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Autore: HHall93    15/09/2020    0 recensioni
Fu durante un'estate della sua adolescenza che la vita di Aria cambiò.
Amore e amicizia uniti a segreti e misteri la condurranno verso qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo giorno di scuola fu particolarmente bello. La prima cosa che lo contraddistinse dagli anni precedenti fu il saluto di James.
Quel gesto così tanto atteso era arrivato e io ancora non riuscivo ad abituarmici perchè fortune del genere non capitano tutti i giorni, men che meno ad Aria Evans. Ero sua amica. Una sciocca parte di me, nonostante non mi avesse mai considerato in quel modo e non ci fossero probabilità per cui lo avesse potuto fare, non aveva mai perso la speranza. Anche Nathan Price, Marina Campbell e gli altri del gruppo mi rivolsero cenni con il capo e questo aveva fatto di me, proprio all'ultimo giorno, una delle persone semi-popolari della scuola.
Mi sentivo come Dante dopo il saluto ricevuto della sua Beatrice: vedevo anche io James come una persona luminosa che riusciva a portare felicità alla gente… più che altro la mia. Inutile dire che controllavamo ogni mossa di Nathan ma potendolo vedere solamente all'entrata e all'uscita da scuola non riuscivamo a fare molto.
"Nulla" è il termine giusto per descrivere quello che facemmo di scolastico quella mattina.
Certo, alcuni si erano ridotti all'ultimo giorno per tentare di recuperare ma per noi fortunati già salvi fu una specie di party. Ci eravamo organizzati per portare ogni genere di schifezza da mangiare ma anche torte e pizzette. Non mancarono la musica e compagni che si improvvisarono ballerini facendoci morire dal ridere. All'inizio detestavo praticamente tutti quelli con cui frequentavo i corsi ma riconosco che questo è anche colpa del mio strano carattere.
Sembravano tutti così diversi da me: le ragazze si interessavano di moda quando io non ne sapevo praticamente nulla mentre i maschi erano fissati con il calcio, altra cosa che non rientrava nelle mie competenze. Troppo scontati e banali. Io amavo le serie tv, i film dell'orrore e leggere libri che ti mandano in confusione la testa. L'unica persona che fin dai primi anni di scuola erano riuscita ad amare era Noelle, la quale aveva un carattere pressochè identico al mio e infatti non ci volle molto perchè diventassimo inseparabili, tanto che venivamo chiamate dai compagni e perfino dai professori le gemelle siamesi; questo fatto in principio mi diede fastidio ma poi cominciai a ignorarli: ero orgogliosa di avere un'amica tanto speciale, che a quanto pareva loro non possedevano.
Negli ultimi due anni o erano maturati loro o ero cambiata io, fatto sta che mi cominciarono a risultare simpatici. Avevamo formato gruppi uniti, di quelli che trasformano tutti i test in lavori di squadra e di ciò ero molto fiera.
Non eravamo solite però uscire con le ragazze che avevamo conosciuto a scuola non perché non ci fossero simpatiche, ma semplicemente perchè avevamo compagnie e interessi diversi. Quando mancavano solamente pochi secondi al tanto agognato suono della campanella urlammo il conto alla rovescia neanche fosse capodanno e la maggior parte degli studenti corse fuori dalle porte principali come fossero inseguiti dal fuoco.
Come sempre, davanti al cancello, James e Nathan erano attesi dal loro gruppo.
Con un'indiscrezione pari a zero ci mettemmo nuovamente ad osservare Chris e Nathan: nulla. Neanche la persona più attenta e osservatrice del mondo avrebbe notato qualcosa, nemmeno noi che eravamo condizionate perchè già ne eravamo a conoscenza. Complimenti ragazzi, bravi.
Interpretazione degna di un Oscar.
Fu una vera liberazione uscire da quel cancello per l'ultima volta dopo mesi.
Avevo ancora un altro anno da affrontare ma per adesso potevo ritenermi soddisfatta.

