerlo. Sta a noi scegliere di chi fidarci, a nostro rischio. Io avevo scelto di raccontarlo alle due persone accanto a me in macchina in quel momento anche se nulla al mondo mi avrebbe dato la certezza che quel segreto sarebbe rimasto tale se non quel giuramento di tre anni prima. Era un segreto molto stupido, la cotta per un ragazzo, ma all'epoca, e soprattutto quell'estate, sembrava che gran parte della mia realtà gli ruotasse intorno.
Non potevo immaginare sarebbe potuto essere così difficile.
Ma in quel momento ricordo solo che improvvisamente realizzai che avevo mentito ad Nathan: lui mi aveva chiesto di non dire a nessuno ciò che avevo visto nei bagni della discoteca e io l'avevo raccontato a Noelle.
Solo a lei però, lei che era la mia migliore amica. Avrebbe dovuto aspettarselo.
Ero giustificata no?
Inoltre avevo taciuto del bacio con Clover e al ritorno avrei mentito anche ai miei genitori su dove fossi stata per tutta la giornata.
Per tutto il viaggio guardai fuori dal finestrino, cominciando già a percepire l'ansia che dentro di me si stava creando a causa di quei segreti.

   
 
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