Il giorno è giunto.
Non avrebbero dovuto separarsi, si ripete Elrond impotente. Non loro che sono stati insieme fin dall'istante in cui sono stati concepiti. Non per sempre.
Ma è stata concessa loro una scelta, e - per motivi che non riesce ancora a spiegarsi - hanno dovuto compierla.
E vorrebbe solo che qualcuno gli dicesse perché non possono restare insieme.
I loro genitori possono farlo, nonostante condividano la loro stessa natura. A loro, dopo tanto tempo, è stato concesso almeno di potersi vedere, di sapere che Mandos non potrà separarli. Ma lui e suo fratello non hanno avuto lo stesso fato.
E non c'è nessuno che possa spiegargli perché.
Ha deciso. Ha scelto l'immortalità. Ha scelto di essere eterno e perfetto, di vivere per sempre, di fare parte dei Primogeniti. Di essere come sua madre - luminosa, bellissima, persa a piangere una persona lontana.
Suo fratello no. Ha scelto di diventare effimero, di morire come l'uomo che è diventato, debole e forte, profondamente innamorato della vita.
I loro destini ora sono divisi. Non si vedranno mai più, e un giorno solo uno di loro rimarrà. Elrond sa di avere fatto la scelta giusta. Non sarà Elros a soffrire, quando la mortalità riscuoterà il proprio prezzo.
Suo fratello sorride, dolce e tranquillo, come se non fosse successo nulla. "Ci rivedremo." Anche lui sa che è una menzogna. Namárië, Elros.
È finito tutto.