Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Akane92    14/09/2020    7 recensioni
« Cornelia Fleming! »
La professoressa McGranitt urlò il nome davanti a tutta la Sala Grande, e una piccola biondina dell’ultima fila si fece spazio fra gli altri studenti per sedersi e avere sulla testa il Cappello Parlante.
Non sembrava agitata.
Sirius poté vederla meglio alzando un po’ la testa, curiosissimo di osservare per la prima volta la cerimonia dello smistamento di cui i suoi genitori gli avevano parlato. Sembrava quasi che la biondina e il Cappello stessero conversando e, strano a pensarlo, alla fine sembrava anche che il Cappello stesse sorridendo. Sirius, naturalmente, non poteva sapere cosa stesse vedendo il Cappello dentro quella ragazzina: reale premura, indiscutibile gentilezza, un pizzico di arroganza, gran determinazione, indubbia lealtà, considerevole impulsività, sincera dolcezza e decisamente molta emotività.
« GRIFONDORO! » sbraitò infine il Cappello, convinto, come sempre, della sua scelta.
La ragazzina, Cornelia, sfoderò un enorme sorriso e, una volta che la McGrannitt le tolse il Cappello, corse verso il tavolo della sua Casata, passando proprio accanto a Sirius. Non smise neanche un attimo di sorridere, e Sirius desiderò provare, anche solo per un attimo, quello che stava provando lei. Non ricordava di aver mai visto un sorriso così puro e sincero.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
#0.5 Premessa doverosa, vi prego di leggerla prima di iniziare il primo capitolo.
 
SO, here we go again.
Erano anni che non scrivevo fanfiction, anni che non mi cimentavo nella scrittura di una storia che dovesse esistere in un universo scritto da qualcun altro, con le proprie regole, il proprio mondo, i propri personaggi. Da adolescente, sentivo di non essere in grado, né all’altezza, né abbastanza degna, di scrivere qualcosa ambientato nel mondo di Harry Potter, la mia saga del cuore. Cosa è cambiato? Quasi nulla, mi sento ancora inadeguata e indegna di andare a toccare qualcosa che amo così tanto. Eppure, negli anni, ho sempre desiderato che ci fosse qualcosa in più su Sirius Black, pagine in più che mi regalassero altri momenti della sua vita, della vita del mio personaggio preferito. Da aprile ho ricominciato a leggere la saga di Harry Potter e, poco dopo aver iniziato La Pietra Filosofale, ho sognato questa storia; davvero, l’ho sognata, e poi ci ho pensato e ripensato. La prima cosa che ho fatto è stata raccontare la trama di base alle mie più grandi amiche nonché amanti di Harry Potter quanto me, e tutte loro sono rimaste entusiaste all’idea (oltre a darmi della pazza sadica, con la tragedia che vive in me, ma questi sono dettagli): so che posso fidarmi di loro, so che mi dicono sempre la verità, anche quando potrebbe non piacermi o non rendermi contenta, e quindi vedere il loro entusiasmo mi ha spronato a scrivere. Ho raccolto le idee (alcune suggerite dalle mie stesse amiche) su un quadernetto e poi, come per magia, dopo tanti anni ho riaperto Word per scrivere una fanfiction, dando vita ad un nuovo personaggio che avrebbe avuto a che fare con i miei amatissimi Malandrini. Mi sono sentita felice. Allo stesso tempo, però, sento di dover fare delle premesse più importanti prima che ci si approcci a questa storia. Per prima cosa, parliamo un momento di J.K. Rowling. Non supporto da tempo ciò che J.K. Rowling dice, su tantissimi argomenti, men che meno supporto e condivido le sue ultime affermazioni, tutt’altro. So che l’ho già detto ovunque, su ogni mio social, ma è bene ribadirlo: J.K. Rowling resta la scrittrice di questa magica e imperfetta storia, le siamo tutti grati per questo e per ciò che questi libri hanno significato e ci hanno donato, le abbiamo voluto un gran bene, l’abbiamo apprezzata per tanti suoi gesti, ma, al momento, è una persona da non stimare, purtroppo. Mi si spezza il cuore ogni volta che ci penso, ma è così: J.K. Rowling ha sbagliato, continua a sbagliare, e io da anni non la supporto più, riuscendo a dividere l’opera dall’autore. Perché? Perché Harry Potter è casa mia, il mio amore per questa saga è infinito, e nessuno, neanche la sua autrice, potrà cambiarlo. Continuo e continuerò ad amare questa storia, e parlarne, condividere il mio amore, scrivere questa fanfiction, non significa supportare J.K. Rowling, voglio che questo sia chiaro.
Seconda premessa: il fandom di Harry Potter è cresciuto tantissimo negli anni, credo sia il fandom più grande e variegato che esista, e così come è cresciuto il fandom, sono cresciute le idee intorno a tantissimi personaggi. A proposito di questo, sono a conoscenza del fatto che molti fan shippano (= vedono bene insieme, credono che fossero insieme da giovani, vorrebbero insieme, ecc.) Sirius Black e Remus Lupin e, sebbene anche io trovi molto dolce la ship denominata Wolfstar, è bene precisare che questa fanfiction non riguarda loro due come coppia; non perché non mi piacciano insieme, né perché non condivida e non rispetti le idee di alcuni fan (anzi!), ma perché, semplicemente e come già scritto, ho sognato questa storia in questo modo, e quindi qui, come nei libri, Sirius e Remus restano due grandi, grandissimi, amici fraterni, niente di più. Spero che la nuova coppia possa comunque piacervi e sia degna di tante altre ship.
Ultima cosa: inizialmente avevo pensato a questa fanfiction come una storia composta da capitoli brevi, motivo per cui i primi capitoli, effettivamente, lo sono. Il problema è che le storie sono imprevedibili, le parole incontrollabili, e da un certo momento i capitoli sono diventati più lunghi, senza che neanche io me ne accorgessi.
Fatte queste premesse, spero che questa fanfiction nata da un sogno e scritta da una Potterhead un po’ terrorizzata di aver messo le mani su questo mondo che tanto ama possa piacervi, anche solo un pochino. Mi farebbe davvero tanto piacere sapere le vostre opinioni, quindi sappiate che ogni commento sarà ben accetto. Grazie, e buon ritorno a casa!
 
