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Autore: lmpaoli94    21/09/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Anastasia non poteva mai pensare che la suore Madre di Kylemore potesse avere così tanta influenza da contrastare la sua voglia di pace che ha assoluto bisogno di ritrovare.
E come se non bastasse, il desiderio di Anastasia nel sapere chi è stato ad uccidere quell’uomo e chi fosse la vittima, diventava sempre più insistente.
Cercando di mettersi in contatto con altre suore dell’Abbazia, la giovane donna non riusciva a trovare tutto l’aiuto necessario per indagare.
< Nessuno di noi parlerà, Suor Anastasia. Siamo abituate così > fece Suor Elisabeth mentre avanzava verso di lei dopo il momento della preghiera mattutina < La Madre Superiora non ci esorta minimamente a parlare tra di noi. il massimo riserbo della nostra vita attuale e passata è troppo importante per venire alla luce. >
< Ma allora perché voi mi parlate? >
< Perché ho il permesso di farlo. essendo una nobile di una elevata classe sociale, io e la Madre Superiora stiamo facendo di tutto per farvi integrare al meglio. >
Anastasia, per quanto possa aver capito chi fosse la giovane suora dinanzi a lei, aveva intuito che non si poteva fidare di nessuno.
< Suor Elisabeth, ho una domanda da farvi. >
< Ditemi pure. >
< Rischio la vita a rimanere in quest’Abbazia? Rispondete sinceramente. >
Fissando con occhi bene attenti lo sguardo della giovane Contessa, Elisabeth non poteva dare nessun segno del suo doppiogioco.
< Se non eseguirete le regole dovute, sicuramente incorrerete in giudizi molto gravi. >
< Ma che tipo di regole devo seguire? Qui non facciamo nient’altro che pregare > ribatté furibonda Anastasia.
< Siamo in un’Abbazia che svolge le attività di monastero. È normale pregare in questo luogo. >
< Ed è anche normale che si uccida? >
Spazientita dall’insistenza della Contessa, Suor Elisabeth gli domandò direttamente dove volesse andare a parare.
< Ho bisogno di verità. Che cos’è successo la scorsa notte? >
< Per ogni risposta che desiderate ricevere, dovrete parlare con la Madre Superiora. È l’unica cosa che posso dirvi. Però vi avverto di una cosa: non è saggio scomodare la Suora madre per futili curiosità che albergano nella vostra mente. Però è sempre meglio che indagare personalmente, cosa che vi sconsiglio di fare. >
< Non ho nessuna intenzione di indagare. >
< Non mentite a voi stessa, Suor Anastasia. Altrimenti la penitenza della confessione sarà molto più difficile da superare di quanto possiate immaginare… Se vi sbrigate troverete la Madre Superiora nel suo ufficio. Noi ci vediamo più tardi. >
Lievemente terrorizzata dalle parole della giovane suora, Anastasia pensò di seguirle solo in parte, stando molto attenta alle persone vicino a lei.
Arrivando nell’ufficio della Madre Superiora, intravide un soldato con l’armatura della casata degli Steele intento a parlare con la donna.
< Voi conoscete alleati di ogni genere, Madre. Il vostro aiuto sarebbe molto prezioso. >
< Caro ragazzo, dovrei scomodare le mie conoscenze senza prima aver ricevuto l’ordine della Contessa Steele? Non mi sembra una decisione saggia da prendere. >
< E’ per il suo bene! La Contessa madre ha bisogno di alleati immediati. >
< Essendo anche una donna di chiesa, non posso permettermi di scomodare alte cariche dello stato per il semplice scopo di preparare un inutile guerra. L’Irlanda ha già sofferto abbastanza, ma forse voi non v ne rendete conto essendo molto giovane. >
< Quindi non desiderate aiutare la Contessa Madre? >
< La Contessa Madre, per quello che la conosco io, riuscirà a difendersi anche senza alleati. Le immense ricchezze che possiede la fanno arrivar in cima alla lista dei più ricchi d’Irlanda. >
< Mi dispiace Madre Superiora, ma di questo dissentisco. >
< Come vuoi, ma comunque non riceverai nessun tipo d’aiuto da me. Adesso ve ne potete anche andare stando molto attento ai criminali che pattugliano oltre la zona dell’Abbazia. Ho sentito dire che non hanno pietà per i soldati come voi. >
< Non hanno avuto nemmeno pietà per il povero José Gonzalez > fece risoluto il giovane soldato < Qualcuno l’ha ucciso nei dintorni di quest’Abbazia e il suo crimine non rimarrà impunito per sempre. >
< Che cosa volete dimostrare con la vostra insolenza? Osate ricattarmi? >
< Voglio solo mettervi in guardia. >
Spazientita dalle parole del giovane soldato, la Madre Superiora divenne improvvisamente seria e irascibile.
