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Autore: Alex Ally    16/09/2020    0 recensioni
Sono passati cinque anni dalla fine della guerra e la vita di tutti procede tranquilla finchè non appare un nuovo nemico molto particolare che metterà a dura prova Aang.
a volte i confronti col passato non sono come ci aspettiamo.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Katara, Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang, Mai/Zuko, Suki/Sokka
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“La vera mente può affrontare tutte le bugie e le ilussioni senza perdersi, il vero cuore può assaggiare il veleno dell'odio senza rimanerne ferito. Dalla notte dei tempi l'oscurità prospera nel nulla, ma cede sempre alla luce purificatrice.”
-Tartarugga leone, La cometa di Sozin (seconda parte) - Gli antichi maestri.


Questa era la seconda volta che veniva espulso di forza ed era decisamente più dolorossa della prima.
Ma c'era una differenza.
Era tornato, non aveva una forma fisica consistente, a volte tornava ad essere trasparente come uno spettro però era lì ed era qualcosa che non gli era mai successo. Evidentemente i saggi non dicevano cose senza senso quando parlavano che nei solstizi e gli equinozzi succedevano cose uniche tra il nostro mondo e quello degli spiriti.
Il suo sguardo si posso su le uniche altre persone nella stanza e non potè fare a meno di ridacchiare nel vedere la loro espressione. Katara sembrava un misto tra la rabbia e la paura mentre Aang... sembrava sorpresso come se non si aspettasse di rivederlo.
«Pensavi di esserti sbarazzato di me, nipotino.» lo scherni Avir ridacchiando.
Katara si mise subito davanti al fidanzato, stavolta non avrebbe permesso a niente di fermala dal prottegerlo.
«Vedo che nonostante tutto tu continui a parlare troppo.» disse una voce femminile molto sottile e allo stesso tempo molto autoritaria.
Katara si volto verso l'altare dal qualle veniva la voce e noto che la statuetta era scomparsa.
Possibile che fosse?
L'aria intorno a loro si gelo e anche Avir cambio al sua espressione.
«Lei è qui.» disse Aang con sguardo assente.
Katara si strinse nelle spalle da come avevano descritto lo spiritto dell'aria non sembrava qualcuno di piacevole da conoscere infondo non era responsabille di portare gli spiriti delle persone all'aldilà senza contare che a quanto pareva poteva anche cancellare tali spiriti dell'esistenza. La dominatrice dell'acqua inizio a dubbitare che lei ed Aang sarebbero riusciti ad uscire indegni contro ben due spiriti inoltre Aang sembrava completamente spaesatto come se non stesse capendo la situazione. Sperava che fosse dovutto semplicemente al fatto che fosse appena tornato in sé dopo una possesione perchè in caso di bisogno Aang era l'unico dei due a poter far qualcosa visto che era rimasta senz'acqua e gli spiritti non avendo un corpo erano inmuni al dominio del sangue.
A quel pensiero si spavento ancora di più, prima era stata molto attenta ad usare quella spregievole tecnica su Aang senza troppi danni, ma se invece avesse sbagliatto e gli avesse causato qualche danno interno, in quel caso non solo sarebbero stati nei guai, ma non si sarebbe nemenno mai perdonata per averlo fatto.
Il gelo nell'aria scomparve di colpo e fu allora che Katara la vide: lo spirito dell'aria.
Doveva amettere a se stessa che i raffreschi nel tempio non le rendevano giustizia, era bellissima.
«Tu chi sei?» domando Aang nel vederla. A dispetto di quanto si sarebbe aspetata Katara lo spirito ridacchio per poi guardagli entrambi con uno sguardo dolce quasi materno.
«Sono un'amica.» rispose lo spirito per poi rivolgersi ad Avir con sguardo affranto. L'uomo d'altra parte sembrava spaventato anche se stava cercando di manteenre la sua maschera d'orgoglio e superiorità si vedeva chiaramente che tale attegiamento era un'atto.