 

  
























 





1st September 1971
 
Scared?
 

Sirius Orion Black sapeva assolutamente tutto di Hogwarts, grazie ai suoi genitori.
Era noto a tutti, nel mondo magico, che i Black fossero una delle famiglie di maghi più famose e importanti e, ovviamente, Orion e Walburga Black avevano preparato al meglio il loro primo figlio, il loro primo erede, all’arrivo alla più prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria del mondo, nonostante negli ultimi tempi le cose fossero cambiate, e non in meglio, secondo loro.  
Sirius non avrebbe dovuto fare altro che seguire quello che la mamma e il papà gli avevano sempre detto: rendere fiera la famiglia, diventare un astuto Serpeverde, avere ottimi voti e non frequentare chi non è degno di essere chiamato mago o strega. Semplice, no?
« Non vorrai mica diventare come il cugino Marius? » gli domandava, spesso, Walburga.
A Sirius in realtà piaceva quel suo lontano cugino Magonò, ormai completamente esiliato dalla famiglia Black a causa dell’assenza di poteri magici dentro di lui, ma non avrebbe mai potuto dirlo ad alta voce, né avrebbe mai potuto dire ai suoi genitori che aveva letto che anche i maghi provenienti da famiglie babbane erano stati grandi stregoni e streghe eccellenti, e tantomeno non avrebbe mai osato pronunciare buone parole nei confronti delle altre casate di Hogwarts. Lui doveva essere Serpeverde, doveva rendere felici la mamma e il papà, nonostante, in cuor suo, quello non fosse il suo desiderio più grande. Benché sapesse, dentro di lui, che Serpeverde non sarebbe stata la Casata giusta per lui, Sirius non voleva deludere i suoi genitori.
Il giovane Black, però, non sapeva ancora che non si può mentire al Cappello Parlante e, nonostante questo, era comunque spaventato.
 
