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Autore: iced_swan    23/09/2020    7 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avverto ai lettori:

Nella prima parte del capitolo c’è una scena un po’ calda! Ahhh! Chi non vuole leggere questa parte, può saltarla. La contrassegnerò con un *.

 

CAPITOLO 14

POV ANASTASIA


 (*) Sospiro profondamente voltando la testa di lato, per agevolare la lenta discesa della sua lingua. Ad occhi chiusi, mi lascio trasportare inesorabilmente verso il piacere dei sensi.

Ad alternarsi sono mani esperte e labbra e lingua sapienti, che mi stanno regalando un piacere sublime che non sperimentavo da anni ormai.

“ oh sì ” gemo rumorosamente quando mi lecca e bacia il seno destro, per poi dedicarsi anche al sinistro prima di scendere lentamente verso il basso. Affondo la testa all’indietro, mentre cerco invano di controllarmi “ shh ” un sussurro mi giunge dal basso invitandomi al silenzio. Quando mi mordicchia i fianchi, mi inarco un istante sospirando di beatitudine.

Serro le labbra cercando di fare come mi ha detto lui, ma non ci riesco quando arriva a leccarmi l’interno coscia “ ohh ” gemo nuovamente leccandomi le labbra. Porto le braccia in alto e sempre con gli occhi serrati, afferro la testata del letto a baldacchino.

shhh ” mi sussurra di nuovo “ silenzio ” mormora con voce roca, prima salire lentamente verso la mia intimità già umida e pronta per lui. Il suo tono mi ricorda qualcuno e mi rendo conto all’improvviso, che non so chi sia l’uomo che è su di me ma… così come è venuto, il pensiero scompare dalla mia mente troppo presa dalla passione.

Cerco davvero di accontentarlo, ma non ce la faccio proprio a resistere e infatti...

“ oddio ” mi inarco con la schiena stringendo la presa sulla testata, quando inizia a soffiarmi delicatamente sulla pelle già sensibile della mia intimità “ oh ti prego… ” lo supplico a bassa voce volendo di più. E lui, dopo ancora un paio di secondi di quella dolce tortura, mi accontenta dandomi esattamente quello che bramavo di più.

Accosta le sue labbra al mio clitoride, per poi iniziare a leccare e succhiare con calma ed estrema dolcezza. Mi blocca con le mani le anche, che erano sfuggite al mio controllo inarcandosi, e me le preme verso il basso. Respiro con la bocca spalancata gemendo sottovoce, cercando di calmare il mio povero cuore che sembra volermi uscire dal petto.

Si stacca un secondo dalla mia intimità in fiamme, lasciandomi baci infuocati sul monte di venere. Toglie le mani dai miei fianchi per aiutarsi a farmi aprire ancora di più le gambe, e posiziona le dita all’apertura delle piccole labbra. Respira profondamente il mio odore, provocandomi brividi in tutto il corpo, a partire dalla punta dei piedi alla testa.

Dopo avermi cosparsa di baci languidi le grandi labbra, sussurra ad un millimetro dalla mia pelle ipersensibile “ che delizia ” prima di lanciarsi in un assalto spietato che mi toglie il poco fiato rimasto. In quel momento presa dalla frenesia, lascio andare la presa sulla testata del letto per affondarle nei suoi capelli morbidi.

Gli stringo leggermente alcune ciocche tra le dita facendolo gemere “ oh sì ” mi inarco seguendo i suoi movimenti, contorcendo i fianchi.

Tenendo ferma la sua testa sulla mia intimità, mi muovo andando incontro alla sua lingua che nel frattempo, mi sta deliziando con i suoi movimenti sublimi “ sì… così ” lo incito ad aumentare il ritmo e vengo subito accontenta.

Mi stimola il clitoride con la lingua, succhiando e leccando facendomi andare fuori di testa… contemporaneamente le sue dita iniziano a penetrarmi, stimolandomi sempre di più e sempre più affondo. Ansimo pesantemente, sempre più vicina a raggiungere il culmine “ di più… di più ”. Inizio a non poter controllare il movimento delle mie anche che ormai seguono il suo ritmo frenetico.

“ sì sì sì ” urlo inarcando la schiena e al contempo, stringendogli le ginocchia intorno alla testa, che continuo a tenere premuta contro di me.

“ SIII ” infine esplodo nel più intenso orgasmo mai provato in vita mia, urlando a squarcia gola rilassando un istante la schiena.

