Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: MiaBlack    19/09/2020    0 recensioni
La storia si colloca anni dopo a "What? realy? My..." Si lo so vi ho rotto le scatole con sta storia ma vi prendete pure lo spin off! xD
Sono passati anni da quando Oliver ha salvato la città da Slade. La città è più o meno tranquilla. Oliver ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di di Green Arrow e anche Felicity ormai non scende più al covo da molto tempo. La città ha comunque bisogno di eroi che combattano per lei... Qualcuno di molto vicino a loro prende in cosegna i costumi: Arrow, BlackCanary e Arsenal tornano con nuovi volti e nuovi nemici da affrontare.
Nel loro pattugliare un ladro attirerà la loro attenzione e più di tutti quella della nuova BlackCanary.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10

 

Tommy Smook Queen stava uscendo dal portone in legno della scuola accanto a lui c'erano alcuni compagni di classe che stavano parlando.

-Quindi Queen? - lo punzecchiò uno dei ragazzi.

-Mi spiace ma ho da fare.. - borbottò lui cercando di scendere la scalinata, voleva liberarsi dei due il prima possibile, ma purtroppo non riusciva a trovare la macchina di Dig. John Diggle passava sempre a prenderlo a parte in quelle rare occasioni in cui doveva stare col padre, ma lo avvertivano, guardò il cellulare, magari gli avevano scritto mentre era a scuola, ma non c'era niente.

-Queen, la nostra non era una domanda... - sbottò uno spingendolo leggermente rischiando di farlo cadere, Tommy scese il gradino con un piccolo balzo sfuggendo alla spinta.

-WoW! - una moto era arrivata rombando facendosi largo in mezzo alla folla, i due si erano distratti a fissare il bolide fermarsi proprio davanti alle scale, Tommy fissò la moto e poi il guidatore.

-Ma è una ragazza! - esclamò uno dei due vedendo il volto del guidatore quando quello si fu tolto il casco. Tommy scese rapido le scalinate fermandosi proprio davanti a lei.

-Che ci fai qua? - chiese sorridendo, era orgoglioso di sua sorella.

-Sono venuta a portarti fuori a pranzo.- gli passò il casco, Hope lanciò uno sguardo sospettoso ai due ragazzi che erano sulle scale con il fratello.

-Ci sono problemi? - gli chiese mentre lui si sedeva dietro di lei.

-No perché? -

-Quei due non mi piacciono. - borbottò, buttò giù di scatto la visiera e partì rombando un po' di scena avrebbe sicuramente aiutato il fratello.

 

Seduti comodamente al big belly burger, Hope osservava attenta Tommy che leggeva il menù, c'era qualcosa che lui le stava nascondendo e purtroppo per lui, era bravo a nascondere le cose come loro padre.

-Io vorrei questo con il pollo.- disse buttando giù il menù ed indicando il panino con il dito.

-Ottima scelta. -

-Tu cosa prendi? -

-Cosa mi nascondi Tommy, l'ho visto come ti guardavano quei due e non mi piace, che sta succedendo. - una delle cameriere arrivò a prendere l'ordine interrompendo la loro conversazione, quando la donna si fu allontanata, Tommy fece finta di nulla e cercò di cambiare domanda.

-Come mai sei passata a prendermi? Non passi mai a prendermi. - chiese, il piccolo Queen teneva lo sguardo basso e giocava con le posate.

-Tommy, so di comportarmi male con te e mi dispiace. - iniziò lei sinceramente, quando era andata via lei era ancora una ragazzina e Tommy era solo un bambino per quanto bene gli volesse in quel periodo era scoppiato il casino con Shelly e i suoi drammi avevano portato in secondo piano il rapporto con lui, quando la situazione era diventata ingestibile secondo lei aveva deciso di andarsene accompagnata da Sara si era trasferita e aveva iniziato a studiare al college sperando di lasciarsi tutta quella storia alle spalle, la lontananza non aveva aiutato a sviluppare un rapporto tra i due e quando era tornata ormai si era creato un divario che sembrava non poter essere superato.