I giorni successivi li trascorsi sul letto a meditare se scrivere o meno a James. Non avevo il suo numero ma avremmo potuto parlare su Facebook, pensavo inoltre che magari avrei dovuto scrivere anche a Nathan per non destare sospetti... Quanti problemi che mi facevo.
Inoltre da qualche giorno messaggiavo con Chandler, diciamo più che altro che gli rispondevo.
Non so come era riuscito ad avere il mio numero ed era partito con un "Ehi, sono il ragazzo della panchina", il quale inevitabilmente mi aveva fatto sorridere ed alzare gli occhi al cielo: avrei dovuto aspettarmelo. Avevo scoperto che, come avevo immaginato, non frequentava la mia scuola ma una poco fuori città e veniva a Brixton solamente quando qualcuno riusciva a dargli un passaggio.
Era di un anno più piccolo di me ma sembrava uno di quei ragazzi maturi che sanno ragionare e questo se non altro era un punto a suo vantaggio.
Da Chandler: mi concederesti un'uscita uno di questi giorni?
No, non sei James. Fu il mio primo pensiero.
Ma poi la parte razionale di me mi impose di riflettere: magari potevo anche provare, un'uscita non avrebbe significato nulla.
Da me: direi di si
Da Chandler: wow non mi aspettavo una risposta positiva, quando?
Credo contribuì anche il fatto che in quei giorni ero rimasta a casa per non far incazzare ulteriormente mia madre, perciò avevo voglia di uscire.
Siccome non gli risposi subito riscrisse.
Da Chandler: domani?
Accettai. Lo raccontai alle altre e il commento di Clover fu: "questo tizio si é proprio infatuato!" Lo pensavo anche io.
Appoggiai il portatile sulle gambe incrociate: mi ero decisa a scrivergli dato che era online. Con lentezza indicibile mi collegai al social e scorsi il suo profilo: niente di nuovo. Bene. Avevo il terrore di vedere comparire foto di lui e Taïsse oppure lo stato "impegnato", il che era successo circa un anno fa ma poi avevo scoperto che era stato uno scherzo fatto da Nathan. Che idiota. Gli sembrano scherzi da fare?
Aprii la chat e quando inviai quel "Hey, come va?" mi sentii la ragazza più coraggiosa del pianeta e anche una doppiogiochista, ma decisi di mettere da parte questo pensiero, d'altronde non era colpa mia se questo Chandler era spuntato fuori proprio quando James aveva cominciato a parlarmi. Da brava ansiosa quale sono cominciai a mangiarmi le unghie fissando la chat in attesa di una qualsiasi risposta, sperando non comparisse solo quel maledetto ‘visualizzato’.
Rispose dopo circa un minuto (per me fu un'ora).
Da James Hall: ehiii indovina dove sono
Da me: alla pista
Da James Hall: esatto! che fai?
Da me: sto guardando un telefilm
Aprii un'altra pagina Google e cominciai davvero a guardare l'ultimo episodio di una delle mie serie preferite, non prima però di essermi preparata i miei amati pop corn al burro. Era troppo bello dover stoppare lo schermo di tanto in tanto per rispondere ai messaggi di James, non avrei mai smesso. Ero davvero contenta che avesse voglia di parlare con me. Mia madre si accorse subito di qualcosa di strano quando si affacciò dalla porta di camera mia: -Perchè stai sorridendo così?- mi chiese.
Decisi di raccontarle la verità: -Sto messaggiando con James-
-Quello dell'ultimo anno che ti piace?-
-Si-
-Beh vieni giù a cena che è pronto e mi racconti-
Le fece piacere ma capii che non comprese l'importanza di quel fatto, ma sinceramente non era rilevante: anche io non comprendevo molte cose della sua vita. Mia madre lavorava in comune sistemando scartoffie e organizzando eventi dal mattino alla sera ma nonostante questo quando arrivava a casa la sera aveva comunque la forza di brontolare sul fatto che non avessi fatto questo o quell'altro. Era spesso acqua e sapone, anche quando usciva con le sue amiche al sabato sera, non esagerava mai troppo con il trucco ed era una donna piuttosto raffinata, con gusti completamente diversi dai miei: basta sapere che il mio colore preferito in assoluto era il nero, il quale dominava l'interno del mio armadio, i miei gioielli comprendevano teschi e ragni, tutte cose che lei odiava e riteneva disgustose. Quella sera a cena persino mio padre, che ha una capacità d'osservazione pari a zero, si accorse che ero assai agitata: muovevo continuamente le gambe sotto al tavolo. Tutto ciò era causato da James ma anche un po' dall'appuntamento (non sapevo nemmeno se chiamarlo così) del giorno dopo.
Il prima possibile schizzai in camera buttandomi sul letto, il quale miracolosamente non si era ancora rotto dopo tutte le volte in cui mi ci ero buttata sopra, afferrai il cellulare per rispondere a James. Passai tutta la sera così, fino a quando non fui così stanca da infilarmi sotto le coperte, ridurre la luminosità del telefono al minimo prima di accecarmi e appoggiarlo accanto a me sul cuscino scrivendo con una mano sola. Desiderai potesse esserci davvero lui lì con me. So che sarebbe stata una situazione alquanto strana ma eliminando tutto l'imbarazzo e togliendo il fatto che ci conoscessimo poco, avrei davvero voluto fosse lì. Gli avrei chiesto cosa sapesse riguardo Nathan e Chris... improvvisamente realizzai che forse lui sapeva, d'altronde era molto amico di Nathan.
Decisi che quando l'avrei rivisto gli avrei lanciato delle frecciatine e avrei osservato come rispondeva, difficilmente le avrebbe colte se non sospettava di nulla. Alla fine mi addormentai dopo il suo ultimo messaggio immaginandomi la sua voce bassa ma dolce che mi sussurrava: "Notte Aria".

La mattina seguente ricevetti una strana ma allo stesso tempo piacevole telefonata.
Verso mezzogiorno, mentre stavo apparecchiando la tavola per me e mia madre, Payson mi chiamò sul cellulare e dopo un po' di convenevoli passò al dunque.
-Ti ho chiamato per chiederti se a te e alle tue amiche andrebbe di uscire con me, Marina e Taïsse oggi pomeriggio. Perchè è successa una cosa che ti spiegherò e Marina è un po' giù, avevo pensato che la possiamo portare a fare shopping, vi va?-
-Ehm.. si certo, va bene. Adesso sento dalle altre e poi ti dico-
-Ok grazie. Se avete preferenze su qualche posto ditecelo pure-
Ricordai una serie di negozi dove andavo da bambina con delle amiche più grandi: -Sì, un centro commerciale appena fuori città-
-Ok mi fido di te, a dopo-
Proprio mentre leggevo che anche le altre sarebbero venute (su Noelle non avevo avuto dubbi), mi ricordai di Chandler.
Mi dispiacque, ma le amiche di James avevano la precedenza, anche perchè mi avrebbero potuto far avvicinare maggiormente a lui.
Da me: ehi, scusami davvero ma mi hanno ricordato che oggi già dovevo uscire con delle amiche, possiamo fare un'altra volta?
Messaggio più odioso di quello non poteva esistere.
Da Chandler: Certo, tranquilla
Sospirai. Altra bugia.

   
 
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