Continuo a tremare e a fremere di piacere sentendolo inghiottire con ingordigia il mio nettare, mentre continua a penetrarmi lentamente e inesorabilmente. Stringo gli occhi e la presa sui suoi capelli, vedendo sotto le palpebre tanti puntini bianchi. Respiro a bocca spalancata cercando di incamerare quanta più aria possibile…

Mentre sono ancora pervasa dagli spasmi, finisce di deglutire il mio piacere e mi lascia teneri baci su tutta l’area sensibile “ meravigliosa ” sussurra con le labbra a contatto con il mio monte di venere, continuando a muovere le sue dita in me. Mille brividi mi scuotono il corpo mentre, risale lentamente ed arriva al mio ventre piatto iniziando a disseminare baci anche li.

‘ incredibile… assolutamente sensazionale ‘ penso districando le dita dalle sue ciocche e scendendo ad accarezzargli il collo e le spalle muscolose “ mhmm ” mormoro in apprezzamento avvertendo i suoi muscoli guizzare sotto le mie mani.

Nel frattempo, è risalito a baciarmi il seno, facendo allo stesso tempo versi di apprezzamento “ che sapore paradisiaco ” mormora prendendomi in bocca il capezzolo per poi iniziare a succhiarlo, tirando via molto lentamente le dita, fuori dalla mia intimità passandole sul clitoride ancora gonfio, prima di proseguire sul mio ventre dove poggia la mano a palmo aperto.

Dischiude le labbra e avverto un brivido di freddo sulla pelle umida della sua saliva “ bellissima ” dice lasciandoci un bacio sopra prima di passare all’altro. Quando inizia a tirarmi i capezzoli con i denti, un fuoco dirompente divampa nuovamente nel mio basso ventre e involontariamente inarco la schiena facendo combaciare per la prima volta i nostri bacini.

Sentendo la durezza della sua erezione premermi sul ventre, gemo languidamente “ mhmm ”. Inarco il bacino strusciandomi sul suo membro suscitando la sua reazione “ si ”  mormora venendo incontro al mio movimento, creando ancora più attrito tra i nostri sessi. Io mi lascio andare completamente a queste sensazioni meravigliose accarezzandogli le spalle e scendendo sulle braccia.

Apro di scatto gli occhi, quando mi lascia un leggero morsetto sul seno destro e vedo tutto nero. Mi blocco un istante, prima di rendermi conto di essere bendata.

Tolgo le mani dalla sua pelle di marmo e porto le dita alla benda che mi impedisce di vederlo in viso. Sciolto il nodo, la prima cosa che vedo è un soffitto rosso scuro.

La stanza è illuminata da tante candele disseminate sul mobilio. Non riesco a vedere niente tranne il letto su cui sono stesa, che occupa quasi tutta la stanza. Un altro leggero morso mi ricorda perché ho tolto la benda dal viso… voglio scoprire il viso di chi mi ha regalato il migliore orgasmo della mia vita!

Così abbasso lentamente lo sguardo ed incontro una testa mora. Mi sta ancora leccando il capezzolo regalandomi piacere quando, gli metto un dito sotto il mento per fargli alzare la faccia. Facendo una leggera pressione, lui si stacca dal mio seno e alza il volto…

Incontro un paio di occhi grigi magnetici… che mi sorridono mentre si accosta a me per baciarmi. (*)

 

Mi sveglio di soprassalto col cuore che batte all’impazzata. Palpitante, mi guardo intorno e vedo nel buio che mi circonda, l’armadio a muro della mia camera da letto. Allungo la mano verso il comodino alla mia destra ed accendo la lampada. Quando la camera riacquista le proprie forme, sospiro profondamente cercando di calmare le palpitazioni del mio povero cuore e mi strofino la faccia. Quando poggio le mani sulle guance, mi rendo conto di averle accaldate. Ma cosa…

Ho la sensazione di aver appena fatto un sogno strano, ma non ricordo…

Mi sento molto strana e confusa. Cerco di rimembrare il suddetto sogno, ma per quanto mi sforzi non riesco a farmelo tornare alla mente.

Sono stranamente accaldata e sudaticcia ed avverto uno strano formicolio al basso ventre. Resto immobile per un paio di minuti, cercando di capire cosa ce che non va… “ ma che cavolo stavo sognando? ” inizio ad agitarmi sentendomi sudata. Mi giro a guardare la sveglia sul comodino e sono solo le 4 del mattino.

‘ non è importante ‘ penso tra me e me decidendo di smetterla. Stiracchio le braccia verso l’alto sbadigliando “ è ancora presto per alzarmi ” mi dico respirando profondamente, prima di girarmi sul fianco. Sto per spegnere la luce, quando sento Marco chiamarmi.