«Sei qui per chiedermi un altro favore?» domando lo spirito guardando Avir. Katara non poteva credere alle sue orecchie, quei due si conoscevano già... ma d'altronde questo spiegava varie cose.
Se Avir era morto durante l'attacco di Sozin ai tempi arei voleva dire che era passato già da cento anni eppure solo adesso era entrato in azione per vendicarsi della famiglia di Zuko e cercare d'uccidere Aang.
«Bè per dirla tutta si, ma ora è sorta una piccola complicazione.» rispose Avir come se niente fosse e Katara senti l'impulso di prenderlo a pugni a causa di quel suo attegiamento cosi menefregista. Peccato solo che sarebbe stato come colpire il nulla.
«So di quelle complicazioni parli e sappi che in ogni caso non ti avrei mai accontentato.» disse lo spirito assotigliando lo sguardo.
«Hai detto che se fossi tornato oggi durante questo equinozio mi avresti aiutato di nuovo!» grido Avir infuriatto.
«Non ha discapitto di una vita innocente!» grido lo spirito. «Ti ho fatto tornare e ti ho datto al possibilità di possedere le persone perchè hai chiesto giustizia per il tuo popolo, per il popolo che io rappresento! Ma non ti ho mai detto che avrei bandito qualcuno nell'oblio dell'esistenza per farti tornare qui in modo permanenete.»
«Ma hai il potere di farlo allora perchè ti rifiutti di concedermi questo!» grido Avir.
«Perchè significherebbe distruggere completamente una persona come se non fosse mai essistita! Solo perchè ho il potere di farlo non vuol dire che io debba farlo o che lo voglio!» grido lo spiritto.
Avere acesso ad un potere non significava necessariamente usarlo.
Katara sorisse a tale affermazione perchè era il senso del proprio dominio, odiava usare il dominio del sangue e anche se lo sapeva usare ed era una tecnica potente non voleva dire che lo usava sempre anzi quella era la prima volta che lo usava da quando era andata in missione con Zuko durante la guerra. Inoltre era anche la stessa logica che infondo stava alal base degli ideali pacifisti della nazione dell'aria, Aang aveva il potere di uccidere gli avversari(e in alcune occassioni le persone non solo l'avrebbero capico, ma anche incoraggiato un processo simile)eppure non lo faceva perchè non era cosi che era lui.
«In tal caso sei una debole come tutti gli altri.» disse Avir.
«Non puoi parlare agli spiritti in quel modo!» grido Aang che si stava veramente stancando dell'attegiamento di suo zio, non sapeva se avesse avuto dei ricordi che lo riguardavano ma per ora era felice di non averli.
Forse era qualcosa di cattivo da dire, ma per quel poco che l'aveva conosciutto doveva ammetere che non era una cattiva persona. Non lo odiava, ma non gli piaceva.
«Se potessi farti capire quanto le tue parole non hanno senso lo farei, ma purtroppo non si può costringere le persone a cambiare i propri ideali.» disse lo spirito. «Il tuo tempo in questo mondo è scaduto pensavo che concedendoti un po' di tempo extra avresti fatto qualcosa di buono, ma mi sono sbagliatta e quindi adesso tornerai da dove sei venuto.»
Katara e Aang si strinsero a vicenda mentre la buffera tornava stavolta però era fredda come l'aria che si era sentita all'arrivo dello spirito.
I due chiusero gli occhi cercando di ignorare i rumori atorno a loro, si sentiva che quel poco del tempio che era stato risparmiatto dalla furia di Aang adesso veniva distrutto da quella dello spirito inoltre potevano sentire Avir urlare.
A quanto pareva era possibile far soffrire uno spirito, ma in realtà nessuno dei due voleva vedere come fosse possibile. Alla fine quando il silenzio gli avvolse si staccarono guardandosi attorno.
Era rimasti soli.
Era tutto finito e Katara non potè fare a meno di soridere almeno finchè Aang non disse qualcosa di totalmente inaspettato quanto orribile.
«Io non mi ricordo niente.»
  
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