Cornelia Virginia Fleming non sapeva tutto di Hogwarts, per colpa dei suoi genitori.
Aidan e Isobel Fleming non avevano mai posseduto poteri magici ma, come aveva da poco imparato la piccola di casa, erano invece definiti babbani. Che termine buffo!
I suoi genitori erano decisamente rimasti sorpresi quando una strana lettera da una certa scuola di magia era stata recapitata loro da un gufo, credendo immediatamente fosse uno scherzo, uno sciocco modo di prendere in giro la piccola Cornelia. E ne furono davvero convinti per giorni, perlomeno fino a quando un dolce signore con una lunga barba bianca e un cappello a punta non era andato a farli visita.
Si era presentato come Albus Silente, il Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e aveva insistito per parlare con i Fleming e soprattutto con la giovane Cornelia. Non ci volle molto tempo per convincerli, quell’uomo era molto persuasivo, ma anche molto enigmatico. Lasciando a Cornelia un paio di libri per documentarsi sulla sua scuola di magia e sulla vita dei maghi e delle streghe odierni, uscì dalla porta ribadendo che non era stato di alcun disturbo passare dai Fleming.
« Ero già in giro per convincere un piccolo lupo mannaro a frequentare la scuola! » scherzò. O almeno così credevano.
Cornelia non sapeva come si sarebbe comportato il Cappello Parlante quel giorno, ma sapeva solo che qualsiasi Casata avesse scelto per lei, di certo le sarebbe calzata a pennello. Non si mente al Cappello Parlante, aveva letto in uno di quei libri. Era sicura che sarebbe andato tutto bene, ma, nonostante questo, era comunque spaventata.
 
« Cornelia Fleming! »
La professoressa McGranitt urlò il nome davanti a tutta la Sala Grande, e una piccola biondina dell’ultima fila si fece spazio fra gli altri studenti per sedersi e avere sulla testa il Cappello Parlante.
Non sembrava agitata.
Sirius poté vederla meglio alzando un po’ la testa, curiosissimo di osservare per la prima volta la cerimonia dello smistamento di cui i suoi genitori gli avevano parlato. Sembrava quasi che la biondina e il Cappello stessero conversando e, strano a pensarlo, alla fine sembrava anche che il Cappello stesse sorridendo. Sirius, naturalmente, non poteva sapere cosa stesse vedendo il Cappello dentro quella ragazzina: reale premura, indiscutibile gentilezza, un pizzico di arroganza, gran determinazione, indubbia lealtà, considerevole impulsività, sincera dolcezza e decisamente molta emotività.
« GRIFONDORO! » sbraitò infine il Cappello, convinto, come sempre, della sua scelta.
La ragazzina, Cornelia, sfoderò un enorme sorriso e, una volta che la McGrannitt le tolse il Cappello, corse verso il tavolo della sua Casata, passando proprio accanto a Sirius. Non smise neanche un attimo di sorridere, e Sirius desiderò provare, anche solo per un attimo, quello che stava provando lei. Non ricordava di aver mai visto un sorriso così puro e sincero.
Furono chiamati altri studenti e solo quando furono rimasti in pochi, la McGranitt urlò finalmente il nome di Sirius. Lui corse verso il Cappello, poiché non ne poteva più di attendere: voleva sapere!
« Black, eh? Il piccolo erede dei prestigiosi Serpeverde…» sussurrò il Cappello sulla sua testa.
Senza volerlo, Sirius alzò gli occhi al cielo, trattenendosi dallo sbuffare sonoramente. Si mise subito in allerta, come se fosse ancora a casa sua: se ci fosse stata sua madre a vederlo fare quell’espressione, lo avrebbe sgridato seduta stante, ovviamente solo se fosse stata di buon umore, altrimenti gli sarebbe arrivato anche uno schiaffone.
« Mmm, non ti piacciono molto le idee della tua famiglia, vedo… eppure…» continuò il Cappello. Sirius si sentiva il cuore in gola. Non stava pensando a quello! Voleva bene alla sua famiglia, ci teneva a farli felici, anche se erano un po’ cattivi e… no, non cattivi, antiquati, o magari…
Il Cappello trovò la mente del ragazzo davvero piena di tradizioni e buone maniere, come solo i Purosangue pieni di sé insegnano, e di conseguenza molta arroganza: alla fine, il ragazzino aveva ascoltato la sua famiglia parlare così bene di loro stessi per tutta la sua breve vita, e ormai credeva fosse così anche per se stesso. Però, proprio lì, nel profondo del giovane, vi era una scintilla di ribellione, che aveva solo bisogno della giusta miccia per diventare un fuoco incontrollabile, e vi era anche un grande e sincero, quasi viscerale, desiderio di essere, finalmente, libero. Senza contare la grande testardaggine del ragazzino, chiara ed evidente, ma accompagnata da profonda lealtà e grande coraggio.
Sirius si fece forza, e, sussurrando timidamente, sperando che nessun altro lo sentisse o notasse il movimento delle sue labbra, domandò al Cappello. « Mi metterai in Serpeverde? », pronunciando l’ultima parola con un brivido appena accennato.
Il Cappello ridacchiò. « Non l’ho neanche considerato… » rispose, per poi gridare davanti a tutta la Sala Grande: « GRIFONDORO! »
Sirius trattenne il fiato. Non era un Serpeverde! Era mai successo? I suoi genitori cosa avrebbero pensato? Era nei guai? Lo avrebbero riportato a casa?
Il tavolo dei Grifondoro si sollevò, distraendolo con urla, applausi, e tanti, tanti sorrisi compiaciuti.
Il giovane Black non poté fare a meno di curvare le labbra a sua volta, mentre camminava verso la tavolata della sua Casata. La sua Casata. I Grifondoro. Lanciò un’occhiata veloce al tavolo dei Serpeverde, ma non ebbe molto tempo di pensare che, probabilmente, avrebbe dovuto sedersi lì e non accanto al ragazzo dai capelli neri scompigliati che aveva conosciuto sul treno e che ora gli stava sorridendo contento.
« Sirius! Che bello che sei anche tu qui! Lui è Remus! » indicò il ragazzino accanto a lui, che tese la mano timidamente a Sirius, incurvando le labbra.
« Remus Lupin, piacere! » esclamò, guardando in basso.
« Piacere! » esclamò il giovane Purosangue, « Io sono Sirius. Sirius Black ».
Sirius Black, il Grifondoro, pensò, sorridendo ancora.
Non era più spaventato.
 
