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Autore: Harry Fine    20/09/2020    2 recensioni
Una guerra terrificante si svolgerà presto sulla Terra. Ma i nemici da combattere sono tutto fuorchè convenzionali. Non sono esseri umane, ma macchine provenienti dallo spazio capaci solo di distruggere tutto quello che trovano sulla propria strada. E per sconfiggerle sarà necessario un esercito altrettanto nuovo, letale e pronto a tutto. L'esercito degli androidi Yorha, composto da valorosi volontari. Ma davvero ne varrà la pena?
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
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Kazehiro si destò lentamente nella caverna che ormai era diventato il suo rifugio. Non aveva idea di quanto tempo avesse dormito, ma fin da subito sentì che c'era qualcosa di sbagliato.
Mizuhiro non era sdraiato abbracciato a lui, e non c'era traccia dei cadaveri dei tre androidi che avrebbe dovuto uccidere.
Sentì una morsa di preoccupazione stringere il suo stomaco, ma la ricacciò indietro con prepotenza. Magari il suo gemello era già tornato dal Padrone con i cadaveri dei loro nemici e lo aveva lasciato riposare!
Non poteva essere… no, lui non poteva essere.... Non poteva!


Nell'alzarsi, andò a sbattere contro qualcosa… o meglio, qualcuno! Cadde di nuovo disteso sulla schiena, con davanti un ragazzo dall'inconfondibile chioma scura dai riflessi purpurei.
Sentì chiaramente la paura tornare prepotente, mentre osservava l'altro senziente. Quello era il più potente tra tutti loro! L'unico e solo capace di parlamentare col padrone senza rischiare la morte, il suo alleato più fedele! E se si trovava lì… poteva significare solo che aveva ricevuto il compito di eliminarlo.


A vederlo, non sarebbe nemmeno sembrato spaventoso: aveva l'aspetto di un bel ragazzo sui diciassette anni, dalla corporatura magra e altezza nella media, il viso incorniciato dai capelli ribelli. I lineamenti giovani e la pelle bianca erano distesi, gli occhi rossastri apparentemente tranquilli, ma lui sapeva fin troppo bene quanto fosse bravo a fingere.
Vedeva già le mani artigliate pronte a scattare, sotto le ampie maniche dell'haori verde che indossava. E questo gli fece capire di essere spacciato.
A nulla sarebbe valso tentare di opporsi o trovare rifugio, lo avrebbe ucciso senza sforzo anche se avesse usato al massimo i suoi poteri. Tutto ciò che poteva fare era implorare pietà.

Le labbra del ragazzo si schiusero. 《Kazehiro…》
Il ragazzino lo interruppe, colmo di terrore. 《A… aspetta! Non… non è come credi! Giuro che non abbiamo disertato la battaglia! Siamo stati praticamente spazzati via! Ma giuro che siamo fedeli al Padrone! Mizuhiro è andato ad uccidere gli androidi, sono… sono sicuro che presenterà i loro cadaveri tra…》


《È morto.》 Disse lui, bloccando subito quel fiume di parole.
Kazehiro lo guardò ad occhi sgranati. 《Che cosa?》


《Mizuhiro è morto. La sua trappola si è rivelata un fallimento. Gli androidi conosciuti come 56B e 19C sono riusciti a sopraffarlo. Mi dispiace.》 Rispose lui, gli occhi attraversati per un attimo da quello che poteva essere dispiacere.
Il senziente più giovane sentì le ginocchia impattare sul terreno, gli occhi sbarrati e le braccia penzoloni. Mizuhiro era morto. Il suo gemello era morto. Era andato via. Lo aveva lasciato da solo.
《Sei… sei venuto a finirmi allora?》 Chiese con la voce incrinata dai grossi lacrimoni che gli bagnavano il viso.


L'altro gli sollevò il mento con due dita. 《Non sono stato inviato qui in veste di esecutore, ma solo di messaggero. Il Padrone mi ha chiesto di trovarti e informarti della sorte di tuo fratello, non di ucciderti.》
《Che… che cosa farò adesso?》 Chiese il ragazzino, più a se stesso che a lui.
《Il Padrone desidera che tu combatta ancora. Che usi il tuo pieno potere per distruggere ogni androide che vedrai. Ma non sta a me importi certe decisioni. Agisci come meglio ritieni.》

 


Kazehiro provò a urlargli di non andare via, di non abbandonarlo così, ma quello era già svanito nel nulla senza emettere un suono, lasciandolo nuovamente solo in quella caverna. E a quel punto, si lasciò completamente andare.
Pianse a dirotto per quelli che parvero secoli, urlando e maledendo tutto quello che vedeva e sentiva, in particolare quella orribile sensazione di vuoto che sentiva al centro del petto. Per la prima volta nella sua breve vita, sentì davvero freddo e paura, ma soprattutto capì che ormai era solo.
Non ci sarebbe più stato nessuno a dirgli che sarebbe andato tutto bene; non ci sarebbero più state dita familiari intrecciate alle sue o abbracci confortanti. Non ci sarebbe più stato quel sorriso, identico al proprio, a farlo sentire felice.
Un bagliore rosso cominciò ad accendersi al centro delle sue pupille, mentre degli inquietanti disegni neri dai motivi frastagliati iniziavano a farsi strada sulla pelle delle guance, diramandosi pian piano sul collo.

