Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: vanessie    18/09/2020    0 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

 

Capitolo 3

“Sei felice?”

 

 

POV Matt

Dopo aver trascorso la domenica con i miei genitori, durante la quale ci recammo a Cork, una città poco distante, approfittandone per stare in famiglia, quel lunedì aiutai mio padre. Aveva il giorno libero dal lavoro. Mi alzai verso le dieci del mattino, colazione e poi in giardino. Gli avevo promesso di aiutarlo con la sistemazione della casetta sull’albero, che aveva bisogno di una bella rinfrescata. Quando eravamo piccoli, mia sorella Jennifer ed io ci giocavamo spesso, papà la rimetteva a nuovo di tanto in tanto, ma da quando ero partito non l’aveva più fatto. Quella casetta era speciale, l’aveva costruita mio nonno materno Connor, che non avevo mai conosciuto. Mi vestii comodo e salii le scalette per aprire la porta con la chiave. Mi occupai di ripulire l’interno mentre papà, che si era fatto prestare una di quelle scale lunghissime dai vicini, stava ripitturando l’esterno. Quando la pulizia interna finì, presi anch’io il pennello e rinfrescai la vernice dentro. Durante il lavoro ripensai ai tanti giochi che avevo fatto con mia sorella quando eravamo piccoli. Nelle stagioni miti e in estate venivamo molto spesso nella casetta. Quando invitavo a casa qualche amico facevo altrettanto, così come ci venivo anche con Katelyn. La casetta era un luogo perfetto per un bambino: al riparo dagli occhi dei genitori, dava una sensazione d’avventura, era allo stesso tempo comoda e accogliente. Avevo proseguito a salirci anche nel periodo adolescenziale del liceo, in quel caso non giocavo, ma la casetta mi permetteva di fare chiacchiere con Kate e altri amici, al riparo dalle orecchie dei miei genitori. Sorrisi al ricordo, pensandoci in quel momento, all’età di 25 anni, i discorsi tanto privati del liceo apparivano insignificanti.

Quando il lavoro finì restai con papà in giardino. Ci sedemmo a bere un thè freddo e a parlare. “Grazie per l’aiuto Matt” “Prego” “Mi è piaciuto un sacco fare qualcosa da solo con te, dovremo farlo più spesso, un po’ come prima della tua partenza per l’America” “Se hai bisogno, abbiamo tutta l’estate davanti per fare dei lavoretti” affermai. Mio padre annuì “Mi inventerò qualcosa. Più che altro per avere una scusa per trascorrere del tempo insieme” ammise “Ok” “Che programmi hai per oggi?” “Nel pomeriggio dovrei rispondere a delle mail per l’università, poi avevo pensato di andare a fare un giro al negozio di dischi, sai vorrei acquistare delle cose” spiegai. Avevo una vera e propria collezione di dischi, li adoravo, così come adoravo la musica in generale. Doveva essere un’eredità genetica di mio padre, lui cantava e suonava chitarra e pianoforte. Quando ero piccolo, verso i sette anni, mi era presa una fissa assurda per la musica, soprattutto rap. Ricordavo ancora quando papà mi portò in una vera sala di registrazione e insieme incidemmo un pezzo, che avevamo inventato a quattro mani. La fissa per il rap era andata avanti fino ai sedici anni circa. Ascoltavo un po’ tutti i generi, ma quello era il mio prediletto. Nell’adolescenza mi vestivo anche seguendo quello stile. Sorrisi al ricordo, avevo persino una finta collana d’oro che completava il mio look. “Perché ridi?” mi domandò “Ripensavo al mio periodo rap” “Oh sì, eri in fissa” “Per fortuna mi è passata, non tanto per la musica, che ancora mi piace, quanto per l’abbigliamento” risposi divertito. “Stasera se vuoi possiamo vedere un film alla tv insieme a mamma” propose “Stasera esco, mi dispiace. Possiamo fare domani sera se vuoi” “Ma certo, scusa, dimentico che hai 25 anni e non sei mancato solo alla tua famiglia. Vorrai rivedere i tuoi amici” “Sì, ho fissato di fare un giro in centro a Dublino con Kate, ma domani sarò libero” annunciai.