-Non ti comporti male...-

-Ti ignoro, ma non è vero, cioè è vero, ma non lo faccio di proposito, ho sempre avuto l'impressione che tu stessi benissimo senza di me, ti ho lasciato che eri un bambino, ho ritrovato un ragazzo indipendente. Ma soprattutto non volevo rovinarti la vita con la mia reputazione. -

-C'è già mamma che mi sta col fiato sul collo. -

-Lo fa con tutti! È apprensiva. - borbottò lei.

-Io ti voglio bene e ho bisogno di mia sorella. - disse infine lui.

-Sono contenta. Mi dici cosa succede? -

-Alcuni compagni mi hanno preso di mira, diciamo. -

-E per quale motivo? - gli occhi azzurri di Hope si puntarono su quelli del fratello, questa storia non le piaceva, nessuno poteva permettersi di toccare suo fratello.

-Non mi fanno male, solo, dispetti, vogliono che gli passi i compiti e se non lo faccio i miei libri spariscono o i miei compiti finiscono distrutti. Sono solo degli idioti, ma non è un problema.- si affrettò ad aggiungere lui.

-Questo Tommy è un problema, nessuno deve trattarti così! - esclamò, aveva una voglia pazzesca di fare a pezzi quei bambocci, sentiva il sangue ribollirle nelle vene, l'effetto del mirakuru si stava manifestando.

-Hope calmati. - prese un profondo respiro.

-Tommy sei intelligente e sai che anche se io e tuo fratello vorremmo aiutarti non possiamo subiresti di peggio, devi riuscire ad uscirne con le tue forze. -

-Lo so... Volevo chiederti una cosa...-

-Certo, chiedi pure... -

-Allenami, non aspiro a diventare bravo come voi, ma voglio imparare a combattere e prendere il mio posto nel team. -

-Sei troppo piccolo ancora.-

-Beh intanto imparo, quando sarò più grande faticherò meno per entrare. - Hope lo guardò sospettosa aveva già in mente di chiederglielo stava solo aspettando il momento giusto per farlo, Tommy aveva un intelligenza fine sarebbe stato un ottimo stratega.

-Ti propongo un patto, tu mi alleni per poter prendere in consegna l'eredità e io ti aiuto con qualunque fosse la cosa per cui sei venuta a prendermi a scuola. -

-Io... -

-Seriamente? Ti si legge in faccia che volevi qualcosa, ti sei solo distratta facendo la parte della sorella maggiore. Parte che ti riesce benissimo e che non mi dispiacerebbe vederti rifare. -

-Okay, ma ti insegno come mi ha insegnato Sara, preparati i lividi saranno i tuoi migliori amici per tanto tempo. Dopo ti do un programma inizieremo l'allenamento quando riuscirai a finirlo per tre giorni di fila. -

-Okay, ci sto! Ora dimmi cosa volevi?-

-Un arma nuova... -

-E perché io dovrei...-

-Li ho visti i bozzetti, hai lasciato l'album da disegno a giro, adoro quegli shuriken.- ammise senza scomporsi.

I due ragazzi si guardarono studiandosi, poi Tommy mise da parte il vassoio ed estrasse il blocco dallo zaino.

-Non ho gli schizzi, ma possiamo abbozzare qualcosa. Requisiti? -

-Che tagli! -

-Ma va? Veramente? Uno shuriken che taglia? Chi l'avrebbe mai detto, ora si che ho le idee chiare su come farlo. - rispose sarcastico il giovane passandosi una mano tra i capelli scuri.

-Non so, non deve occupare molto spazio...-

-Okay quindi magari una di quelle con le lame che rientrano così eviti di tagliarti.-

-Non sono Robert non mi taglio. - borbottò offesa da quell'affermazione. Tommy ridacchio e iniziò a fare un paio di schizzi: molti partivano da una forma tonda per poi aprirsi in vari modi, ma quello che aveva colpito più di tutti Hope era l'unico con la base quadrata dalla quale si diramavano quattro braccia leggermente ricurve con una lama per lato, dall'altra parte partiva un secondo braccio ricurvo anch'esso con una lama più grande, a legare i due bracci c'era una piccola incanalatura ad uncino anch'essa affilata, in qualunque modo colpisse il bersagli sarebbe stata in grado di tagliare.