Ripensò immediatamente ai carnefici di suo fratello: 56B e 19C, lo spadaccino e l’arciere. Sicuramente in quel momento si stavano beando della loro vittoria, ridendo coi loro commilitoni.
Mentre i segni neri iniziavano a tracciarsi sul suo petto, decise quale sarebbe stata la sua prossima mossa: li avrebbe uccisi. Di loro non sarebbe rimasto nulla, se non brandelli!

 


**

 


Da quando era diventata l’unità Yorha 23O, Rose non si era mai lasciata particolarmente andare ad emozioni tipo la preoccupazione o lo stress.
Aveva un corpo incredibile, anche se inferiore a quello degli androidi da battaglia, e svolgeva operazioni sia matematiche che fisiche o informatiche con la stessa velocità ed efficienza di un esperto del campo.
Dunque quando sentì scattare un segnale d'allarme sul suo monitor, non si scompose… almeno fino a quando non sentì il suono di un allarme particolare provenire dal computer!


Sgranando gli occhi, individuò sulla mappa del pianeta un segnale nemico di Potenza terrificante che si stava avvicinando sempre di più alla città di Seattle. Non poteva essere altro che un senziente!
Corse fuori dalla stanza sotto gli sguardi confusi degli altri tipi O, alla ricerca del Generale! Non c'erano stati avvistamenti di Senzienti per mesi, ma quello pareva essere sbucato dal nulla e soprattutto doveva essere estremamente pericoloso.
Non c'era stata alcuna avvisaglia da parte delle squadre di ricognizione che avevano disposto in quelle aree, e questo forse era il fattore più spaventoso.

 

Trovò il Generale nei corridoi, arrivandole quasi addosso da quanto era trafelata. 《Generale! Generale! È un'emergenza! Forse sta per succedere un disastro!》
La donna la fissò sorpresa. 《Quale disastro?》
《Un senziente! È sbucato fuori dal nulla e si sta dirigendo verso Seattle!》


L’altra sbarrò gli occhi. 《Quando lo hai saputo?.》
《Un attimo fa! Sta rilasciando un segnale potentissimo e non so come…》 Non terminò la frase, perché altri due tipi O, un ragazzo di colore e una ragazza dai lunghi capelli castani, le raggiunsero, anche loro di corsa.
《Generale! Abbiamo registrato moltissime richieste d’aiuto da parte dei soldati sulla superficie! Dicono che le biomacchine sono di colpo impazzite! Hanno iniziato ad attaccarsi tra loro e a squartare qualunque cosa si muovesse!》 Disse il ragazzo.
《E stiamo perdendo contatti con sempre più unità! Sono tutti in preda al panico!》 Finì la sua compagna.

 


Weiss impallidì ancora più del solito. Erano passati quasi due mesi da quella terribile battaglia in mezzo al mare e da allora non c'era stato il minimo segno di senzienti.
Avevano concentrato le loro forze sulla ricognizione e la difesa, così da poter studiare più facilmente l'ormai progressivo deterioramento della rete dei nemici, niente di più. Le unità al momento schierate in superficie erano troppo poche per poter sopravvivere senza aiuto!
《Chiamate immediatamente a raccolta tutte le unità capitano disponibili e le rispettive squadre! Inviatele in superficie mediante gli aereoscheletri. Data l'ormai appurata pericolosità di questi nemici, ditegli di non correre rischi inutili e di fare di tutto per tornare vivi!》


Rose e gli altri due annuirono e schizzarono immediatamente via verso la sala di comando, lasciando la donna sola a stringere i denti per la frustrazione.

 


**

 


Becky stava seriamente iniziando a pensare che tutto il loro esercito fosse perseguitato. Erano passati mesi dall'ultima volta in cui un senziente si era fatto vedere: lei e tutti gli altri della sua squadra avevano avuto il tempo per guarire e addirittura rilassarsi.
Anche i gravissimi danni interni che aveva subito Ivan erano in gran parte guariti, nonostante avesse ancora delle difficoltà a sentire e correre come prima.
I vari eserciti Yorha erano persino riusciti ad approfittarne per guadagnare terreno contro le biomacchine, distruggendo vari server e abbattendo molti nemici di alto livello.
Nei vari bunker ultimamente il morale era molto alto, si poteva persino avvertire un'aria festosa nei corridoi, visto che ormai il periodo natalizio era quasi alle porte, e proprio adesso l'ennesimo disastro doveva rovinare tutto!