Mi alzo velocemente scostando le lenzuola aggrovigliate ed esco dalla mia camera. Svolto l’angolo raggiungendo la cameretta, e trovo il mio bambino seduto nel suo lettino con il coniglietto in mano “ amore cosa c’è? ” dico entrando e sedendomi con lui.

“ butto sonno ” risponde con gli occhietti lucidi. Gli sorrido teneramente, abbracciandolo immediatamente “ no tesoro ” gli bacio la testolina mora per calmarlo. Quando sento il suo corpicino rilassarsi, gli dico “sai adesso che cosa facciamo? ” nega con la testa premuta contro il mio seno.

Mi chino per avvicinarmi al suo orecchio e sussurro “ ce ne andiamo nel mio lettone a fare la nanna insieme ” alza subito la testolina con un bel sorriso in volto “ letone ” mi risponde contento facendomi sorridere.

Ricambio il suo sorriso dicendogli  “ allora andiamo piccolo della mamma ” e così dicendo lo prendo in braccio uscendo dalla stanza. Tornata in camera da letto, lo infilo sotto le coperte e lo raggiungo stringendolo nuovamente a me.

“ ora dormi amore mio ” gli sussurro accarezzandogli le piccole braccia che si stringono forte a me “ fai bei sogni ” ed inizio a cantargli una ninna nanna facendolo rilassare.

Nel giro di un minuto sta dormendo profondamente, praticamente accocolato sul mio petto. Continuo a cantare a bassa voce e man mano che mi rilasso, iniziano a chiudersi anche a me gli occhi. Mi sistemo meglio e spostando il braccio, spengo la lampada pronta a dormire. Abbasso le palpebre ormai pesanti prendendo un bel respiro profondo e…

Come un flash, mi appaiono alla mente le immagini del sogno. Scene che mi tolgono il fiato e mi rendono nuovamente accaldata, facendomi tornare il fremito al basso ventre.

Baci roventi, strusciate e soprattutto, la sensazione meravigliosa di quell’orgasmo. Ma su tutto, mi ritornano in mente quegli occhi grigi. Un paio di occhi grigi magnetici mi sorridevano…

“ ma cosa… ” sussurro sconcertata riaprendo di scatto gli occhi. Cercando di non muovermi bruscamente per non disturbare Marco, mi passo lentamente una mano fra i capelli.

‘ ok Anastasia… stai calma ‘ mi dico mentre mi tornano tutti i particolari del sogno che ho fatto. “ oh mamma mia ” gemo sottovoce mentre sconvolta, mi rendo conto di aver fatto un sogno erotico sul mio capo…

Quegli occhi grigi, quelle mani, quella bocca…

‘ mio Dio Steele, datti una calmata ’ mi dico imponendomi di smetterla di pensarci ‘ infondo è stato solo un innocuo sogno ’

Ma chi voglio prendere in giro… ho sognato Christian Grey e mi è piaciuto!!

 

POV CHRISTIAN

 

“ quindi non ci sono ancora novità figliolo? ” mi chiede Carrick rigirandosi tra le mani il bicchierino di liquore. Sospiro pesantemente scuotendo la testa “ purtroppo no papà ” mi porto alle labbra il mio bicchiere sorseggiando il brandy, prima di continuare “ il detective Clark mi ha telefonato poco prima di uscire di casa e non aveva novità rilevanti ” mi interrompo prendendo un altro piccolo sorso “ il mio tecnico informatico, è riuscito a ricavare le immagini della videosorveglianza e sappiamo per certo, che un paio d’ore prima che Mia è rientrata a casa scoprendo la cosa, un uomo vestito di nero incappucciato si aggirava nel palazzo ”

Man mano che parlo, Carrick si irrigidisce stringendo la presa sul suo bicchiere “ non si riesce a vedere il volto? ” domanda con tono di voce gelido guardandomi. Scuoto nuovamente il capo esasperato io stesso da questa vicenda “ no papà, ma ho messo all’opera i miei migliori collaboratori, vedrai che presto troveranno senz’altro qualcosa di utile ” sentenzio convinto delle mie parole.

“ Christian, normalmente non sarei d’accordo con lo scavalcare le indagini ufficiali delle forze dell’ordine e da avvocato sono assolutamente contrario ad intromissioni esterne nelle indagini ” inizia il discorso fissandomi dritto negli occhi “ ma qui si tratta della nostra famiglia, di mia figlia… ” s’interruppe per dare enfasi alle sue parole.

“ lo so papà…  ” gli restituisco lo sguardo fissandolo a mia volta “ ti posso assicurare che i miei uomini sono molto abili e attenti ” annuisce alla mia risposta prima di dire solo “ stai solo attento a non fare nulla che possa in qualunque modo, invalidare un possibile processo ” afferma prima di bere. Annuisco alla sua velata raccomandazione e lo imito bevendo il poco liquore rimasto.

