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Autore: MaryFangirl    20/09/2020    7 recensioni
Una missione arriva a sconvolgere l'equilibrio della nostra coppia già indebolita dopo il rapimento di Kaori da parte del generale Kreutz. Quando la comunicazione si interrompe, la paranoia prende rapidamente il sopravvento...Ma per quali conclusioni?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Reika Nogami, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Kaori evitò lo sguardo di Ryo. Era molto imbarazzata all'idea di parlare di quel bacio. Non sapendo cosa fosse successo tra loro in seguito, non voleva intraprendere quella strada.
"Kaori?" Ryo la richiamò all'ordine.
"È ancora tutto molto vago, Ryo, io...mi dispiace..." rispose abbassando il capo.
"Non devi dispiacerti, non è colpa tua" disse Ryo posandole una mano sulla schiena.
Quel contatto la elettrizzò. Non era mai stato così premuroso e attento con lei. Non era abituata a quel nuovo comportamento.
"Ryo...tutti questi lividi sul mio viso e queste bende...prima ho avuto la visione di un uomo che mi aggrediva con un coltello...è successo sulla nave?"
Ryo si sentì un po' perso, il Professore gli aveva detto di non rispondere alle sue domande, i ricordi dovevano tornare da soli.
"Mi dispiace Kaori, ma non posso dirtelo. Il Doc è stato chiato" disse rassegnato.
Notando la sua delusione, le sollevò il mento per attirare il suo sguardo.
"Non preoccuparti, ti aiuterò a recuperare la memoria. Domani, dopo aver visto il Doc e se te la senti, andremo a incontrare Miki e gli altri, ti farà bene vedere i tuoi amici" la rassicurò.
Kaori lo ringraziò con un'occhiata. Per quanto avrebbe amato stare con Ryo e approfittarne un po' di più, pensò che vedere i suoi amici le avrebbe ugualmente giovato.
"Dovremmo andare a riposarci, che ne pensi? Una buona notte di sonno ci farà un gran bene"
Kaori annuì ma rimase ancora un po' titubante. Cosa doveva fare, seguirlo o dirigersi nella propria stanza? Se si fosse invitata nella camera di lui senza che nulla fosse cambiato tra di loro, si sarebbe resa ridicola, ma se la loro relazione si fosse evoluta e lei fosse andata a dormire da sola, Ryo avrebbe potuto rimanerci male. Era così gentile con lei ma allo stesso tempo così distante. Si alzò insieme a lui ma rimase immobile per un istante.
"Kaori? Non stai bene?" chiese lui, ansioso nel vederla ancora una volta persa nei suoi pensieri. In qualsiasi momento avrebbe potuto ricordare tutto e non sapeva come avrebbe reagito.
"No, no, sto bene, solo che..."
"Posso accompagnarti nella tua stanza se vuoi?" disse precedendola. Benché in fondo avrebbe preferito saperla nel suo letto e tra le sue braccia, non sapeva se sarebbe stato in grado di trattenersi. Kaori, d'altra parte, lo ringraziò silenziosamente per aver preso le redini della situazione, anche se era delusa di non poter rimanere con lui per la notte.
Ryo l'accompagnò alla porta della sua stanza. Kaori entrò, inizialmente tentennante, poi fece qualche passo. Il rumore di vetri rotti sotto i piedi la fermò. In quel momento, Ryo si maledisse per non aver pensato di sbarazzarsi dei frammenti né di aver rimpiazzato la cornice. Kaori avanzò e si abbassò per raccogliere la cornice. Quando vide la foto che ritraeva lei e Ryo, un nuovo flash le apparve.
Ricordò Ryo che baciava Reika, la scoperta che aveva fatto in cucina e l'aver gettato la foto con rabbia. Cadde a terra e sentì le mani di Ryo sulle spalle. Ora sapeva perché provava tanta collera quanto amore per Ryo.
"Kaori?? Stai bene?" le chiese lui, molto preoccupato. Aveva visto il suo volto scomporsi quando aveva preso la cornice tra le mani. Senza dubbio si era dovuta ricordare di qualcosa.
"Kaori, rispondimi, ricordi qualcosa?" le domandò, inquieto per la reazione della giovane donna.
Sentì improvvisamente le spalle di Kaori tendersi. La donna si alzò bruscamente allontanandosi da Ryo. Mantenne la schiena rivolta verso di lui, nascondendosi volontariamente.
"Dovresti andare a letto...come hai detto, abbiamo bisogno di dormire" rispose seccamente.
Cercò di mantenere un atteggiamento neutro, ma Ryo non si fece ingannare, aveva percepito il cambiamento nel suo comportamento. Anche se sapeva di dover andare piano, non poteva lasciarla in quello stato. Fece qualche passo verso di lei, le posò una mano sulla spalla e la invitò a girarsi.