Stava camminando circospetta da una ventina di minuti attraverso le strade di Seattle, ormai ridotta ad una città di rovine. Era stata una delle città più colpite durante l'attacco: i palazzi e le strade erano ridotti a brandelli e c'erano cadaveri ormai vecchi di biomacchine, androidi e persino umani sparsi ovunque.

La neve che si era posata nelle ultime settimane stava continuando a scendere dolcemente su di loro e il silenzio era assoluto. A romperlo c'era solo il suono di  una brezza gelida che spirava tra i grattacieli in rovina.

 

Tutto questo la stava rendendo nervosa. Era come se ci fosse qualcosa in agguato pronta a saltarle addosso… e lei sapeva bene cosa fosse, ma non osò aprire bocca. C'erano androidi lì e loro dovevano assolutamente trovarli!
Tutte le truppe disponibili erano state dispiegate in maniera massiccia nell'area attorno a Seattle, nel tentativo ottimista di trovare i soldati al momento dispersi e ridurre al minimo le perdite che l'ennesimo senziente avrebbe inflitto al loro esercito.
《Riuscite a vedere qualcuno?》 Chiese sottovoce agli altri, che camminavano attorno a lei con le armi sguainate e le espressioni tese.
《Non ancora. Ma non abbassate la guardia, quel senziente potrebbe essere ovunque e sappiamo tutti quanto quelli come lui siano spietati.》 Le rispose Natasha, in testa al gruppo e con la falce pronta.


La rossa non potè che darle ragione: stavano cercando già da un po', però non avevano ancora visto nessuno, un pessimo segno.

Sperava davvero che almeno alcune delle unità di superficie fossero ancora vive, ma la fortuna non sembrava proprio essere dalla loro: sull'asfalto c'erano delle crepe e delle larghe macchie rosse, lasciate di recente, seguite da dei segni di trascinamento e terra smussata
《Erano in due. Deve averli attaccati, brutalmente, e poi li trascinati via.》 Disse Kyran, osservando i segni con aria tetra.

 

 

Tutti loro strinsero maggiormente le armi, in cerca di sicurezza, ma quella inquietante scia non era finita lì. C'erano segni scarlatti un po' ovunque sulla strada e appena girarono l'angolo videro i cadaveri di altri tre Yorha, ricoperti di sangue e tagli profondi.
《Quel farabutto ci sta attirando, sa che siamo qui. E ci prende in giro.》 Borbottò Ivan, vedendo altri corpi martoriati poco più avanti.

 

Natasha e tutti gli altri annuirono. Quel senziente era abile, ma soprattutto spietato e molto violento: aveva lasciato quella specie di macabro tappeto rosso apposta, e loro non avevano altra scelta che continuare a seguirlo.

Man mano che avanzavano, c'erano sempre più corpi, tutti massacrati e lasciati a terra come immondizia, ma c'era anche qualcos'altro.

 

Tutti loro potevano sentire delle specie di lamenti, come se tantissime persone stessero piangendo.

《Ma che diavolo è questo rumore?!》 Ringhiò King, alzando la spada. 《Chi sta piangendo!?》
Nessuno dei suoi compagni fece in tempo a rispondergli. Una serie di ombre scure li colse di sorpresa, saltando giù dai palazzi a velocità folle, per poi rialzarsi a fatica e attaccare con le loro rozze armi.


Erano biomacchine! Biomacchine mostruose dalle membra e le facce martoriate a tal punto da farli sembrare più simili a rottami, eppure erano più agguerrite che mai!
Le lunghe lame delle loro spade e i proiettili dell’artiglieria scesero a pioggia su di loro e li costrinsero a spostarsi indietro di corsa per evitare di essere ammazzati, mentre la folla di nemici si allargava sempre di più.
《Maledizione, ma non potremmo svolgere una missione facile almeno una volta!?》 Urlò Athal, iniziando a far schioccare la frusta nell'aria.


Nessuno di loro le prestò attenzione, iniziando invece  a colpire senza pietà con le proprie armi i loro avversari. Molti di essi crollarono al suolo poco dopo, gli occhi neri e morti e ricoperti di lunghi tagli e fori, ma sempre più nemici stavano sbucando dalle strade attorno a loro.
Un numero soverchiante di Biomacchine volanti e terrestri si avventò su di loro, armate di lame, lance taglienti e mitragliatori, ma c'era qualcosa di strano.
A parte il loro aspetto mutilato, i loro attacchi erano disordinati e meno precisi del solito. Non facevano differenza tra amici e nemici: anzi, andavano a sbattere gli uni contro gli altri, squartandosi con foga senza prestare attenzione ai danni subiti.
Inoltre, continuavano ad emettere dei suoni incomprensibili, simili a singhiozzi e lamenti lacrimosi, fermandosi solo una volta morti.


