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Autore: JennyPotter99    15/09/2020    0 recensioni
CONTINUO STORIA "CREATURES OF THE NIGHT"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stiles era finalmente tornato al lavoro.
Anche Parrish continuava a fare il vicesceriffo senza problemi e si iniziava a vociferare che, prima o poi, lo sceriffo avrebbe scelto un suo successore e che sarebbe andato in pensione.
Quella mattina, proprio lui riunì i poliziotti al centro della stazione.
-Allora, mi è stato detto che ci sarà qualcuno di nuovo oggi…- annunciò l’uomo, alzando le sopracciglia sorpreso dopo aver letto il nome sul foglio.- Oh santo cielo…-
I poliziotti in seconda fila fischiarono come uomini in calore in uno strip club, quando dalla porta entrò una donna con una coda alta liscia, il seno prorompente che usciva dalla divisa e degli anfibi neri che facevano rumore ad ogni passo.
Stiles sgranò gli occhi quando vide sua moglie e osservò che anche Parrish la fissava sbalordito.
Gli schioccò le dita davanti agli occhi.- Ehi, ciccio bello, tutto quello è mio, chiaro?- ribadì, alzando la mano per mostrare l’anello.- Ha la fedina!- disse ad alta voce.
Parrish scosse la testa per riprendersi.- S-Sì, scusa.-
-D’accordo, primo giorno agente McCall: tu e Stiles occupatevi delle segnalazioni di un grosso animale.- continuò lo sceriffo, consegnandole la cartella.
Quando Wendy lo lesse, capì che si trattava dello stesso posto dove avevano già cercato i dottori del terrore.
Così, i due salirono in auto.
-Perché non me lo hai detto?- le chiese Stiles.
-Volevo che fosse una sorpresa: quando abbiamo indagato insieme sul DARACH siamo stati una bella squadra, magari è questa la mia vocazione.- spiegò Wendy, alzando le spalle.- E poi…Agente McCall è molto più figo di Agente Stilinski Junior.- commentò ridacchiando, mentre parcheggiò.
L’entrata era stata fatta a pezzi da qualcosa di molto grosso.
-Infine, che dire, questa divisa mi sta da Dio.- affermò, facendogli un occhiolino ed estraendo la pistola.
Stiles assottigliò gli occhi con un sorriso malizioso.- E’ discutibile.-
Armati di pistola, Stiles e Wendy entrarono lentamente all’interno.
Videro subito una scia di sangue che portava ad un uomo steso a terra: Wendy si chinò per sentirgli il polso.- Morto.-
Illuminando il percorso con la luce, Stiles seguì il sangue che sembrava finire verso un buco nell’angolo, una specie di passaggio segreto.
Ma quando decisero di avventurarvici, udirono prima un ringhio nel buio.
Dall’ombra uscì una grossa creatura dagli artigli enormi e gli occhi azzurri brillante.
-Cazzo.-
-Lo affrontiamo?- domandò Stiles, tremando.
-Sei impazzito? Corri!-
Non appena la bestia ruggì, i due corsero fuori verso la foresta, con essa che li seguiva.
Un certo punto, Stiles si chinò sulle foglie, cercando qualcosa.
-Che stai facendo?!-
Stiles tirò fuori da una sacca un arco e ci mise dentro una freccia, puntandolo verso il mostro.
Essa si andò a conficcare dentro la sua gamba e fece un verso di dolore.
-Lo hai preso?-
-L’ho rallentato.- affermò il druido.
Wendy osservo poi i suoi occhi furiosi.- E fatto incazzare….Scappa!-
 
Ignara di quello che stesse succedendo, Angelica aprì l’armadietto per prendere i libri e al suo interno trovò un mazzo di fiori profumati.
Pochi sapevano la combinazione del lucchetto, tra cui sua sorella.
Vicino ai fiori, un biglietto con su scritto Scusa.
-Non c’era il biglietto Scusa se ho provato ad ucciderti.- esordì Liam, avvicinandosi timidamente.
Angelica gli sorrise, annusando i fiori.
-Io…Mi dispiace, non so che cosa dire…Se non che mi manchi…Mi manca parlare con te, entrare dalla tua finestra di nascosto, baciarti, anche solo guardarti…- balbettò Liam.
Angelica non lo lasciò nemmeno finire, che gli prese il viso tra le mani e lo baciò dolcemente.
Forse si stava mettendo tutto a posto.
-Non è stata colpa tua e io sono stata una stupida a non rivolgerti la parola.- replicò Angelica. -E’ che…Ho pensato per tanto tempo che ti avevo perso.-
Liam scosse appena la testa.- Sono qui.- le sussurrò, guardandola negli occhi.
La campanella suonò in quel momento.
-Ci vediamo a pranzo.- gli assicurò lei, baciandole la guancia.
Hope venne fuori da dietro il muro e si assicurò che tutto avesse funzionato.
Liam si voltò verso di lei e alzò il pollice, sorridendo.
Hope entrò in aula, soddisfatta e si sedette al solito posto.
-Cos’è quel sorrisetto?- le domandò Theo, accanto a lei.
-Oh, niente, ho solo aiutato un amico con una ragazza.-
-Bellissima e anche generosa.- commentò Theo, facendola arrossire. Successivamente, si avvicinò col banchetto al suo, aprendo il libro di biologia.
-C-Che fai?- balbettò Hope, percependo il suo calore.
-Non hai più comprato il libro, possiamo usare il mio.-
-Oh…C-Certo…-
-E magari possiamo prendere un caffè insieme, un giorno di questi...-
Hope fece cadere il libro quando si accorse che le aveva appena chiesto di uscire.- I-Io e te?-
Theo la fissò negli occhi.- Io e te.- sussurrò. -Non devi darmi una risposta per forza ora, pensaci e dimmelo, okay?-
Hope riuscì solo ad annuire e per tutto il resto della lezione, le loro mani si sfiorarono e lei capì chiaramente che Theo la fissava tutto il tempo.
Non era una semplice cotta.
 
