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Autore: Animer_otaku    21/09/2020    0 recensioni
Sotto il sole dell'estate 1899, tra i prati di Godric's Hollow, qualcosa è cambiato. Gellert sa che il suo rapporto con Albus non è più lo stesso di prima. Perché all'amicizia è subentrata una nuova forza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; il titolo è una citazione da “Can you feel the love tonight” di Hans Zimmer e Tim Rice, cantata da Joseph Williams, Sally Dworsky, Nathan Lane, Ernie Sabella, e Kristle Edwards; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Quel giorno, niente Doni. Per quanto fosse il loro sogno, neanche loro potevano continuare a parlare soltanto della bacchetta, della pietra e del mantello per tutta l’estate. Erano abbastanza intelligenti da comprendersi a vicenda su qualsiasi argomento decidessero di confidarsi -tutto. Ma ormai erano giorni che al pensiero di Albus, delle loro chiacchierate tra i prati di Godric’s Hollow e della loro amicizia se ne sovrapponeva un altro.
Gellert non aveva mai sentito il proprio cuore battere tanto forte. Nemmeno quando qualche giorno prima aveva realizzato ogni cosa, o quel giorno, nell’attimo esatto in cui i suoi occhi si erano spalancati su una nuova occasione in cui l’avrebbe rivisto. E ora era sdraiato sotto ad un albero, con un libro dalla fitta grafia aperto davanti a sé… e Albus che, sdraiato al suo fianco, credeva stesse leggendo assieme a lui. Gellert sentì una nuova accelerazione al cuore. Lo amava. Lo amava alla follia.
Albus era speciale. Era l’unico con cui si sentisse davvero bene, l’unico su cui potesse davvero sempre contare, l’unico con cui potesse parlare di qualsiasi cosa. L’unico che lo facesse sentire a casa... Gli parlava con determinazione ma gentilezza. Avevano gli stessi interessi. Gli confidava ogni cosa. Nei loro discorsi finiva quasi sempre per scoprire di pensare in modo affine al suo. Non lo criticava per gli esperimenti oscuri che lo aveva fatto espellere da Durmstrang.
Gli sorrideva. Ogni sera, al momento della separazione, gli chiedeva in tono trepidante se si sarebbero potuti rivedere il giorno dopo. Gli aveva rivelato più volte quanto amasse trascorrere la sua estate con lui. Un po’ lo faceva addirittura intenerire quando gli parlava con quel suo tono sommesso di Ariana e del suo futuro incerto.
Gellert aveva capito ogni cosa quando le attese per il loro nuovo incontro erano diventate logoranti, quando non era più stata semplice felicità fraterna quella che lo aveva accompagnato nella sua impazienza per il loro prossimo incontro; quando si era ritrovato a pensare ad Albus in ogni momento della sua giornata, avvertendo il cuore prendere ad accelerare nel petto; quando la sera, come ultimo pensiero prima di addormentarsi, aveva cominciato a chiedere che la notte accelerasse il suo corso.
Io lo amo. A quel punto, il ricordo di tutti quei bei momenti che li avevano uniti si fece insostenibile. Gellert non riuscì più a trattenersi, e con un brusco scatto si voltò verso destra. Una sagoma entrò nella sua visuale. Per un ultimo istante, Gellert contemplò i lineamenti rossi e pallidi del ragazzo di cui era innamorato. Gli occhi vivi ed intelligenti di Albus scorrevano velocemente da una parola all’altra mentre le ciocche fulve gli incorniciavano il volto pallido, pacato e allo stesso tempo vivido.
Poi il volto del ragazzo gli ottenebrò la mente. E Gellert si perse.
«Albus.»
«Sì, Gellert?» Il libro venne tralasciato. Albus risollevò gli occhi e si voltò verso l’amico. Sorrise gentilmente. «Cosa c’è?»
A Durmstrang gli avevano insegnato il controllo e la forza. Fu soltanto merito della sua esperienza al nord se riuscì a non morire di felicità in quell’esatto momento. «Quel libro fa schifo.» L’ultima cosa che vide furono gli occhi perplessi di Albus. Poi Gellert si lanciò su di lui e lo baciò.
Per lo slancio finirono entrambi a terra. Atterrito, il ragazzo che aveva studiato ad Hogwarts si ritrovò imprigionato sotto al corpo dell’amico e tentò un qualsiasi movimento per liberarsi. Gellert si mosse alla cieca e prese il volto di Albus le mani, stringendolo con tutte le sue forze mentre lo tirava sempre più verso di sé.
Loro erano un'unica cosa. Dovevano stare vicini.
Anche ad occhi chiusi Gellert riuscì a percepire la sorpresa e l’incredulità dell’amato. All’inizio. Gellert non lo lasciò andare. Poi sentì Albus rispondere al bacio. E tutto ciò a cui riuscì a pensare fu il contatto tra lui e la persona che più amava al mondo.