《Ma che diavolo succede?!》 Chiese Momoko, infilzandone una e correndo ad aiutare Becky, accerchiata da altri tre nemici.
《Non ne ho idea! Sembrano completamente impazziti!》 Rispose Kyran, scoccando sempre più frecce per tenerli lontani.

《Ivar, Ishley! Provate ad accedere ai loro sistemi per capire che diavolo sta succedendo! Vi difenderemo noi!》 Urlò Natasha, affettandone altri tre, affiancata da King e Rahl.


I due tipi S eseguirono subito l'ordine. I lunghi fili di connessione si attaccarono alle teste dei nemici più vicini, oltrepassando le loro difese, ed entrambi sentirono una scarica di informazioni tremenda e confusa penetrare dentro le loro menti.
Era molto peggio della sensazione provata durante la battaglia nella giungla: le immagini dei ricordi e le sensazioni erano caotiche e confuse, comunicavano un senso di rabbia, infelicità e agonia tale da far mancare l'aria e venire la nausea. Continuavano a attaccare le loro menti, come se stessero provando a trapanarle.
In tutto quel caos, era impossibile anche solo provare a risalire a chi stesse gestendo quella sezione di biomacchine.


Dopo quelle che parvero ore, entrambi si staccarono immediatamente da quella rete; i loro volti erano terrei, gli occhi sgranati e tutti e due avevano dei rivoli rossi che scendevano dalle labbra.
《Ehi, che vi succede?》 Chiese Momoko, preoccupata.
《Avete capito cosa diavolo sta succedendo?》 Domandò invece Athal, mentre Ivan abbatteva altre due biomacchine con un colpo del suo nuovo scudo.


I due respiravano profondamente, provando a riprendersi ed ignorando i suoni della battaglia attorno. 《C’è… è successo qualcosa a queste biomacchine. Le loro menti sono state completamente distrutte! È probabile che sia successo qualcosa ad una delle unità che le controlla, qualcosa che ha causato una reazione emotiva tremenda. Deve aver perso la testa!》
Immediatamente King, Rahl e Kyran si scambiarono uno sguardo d'intesa. 《È per forza Kazehiro!》 Dissero tutti insieme, uccidendo altri tre nemici con frecce e proiettili.


《Chi?!》 Domandò Natasha, confusa, trapassando un nemico vicino con la lama della falce e colpendone un altro con il manico.
《Il gemello di Mizuhiro!  Lui era il senziente che abbiamo ucciso per salvare Rahl e sono stati loro a dare inizio alla battaglia in mezzo al mare!》 Rispose il biondo, scattando indietro e lasciando andare un'altra freccia.
La battaglia andò avanti così quasi per un'ora, diventando sempre più frenetica, in un susseguirsi di attacchi disperati fino a quando i nemici non smisero di arrivare e almeno cinquanta biomacchine non giacquero morte attorno a loro.
Tutto il gruppo aveva il fiatone ed Ivar e Ishley sembravano non essersi ancora ripresi, ma Momoko pose comunque una domanda a King.


《Siete sicuri che il senziente con cui abbiamo a che fare sia Kazehiro?》
Il ramato annuì. 《Non ho dubbi. Non può essere nessun altro.》


《Allora dobbiamo ucciderlo prima che scateni il suo piano potere. Se è potente come Mizuhiro ed è nello stato descritto da Ishley e Ivar, potrebbe distruggere la città!》 Disse Rahl.
Gli altri membri del gruppo sentirono chiaramente un forte senso si ansia aleggiare sopra di loro. Avevano visto quanto quei due fossero pericolosi insieme, e King e Kyran erano quasi morti combattendo solo uno dei gemelli.
E questo significava che, Anche se ormai era da solo, Kazehiro era molto probabilmente il senziente più pericoloso tra quelli che avevano affrontato fino ad allora.


《Dobbiamo fermarlo. Subito.》 Disse Natasha a testa bassa. 《È ormai evidente che ha a del tutto perso la testa. E in ogni caso… sarebbe troppo pericoloso lasciar vivere un senziente.》
Gli altri si limitarono ad annuire, mentre recuperavano le armi dai cadaveri nemici, alzandosi dal terreno lurido. Diedero un attimo a Momoko per guarire le loro ferite e si avviarono nuovamente sul sentiero di Yorha morti.
Man mano che avanzavano verso il centro città, le salme diventavano sempre più numerose: sia androidi che biomacchine erano abbandonate per terra in condizioni orribili, a volte addirittura a pezzi, con delle larghe chiazze d'olio sotto di loro.
《Temo che non troveremo più nessuno vivo.》 Disse Momoko, guardando malinconica le chiazze rosse che imbrattavano le strade e riconoscendo tra i corpi anche dei membri delle squadre di soccorso che aveva inviato il generale.