A poche ore dall’inseguimento con quella creatura, Stiles e Wendy tornarono sulla scena del crimine per memorizzare le prove e vedere cosa ci fosse all’interno di quel nascondiglio.
Portava direttamente in un altro corridoio più profondo.
Wendy sentì subito un odore strano sul pavimento e accese la torcia, puntando verso un punto preciso.
C’erano delle tracce di mercurio che formavano una scritta.
-Damnatio Memoriae…Mh...Non sono brava col latino.- disse Wendy.
-Significa dannazione della memoria.-
-Significa che questa Chimera è più vecchia delle altre.- intervenne Tracy, estraendo gli artigli da Kanima.
Li infilzò direttamente nel petto di Stiles, ma sembravano non fare effetto, rendendo sorpresa anche lei.
Stiles strinse gli occhi.- Mi dispiace per te, ma ce l’ho avuto in corpo così tante volte che ormai non fa più effetto.- affermò, prima di darle una gomitata sul naso.
Dai lati del corridoio apparvero anche Josh e Lucas.
Essendo Lucas una creatura ad elettricità, Wendy afferrò il polso di Josh e rigirò i suoi artigli nel petto di Lucas, così da fargli prendere una scossa.
L’Alfa percepì anche odore di paura verso il muro e Cory ne venne fuori, come se prima fosse stato invisibile.
-Va bene, basta così, non sono pronti per lo scontro con un’Alfa.- esordì Theo, guardando male Cory.- O con chi conosce l’odore della paura.-
-Lei ha le zanne.- balbettò Cory, spaventato.
Non appena vide Theo, Stiles estrasse la pistola a denti stretti.
Theo lo guardò.- Stiles.-
-Stronzo.-
-Non sono io il vostro nemico adesso, ma quell’enorme cosa che sta girando per la città.- disse Theo. -Capite che dobbiamo allearci per fermarla?-
-Preferisco mettere la testa nel water e tirare lo sciacquone.- ribatté Stiles.
-Perché dovresti aiutarci? Sei tu che l’hai creata rubando il sangue di Angelica.- continuò Wendy: osservò poi che Theo si morse un labbro, come infastidito.- Nemmeno tu sapevi cosa ci avrebbero fatto, vero?-
-Io non dovevo saperlo: loro mi avrebbero dato un branco e io l’avrei aiutati ad ottenere il suo sangue.- spiegò il ragazzo.
-Perciò la storia del druido era una tua cosa personale.- commentò Stiles.
Theo alzò le spalle.- Penso che ognuno di voi sappia che se si vuole qualcosa, si deve combattere per ottenerla.- rispose, aiutando gli altri del branco ad alzarsi.- Fidati Wendy, prima o poi tu avrai bisogno di me.-
 
-Dobbiamo dirglielo.- esordì Wendy, una volta a casa.
-Perché?-
-Come le spiegherai quando vedrà in giro un bestione di tre metri con gli artigli e le zanne grandi quanto la sua testa?- ribatté lei. -Con il sogno ce la siamo cavata, ma questo non è un sogno, è reale.-
-Ci odierà a morte.- borbottò Stiles, mordendosi le unghie.
In quell’istante, Hope varcò la porta e trovò il resto della famiglia a fissarla. -Che c’è?-
-Tesoro, puoi sederti un attimo? Dobbiamo parlarti.- le disse la madre.
-Se è per quel brutto voto in matematica, giuro che rimedierò.- balbettò Hope, sedendosi sul divano.
Wendy le fece un sorriso incoraggiante.- No, sta tranquilla.-
La sorella le si sedette accanto. -Il sogno che hai fatto la scorsa notte…Non era solo un sogno…-
   
 
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