< Se non ve ne andate immediatamente dalla mia Abbazia, solo il Signore altissimo potrà rispondere del mio futuro. >
< Il maggiordomo Linc, la persona più vicina alla Contessa madre, non sarà assolutamente contento della vostra presa di posizione. >
< Quindi sapete la vittima designata ma non sapete il mandate del suo omicidio. Sarebbe meglio che parlaste con il vostro maggiordomo, sempre che accenni a rivelare questioni molto private. >
< Che volete dire? >
< Pensavo che foste più perspicace, ma è evidente che non è così… Adesso, se non vi dispiace, devo ritrovarmi con le mie sorelle. >
< Quindi è stato lui ad uccidere il marchese Gonzalez. Il maggiordomo era solo una pedina dello scacchiere della Contessa Madre… Ma perché? >
< L’amore è un ottimo movente che ci spinge a fare cose che crediamo impossibili… A proposito della Contessa madre, mi ha avvertito che uno dei suoi stretti presunti traditori si trovano proprio qui nelle vicinanze. E per fare cosa? per scoprire una verità talmente oscura e molto più grande di lui… Mi dispiace soldato De Luca, ma temo che voi sapete molte più cose di quello che potrei credere. Quindi è difficile per me lasciarvi andare, mi capite? >
Circondato da alcuni uomini incappucciati che tenevano in mano una frusta, l’uomo fu ucciso a sangue freddo sotto lo sguardo nascosto di Anastasia Steele che aveva assistito a tutta la scena.
< La Contessa Madre mi aveva avvertito di un soldato che aveva lasciato il castello sotto l’ordine del suo maggiordomo ucciso… Ebbene, fortunatamente me ne sono ricordata in tempo di leggere quella lettera, altrimenti non so cosa sarebbe successo > mormorò la Madre Superiora pensando al suo operato.
< Suor Elena, che cosa ne facciamo del corpo del soldato? >
< Come avete fatto con il marchese: buttatelo nell’oceano. È lì il posto migliore. >
< Subito, Suor Elena. >
Completamente scioccata per tutto quello che aveva assistito, Anastasia decise di tornare nella sua cella per sfogare il suo pianto e il suo dolore che aveva dovuto subire in maniera incondizionata.
“La Madre Superiora è un’assassina. Ha fatto uccidere quel ragazzo a sangue freddo come se niente fosse… Non posso credere che venire in quest’Abbazia fosse così tanto pericoloso, senza immaginare che la Made Superiora è in stretto contatto con mia madre… E’ da non credere.”
Mentre si stava asciugando le lacrime, i suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di Suor Elisabeth.
< Allora? Avete parlato con la Madre Superiora? >
< No. aveva troppo da fare e di conseguenza ho lasciato perdere > replicò Anastasia con sorriso striminzito e falso < Sarà per un’altra volta. >
< Pensateci bene, Anastasia. È per la vostra sete di conoscenza che volete spingervi oltre? >
Misurando le parole di Suor Elisabeth, in quel momento Anastasia non sapevo più cosa fare della sua vita.
< Sinceramente è meglio lasciar stare il corso degli eventi. Se ci sarà qualcuno che punirà quell’assassino e avrà in gloria l’anima della povera vittima, non sarà altro che Dio. >
< Parole sante, Suor Anastasia. Questo vi fa capire che non incorrerete in guai irrimediabili come la vostra amica Katherine. >
< A proposito, sapete come sta? >
< Abbastanza bene. Ha capito la lezione. >
< Potrò rivederla molto presto? >
< Magari questa sera con la preghiera della sera. Ma evitate di avvicinarvi e di parlarvi con qualcuno che vi possa vedere. Non è consentito e la Madre Superiora potrebbe diventare sospettosa. >
“L’ultima cosa che vorrei succedesse è proprio far arrabbiare quella donna malsana” pensò Anastasia.
< No, sicuramente. Starò molto attenta. >
< Ne sono certa. Venite con me? Ci dobbiamo riunire insieme alle altre sorelle. >
Uscendo dalla sua cella facendo finta che non fosse successo niente, Anastasia improvvisamente scorse una figura dal viso completamente nascosto dal cappuccio del suo mantello.
< Anastasia, cosa vi succede? Perché vi siete fermata? >
Ma appena la giovane figura misteriosa si voltò indietro prima di entrare all’interno dell’ufficio della Madre Superiora, Anastasia capì che Leila era giunta all’Abbazia per parlare con quella donna.
“Ma che diavolo sarà venuta a fare Leila qui? Che diavolo sta succedendo?”
< Anastasia, mi state ascoltando? > continuò a domandare con insistenza Suor Elisabeth.
< Scusate, Elisabeth. Credevo di aver visto Katherine passare dinanzi a me. >
   
 
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