Aveva dato voce a quello che pensavano tutti, e questo li spinse a stringere le rispettive armi con ancora più forza, quasi in cerca di conforto.

 


《State pronti.》 Sussurrò Ishley, mentre giravano l'ultimo angolo.
Dove Un tempo doveva esserci stata una piazza, c’era solo un gigantesco cratere. Uno strano vento spirava con forza attorno ad esso e Almeno una cinquantina di Corpi sia alleati che nemici giaceva ammucchiata all'interno, con una sola figura minuta seduta proprio in cima.
《Ah. Ecco qui i nostri eroi.》 Disse, girandosi verso di loro appena si avvicinarono abbastanza. 《Avevo iniziato a pensare che avrei dovuto ammazzare altri per farvi venire da me.》
Era coperto di macchie di olio giallo e scarlatto, proveniente dalle sue vittime. I suoi occhi, prima di un bellissimo azzurro, ora splendevano di un rosso folle, e decine di segni neri e intricati simili a tatuaggi correvano sul suo volto, il collo, le braccia e le gambe. Erano chiari segni di corruzione avanzata da virus logico.


《Tu sei Kazehiro vero?》 Chiese gelido Ivar, la spada puntata contro di lui.
L'altro annuì. 《E voi siete quelli che hanno ucciso Mizuhiro.》 Disse, guardando in particolare King, Rahl e Kyran. 《Avete ucciso... l'unica persona che amavo. Lui per me… era tutto. Non la passerete liscia! Non ve lo permetterò!》. Un colpo di vento terrificante li investì in pieno, spedendoli contro il bordo del cratere.

Ivan fu l'unico a rimanere in piedi, ma il senziente volò a velocità folle verso di lui e, nonostante la stazza estremamente minuta, lo spedì lungo disteso con un semplice schiaffo.
《Tu sei quello che ha ucciso Utau. Probabilmente l'unico ad aver mai eliminato uno di noi da solo. Ti hanno fatto i complimenti vero? Di sicuro ti avranno acclamato come un eroe. Non è meraviglioso?! 》 Gli chiese beffardo, rifilandogli un calcio nello stomaco tanto forte da fargli sputare olio.


Gliene diede altri due, ma uno dei ventagli di Momoko sferzò l'aria e gli tagliò uno zigomo. Lui si allontanò, però La ragazza gli arrivò addosso subito dopo, insieme ad Ivar.
Lei lo colpì con l'altro ventaglio, tracciandogli una linea gialla sulla fronte, e lui centrò il suo stomaco con una ginocchiata, ma un altro vortice li spedì via entrambi come se non pensassero nulla, facendoli cadere proni sul terreno. Prima che potesse attaccarli di nuovo, altre due armi di misero in mezzo.


Natasha e King fecero mulinare le loro lame, provando ad allontanarlo prima che ferisse i due androidi, ma lui parò i colpi semplicemente con le braccia, ignorando i tagli che si aprirono sulla pelle e avventandosi sul ramato con una furia folle.
La russa fu scaraventata indietro e il ragazzo fu spinto a terra tra i cadaveri con una forza terrificante, con solo la sua spada a tenere lontano il nemico. Lui continuava a guardarlo con un odio immenso, mentre iniziavano pian piano ad affondare tra i corpi morti.


Kazehiro non sembrava aver intenzione di mollare la presa: stringeva la lama in maniera spasmodica, nel tentativo di mandarla in frantumi, continuando ad ignorare i palmi feriti.
L'unica cosa che impedì allo Yorha di venire sepolto dai cadaveri, furono i proiettili combinati di Becky e Rahl, che si piantarono nella sua spalla e nel suo braccio e lo fecero crollare sulla schiena.
Si alzò nuovamente in volo un attimo dopo, senza pensare alle ferite, usando gli Yorha morti come proiettili, ma i due tipi G si schierarono davanti ai loro compagni senza pensarci due volte.
Entrambi tennero le armi puntate, sparando a raffica, costringendolo a perdere tempo per schivare e permettendo a Ivan di rialzarsi e colpirlo al fianco con lo scudo varie volte.