Poggio il mio bicchiere ormai vuoto, sul tavolino dei liquori e mi giro a guardare la mamma che sta apparecchiando con estrema cura la tavola “ è molto scossa, vero? ” chiedo a mio padre indicandole Grace.

Lui si gira a guardarla e sospira annuendo “ quando abbiamo saputo la notizia a quell’ora della mattina, ho temuto seriamente che le sarebbe venuto qualcosa ” mi sussurra per non farsi sentire “ dopo la tua telefonata in cui ci esortavi a non precipitarci da Elliot, ho faticato non poco a convincerla a non fare nulla ”.

Annuisco alla sua risposta continuando ad ammirare la cura con cui sistema tutto.

Quando quella sera, siamo tutti venuti via dalla casa di Mia ed Ethan, abbiamo ritenuto meglio non chiamare a quell’ora i nostri genitori. Avevamo stabilito che l’indomani mattina e cioè venerdì, li avrei avvisato io. E quindi appena alzato, ho fatto la telefonata.

È stata dura farla e la voce arrabbiata di mia madre mi rimbomba ancora nelle orecchie. Per fortuna poi sono riuscito a tranquillizzarli, dicendo loro che Mia era a casa di Elliot e Katherine e soprattutto stava bene.

“ immagino papà… immagino ” proprio mentre parlo vediamo Grace scattare verso la porta. Mi giro giusto in tempo per vedere Mia entrare, seguita da mio fratello e la fidanzata. Mamma subito, le butta le braccia intorno alle spalle e la stringe forte. Anche papà al mio fianco, posa il bicchiere e corre da loro unendosi alla stretta.

Mi dirigo lentamente anche io all’entrata e saluto con affetto i due nuovi arrivati “ Elliot, Katherine ” bacio le guance a mia cognata, che mi sorride dolcemente e do una pacca sulla spalla a mio fratello.

Mi giro poi a guardare con il sorriso sulle labbra Mia, che viene abbracciata da mamma e papà. La stanno inglobando tra di loro, proprio come quando era bambina.

 

“ sono davvero grata di avere tutta la famiglia riunita oggi ” esordisce Grace quando siamo tutti seduti a tavola. Dopo i vari saluti, ci siamo tutti spostati in salotto fino a quando il pranzo è stato servito.

Le sorrido scambiandomi un’occhiata con gli altri “ è sempre bello essere riuniti, mamma ” alla mia frase, Grace si commuove “ hai proprio ragione tesoro… e se solo penso a quello che poteva succedere ” esclama asciugandosi le lacrime sulle guance. Mia, seduta al suo fianco la stringe brevemente mormorandole “ sto benissimo mamma, calmati ora ok? ”.

Sorrido al suo tentativo di calmare nostra madre e quando incontra il mio sguardo, le faccio l’occhiolino. Mi ammicca in risposta “ su mamma… adesso mangiamo va bene? ” le chiede facendola annuire.

Si scostano dalla stretta, mamma si tampona con un tovagliolo le lacrime residue ed iniziamo a mangiare, parlando di cose più leggere.

 

***

 

Abbiamo appena finito di mangiare il dolce e stiamo aspettando il caffè.

Mamma, Mia e Katherine hanno sparecchiato la tavola e ci siamo spostati in salotto a chiacchierare del più e del meno. All’improvviso, mentre Elliot ci stava raccontando di un lavoro su una villa fuori città a cui potrei interessarmi, Katherine sussulta… ha il cellulare in mano e lo fissa con un sorrisone in volto “ ohh… che amore ” esclama rivolta a Mia che si sporge per vedere e quando lo fa, ride fissando lo schermo.

“ è un furbetto Katherine! ” dice sedendosi nuovamente composta “ è davvero adorabile… oh mamma dovresti vederlo, sicuramente saresti d’accordo con me! ” dalle sue parole credo di aver capito di cosa si tratti però, per non dare adito a mio fratello di farmi altre domande, sto in silenzio, anche se sono davvero curioso.

La diretta interessata si gira verso Mia e le domanda “ di cosa parli tesoro? Non capisco ” alla sua risposta noto l’occhiata che si scambiano le due ragazze ghignanti. Io, che mi trovo proprio di fronte a loro vedo chiaramente che stanno confabulando qualcosa.

‘ Cosa sta succedendo? ’ mi chiedo girando lo sguardo e incontrando quello di Elliot. Mi restituisce un sorrisetto che mi fa presagire il peggio… mi guarda un istante, prima di rivolgere l’attenzione a Grace che intanto sta ancora aspettando una risposta da Mia.