Quando lei si voltò, lui vide i suoi occhi nocciola brillate, sembrava così triste e arrabbiata contemporaneamente.
"Kaori, parlami..." disse, ansioso.
Cos'aveva potuto metterla in quelle condizioni? Senza dubbio lui doveva essere responsabile in qualche modo, ma cos'aveva fatto per spingerla al limite? Kaori vide l'aria stressata del suo partner, ma lei si arrabbiava ulteriormente mentre i ricordi tornavano. Aveva baciato Reika, e quell'anello, cosa significava? Perché il suo cervello non riusciva a creare un legame? Automaticamente, guardò le mani di Ryo sulle spalle e fu sollevata di non vedere alcun anello.
Lo guardò.
"Ryo, sono stanca...vorrei riposare..." disse fingendosi esausta.
Ryo rifletté per un momento. Non doveva affrettare le cose ma non gli piaceva neanche saperla triste. Le si avvicinò per un istante. La guardò intensamente.
"Se hai bisogno di parlare, sai dove trovarmi" disse con voce calma e posata prima di andarsene.
Kaori lo guardò allontanarsi e si ritrovò di nuovo sola. Si abbassò per posare la cornice sul comodino accanto alla foto di suo fratello. Si sedette sul bordo del letto e prese la foto tra le mani, l'ammirò per un momento e la lasciò giù prima di sdraiarsi. Si addormentò così rapidamente che non ebbe tempo di cambiarsi. Il suo sonno fu molto irrequieto, immagini di Ryo e Reika che si baciavano e si pavoneggiavano come una coppia inondarono i suoi sogni. Si rivide in bagno a discutere con la detective, quest'ultima le ripeteva una frase continua, 'Non sei più la sua partner', con un sorriso scaltro.
Si svegliò di soprassalto come se l'avessero schiaffeggiata nel sonno. Si girò, i capelli più arruffati del solito e la camicia stropicciata. Non riuscì a riaddormentarsi. Si alzò e lasciò la stanza. Aveva bisogno di un po' d'aria fresca. Si recò sul tetto, facendo molta attenzione a non fare rumore per non svegliare il suo partner. Aprì la porta e si sorprese di vedere Ryo appoggiato alla ringhiera. Si avvicinò lentamente e si posizionò al suo fianco. Ryo non la guardò e continuò a fumare la sua sigaretta contemplando il panorama.
"Non riesci a dormire?" le chiese, falsamente distaccato.
Kaori abbassò gli occhi.
"Ho...ho avuto un incubo" rispose.
"Ne vuoi parlare?"
Kaori non replicò.
"Kaori, se vuoi che ti aiuti a recuperare la memoria, dovremo riuscire a comunicare. Fidati di me" le disse, girandosi per essere di fronte a lei.
Lei lo sfidò con lo sguardo.
"È questo il problema, non so più se posso fidarmi di te, Ryo" disse duramente, ripartendo verso l'appartamento. Sconcertato da quelle parole, lui rimase sbigottito, guardandola mentre si allontanava. Temeva di sapere cosa lei ricordava vedendola così brusca. Non poteva lasciarla andare così. L'ora del confronto era arrivata. Decise di raggiungerla.
Mentre lei scendeva con calma le scale, lo sentì correrle dietro.
"Kaori! Aspetta!" esclamò.
Lei non rispose al suo appello e continuò a scendere prima che lui la trattenesse per un braccio. Si voltò per affrontarlo.
"Kaori, parlami..."
Kaori abbassò lo sguardo, non sapendo cosa fare.
"E tu? Perché non mi hai detto niente? Perché dovrei parlare con te quando tu non sei mai stato in grado di farlo? Eravamo partner, ricordi? Non avremmo dovuto dirci tutto? È così che funziona la fiducia, Ryo. Sì, la tua vita privata non mi riguarda, me l'hai detto spesso, ma quando decidi di mettermi da parte in quanto partner preferirei scoprirlo da qualcun altro che non sia Reika!" lo rimproverò.
Lui riceveva in pieno tutta la sua rabbia. Il suo odio per Reika si intensificò, poi vide le lacrime comparire nei suoi occhi.
"Che tu voglia vivere con lei, non ho niente da dire, come ho detto è la tua vita privata, anche se avrei preferito che me lo dicessi piuttosto che farmelo scoprire a fatto compiuto. Dopo tutti questi anni, Ryo, pensavo che...oh, lascia stare, è meglio che torni a letto..." disse, non volendo palesare la sua delusione e la sua gelosia. Gli avrebbe dato troppa soddisfazione, divincolò il braccio dalla sua presa e si voltò per andarsene quando lui la chiamò un'ulteriore volta. Si fermò in fondo ai gradini lasciando che la raggiungesse, non osò guardarlo. Si vergognava di essersi lasciata trasportare dai suoi sentimenti e dal rancore.