Il senziente fu scaraventato indietro, il lato del volto e la spalla tumefatti, ma la frusta di Athal gli impedì di rispondere all'attacco, avvolgendo un grosso masso tra le macerie della piazza e lanciandoglielo addosso, seppellendolo.
Per un attimo, ebbero l'impressione di avercela fatta e tutti loro sentirono presto una piacevole sensazione di fresco data dalle miracolose cure di Momoko, che chiusero tagli e gli diedero nuova energia, ma naturalmente non sarebbe bastato così poco a fermare un nemico di tale potenza.

 


Kazehiro spaccò le macerie e si alzò in volo con aria più furiosa che mai, ormai quasi completamente ricoperto di quei segni neri.
Vedendoli nuovamente in forma, ringhiò di frustrazione. Ora capiva come avevano fatto ad uccidere Mizuhiro e tutti gli altri: quei dannati erano cocciuti e fortunati come pochi. Tutti gli altri Yorha che aveva incontrato erano morti dopo pochi colpi. Ma Non gli importava. Si sarebbe vendicato! Anche se avesse dovuto combattere per settimane!


Il vento attorno a lui iniziò a crescere di intensità, intrecciandosi fino a diventare un turbine sempre più forte che catturata ogni cosa nelle sue spire.
Detriti, cadaveri, Macerie, auto abbandonate e calcinacci si sollevarono e vennero scagliati su di loro, ma la falce di Natasha, le frecce di Kyran e lo scudo di Ivan bloccarono la maggior parte delle raffiche.
Lui continuò ad attaccare, sempre più rapidamente, scaraventando le due ragazze rosse e il nanerottolo biondo contro le macerie, ma loro non gli interessavano. Erano quei tre il suo bersaglio! Lo spadaccino, l’arciere e il cecchino! Loro avevano ucciso suo fratello, erano loro i suoi obiettivi.
Solo che notò che qualcuno mancava all'appello. Tutti stavano rispondendo ai suoi attacchi, eccetto uno. Il dottore biondo sembrava sparito nel nulla!
Lui era un elemento pericoloso, lo aveva dimostrato più volte, però non fece in tempo a chiedersi dove fosse finito, perché sentì un forte dolore alla schiena e sputò un fiotto di olio giallo dalla bocca, crollando in ginocchio.
Si voltò, lo sguardo colmo di odio, mentre Ishley torreggiava su di lui con i suoi Sai in pugno. Calò nuovamente le armi, ma lui rotolò su un fianco e si spostò, approfittando della vicinanza e evocando una lama di vento che lasciò un lungo taglio sul suo addome, per poi girarsi ed afferrare Natasha per il collo, impedendole di trafiggerlo alle spalle.


La ragazza emise un verso strozzato, quelle dita sottili che si stringevano con forza possente sulla propria trachea, impedendole di respirare.
《Quanto ci metterete a capire che non mi interessate voi!? Io voglio solo quei tre!》 Urlò, lanciandola via come una bambola e volando in avanti con una rapidità folle.
Ignorò gli attacchi di Momoko, Becky e Athal, corse in soccorso dei loro partner, senza pensarci un attimo, puntando i tre ragazzi, solo che questi lo colsero di sorpresa: invece di scappare o schivare, lo caricarono a loro volta, correndogli incontro a tutta velocità con le armi pronte.


Doveva ammettere una sincronia perfetta. Una freccia di Kyran si piantò nella sua spalla, già ferita dai proiettili di prima, causandogli un dolore atroce e bloccando la sua corsa, e King colse l'occasione.
La sua lama calò rapidissima, tracciandogli un lungo taglio sullo stomaco, e una fiammata di Rahl completò l'opera, lasciandogli una tremenda scottatura rossa sul braccio segnato di nero, ma il ragazzino non osò arrendersi.
Quella sincronia l'aveva avuta anche lui una volta, ma l'aveva persa a causa loro!


Una folata di vento li scaraventò tutti indietro, investendo l'intera piazza. Il terreno si spaccò per la forza delle correnti e tutti i presenti crollarono lunghi distesi sulla pila di cadaveri.
Momoko e Ivan furono i primi a rialzarsi, ma avevano entrambi delle ferite frastagliate sul petto e la spalla sinistra. L'albina le stava pian piano guarendo, ma li aveva già rimessi in sesto varie volte ormai, non aveva molte energie rimaste.
Kazehiro fluttuava sopra di loro, i marchi neri che ormai occupavano gran parte della sua pelle coperta di tagli, ma non sembrava avere intenzione di attaccare subito: aveva gli occhi lucidi. 《Perché? Perché lo avete ucciso? Lui era il mio mondo! La mia metà perfetta!》


Kyran si rimise in piedi traballante, reggendo King per un braccio. 《Come Mizuhiro era importante per te, Rahl è importante per me e King. Lui lo ha torturato e trattato come spazzatura. Così come tu ti vuoi vendicare ora, noi non gli avremmo permesso di passarla liscia.》
Rahl, sentendo quelle parole, si sentì arrossire, ma il senziente non parve gradirle affatto.
《SIETE VOI LA PIAGA! QUELLI CHE CI STANNO UCCIDENDO! CI AMMAZZATE UNO DOPO L'ALTRO SENZA PIETÀ!》 Rispose l'altro furente.


