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Autore: Magica Emy    22/09/2020    1 recensioni
Ranma e Akane, siamo alle solite, vero? Ma se stavolta... Le cose fra voi due andassero diversamente? Se riusciste finalmente a essere sinceri, e...
Come? Pura utopia? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Ranma tornò a casa l’ora di cena era già passata da un pezzo, ma lui non aveva alcuna voglia di mangiare. In quel pomeriggio infernale appena trascorso era andato tutto storto. Primo: aveva accettato la compagnia di Shampoo solo per ripicca nei confronti di Akane. Le sarebbe servito di lezione per essersi divertita a colpirlo senza motivo. Inoltre l’aveva sorpresa a spiarli da lontano, nascosta tra i cespugli, cosa credeva? Secondo: Ukyo si era intromessa, trasformando quella, seppur noiosissima passeggiata, in una lotta all’ultimo sangue contro l’eterna rivale. Alla fine entrambe lo avevano colpito per sbaglio, facendolo cadere nel fiume. Accidenti a quelle due! Ora aveva solo bisogno di un bel bagno caldo per riprendersi e tornare finalmente a essere un ragazzo. 

Quando la notò era pigramente appollaiata sul tavolo in soggiorno, impegnata a fingere di non averlo sentito rincasare.

«Ehi, non c’è nessuno qui?» esordì, tentando di scuoterla in qualche modo e dimenticandosi completamente della promessa che aveva fatto a se stesso di non rivolgerle più la parola. Akane sollevò lo sguardo verso di lui.

«Io ti sembro nessuno? Certo che hai un bel coraggio!» disse risentita.

«Intendevo gli altri, non li vedo in casa. Possibile che ogni scusa per te sia buona per mettersi a litigare?»

«Sono andati in città. È arrivato il circo, perciò credo che non torneranno tanto presto. E, per tua informazione, non ho nessuna voglia di litigare, tantomeno con te. Sono stanca.»

«A chi lo dici.» rispose lui senza pensare e la vide piegare gli angoli della bocca in una smorfia infastidita.

«Già, immagino ti sia divertito un mondo in compagnia di quell’oca smorfiosa, non è vero?»

«Questi non sono affari tuoi. Mi serve un bagno caldo.»

Imboccò il corridoio a passo lento, voltandole così le spalle cercando disperatamente di mantenere la calma. Certo che Akane era proprio una stupida, parlava sempre a sproposito. Talmente concentrata a lanciare frecciatine da non chiedersi neppure perché si fosse trasformato in ragazza. Si lasciò andare a un lungo bagno ristoratore, riacquistando finalmente le sue vere sembianze. La maledizione che si portava addosso era sempre così umiliante. Chissà se sarebbe mai tornato a essere un ragazzo normale, prima o poi. 

Quando tornò in soggiorno si accorse che Akane non si era mossa da lì, e non sembrava di certo avere una bella cera. Prima, impegnato com’era a schivare il suo insopportabile sarcasmo, non si era neppure accorto di quanto fosse pallida.

«Ti senti bene?» le chiese.

«Questi non sono affari tuoi.» 

La sentì rispondere, rifacendogli il verso.

«Guarda che cercavo solo di essere gentile» obiettò, sulla difensiva «non sei affatto carina, lo sai?»

«Sì, e sono anche violenta, immatura, isterica e con il sex appeal di un cetriolo, giusto? Perché non te ne torni da Shampoo, lei sì che ha tutto ciò che cerchi in una ragazza!» esplose all’improvviso, furente.

«Vuoi darti una calmata e smetterla di dire stupidaggini? Tra me e Shampoo…»

«Non mi interessa, non voglio ascoltarti!»

Ranma la vide incespicare nei suoi stessi piedi e si precipitò a sorreggerla prima che cadesse, trovandosi di colpo a un centimetro dal suo viso, tanto da poterne sentire il respiro sulle guance. Sentì il cuore galoppargli nel petto mentre le tastava la fronte scottante.

«Ma tu hai la febbre. Devi aver preso il raffreddore.» mormorò sorpreso. Per tutta risposta Akane sollevò una mano per colpirlo con uno schiaffo, ma Ranma, pronto, chiuse le dita attorno al suo polso sottile , bloccandole il braccio a mezz’aria e fissandola così intensamente da costringerla a chiudere gli occhi. Sospirò con forza.

«Ti porto a letto, hai bisogno di stenderti.»

La sollevò tra le braccia, sentendola finalmente rilassarsi mentre la portava di peso fino alla sua camera. Lì le diede un’aspirina per abbassare la febbre, poi le rimboccò le coperte e fece per andarsene, ma la sua voce improvvisa lo fermò. 

«Ranma? Ti prego non andartene, resta con me finché non mi addormento.»

Si avvicinò di nuovo a lei, arrossendo violentemente quando la vide spostarsi piano per fargli spazio sul letto, invitandolo a sdraiarsi vicino a lei.

«Ecco, io…» balbettò senza avere il coraggio di proseguire, ma dopo un interminabile momento di imbarazzo decise di prendere posto vicino alla ragazza, distendendosi sopra le coperte e aspettando pazientemente che si addormentasse.

«Tra me e Shampoo non c’è niente, Akane.» sussurrò a quel punto. La osservò muoversi nel sonno, girandosi su un fianco fino a volgere il viso verso di lui che, rapito, contemplava le lunghe ciglia delle sue palpebre chiuse e le guance, rese ora violacee dalla febbre. D’un tratto le sembrò così diversa dalla ragazza irascibile e nervosa a cui era abituato, così dolce e indifesa da non riuscire quasi a resisterle. Le sfiorò i capelli con le dita, posandole un bacio leggero sulle labbra socchiuse.

«No, non potrà mai esserci niente tra me e Shampoo, perché non è lei la ragazza di cui sono innamorato.»

-continua-

   
 
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