Izuku in quel momento non sente niente, il suono dei loro passi, i commenti dei ragazzi, le risatine di alcune ragazze, è tutto un indistinto brusio di sottofondo soverchiato dal suo battito cardiaco.
È così da quando hanno iniziato.
La mano di Setsuna, stretta nella propria, è così calda che gli viene da pensare sia colpa sua, per l’emozione sta emanando un tale calore che deve avergliene trasmesso un po'.
Lei sorride mentre si dirigono in classe, canticchia un motivetto tra le labbra, ormai gliel’ha fatto ascoltare così tante volte che riesce a ricollegarlo subito alla canzone in questione, ovviamente sui dinosauri.
Forse sono i sentimenti che prova, ma gli sembra sempre più carina ogni giorno che passa.
E il cuore batte ancora più forte, il rossore si incrementa.
Sono ormai alcune settimane che l'aspetta all’ingresso per accompagnarla, ogni volta poi deve scattare come un fulmine per arrivare in classe in orario, ma non c’è stata una volta in cui ha pensato non sia valsa la pena.
Inoltre negli ultimi giorni il divario tra il suo arrivo in classe e la campanella si è amplificato, sta recuperando terreno.
Sospetta che Setsuna stia iniziando ad alzarsi un po' prima per venirgli incontro.
Forse se lo sta solo immaginando, ma gli piace pensare sia così.
-Muschietto!- e il soprannome “Made in Setsuna”, pronunciato con divertimento e finta esasperazione, a riportarlo alla realtà.
Si accorge che sono davanti alla porta della classe B.
-Sarà almeno la quarta volta che ti chiamo.-
-Oh, scusa, ero… ero sovrappensiero.-
Lei ride prima di indicargli maliziosamente con lo sguardo le loro mani ancora intrecciate.
-Sai, lo capisco se non vuoi staccarti da me, ma credo che si accorgerebbero di un intruso in classe. Anche se per Monoma ti scambierebbero volentieri.- Itsuka di sicuro sarebbe stata favorevole.
-Eh?! Ah, scusa, scusa.- Izuku le lascia la mano, rosso in volto, mentre lei sghignazza divertita, con lui non ci si annoia mai, e le sue reazioni sono sempre adorabili.
-A-allora ci… c-ci vediamo dopo le lezioni.-
-E-ehm.- la voce di lei lo richiama all’attenzione proprio quando comincia a girare i tacchi.
Setsuna ora, con aria fintamente innocente, sporge il viso, leggermente inclinato lateralmente, verso di lui, un chiaro invito.
-C-cioè, m-mi stai di-dicendo di…-
-Beh, visto che mi accompagni già da un po', pensavo non ti sarebbe dispiaciuto questo piccolo passo avanti.- sbatte le ciglia per accentuare quell’aria di innocenza che, Izuku lo sa benissimo, non le appartiene ma sa interpretare benissimo, e la trova maledettamente carina quando lo fa.
E non è che abbia torto, in fondo è solo un bacio sulla guancia.
Un timido e puro bacetto sulla guancia, perché emozionarsi tanto?
Forse perché è innamorato? Forse perché è un passo avanti nella loro relazione e ognuno di essi ha un grande valore? Forse perché è timido a livelli incommensurabili?
Probabile si tratti di un misto di tutte quante le cose.
Deglutisce rumorosamente.
-Se non ti senti ancora pronto non…-
-SI CHE… scusa, dicevo, s-sì che voglio!- si stringe nelle spalle quando si accorge che qualcuno si è  brevemente voltato verso di loro, ma non cambia idea per qualche sguardo di troppo.
Lei di rimando chiude gli occhi e avvicina di più la guancia, potrebbe staccarsela ma non sarebbe la stessa cosa.
Dopo alcuni secondi Setsuna sbircia un po', un Izuku incandescente e con gli occhi serrati avvicina le labbra a piccoli scatti.
“Ancora un po', giusto un altro pochino…” appena mancano pochi centimetri lei volta il capo e gli stampa un bacio a tradimento.
Izuku rimbalza all’indietro come una molla, occhi sgranati e incredulità pura.
Lei gli concede un bellissimo ghigno di rimando, un occhiolino e un saluto con la mano.
-Ci vediamo dopo le lezioni.-
 
 
Quando Aizawa vede Midoriya entrare in classe si domanda sinceramente se il ragazzo non abbia avuto, lungo il tragitto, un scontro con qualche villain (dato il soggetto, non è da escludere).
Capelli sparati in aria neanche fosse stato in un impianto di ventilazione, rosso come se avesse trangugiato un quintale di peperoncini tutti in successione, braccia a penzoloni, sguardo stralunato e le labbra piegate in un sorriso da povero idiota.
Forse sarebbe il caso di mandarlo da Recovery Girl, ma non sembra nulla di grave.
-Midoriya, hai rischiato di arrivare in ritardo.-
-Mi scusi professor Mic.-
-… In infermeria, subito!-
Non lo pagano abbastanza per accettare simili affronti!