《Oh, chiudi quella fogna!》 Si intromise King. 《Se quello che dici fosse vero e la colpa fosse davvero nostra, allora tutti questi cadaveri da dove spuntano!? Voi biomacchine avete attaccato il nostro pianeta e ci avete trascinato in questa maledetta guerra pur di salvarci la pelle! È colpa vostra se tutti quelli che sono morti hanno fatto quella fine, quindi non osare fare la vittima!》
Questo dovette essere l'ultima goccia. Il ragazzino iniziò ad urlare, salendo sempre di più in cielo, mentre il vento tornava a vorticare impetuoso e la sua pelle diventava completamente nera!

 


I tre androidi vennero strappati via dal terreno, ritrovandosi spinti contro uno dei condomini dalle correnti, pronte a distruggere i loro corpi senza pietà.
Le rocce, i cartelli stradali e i cadaveri dei loro commilitoni continuavano a tartassarli come pallottole, tracciando scie di olio rosso nell'aria e impedendogli di contrattaccare.Videro di sfuggita che anche tutti gli altri stavano venendo tartassati con la stessa violenza.
Per pura fortuna, Ivar e Ishley erano abbastanza lontani da essere rimasti esclusi dall'attacco, ma anche loro erano feriti pesantemente. Una delle gambe del più giovane era piegata in modo innaturale, l'addome del più grande era ancora malamente ferito e nessuno dei due aveva un piano. Tutto quello che potevano sentire erano le urla dei loro compagni e la risata ormai distorta del senziente.


Scorsero Athal, coperta di graffi ma ancora armata di frusta, che teneva Becky per un braccio. Anche lei aveva un grosso livido in faccia e perdeva sangue dalla bocca, ma gli altri non erano messi meglio. Ivan era poco lontano e stava provando a proteggere dalle correnti se stesso e una Natasha semi svenuta con il suo scudo.
Momoko sanguinava dalla bocca e dalla fronte e anche lei sembrava sul punto di perdere i sensi, King si era aggrappato alla sua spada spezzata, coperto da lunghi squarci rossi e slabbrati, e Rahl e Kyran stavano tenendo disperatamente tese le loro armi neltentativo vano di contrattaccare.

 


Il dottore biondo si morse le labbra. 《Ivar, dobbiamo fare qualcosa.》
《E che cosa?! Hai visto quante ne ha prese! Lo abbiamo tagliato, colpito, bersagliato di frecce e proiettili e non è andato giù! Non ha intenzione di arrendersi!》ù

《E allora dovremo distruggerlo noi due dall'interno!》


Il ragazzo capì al volo cosa voleva dire. Per evitare la propria morte e quella degli altri, dovevano Hackerarlo direttamente e subire nuovamente il supplizio di quelle immagini e sensazioni folli che avevano sentito prima, col rischio di soccombere e venire contagiati a loro volta.
Sentì chiaramente una forte nausea alla bocca dello stomaco, ma la ricacciò indietro e fece un cenno al dottore. Ivan e gli altri avevano bisogno di lui.
Entrambi utilizzarono le armi a mo' di piccozze per resistere come potevano ai venti e cercando di scalare il più possibile gli edifici per arrivare al centro della tempesta, dove si trovava Kazehiro.


Appena giunti all’ultimo piano, poterono finalmente vedere l'occhio del ciclone. Il senziente era proprio lì, la pelle ormai completamente nera e gli occhi rossi come tizzoni, e continuava ad evocare quanto più vento potesse per abbatterlo contro di loro.
I due tipi S avevano poco tempo; loro fili di connessione si allungarono rapidamente, cogliendo di sorpresa i sensi allucinati del loro nemico e attaccandosi al suo cranio.
Se con la Biomacchine era stato tremendo, la sensazione attuale era dieci volte peggiore. I suoi pensieri erano stati corrotti dal virus e dalla disperazione, non seguivano più un filo logico. Erano un'accozzaglia continua di immagini e frasi così colme di rabbia e odio verso tutto il mondo da far accapponare la pelle.

 

Le parole “fratellone” e “Mizuhiro" erano ripetute come un mantra ovunque e i due androidi sentirono chiaramente le sue difese e il virus logico reagire con violenza alla loro intrusione, cercando di cacciarli via con tutta la forza possibile.
Nessuno dei due aveva mai visto una cosa del genere: era un'infezione molto più evoluta e radicata di quelle che normalmente diffondevano le biomacchine. Era in continuo movimento e sembrava nascere direttamente dai pensieri e delle emozioni del senziente
Ma il vantaggio di affrontare chi era stato corrotto in una maniera tanto critica era che la mente era molto più fragile del solito. Più propensa a spezzarsi del tutto.