 

giphy

 

Come stabilito, nel pomeriggio mi occupai di rispondere alle mail dell’università, dopodichè mi chiusi in camera ad ascoltare della musica e infine andai in bicicletta al negozio di dischi cittadino. Diedi una rapida occhiata, anche se sapevo già cosa dovevo comprare. Notai l’angolo dei dischi più rari, quasi introvabili, costavano parecchio e in quel periodo non potevo permettermeli. Quel lavoro al pronto soccorso mi fruttava ben pochi soldi, era più che altro un’occasione formativa che di guadagno. Ci lavoravo tre, al massimo quattro giorni a settimana, riscuotendo quel che bastava per pagare l’affitto a New York, le bollette, fare la spesa e concedermi qualche uscita o vestito nuovo…no, non potevo spendere quella cifra per i dischi, avrei rimandato. Presi i dischi che volevo, pagai e tornai a casa. Feci una doccia prima di cena, scelsi cosa mettere per la serata, indossai tutto e mangiai con la mia famiglia. Recuperai il portafoglio, chiavi di casa e di macchina. Avevo chiesto a papà di poter prendere la sua. Salutai e andai a prendere Kate. Che bello! Pregustavo già una serata da solo con lei, come ai vecchi tempi. Chiacchiere varie, risate e spensieratezza, tutto ciò di cui avevo bisogno. Fermai l’auto e suonai alla porta “Ciao Matthew” mi salutò Holly, sua madre. “Ciao” “Entra pure, è un attimo in bagno e arriva” “Ok” risposi. Mi misi seduto sul divano, così come lei mi aveva fatto cenno “Mi piacerebbe invitarti a pranzo o a cena uno dei prossimi giorni: tu, Katelyn, Ben ed io” “Ma certo Holly, volentieri” “D’accordo allora, ti farò sapere” affermò. Annuii e vidi sua figlia raggiungerci. Mi alzai per salutarla e uscimmo. Mi misi alla guida e imboccai la strada principale per il centro. “Hai trascorso una buona domenica ieri?” domandò “Sì, sono andato a Cork con mamma e papà. Tu che hai fatto?” “Thomas mi ha portata al mercato dei fiori di Dublino nord, ricordi quella fiera, vero?” “Sì” risposi ripensando ad una festa che annualmente si teneva in città. “Gira laggiù, facciamo prima per il centro” mi suggerì “Hanno cambiato la viabilità negli ultimi anni” asserii “Sette anni sono lunghi, Matty” “L’ho notato anche oggi pomeriggio, quando sono andato al negozio di dischi in bici” “Musica rap?” chiese ridendo “No” “Ricordi il tuo periodo rap?” “Sì, ne parlavo proprio stamani con papà” constatai sorridendo. “Eri carino dai, un bel contrasto: occhi azzurri, capelli biondi e stile rap” “Sì, una favola” scherzai.

Trovai parcheggio e iniziammo il nostro giro a piedi. Tra una chiacchiera e l’altra guardammo alcune vetrine dei negozi. Poi prendemmo un analcolico e ce lo bevemmo nel chiosco esterno di un locale. “Tua mamma mi ha invitato a pranzo o a cena uno dei prossimi giorni” la informai “Mi aveva accennato che voleva dirtelo” “Lo ha fatto” “Tu quando saresti disponibile?” “Sono sempre libero Kate, basta un giorno di preavviso, almeno se decido di uscire con qualche amico o di fare qualcosa in famiglia, mi organizzo. Più che altro decidi tu quando è meglio, hai degli impegni di lavoro e anche con il tuo ragazzo” “A proposito, ieri gli ho detto che sei in città e che vorrei che vi conosceste” affermò “Va bene” “Thomas proponeva mercoledì sera” “Perfetto, nessun problema” “È deciso allora” concluse. Annuii e le sorrisi. Non so come mi uscì, ma trovai la voglia di chiederle “Sei felice con lui?”.