-Mi piace questa. - fece infine fermando il fratello dall'ennesimo bozzetto, Tommy guardò l'arma indicata e annuì anche a lui piaceva era da un po' che ci stava lavorando e a casa aveva il bozzetto piu dettagliato.

-Sull'album a casa ce l'ho finito il bozzetto, questa lama finirebbe a punta così puoi lanciarla per infilzare e non solo per tagliare. -

-Ottimo! Quanto pensi ti ci voglia per un prototipo? -

-Direi tre settimane, devo andare da mamma e lo sai non è facile per me entrare nel reparto ricerca e sviluppo. -

-Ci penso io a mamma. Dovresti usare una lega nuova che stiamo testando.-

-Bene nessun problema. -

il cellulare di Hope si illuminò qualcuno gli aveva scritto:

 

Alexandre

Passi dalla palestra?

 

Oscurò lo schermo e lo mise in tasca poi guardò il fratello.

-Andiamo a fare un giro in moto! -

-SI! -

 

 

Villa Queen era affollata anche quella sera, Robert era rientrato dopo una dura sessione di allenamenti, non aveva voglia di andare fuori con i suoi amici, la situazione con Sara gli faceva male questa volta era finita veramente tutto perché lui era un cretino.

-Ciao Robert! - Oliver era in cucina insieme a Dig, Layla e la zia Sara, si guardò sospettoso attorno ma della giovane Sara non sembrava esserci traccia, sicuramente Hope l'aveva portata fuori a distrarsi.

-Ciao. - borbottò, lo sguardo di Dig gli fece abbassare gli occhi, si sentiva in colpa, l'uomo l'aveva sempre trattato bene, ma quando si era messo con la figlia gli aveva detto chiaramente che se l'avesse fatta soffrire se la sarebbe vista con lui.

-E' successo qualcosa? - chiese Felicity sbucando da dietro un armadietto con dei bicchieri in mano.

-No, no... - borbottò.

-Sicuro? - chiese il padre sedendosi accanto a lui, il loro rapporto non era partito subito bene ma piano piano si era sistemato, Oliver aveva cercato di fare del suo meglio e pensava di esserci riuscito almeno con Robert e Tommy, con Hope anche se sapeva che lei gli voleva bene una parte di se sapeva di aver fallito di non essere stata in grado di proteggerla come doveva.

-Ehm.. si... -

-Robert, mi dispiace. Noi non ce l'abbiamo con te. - disse Layla sorridendogli, Robert annuì abbassando la testa, loro sapevano già cosa era successo.

-Vedrai che si sistemerà. - aggiunse Dig scompigliandogli i capelli e sorridendogli, per fortuna non erano arrabbiati con lui.

-Mi sono perso qualcosa? - chiese Oliver guardando la coppia e poi il figlio.

-Ieri ho discusso con Sara, ci siamo lasciati. - spiegò.

-Mi dispiace Robert. - Felicity gli si avvicinò e gli diede un bacio cercando di consolarlo, lo sapeva già, ma sapeva anche che era meglio far finta di nulla se non voleva che litigasse con Hope.

-Dalle del tempo Robert se ha preso il carattere di sua madre stai fresco... Renditi conto, l'ho sposata due volte! -

-E con questo cosa staresti insinuando? - chiese sul piede di guerra.

-Ma niente, solo che avete caratteri come dire... forti? Amore se non ti amassi non ti avrei risposato di nuovo! -

-Questa conversazione sarà ripresa in un secondo momento... -

-Sono morto.. .- bisbigliò a Oliver e Robert e i due annuirono.

-Zia come mai qua? - chiese Robert, era sempre bello vederla anche perché solitamente non si vedeva spesso si sentiva un po' fuori posto in mezzo a tutte quelle coppie, per un po' aveva pensato che Hope da grande sarebbe stata come lei.

-Cercavo tua sorella, mi sta sfuggendo.-

-Non è ancora tornata.... come non detto. - Hope e Tommy arrivarono poco dopo ridendo come matti.