Entrambi tennero testa al virus: i suoi attacchi erano estremamente violenti, stava cercando di contagiare anche loro, ma ignorarono sia il dolore alla testa sia il vento che ululava nelle loro orecchie e tagliava la loro pelle. Nel loro campovisivo apparvero tantissimi avvisi di pericolo, ma entrambi Continuarono a penetrare sempre più in profondità nella sua psiche.

Entrambi sentivano i pensieri di Kazehiro farsi sempre più nitidi per formare più protezioni e barriere più robuste, fino a quando non sentirono un pensiero in particolare. 《Mizuhiro… io non volevo combattere. Volevo solo restare con te. Volevo solo andare con te in un posto tranquillo dove stare in pace, dove non ci fossero androidi o morte.》
Ishley e Ivar capirono subito di essere arrivati nel centro, nel punto più profondo ed importante della mente del nemico, quello che la teneva insieme. Entrambi raccolsero quanta più energia potevano: quello che stavano per fare avrebbe comportato un grosso sforzo, ma era l'unico modo di impedire a tutti loro di venire fatti a pezzi!
Puntando con precisione il centro della sua mente, il virus che continuava a riversargli contro tutto quello che aveva, rilasciarono una scarica elettrica tremenda che andò a spezzare tutto ciò che trovava.

 


Ogni muscolo di Kazehiro si tese con uno schiocco nauseante, rilasciando una terribile onda d'urto che fece schiantare tutti gli androidi contro i muri. I due tipi S vennero scacciati dalla sua testa con altrettanta foga e capirono di esservi riusciti.
La bocca del senziente, rimasta aperta in un urlo muto, e gli occhi sbarrati dalla sorpresa perdevano olio giallo, mentre ogni singola sensazione e pensiero lo abbandonava senza preavviso.
Gli androidi, ancora disperatamente aggrappati alle loro armi, guardarono sorpresi l'uragano che si placava di punto in bianco e la forza del vento venire meno. Scivolarono tutti a terra, coperti di ferite e graffi, e rimasero a guardare sconvolti la scena seguente.


Kazehiro precipitò a terra, senza muovere un muscolo per attutire la caduta. Atterrò malamente sul terreno e rimase immobile a fissare il vuoto con occhi spenti.
《Che… che è successo?》 Chiese Rahl, toccando con la punta dello stivale il corpo del senziente. Respirava ancora.
《Io e Ishley abbiamo… anf… distrutto il centro della sua mente. Abbiamo… and… indotto una morte cerebrale. Ma tecnicamente è ancora vivo.》 Rispose il biondo col fiatone e le gambe molli.


《Però. Bel lavoro piccoletto.》 Commentò Athal.
《Quanto alla parte dell'essere ancora vivo, rimedieremo subito.》 Commentò Natasha, ancora pallidissima, facendo segno a tutti loro di prendere le armi.
La sua falce, le spade di King ed Ivar, la frusta di Athal, i fucili di Rahl e Becky, i ventagli di Momoko e lo scudo di Ivan si abbatterono sul corpo più volte con estrema violenza. Lui non emise nemmeno un gemito; rimase immobile a subire fino a quando non smise di respirare.

Guardando la pozza di olio giallo allargarsi sotto Kazehiro, tutti quanti sentirono una grande soddisfazione fiorire nel loro petto. Avevano ucciso un altro senziente! Erano pallidi come cenci, coperti di lividi e lunghi tagli sanguinanti e i loro vestiti erano ridotti a pezzi di stoffa stracciati, ma ce l'avevano fatta!


Becky si voltò con un gran sorriso verso Ishley, ancora disteso poco lontano, correndogli incontro e stringendolo in un abbraccio, ignorando i tagli e l'olio rosso. 《Rafael! Ce l'abbiamo fatta! Siete stati davvero fantastici! Tu sei stato fantastico! Come avete…?!》
La domanda le morì in gola quando sentì il dottore respirare pesantemente. Anche lui era pallidissimo e ferito, ma la sua fronte era imperlata di quello che sembrava sudore febbricitante. 《Becky… non mi sento… tanto bene.》 Disse, mentre la rossa lo guardava spaventata.
Lo prese per le spalle.《Rafael, stai male? Che ti succede?》


Lo vide portarsi le mani alla benda, rimuovendola e aprendo gli occhi. Solo ce invece delle solite iridi chiare, a ricambiare il suo sguardo furono due pozze rosse per il principio di corruzione.

   
 
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