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Autore: sallythecountess    20/09/2020    1 recensioni
Lia, Zoe e Mari sono tre ragazze nate e cresciute nel piccolo paesino di Playa del Monte. Migliori amiche storiche, hanno una cosa in comune: le estati a lavorare al bancone del Chaos. Cristallizzate in storie sbagliate e ormai morte, saranno in grado di affrontare i cambiamenti che la vita gli proporrà in dodici mesi speciali?
(Tratto dal testo)
"Sono tre anni che la aspetto, tre anni in cui non ho mai avuto nessun margine per sperare, eppure l’ho amata lo stesso. In silenzio, a distanza, contando fino a cinque ogni volta che mi concedevo di guardarla, per non sembrare il pazzo che sta ore a fissarla. Tre anni che mi tormento, analizzando ogni suo gesto e ogni parola, nella speranza che lei stia cercando di farmi capire qualcosa, ma allo stesso tempo con la paura di poter fare o dire troppo e dimostrarle il mio amore, rovinando l’affetto che ci lega. L’ho consolata quando stava male, ho sorriso quando lei era felice, anche se spesso stavo morendo dentro. Ho sopportato di vederla con un altro, ho anche sperato che tornassero insieme, solo perché volevo che lei fosse felice..."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo: questioni da donne
Mentre Jin e Lia si mandavano messaggini, durante la festa di lui, successero un bel po’ di cose. Mari e Zoe era tantissimo che non parlavano da sole, e approfittando di un momento in cui Lia si accoccolava con Jin, si allontanarono.
“Insomma hai capito che era davvero una cazzata la storia del matrimonio? Ne sono contenta…” le disse Zoe ridacchiando e Mari annuì.
“Lui vuole restare amici, ma noi non andavamo d’accordo prima, figurati adesso. Non abbiamo nulla in comune e niente di cui parlare, perciò sto cercando di fargli capire che deve lasciarmi in pace, eppure lui insiste per presentarsi a casa dei miei…” concluse sconsolata. Non sapeva se dire a Zoe quello che le era successo due sere prima, ma per qualche strano motivo si sentiva più a suo agio con lei che con Lia, perché quella era una cosa molto grossa.
“Sì, ma tu sei diversa. Sei radiosa. E’ davvero merito solo del fatto che hai scelto cosa fare della tua vita o c’è di mezzo un uomo?” aggiunse Zoe, buttando giù un altro sorso della sua Corona. Aveva anche lei un po’ di seccature, ed era molto risentita perché il famoso tizio del bar non si era mai più fatto rivedere, ma non aveva voglia di parlarne con qualcuno. Lei non era la classica ragazza che piagnucola dei suoi problemi con le altre, perciò continuava a dire di stare “perfettamente bene” malgrado non fosse così.
“Un uomo proprio no…” le disse Mari, con le guance arrossate e Zoe la squadrò seriamente e disse “una donna?” facendola arrossire.
“E’ successo un casino Zoe, e non so cosa pensare!”
Confessò la timida e bionda Mari, portandosi le mani davanti agli occhi sconsolata, ma la sua amica ascoltò tutto con molta dolcezza e pazienza.
“La mia coinquilina è una ragazza bellissima, un po’ come te. Una spregiudicata e molto sicura. Insomma…siamo state sempre insieme in questi mesi, e ci siamo sempre fatte un sacco di coccole. Sul divano, anche a letto, ed io l’ho persino portata a scegliere la biancheria. Sapevo che era un rapporto molto intimo, che non era normale stringersi e tenersi la mano in quel modo, ma mi faceva stare bene, così l’ho lasciata fare. E poi ieri sera, durante il blackout… ci siamo baciate…”
“Woo” rispose Zoe sconvolta, pensando solo che lei era l’unica a non aver fatto nulla durante quel dannato blackout, perché era completamente sola.
“E mi è piaciuto un sacco!”confessò Mari sconsolata e spaventata, ma Zoe ridacchiando rispose “beh non c’è mica nulla di strano, eh. Anche io ho baciato Lia, non significa nulla…”
“Ma lei…mi ha accarezzata tutta…”sussurrò Mari, arrossendo e morendo allo stesso tempo, ricordando la sera precedente, le labbra di Kimberly sulla sua pelle, i loro sospiri che si mescolavano e la loro pelle che si cercava costantemente.