"Kaori, guardami" disse lui, calmo.
Kaori scosse il capo, non riuscendo ad affrontarlo. Si era messa a nudo di fronte a lui, gli aveva fatto capire che tutto ciò la toccava enormemente. Sentì la sua mano sollevarle il mento, incontrò il suo sguardo di onice che la fissava intensamente, si avvicinò al suo viso.
"I tuoi ricordi sono un po' difettosi, Sugar! Non ho mai voluto porre fine alla nostra partnership. Non c'è mai stata l'idea di vivere con Reika" iniziò a spiegare.
Kaori lo guardò con occhi larghi. Saperlo così vicino a lei la destabilizzava. Aveva quel potere su di lei e, anche se avrebbe voluto credergli, non riusciva a scacciare certe immagini dalla sua testa.
"Ryo, solo perché ho subito uno shock, non devi sentirti obbligato a proteggermi, io..." si innervosì.
Non ebbe il tempo di finire la frase che sentì le labbra di Ryo appoggiarsi alle sue. Si irrigidì per qualche secondo prima di soccombere a quella sensazione divina, lasciando che la lingua del suo partner entrasse nella sua bocca a giocare con la sua gemella. Il contatto fu calmo e dolce inizialmente per diventare poi più intenso e infuocato. Ryo passò le mani sotto la sua camicia ancora spiegazzata avvicinando Kaori di più a sé mentre lei faceva vagare le sue tra i capelli di ebano del suo partner.
Quando sentì la virilità di Ryo contro di sé, indietreggiò, liberandosi dall'abbraccio.
"Ryo, io..." balbettò, turbata. "Mi sento persa"
"Mi dispiace, Kao, non avrei dovuto..." disse lui ansimando.
Quel bacio lo aveva trasportato ancora di più di quello scambiato in hotel. Voleva che lei sapesse cosa provava. Da quando si erano baciati in quella camera, aveva avuto un solo desiderio, assaggiare nuovamente quelle labbra che aveva tanto voluto. Vedendola mentre gli sfuggiva un'altra volta, non era riuscito a trattenersi.
"Vorrei capire, Ryo, tu e Reika..."
"Non c'è mai stato niente tra me e lei. Saeko aveva bisogno di me per una missione pericolosa. Non sapevo che avrei fatto squadra con Reika. Non volevo ferirti, Kaori. Sono stato maldestro con me e me ne voglio. Sei tu la mia partner e nessun'altra" tentò di spiegare.
"Perché me l'hai tenuto nascosto? Vi ho visti mentre vi baciavate, Ryo! Perché non hai detto niente?" riprese, furiosa.
"Volevo proteggerti, la missione era rischiosa e non volevo che tu fossi coinvolta. Non posso dirti di più, Kaori. Ma quello che hai visto era solo una recita. Avevo paura che...credimi, l'unica che davvero voglio baciare è..." disse incerto.
"È...?" chiese lei, sentendo il proprio volto diventare cremisi.
"Sei tu, Sugar..." le sussurrò.
Lei si sentì febbrile di fronte alla sua confessione. Voleva tanto credergli. Sembrava così sincero. Anche se non aveva messo insieme tutti i pezzi del puzzle, non poteva negare i suoi sentimenti. Per una volta, lui si apriva con lei, lui che era così ermetico e modesto riguardo quello che provava.
Ryo le si avvicinò di nuovo, chiedendole il permesso. Vedendo che non lo respingeva, ridusse la distanza e le sistemò una ciocca ribelle. Lei rabbrividì.
"Penso che abbiamo avuto la nostra dose di emozioni per stasera. È ora di andare a riposarsi"
Kaori non lo contraddisse. Tutto ciò l'aveva sconvolta. Molti ricordi erano tornati in superficie. Rimanevano alcune cose da chiarire. Sperava davvero che nessun altro ricordo sarebbe giunto ad ostacolare il loro nuovo inizio. Anche se non aveva prove della veridicità della versione che Ryo le aveva fornito, poteva vedere nel suo sguardo tutto l'affetto che lui provava per lei, e il bacio non aveva mentito.
Entrambi rientrarono nell'appartamento. Ryo, a malincuore, la lasciò sulla soglia della sua stanza, sentendo che lei aveva bisogno di mettere un po' ordine in testa. Sapeva che quella notte non se ne sarebbe andata, era la cosa più importante per lui in quel momento. Per quanto gli sarebbe piaciuto continuare il loro scambio precedente, sapeva che c'era ancora molta strada da fare e ricordi da riscoprire. La parte più difficile doveva ancora arrivare.
Si separarono e ciascuno raggiunse il proprio letto. Il resto della notte fu molto più calmo e sereno. Kaori riuscì a dormire, mentre Ryo immaginava il corpo del suo angelo sotto le dita, e ci mise un po' più di tempo a calmare i suoi ardori.

 

  
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