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Autore: DanilaCobain    16/09/2020    0 recensioni
A pochi mesi dalla rottura con il fidanzato, Sveva torna in Italia per lavoro dopo aver vissuto a lungo a New York. Si aspetta di trovare un po' di tranquillità e riposo dalla vita frenetica newyorkese ma deve presto ricredersi. Suo fratello Enrico, calciatore professionista, è determinato a farle trascorrere un'estate indimenticabile tra festini, serate in barca, vacanze improvvisate insieme ai suoi compagni di calcio, compreso Kieran, l'uomo più arrogante che Sveva abbia mai conosciuto. Tra i due è odio a prima vista. Kieran non sopporta l'aria saccente di Sveva, Sveva detesta i modi di fare di Kieran. Enrico non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo migliore amico né tantomeno ai suoi piani per la sorella. Di tempo insieme ne passeranno parecchio e chissà che dietro tutto quel disprezzo possa nascondersi qualcosa di più potente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Kieran guardò la ragazza che aveva di fronte. Si tormentava le mani, segno che era agitata. Lui invece cercò di mantenere un tono di voce calmo. Non gli era piaciuto il comportamento di Annelie, soprattutto perché oramai era convinto che Sveva credesse che tra loro ci fosse qualcosa di più. Doveva usare diplomazia, però, cosa che non gli riusciva mai facile.

«Annelie, mi dispiace per questa situazione che si è venuta a creare.»

Lei fece un gesto con la mano. «Non ti devi preoccupare, è stato un malinteso. Io non dovevo comportarmi così, non ne avevo diritto.»

«In effetti non ne avevi diritto» le lanciò un’occhiata penetrante. Non c’era bisogno di aggiungere altro. «Spero che adesso sia tutto a posto.»

Lei mosse la testa in senso affermativo. «Solo una cosa: possiamo dimenticare quello che è successo stanotte? Ero venuta anche per dirti questo. Non voglio che la nostra amicizia si rovini per una cosa da ubriachi. Mi piaci molto come persona, non voglio perderti.»

Kieran si irrigidì un poco, sperando con tutto se stesso che Sveva non stesse ascoltando. «Sono assolutamente d’accordo con te. È tutto come prima, non preoccuparti.»

«Bene, allora me ne vado. Buona giornata.»

Kieran richiuse la porta e si passò le dita tra i capelli. Sorrise al destino beffardo che già il primo giorno di riconciliazione con Sveva li aveva messi di fronte al motivo principe per il quale molte relazioni a distanza fallivano: i possibili tradimenti.

Lui non l’aveva tradita, questo lo sapeva, ma in quel momento si sentiva come se lo avesse fatto. Non era stato sincero riguardo a Annelie. Aprì la porta della camera e la trovò intenta a truccarsi davanti allo specchio.

«Sveva…»

Lei allontanò il rossetto dalle labbra e batté le palpebre una sola volta. Si voltò appena. «Ci sei andato a letto?»

«No. No.»

Sveva lo osservò per un tempo infinito senza dire una parola. Anche Kieran non se la sentiva di parlare. Aveva paura di aver rovinato tutto. Conosceva la storia di Sveva con il suo ex, sapeva quanto avesse sofferto per una persona che non era stata fedele e non voleva che pensasse una cosa del genere di lui. Gli si potevano attribuire gli aggettivi più disparati, ma non che fosse una persona infedele. D’altronde lei però aveva assistito ad una vera e propria scenata di gelosia da parte di Annelie.

«Come ti ho detto, Annelie è la mia assistente, abbiamo passato insieme molto tempo in queste settimane ma non ho mai avuto nessun interesse per lei, mi devi credere.»

«Però lei sì, a quando pare.»

«No, Sveva, neanche lei. Ci è rimasta male perché non le ho parlato di te. E l’unico motivo per il quale non l’ho fatto era perché...»

«Perché volevi dimenticare.»

