Magi: The Labyrinth of Magic, 'Kaku koto nante jounetsu!' di Hoshi

085. Trucco

Personaggi: Pisti, Masrur
Ambientazione: imprecisata
Genere: demenziale, ma ce li vedo da morire!

Quando si sono incontrati per la prima volta ricorda che Pisti è rimasta ad osservarlo per ore, quasi incantata, e che solo dopo intere settimane di spionaggio silente gli aveva rivolto la parola.
-Tu sei un Fanalis, giusto?-
Aveva sollevato lo sguardo dal piatto senza proferire parola ma Pisti non si era fatta impressionare, proseguendo nel suo monologo.
-Ti ho osservato in queste settimane, quello che si dice sulla vostra forza e la velocità è vero. Avete dei sensi finissimi, i capelli rossi, gli occhi da predatore e tutto il resto, però vorrei farti una domanda, posso?-
Al tempo non poteva ancora dire di conoscerla bene, ma qualcosa nello sguardo di quella ragazzina gli suggeriva che se anche avesse detto “no” il risultato non sarebbe cambiato, così semplicemente annuì in attesa di una qualche sciocca domanda superstiziosa: mangiate davvero i bambini?, è vero che vi trasformati in lupi con la luna piena?
-Hai davvero gli occhi così o metti l’eyeliner?-
L’ala di pollo che stava masticando gli si incastrò in gola, facendolo quasi soffocare, mentre con un flemma da perfetta principessa Pisti gli allungò il proprio bicchiere, guardandolo del tutto a proprio agio.
Di domande strane gliene avevano poste a bizzeffe, ma quella poi…
-No tutti i Fanalis hanno gli occhi come i miei.-
-Mh, capisco.- mugugnò pensierosa, fissandolo rapace. -E le sopracciglia?
Andò avanti a quel modo per un po’, ponendogli le domande più stupide che avesse mai sentito con tono serissimo, quasi che dalle sue risposte dipendesse chissà che, facendolo quasi ridere a ripensarci a distanza di tempo.
-Masrur stai fermo, non ho finito!-
Si trattenne dall’annuire, sforzandosi di mantenere la schiena dritta e gli occhi chiusi, cercando d’ignorare la sensazione di solletico. Col tempo i più si abituavano al suo aspetto esotico, smettendo di prestarci attenzione, ma non Pisti, che incurante di tutto ogni tanto ancora insisteva con lui, bloccandolo in qualche angolo del palazzo e giocando a fare l’artista.
Amava pettinargli i capelli, strappandone un gran numero per togliere i nodi di cui lui non si curava mai, andare a caccia di quei rari “punti neri” sulla sua fronte, mettergli la matita negli occhi, il rossetto, il fard, l’ombretto, disegnargli delle sopracciglia… era un po’ come essere un manichino, e Ja’far non faceva che ricordargli che poteva anche opporsi al demonio biondo, mentre lui scrollava le spalle.
Gli piacevano i bambini, anche quelli troppo cresciuti, e in fondo riteneva farsi truccare e vestire da Pisti alla stregua di una partita a nascondino o mosca cieca: nulla più che un gioco.

Note: mancano 15 capitoli alla fine e wow, non avrei mai pensato di riuscire così "bene" in questa impresa, ma proprio perchè siamo agli sgoccioli che ne direste di lasciarmi qualche recensione per farmi contenta? Non chiedo cose da mezza pagina, ma due righette per sapere quali capitoli vi sono piaciuti e quali invece cancellereste se poteste mi farebbero tanto tanto contenta...