“Ti ha…accarezzata senza vestiti?” chiese, pensando solo “così diventa più interessante” e Mari annuì soltanto, ancora molto imbarazzata.
“Accarezzata…e baciata?”
“Baciata…tutta…”sussurrò Mari senza guardarla negli occhi e Zoe sorrise.
“Ed era la prima volta nella tua vita, giusto?”
“Assolutamente…” rispose Mari che stava letteralmente andando a fuoco. Kimberly le aveva regalato un piacere che lei non immaginava neanche esistesse, ed ora lei non riusciva a smettere di pensarci.
“Ok, e questo ti crea problemi solo per tutti i preconcetti e pregiudizi religiosi di cui ti hanno riempito la testa i tuoi, o c’è altro?” aggiunse Zoe ridendo, pensando solo che Max avrebbe pagato un sacco per sentire la storiella sconcia di come la giovane vergine Mari si era data da fare con una lesbica. Peccato che non potesse davvero raccontarglielo.
“Sono impazzita Zoe!” confessò Mari afflitta e lei ridendo rispose “beh è normale, eh. E’ la cosa migliore del mondo, quindi non c’è niente di strano…”
“Ma l’ho fatto con una ragazza!” ruggì stravolta, e Zoe ridendo rispose “…e probabilmente per questo era così piacevole. Non aspettarti che tutti gli uomini siano in grado di darti lo stesso risultato, eh. Anzi: molti non saranno capaci di farlo…”
“Zoe sono lesbica secondo te?” chiese, letteralmente terrorizzata dalla risposta, ma lei ridendo si strinse nelle spalle e rispose “…non lo sappiamo. Insomma sei stata solo con Julio, che è davvero quanto di meno sexy ci sia al mondo e penso che non gli hai fatto neanche mettere la mano sotto la maglietta. Bravo ragazzo, eh, ma noioso e totalmente non attraente…”
“Quindi devo riprovare con un ragazzo per capire se sono lesbica?”
“Non lo so. Faresti quello che hai fatto con lei…non so, con Jin?” chiese sicura, ma Mari ruggì “ma sei pazza? Ma è il fidanzato di Lia, cazzo.”
“Sì, ma tu non pensare al fatto che lui sta con Lia. Pensa a lui come uomo in assoluto: faresti quello che hai fatto con la ragazza con lui?”
“No, è un amico, mi farebbe strano…”
“Con la coinquilina non ti ha fermato, però…” osservò Zoe seria, e poi aprì un po’ la porta e le mostrò qualche amico di Jin, e iniziarono a dire “sì o no”.
 “E Max? Insomma lui è una buona nave scuola. Un po’ egoista a volte, ma molto capace…” concluse Zoe seria, e Mari si strinse nelle spalle e rispose che non lo sapeva.
“E con questa ragazza lo rifaresti?”
“Beh…sì”
“E allora fallo con lei. Poi fallo anche con qualche uomo, se ti va, oppure no…vedi tu…” concluse l’amica, e Mari sorridendo annuì e scrisse a Kimberly “posso parlarti?” facendole scoppiare il cuore.
“Zoe ti cercava uno, ma non so ora dove sia…” le disse Lia sorridente nel rivederla, e lei pensò chissà chi diavolo era, ma si fece solo un cocktail per rilassarsi. Max non c’era, stava uscendo con una ragazza in quel periodo ed era parecchio preso e lei non voleva dargli noia, ma si sentiva parecchio sola. E poi sentì “la rossa  del Chaos, finalmente…” e girandosi si trovò davanti una persona che non pensava di poter incontrare.
Capitolo: Pablo
“ce la siamo presa comoda, direi…” gli disse ridacchiando, ma pensò solo che fosse decisamente l’uomo più attraente che avesse mai visto. Era più grande di lei, probabilmente sulla quarantina, ma tanto sexy da farle venire la bava. Era molto curato e sembrava quasi un attore con quei suoi sguardi così sensuali.
“Sono un rappresentante farmaceutico. Vengo in questa zona solo per una settimana al mese, e se mi avessi dato almeno il tuo numero, avrei potuto dirtelo e magari invitarti a cena” le spiegò Pablo, che l’aveva cercata tantissimo nei giorni precedenti, ma non aveva idea di cosa fosse il Chaos.
“Classico lavoro da uomo sposato che ha una donna in ogni porto…” rispose lei ridendo, per provocarlo, ma Pablo s’irrigidì e stringendosi nelle spalle rispose “…disse la donna che mi ha piantato in asso per andarsene con un altro.”