-Eccoli! Vi davamo per dispersi! -

-Ciao a tutti! Scusa mamma, siamo stati a fare un giro. -

-Vado a cambiarmi. - Tommy si defilò lanciando un occhiata alla sorella, quando il piccolo di casa non fu più a portata d'orecchio Hope decise che era il caso di chiedere alla madre il permesso di portarlo alla Queen consolidated.

-Che state tramando voi due? Siete sospetti... -

-Ecco, mi chiedevo se qualcuno di voi avesse mai visto uno degli album da disegno di Tommy ultimamente... - borbottò versandosi un po' di vino che la madre aveva aperto.

-I disegni di tuo fratello? No non mi pare.. - Oliver scosse la testa, in quella casa si rispettava la privacy delle persone, se non era Tommy a mostrarli loro non li avrebbero guardati ed era per quello che i gemelli erano riusciti a fare un sacco di cose pericolose senza che i loro genitori ne sapessero niente.

-Beh diciamo che è bravo in quello che fa, tanto bravo che gli ho chiesto un progetto... -

-Hope tu sai quello che stai facendo? - le chiese Sara preoccupata, sua madre l'avrebbe uccisa.

-Si. Va beh via il dente via il dolore... Tommy è un genio del progettare armi da taglio soprattutto, gli ho chiesto qualcosa da lanciare, per farmi il prototipo dovrebbe entrare nel reparto di ricerca e sviluppo. - lo disse talmente velocemente che alle persone presenti gli servirono diversi minuti per elaborare il concetto.

-TU COSA! - strillò Felicity inferocita.

-Mamma ascolta... -

-A solo quattordici anni e tu gli hai rivelato il segreto di famiglia? -

-Io non gli ho rivelato nulla, già lo sapeva, mamma ci ha visto tornare pieni di ferite e lividi non è scemo! Sa il segreto, ma gli ho detto che non intendo aiutarlo ad entrare nel gruppo. - voleva aggiungere un per ora, ma non l'avrebbe presa bene.

-Mamma ascoltalo prima di saltarci alla giugulare, potrebbe essere una risorsa preziosa anche per la compagnia. -

-Okay, mostrateci il progetto... - intervenne Oliver, i Queen non si arrendevano, gli Smoak ancora meno, Tommy se era testardo la metà dei gemelli avrebbe fatto quello che voleva anche a costo di rischiare di farsi male, tanto valeva acconsentire.

Tommy entrò in cucina quasi saltellando stringendo tra le braccia il suo blocco con un sorriso che gli andava da una parte all'altra della faccia.

-Hope vorrebbe questo... - esclamò indicando il disegno dopo aver girato diverse pagine.

-Tommy sono fantastiche! La lega ucciderebbe per avere metà di queste armi... - fece Sara osservando gli shuriken, nelle pagine precedenti aveva intravisto anche delle spade e un arco.

-La lega uccide a prescindere... - commentò Robert studiando anche lui i disegni.

-Questo è un dettaglio. Mi piace lo shuriken che hai scelto magari potresti inserire un bell'urlo sonico. - buttò li Sara .

-Ancora quest'urlo sonico? -

-Non è male come idea, l'urlo potrebbe distrarre l'avversario creando così molte più probabilità perché lo shuriken colpisca.- commentò Dig.

-La finite di insinuare che io non sappia lanciare un maledetto shuriken o un coltello? - il lancio del coltello fu un vero e proprio ostacolo per lei, ci aveva sbattuto la testa talmente tanto tempo che aveva finito per capire come si doveva sentire Robert tutto il tempo, poi però alla fine aveva imparato ora nove volte su dieci il colpo andava a segno infilzando il bersaglio.

-Non ti arrabbiare.- Sara le schioccò le dita davanti al viso seria cercando di riportare la sua concentrazione sul discorso.

-Scusate. -

-Okay, dopo la scuola quando sei libero puoi venire a lavorarci su, ma questo non è un permesso per entrare nel team! Dovrai passare sul cadavere di tutti gli ex membri e degli attuali membri se vorrai entrare. - Felicity aveva parlato, le condizioni non erano favorevoli al figlio più piccolo, ma lui era uno Smoak Queen e le difficoltà servivano solo ad accendere la sua inventiva per superare l'ostacolo.

