In soffitta

{Tra vecchi ricordi impolverati}

“Dai Ino-chan, vieni a fare una fotografia con Shika-kun!”

E aveva sentito un coro di risate sguaiate dietro di lei, tanto che si era voltata e li aveva fulminati all'istante. “Se c'è uno che odio è Shika-kun!”, aveva detto, puntandolo. Il diretto interessato non aveva proferito parola. Allora lei gli aveva rivolto una domanda più che lecita:“Cosa c'è?”

“Yamanaka... Mai sentito dire che ride bene chi ride ultimo?”

“Mamma, guarda cos'ho trovato!”, esclama una bambina prendendo tra le mani paffute un piccolo rettangolino impolverato. Ino pensa che sia l'ennesima cianfrusaglia gettata negli scatoloni anni addietro, non ci da troppo peso. Adesso è intenta a cercare la sua vecchia bambola di porcellana... Dev'essere lì, da qualche parte. Rovista tra le cose ma riesce a far resuscitare solamente vecchie pile di fogli, innumerevoli fotografie, abiti di un'epoca ormai trascorsa. “Mamma non mi ascolti?!”

La donna allora si volta spazientita, chiedendosi per quale motivo ha portato quell'adorabile peste di sua figlia in quel luogo gremito di ricordi. Adesso corre verso di lei, si getta sui suoi jeans, cercando di arrampicarcisi sopra. “Guarda”, le porge una fotografia. Ino soffia sopra il quadretto, e sbarra gli occhi. “Questa è...”

E scoppia in una fragorosa risata, ricordando quel momento. Alla fine ne era uscita fuori una foto assolutamente orribile: lei era imbronciata mentre Shikamaru guardava da un'altra parte. “Assomiglia a papà!”, grida la piccola ai suoi piedi. E Ino le sorride, mestamente. Fissa quelle iridi pece, che adesso cercano di assorbirla.

“Già, ci somiglia”