 

cap.3

 

“Sì” “Cosa ti ha fatto innamorare?” “È un bravo ragazzo, sa ascoltare” spiegò con un tocco di vergogna. “Niente attrazione?” “Ma sì…certo…” “È carino?” domandai, notando che alla parola attrazione avesse avuto titubanza nel rispondermi. Non ero idiota, era logico che fosse il carattere la cosa principale da notare in una persona, ma nell’amore anche l’attrazione fisica aveva un suo peso, soprattutto alla nostra età “Descrivimelo” la esortai. “È castano, occhi castani, alto più o meno quanto te, corporatura media” “Ed è più grande, la cosa più importante” scherzai, poiché quando eravamo ragazzini ed io le avevo più volte confessato il mio amore, Kate mi aveva sempre respinto per due motivi: l’amicizia tra le nostre madri e tra noi, il fatto che io fossi più piccolo di un anno. La feci ridere “È più grande” ribattè.

 

giphy

 

“Cosa fate di solito? Siete una coppia da uscita con gli amici o prevalentemente solitaria?” “La seconda” “Siete una coppia da cenetta al ristorante, film e passeggiate, oppure una coppia da discoteca, feste e aperitivi?” “Dipende dalle volte, ma Thomas è un tipo posato, non facciamo mai cose particolarmente eccessive, ad esempio no discoteca” “Eccessive?” domandai curioso “Matt, lui ha trentasei anni, non ama le cose da ragazzino” affermò. Feci un’espressione stranita “Ma tu ne hai ventisei, potrebbe sforzarsi ogni tanto per farti felice” dissi sincero “Ha i suoi impegni con la ex moglie e la figlia, insomma…non voglio mettergli ansie” spiegò. Continuammo il nostro giretto a piedi poi tornammo alla macchina. Erano le undici e il mattino seguente lei lavorava, non poteva far troppo tardi. “Stasera è stato bello: parlare come ai vecchi tempi, confidarmi senza avere il timore di essere giudicata…” lasciò la frase in sospeso. Mi voltai brevemente a guardarla e a sorriderle “Bellissimo anche per me” dichiarai “Visto che prima abbiamo parlato di feste e discoteca, se vuoi organizziamo qualcosa con gli altri ragazzi per sabato” propose “E Thomas?” “È il compleanno di sua figlia, sarà impegnato” “Perfetto, ci sarò” risposi. Mi fermai davanti alla sua casa, era il momento dei saluti. “Insomma mercoledì sera è confermato?” mi chiese alludendo al mio incontro con il suo ragazzo “Certo. Saremo soli o vengono anche i nostri amici?” “Ci saranno Liv, Peter con la ragazza e Tyler” “Va bene” “Posso chiederti una cosa Matt?” “Sì” “Mi accompagni fino alla porta?” propose. Annuii. Scendemmo e camminai dietro di lei lungo il vialetto del giardino. Ci scambiammo un abbraccio, ma quando venne il momento di staccarci lei mi tenne stretto a sé “Adoro averti qui e poter stare con te” sussurrò “Anch’io” “Se ti va possiamo scambiarci qualche messaggio su Whatsapp durante la giornata! Sono al lavoro ma ogni tanto ho il tempo di risponderti. Immagino che in certi momenti ti annoierai” “Tranquilla, ho diverse cose da fare con i miei genitori, ho in programma di uscire qualche volta con Tyler e con Peter, sbrigo qualche commissione e mi rilasso un po’ in giro. Comunque possiamo sempre messaggiare!” esclamai “D’accordo, aspetto i tuoi messaggi domani” “Arriveranno” scherzai. Ci liberammo dall’abbraccio e ci scambiammo un bacio sulla guancia, insieme alla buonanotte.

 

NOTE:

Buon pomeriggio, Matthew cerca di dedicare del tempo alla sua famiglia, stavolta lo fa aiutando il padre con qualche lavoretto di manutenzione e al papà sembra fare molto piacere ovviamente. La prima uscita da solo con Katelyn si rivela tranquilla e confidenziale. Lui le chiede di Thomas e lei cerca di aprirsi, dalle sue parole si capisce che probabilmente non è una relazione che la rende felice al 100%. Molto presto i due si incontreranno e Matt riuscirà a farsi un'idea più precisa di lui.

Volevo precisare che l'ultima gif ritrae proprio i due attori che ho scelto per i miei personaggi, poichè hanno recitato insieme nel film "Nonno scatenato". Visto che insieme mi piacevamo molto ho deciso di utilizzarli come prestavolto ^___^

Vi aspetto venerdì,

Vanessie

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: vanessie