-Mamma vorrei testare la nuova lega..- Felicity girò l'album studiando meglio il progetto.

-Quando vieni passa prima dal mio ufficio. -

-Benvenuto nel lato oscuro della famiglia Queen! - Hope tornò a sedersi alzando il bicchiere brindando al fratello.

Tutti i presenti erano ancora concentrati su Tommy, Sara colse l'occasione al volo e si affiancò a Hope la quale si stava versando l'ennesimo bicchiere di vino, l'aveva tenuta d'occhio da quando era arrivata e l'aveva vista guardare più volte il telefono fare una leggera smorfia e rimetterlo in tasca.

-Che diavolo succede... - le sfilò il bicchiere, sapeva perfettamente che facendo così l'avrebbe irritata e non era un bene farla irritare, ma sapeva anche che se non si doveva mostrare intimidita dalla sua reazione.

-Non succede niente. - rispose osservando la zia bere il suo vino ma senza raccogliere la provocazione.

-Niente dici. Allora parliamo di cosa non è successo con Alexandre. - buttò li la donna, sapeva che sarebbe andata a parare li.

-Non ne ho voglia. -

-Mi ha chiesto di te. Non capisce perché lo stai ignorando. -

-Senti, io non gli ho dato il mio numero, tu non gli hai dato il mio numero... nessuno che mi conosca darebbe il mio numero. C'è solo una persona che potrebbe dargli il mio numero. -

-E sarebbe? - Sara cercava di seguire il ragionamento della ragazza, ma sicuramente le mancava un pezzo.

-Shelly. Se sono in combutta tra di loro bastava chiederlo a lei. -

-Non so, mi sembra un piano poco probabile, non è una cosa furba...- nella mente della giovane il piano non faceva una grinza, Alex aveva chiesto a Shelly il numero così da far andare avanti il loro piano di distruzione, Sara però non ne era convinta.

-Shelly non è furba.. -

-Per quanto sia idiota, non lo è così tanto... dagli almeno la possibilità di spiegarsi. -

-Non credo.- l'istinto di protezione che i Queen avevano nel loro DNA raggiungeva livelli mai visti, se per Oliver e Robert l'istinto di proteggere era rivolto a chi gli stava accanto, per Hope invece l'istinto di protezione era prevalentemente rivolto a se stessa.

-Hope... stai sbagliando! - esclamò Sara, ma ormai la bionda aveva già lasciato la stanza.

 

La giovane bionda aveva bisogno di staccare ed evitare di incontrare gente, quando era di quell'umore c'era una cosa che l'aiutava, andare di pattuglia.

Anche la città quella sera aveva deciso di non ripagarla nel modo giusto, sembrava che nessun malvivente fosse uscito dalla sua tana.

Hope si fermò in un punto poco trafficato.

-Quando non vuoi pensare e la volta che pensi… - borbottò la ragazza fissando le luci della città sotto di lei.

-Come siamo filosofici stasera. – Hope si voltò di scatto sentendo la voce, dietro di lei in piedi c’era il misterioso ladro, era talmente presa dai suo pensieri che non si era accorta che qualcuno stava arrivando alle sue spalle.

-A cosa si deve tutta questa filosofia? – chiese il ragazzo avvicinandosi al punto in cui era Hope, la giovane continuava a guardare il ragazzo con sospetto, una piccola parte di lei sapeva che non le avrebbe fatto del male, ma per qualche motivo non riusciva a fidarsi completamente.

I due rimasero a fissare lo spettacolo di luci, uno accanto all’altra senza però rivolgersi parola.

-Stasera sei di poche parole. – interrompendo il silenzio che li avvolgeva.

-Cosa vuoi ladro. – rispose senza spostare lo sguardo dal paesaggio. Nonostante il buio e la stoffa che gli copriva il viso, Hope riuscì ad intravedere un piccolo sorriso divertito.