Aveva glissato, non voleva parlare di quella cosa, ma aveva pensato a lei tantissimo in quelle settimane. La voleva da impazzire, ma non era solo lussuria e desiderio. Voleva parlare con lei, conoscerla, perché gli sembrava una creatura straordinaria e esplosiva, ma non sapeva neanche come si chiamava. Aveva cercato sui social questo Chaos, ad onor del vero, ma non conoscendo il paese dov’era non aveva trovato grandi cose.
“…stanotte sono libera…”rispose lei, fissandolo profondamente negli occhi, ma lui porgendole il cellulare sussurrò “non rifarò lo stesso errore, quindi prima di baciarti, pretendo che tu mi dica nome, cognome e numero di telefono, grazie”.
“Mi chiamano tutti solo Zoe, comunque. Generalmente basta…” gli disse ammiccando, con uno sguardo molto sensuale e lui rispose un po’ intimidito “Pablo Esquivel, piacere…” ma quando lei gli porse il cellulare le afferrò il polso e la tirò contro il suo corpo per baciarla.
“Sei molto bravo…” sussurrò, baciandolo con molto trasporto, mentre le sue amiche la fissavano un po’ esterrefatta chiedendosi chi diavolo fosse quel tipo bellissimo.
“E tu sei la perfezione, cavolo.” Rispose intimidito, facendola sorridere.
“Andiamo, Pablo Esquivel?” gli disse seria, finito il bacio e lui le chiese solo “dove?” ma lei non rispose. Salutò i suoi amici con un gesto della mano e trascinò fuori Pablo.
“Casa mia o tua stanza d’albergo?” chiese seria, sconvolgendolo totalmente.
“Casa tua, se abiti qui vicino…”rispose, iniziando a baciarla con molta foga e Zoe si sentì letteralmente sconvolgere. Lo desiderava tantissimo, e avrebbe fatto qualunque cosa insieme a lui. Aveva pensato spesso a quell’incontro in quelle settimane, si era chiesta come sarebbe stato lui come amante, ed ora mano nella mano con lui moriva dalla voglia di scoprirlo. Salì in auto e osservò solo “auto noleggiata, niente di personale, niente di compromettente. Sei l’uomo del mistero…”
“Sono solo uno che lavora lontano da casa, bellissima Zoe. Non cercare misteri dove non ci sono…” rispose, fissandola con sguardo languido e un infinito desiderio e lei pensò solo “non è vero” ma fece finta di niente e riprese a baciarlo, accarezzando anche tutto il suo corpo.
“Non partiamo, se fai così…”le sussurrò eccitato, perché lei aveva preso il sopravvento, ma al contempo infilando la mano sotto la sua gonna e Zoe si lasciò andare.
Divennero molto intimi ancora prima di arrivare a casa sua e Pablo impazzì per quella rossa bollente, che sembrava non avere nessunissimo pudore. Trascorsero una notte letteralmente di fuoco, senza dirsi praticamente nulla, e solo alle quattro lui sussurrò “…sono sconvolto. Esausto, completamente appagato, ma sconvolto…” e lei rise.
“Posso rivederti domani Zoe?” chiese, baciandole la schiena, ma lei decise di farsi desiderare, così rispose “No, ho un impegno domani dopo il lavoro. Posso tra tre giorni…” facendolo sorridere.
“Che donnina ricercata…” rispose, stringendola forte contro il suo petto e lei ridendo rispose che non immaginava neanche quanto.
“Solo che io tra tre giorni sarò tornato a casa e tornerò tra altre due settimane. Però se sei libera, mi prenoto per un appuntamento telefonico, ci stai?” le disse, cercando di essere molto dolce e lei rabbrividì per un attimo.
“Cosa dovrebbe essere un appuntamento telefonico, scusa?” chiese divertita, ma lui le sussurrò all’orecchio “quando desideri da morire conoscere una persona che però è molto ricercata, perché è bellissima, sveglia e parecchio intelligente, quindi ti accontenti di passare del tempo in videochiamata con lei…”
“E va bene, possiamo provare…”rispose un po’ perplessa. Stava davvero cercando di farle capire che gli piaceva davvero? Possibile che non gli fosse bastata una notte?