«Perché mi faceva male» fece dei passi verso di lei. «Mi faceva troppo male sapere che non avrei mai più potuto accarezzarti e non avrei mai saputo che cosa potesse significare la nostra storia, dove saremmo potuti arrivare. Quando ti ho detto che eri una persona superficiale che voleva solamente un’avventura estiva io lo pensavo davvero. Eri così fredda e distaccata mentre mi dicevi che le cose non potevano funzionare, era come se nella tua testa non ci fosse mai stata una possibilità per noi. Invece io ci avevo creduto quasi fin dal primo momento. Perché tu mi fai provare delle cose bellissime e questo genere di cose non si provano per chiunque. Tu mi fai venire voglia di proteggerti anche se so che sei forte e ce la puoi fare benissimo da sola.

Poi ho capito che in realtà era solamente un tuo meccanismo di difesa. Ho capito che avevi soltanto paura di farti male di nuovo. Io non so come andranno le cose tra di noi ma ti prometto che non ti tradirò mai e che di me ti potrai sempre fidare.»

«Non fare promesse che non puoi mantenere.» Sveva si divincolò dalle sue braccia che cercavano di stringerla.

«So del tuo ex, ma non ti sembra riduttivo pensare che tutti gli uomini siano così?»

«Sai del mio ex?»

«Sì, me lo ha detto Christian.»

Lei accennò un sorriso, ma non era uno dei suoi soliti bei sorrisi radiosi, era spento. «Beh hai ragione, non siete tutti uguali. Almeno lui ha avuto il coraggio di dirmi la verità.»

Kieran si irrigidì. Quindi non credeva a quello che le aveva raccontato. Non credeva che Annelie fosse una semplice amica. «Ti ho detto che non ci sono andato a letto, Sveva. Per favore, non facciamoci rovinare questo momento da una stupidaggine. Cosa devo fare per dimostrarti che ti sto dicendo la verità? Dimmelo, per favore.»

Sveva si sedette sul letto. «Sai una cosa? Hai ragione, io non volevo farmi male di nuovo e hai ragione anche sul fatto che quello che c’è tra di noi non è superficiale, non è soltanto fisico. Io… io sento di essere innamorata di te, Kieran. Altrimenti non sarei mai venuta qui nel cuore della notte solo per vederti perché mi mancavi e perché anche tu hai detto che ti mancavo. E non sto dicendo che ti biasimerei se tra te e Annelie fosse successo qualcosa, non avevo nessun diritto su di te, eri libero, potevi fare quello che volevi. Quindi, ti prego, dimmi solo la verità. Se dobbiamo provarci sul serio, se dobbiamo stare insieme anche a chilometri di distanza io devo sapere che mi dirai sempre la verità qualunque essa sia. Non vedermi come una persona fragile, non vedermi come una persona che non può più soffrire. Se un giorno succederà qualcosa di spiacevole, qualcosa che potrebbe ferirmi, tu non devi esitare a dirmelo.»

Lo guardò negli occhi con fissità inespressiva. «Kieran, devi promettermelo. Non devi promettermi che non mi tradirai mai, ma che mi dirai sempre la verità. Questo è ciò che voglio.»

Kieran si accovacciò davanti a lei, le prese entrambe le mani e se le portò alle labbra. «Te lo prometto. Ma lo sai che lo faccio già. Nel bene e nel male sono una persona schietta.»

«Sì ma questo è diverso. A volte si mente per paura di ferire o per cercare di mandare avanti delle cose. Io non voglio questo, voglio che ci sia completa chiarezza e fiducia tra noi. Altrimenti non vedo come possiamo gestire questa storia.»

«Hai ragione. Quindi non hai cambiato idea?»

E finalmente lei rise, e il suo sorriso illuminò la stanza. «Non ho fatto tutta questa strada per niente.» Gli prese il viso tra le mani. «Kieran, ti ho appena detto che sono innamorata di te, voglio stare con te.»

«Già», fece lui alzandosi in piedi e tirandola tra le sue braccia. «Lo hai detto davvero.»

 
   
 
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