-Oggi sei strana, non vorrei essere nei panni di chi ti ha fatto arrabbiare. – borbottò lui sospirando.

-Che ne sai che non sei proprio tu ad avermi fatto arrabbiare? Odio il tuo modo di fare, appari e scompari quando ti fa più comodo, fai quello che ti pare infischiandotene di chi ti è attorno e delle ripercussioni che le tue azioni hanno su gli altri… - iniziò lei staccandosi dalla moto che usava come appoggio e avvicinandosi al ragazzo.

-Parli proprio tu? Ti ricordo che anche te fai quello che vuoi! – la interruppe lui, la situazione stava degenerando, l’aveva intravista mentre percorreva la città e aveva deciso di seguirla per dirle che l’idea di collaborare poteva essere interessante, non si aspettava di trovarla in quelle condizioni lo aveva aggredito senza una ragione, come se fosse arrabbiata e avesse deciso che lui era la cavia migliore su cui riversarla.

-Io non sono come te! E soprattutto non interrompermi mentre parlo!– esclamò lei inviperita.

-Wow..-

-E ripeto che tu sei un presuntuoso! – un attimo prima i due si stavano urlando contro con tutto il fiato che avevano nei polmoni, un attimo dopo, il ladro misterioso spinse la ragazza contro la moto bloccandola prima di unire le sue labbra con quelle di lei, la stoffa che copriva il viso nonostante impedisse alle loro labbra di toccarsi non riuscì a bloccare la scarica che le percorse la schiena.

-Che diavolo ti prende? – esclamò spingendolo via.

-Scusa… - borbottò indietreggiando, nemmeno lui sapeva cosa gli fosse preso, per un attimo aveva intravisto un'altra persona e non aveva potuto fare a meno di baciarla, anche se non poteva negare che gli fosse piaciuto, doveva optare anche lui per una maschera invece di quella maledetta stoffa.

-Si può sapere perché sei qui comunque? – chiese mentre cercava di sistemarsi il giubbotto di pelle.

-Pensavo di accettare il tuo aiuto.- ammise lui, aveva provato a cercare nei fogli che aveva rubato ma non aveva ottenuto niente, in nessuno di quei fascicoli si menzionava quello che stava cercando.

-E cosa cerchi? – chiese lei, lo scrutava con attenzione.

-Non sono ancora pronto a dirtelo.- rispose lui.

-Beh qualunque cosa tu cerchi una mano ti farà comodo…-

-Perché? –

-Perché eri solo un bambino quando è accaduto e non ti trovavi nemmeno qui, quindi non puoi sapere come erano le zone a quel tempo. –

-E tu che ne sai? – il giovane fece un passo avanti, sembrava arrabbiato, Hope era abituata ad avere a che fare con suo fratello per lasciarsi intimorire da un ladruncolo.

-Ti ricordo che questa è la mia città, io. So. Tutto. – sibilò scandendo bene le ultime tre parole.

“Emergenza!” la voce di TAI esplose nell’orecchio della giovane spaventandola.

-Che succede? – chiese preoccupata.

“E’ richiesta la presenza di Hope al Verdant.” Spiegò la voce.

-Cosa? –

“Sara sta urlando qualcosa a proposito di una prova abito.”

-Cazzo! Vado subito. Beh ora non posso ho un impegno, comunque quando avrai anche voglia di dirmi cosa cerchi fammi sapere. – Hope accese la moto e se ne andò a tutta velocità.

 

Continua...

Eccoci anche alla fine del decimo capitolo, sto tornando regolare avete visto! ^_^ non li ho contati i capitoli quindi non so quanti sono in totale..
FInalmente abbiamo un bel momento Hope Tommy, quel povero ragazzo è stato lasciato in disparte e mi dispiace, non l'ho fatto di proposito sia chiaro!
Hope continua a non voler parlare con Alexandre, saranno vere le sue ipotesi? Alex è veramente incombutta con Shelly? mi piacerebbe sapere cosa ne pensate come ai vecchi tempi.
un bacione buon Week End

MiaBlack
Ps. Aggiornerò domenica prossima perchè sabato non credo di averne tempo
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: MiaBlack