Il Prefetto dei Grifondoro guidò i nuovi studenti verso la Sala Comune, spiegando loro la strada migliore per non perdersi. Cornelia lo ascoltava con attenzione, eppure non poteva fare a meno di camminare con la testa sollevata per vagare con lo sguardo, osservando con gli occhi spalancati i grandi e meravigliosi muri di Hogwarts, ricolmi di quadri e dipinti con persone che si muovevano. Si muovevano! Lo aveva letto in uno dei libri che le aveva dato Silente, ma continuava a non crederci. Persino le scale cambiavano, e c’erano fantasmi in giro, come se fossero persone normali, nessuno aveva paura di loro! Era tutto così magicamente incredibile! Non avrebbe mai dimenticato quella sensazione.
Cornelia seguì le altre ragazzine nel dormitorio e notò con piacere che tutti i suoi effetti erano vicino ad un letto dalle coperte scarlatte, posizionato accanto a una grande finestra ad arco.
Poco dopo il loro arrivo, tutte le nuove studentesse, ognuna sul proprio letto, presero a parlare delle loro origini. Alcune di loro erano figlie di entrambi genitori maghi, altre avevano la mamma o il papà babbano, ma sembrava che nessuno fosse come lei.
« E tu, Cornelia, da dove vieni? » le domandò una ragazzina con i codini scuri. Danica, se ricordava bene il suo nome.
« Dalla Scozia, ma, ehm, i miei genitori sono solo una maestra e un pediatra…» rispose, un po’ titubante, ma consapevole fosse inutile nascondere la verità.
Le altre ragazzine sgranarono gli occhi, come Cornelia aveva ipotizzato facessero.
« Sei figlia di babbani? » le domandò un’altra studentessa, con lunghi capelli rossi.
Cornelia annuì, e fu sorpresa nel vedere che la ragazzina che le aveva posto la domanda le sorrise sinceramente, provocandole un sorriso speranzoso di rimando.
« Allora non sono l’unica! Anche i miei genitori sono babbani » affermò l’altra, avvicinandosi a Cornelia. « Mi chiamo Lily » le disse poi, porgendole la mano.
Cornelia gliela strinse senza smettere di sorriderle, felice di aver trovato qualcuno che potesse comprenderla e che conoscesse per la prima volta il mondo magico come lei. Subito dopo, le altre compagne le riempirono di domande sulla loro vita nel mondo dei babbani, e Cornelia e Lily poterono replicare con domande sul mondo magico.
Cornelia non si sentiva più sola, e non era più spaventata.


 
 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Akane92