Si staccarono dopo fin troppo poco tempo. Il volto di Albus era rosso quasi quanto i suoi capelli e gli occhi quasi vuoti. E Gellert per qualche secondo non ebbe la minima idea di cosa stesse succedendo. Ho appena baciato la persona di cui sono innamorato... Per un istante, il silenzio calò su di loro.
«Gellert…» La voce di Albus era stata traballante e incerta, come un chiaro riflesso dei sentimenti che gli agitavano gli occhi in quel momento. E fu quella voce a far tornare Gellert lo stesso di sempre. Il ragazzo si riscosse e recuperò ogni cosa.«Non chiedermi di pentirmene. E non tentare di negare ogni cosa.»
Gellert fissò Albus con uno sguardo quasi accusatorio e si sporse verso di lui con fare aggressivo, come se non si fossero appena scambiati un bacio. Il ragazzo di Hogwarts non si mosse e continuò a guardarlo con occhi indecifrabili. «Mi hai risposto. Non ti sei tirato indietro. Non mi hai allontanato.» Lo amo. Lo amo. Lo amo.
Per una volta in vita sua aveva paura. Aveva paura che fosse dipeso tutto soltanto dal momento e che Albus non lo amasse per davvero anche lui. Temeva di non essere ricambiato, che il loro rapporto non potesse resistere ad una prova simile. E la paura lo faceva diventare aggressivo. La paura era l’unica cosa che facesse paura a Gellert Grindelwald.
Il cuore in gola, il ragazzo si avvicinò ancora di più al volto di Albus, indeciso se baciarlo di nuovo o afferrarlo per il collo. «Tu non hai…»
«Gellert, anch’io ti amo.»
Le parole di Albus caddero su di lui come una pioggia improvvisa. Mentre il ragazzo dai capelli rossi cominciava a sorridere piano, Gellert si bloccò e rimase immobile a metà strada, la mano sospesa a mezz’aria in quello che aveva voluto essere un gesto accusatorio verso il compagno. Anche lui mi ama.
Non aveva risposto al suo bacio soltanto perché trascinato dal momento, in preda ad una pazzia che sarebbe svanita subito. I suoi sentimenti non cadevano nel vuoto. Lo ricambiava. Non l'avrebbe mai respinto. Sarebbe sempre rimasto con lui.
Anche lui mi ama. Per un nuovo istante, Gellert non riuscì a fare nulla, e rimase a guardare mentre il sorriso di Albus da gentile diventava innamorato. Anche lui mi ama. Anche il suo volto si contorse in un sorriso. Poi i due si mossero allo stesso tempo e si scambiarono un nuovo bacio.


Spazio autrice: Ciao a tutti!! ˄-˄ Questa è la mia prima fanfiction su EFP, spero di aver reso al meglio i caratteri dei personaggi e che vi piaccia! Personalmente, penso di poter fare di meglio, ma sono relativamente soddisfatta 😊 Sono abbastanza nuova del fandom questa estate oh voi che conoscete il mondo di Harry Potter fin da quando siete nati non odiatemi :’) ma non ho potuto fare a meno di innamorarmi subito di questi due amori :3 Conto di tornare su EFP il prima possibile, anche con altri fandom, e con storie scritte sempre meglio, in fondo c’è sempre un margine di miglioramento… Ringrazio tutti quelli che mi hanno incoraggiata a scrivere questa fanfiction e tutti quelli che la leggeranno! Detto questo vi saluto, un abbraccio dalla vostra Animer ˄-˄
   
 
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