“Quindi solo molte chiacchiere e una cena, ognuno a casa sua, ma insieme. Che ne dici?” aggiunse, stringendola forte e Zoe sussurrò “ e dove sarebbe il bello?”.
Si sforzava di non farsi prendere dalle emozioni, ma quell’uomo la stava confondendo ed era assurdo. Da tanto tempo non si sentiva così per qualcuno, e rimase incredibilmente interdetta.
“Beh possiamo conoscerci, finalmente. Parlare di quello che ti piace, cercare interessi comuni e…”
Pablo dava per scontato che Zoe avesse capito che gli piaceva davvero, ma lei sussurrò piano “senza sesso?” con una voce tanto incerta e insicura da fargli tenerezza.
“Senza sesso, mia bella rossa. Perché a me piaci tu, non solo il tuo corpo. E sì, ammetto che siamo stati bene, ma non voglio restare per tutta la vita con il dubbio di non aver conosciuto una persona che mi sembrava favolosa…”
“Niente di speciale, te lo garantisco…” sussurrò appena, stringendosi contro il suo petto “…però se ci tieni facciamo che mi libero domani sera?”
“Ah sarebbe fantastico” le disse, accarezzandole con molta dolcezza i suoi riccioli rossi e poi aggiunse “…ma prenoto comunque l’appuntamento telefonico tra due giorni, ci stai?” e lei ridendo annuì.
Zoe era incredibilmente confusa, e non dormì affatto quella notte, mentre invece Pablo dormiva felice e rilassato sul suo seno. Provava qualcosa per lui, e non era una cosa normale o banale, dato che si era giurata di non fare quello sbaglio con nessuno.
 Vedete, Zoe si era innamorata una volta nella sua vita: aveva un ragazzo a sedici anni, ed era stata con lui per molto tempo. Non era libera e spigliata al tempo, ma lo amava e con lui aveva fatto le sue prime esperienze sessuali. Gli aveva dato qualsiasi cosa lui volesse, giungendo al punto di annullare totalmente la sua volontà per lui, ma poi come nella migliore tradizione, lo aveva trovato con un’altra e il cuore le era finito in mille pezzi. Aveva deciso di non legarsi più, allora, e aveva sempre preso in giro quei ridicoli ometti che le giuravano amore eterno. Ed invece Pablo le piaceva molto, tanto da spingerla a parlarne con Lia il giorno dopo.
“Mi porta a cena in un posto fighetto e io non so cosa dirgli!” aveva detto, presentandosi a casa di Jin alle undici del mattino per parlare con lei, e Lia aveva solo sorriso, perché era entusiasta di quella cosa. Jin molto meno, perché stava succedendo qualcosa prima che lei arrivasse, ma sapeva che le ragazze erano indivisibili e così si era messo con Don a letto ad aspettare la sua amata.
“Beh tu parlagli del tuo lavoro, della barca, della moto che ami…insomma hai interessi parecchio maschili, potreste andare d’accordo, no?”
“Sì, così lo spavento. No Lia, tu di cosa parli con Jin? Di cosa parla una come te con i ragazzi?” le chiese Zoe agitata e lei si accese letteralmente e sussurrò “di cose senza valore. Persone, musica,cibo, film…insomma niente di speciale…”
Zoe imprecò per un po’, perché non aveva nulla da dire, ma poi si fece convincere da Lia ad andare a scegliere un vestito e si trascinarono dietro anche Mari, con un atteggiamento molto allegro. Lia era felice in modo imbarazzante, e questo le provocava le prese in giro da parte di Zoe, che però era parecchio allegra a sua volta.
“Tanto vedrete: dopo il primo appuntamento non avremo nulla da dirci e quindi scomparirà nel nulla…” disse caustica, cercando di non sembrare dispiaciuta, ma non andò così. Pablo la portò in un bellissimo ristorante e miracolosamente chiacchierarono un sacco: le raccontò di suoi clienti, della sua famiglia e anche di alcuni amici e Zoe rise un sacco. Parlò un po’ anche lei, gli raccontò qualcosa dei suoi amici e della sua moto e così prima di finire a letto di nuovo, Pablo pensò di aver avuto l’appuntamento perfetto.
Nota:
Ciao a tutti e grazie per aver letto. Allora che ne pensate di questa svolta tra Kimberly e Mari? E del rapporto tra Zoe e Pablo? Vi aspettavate che lei fosse così insicura? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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