“ mamma… stanno parlando sicuramente della nuova amica di Katherine ” mentre parla mi lancia un’occhiata studiandiandomi “ è da venerdì sera, che a casa nostra non si parla d’altro ” conclude melodrammaticamente facendo ridere la fidanzata.

“ non sarai mica geloso, fratellone? ” lo stuzzica Mia ridendo “ simpatica sorellina… sei davvero simpatica ” risponde sbuffando lui, scatenando l’ilarità generale. Sorrido guardandoli scherzare tra loro e nel mentre, interviene mamma “ parli della ragazza che hai incontrato venerdì mattina? ”

Mia mi guarda di sfuggita prima di rispondere a nostra madre “ si mamma, è proprio lei ” e così dicendo sposta lo sguardo su Katherine, che intanto mi studia attentamente.

‘ stanno organizzando qualcosa ’ penso accavallando una gamba ‘ devo fare molta attenzione ’ cerco di apparire indifferente all’argomento, ma vedo chiaramente che le due e mio fratello, mi guardano con una strana espressione in volto.

Per fortuna prima che possano dire qualcosa, si intromette Carrick “ ci fate partecipare anche a noi? Non sappiamo di cosa parlate! ” si zittiscono tutti per guardare papà e la prima a rispondere è mamma “ venerdì sera quando mi sono sentita con Mia, era davvero entusiasta di aver conosciuto la nuova amica di Katherine ” spiega con calma e pacatezza, facendo annuire con vigore Mia “ sì infatti… papà senz’altro piacerebbe anche a voi. È una ragazza di una dolcezza unica e poi, ha il bambino più tenero del mondo ”

Sorrido sentendola parlare con così tanto entusiasmo di Anastasia e del figlio. Sono contento che siano amiche, in questo modo potrei avere delle alleate se ci dovesse essere bisogno... sempre che non mi giochino qualche scherzo!

“ ha un figlio piccolo? ” la domanda di mio padre mi riporta l’attenzione alla discussione in atto giusto in tempo per vedere Katherine, allungarsi con il suo cellulare per farci vedere lo schermo. Già da lontano, vedo nitidamente l’immagine del bambino di Anastasia. Mi allungo in contemporanea a mio padre, per cogliere meglio la foto e quello che vedo mi fa sorridere.

L’immagine raffigura il bambino, Marco, su quello che credo sia un letto. È sdraiato intento a mandare un bacio al telefono. “ ma che amore ” sussurra Grace mentre io rimango incantato a fissare lo schermo del telefono. Resto abbagliato dall’espressione tenera e gli occhioni azzurro cielo uguali ad Anastasia, fino a quando non mi viene sottratto da sotto gli occhi. Sbatto le palpebre rimettendomi seduto dritto e alzo lo sguardo sulla mia famiglia.

Mamma e papà, stanno commentando tra di loro la foto appena vista, mentre mio fratello, mia sorella e Katherine mi fissano con un ghigno soddisfatto in viso.

‘ ho l’impressione di aver fatto il loro gioco ’ ammetto a me stesso, vedendo il sorrisetto impertinente sul volto di Elliot. Scuoto la testa, facendolo divertire ancora di più.

“ sei fregato! ” mi sillaba facendomi l’occhiolino.

Sbuffo esasperato suscitando un gridolino da parte delle due, che richiama l’attenzione dei nostri genitori. Stringo gli occhi a fessura fulminandoli…

“ che c’è? ” chiede mamma seguita da papà “ cosa è successo? ” ci guardano entrambi straniti, visto che Mia saltella sul divano e gli altri e due hanno un sorriso ghignanti in volto. Scongiurando il peggio, intervengo tempestivamente nella discussione cercando di mettere a tacere i miei fratelli “ nulla papà… non è successo nulla ” scandisco bene le mie parole, calcando specialmente sul ‘nulla’.

“ ma… ” inizia Mia però subito bloccata da Elliot e Katherine. Mio fratello guarda Mia scuotendo la testa, facendola sbuffare. Alzo gli occhi al cielo esasperato… sono terribili!

Si schiariscono tutti e tre la voce ed è Elliot a prendere parola “ ha ragione Christian papà… non è successo niente, tranquilli! ” gli sorride tranquillamente per poi lanciarmi un’occhiata significativa ‘ mi hanno scoperto ’.

Stiamo un paio di minuti in silenzio quando Mia, parla nuovamente questa volta con un tono di voce molto più serio “ venerdì, quando ho incontrato l’amica di Katherine, ero ancora un po’ provata da quello che era successo la sera prima ” inizia a raccontare attirando l’attenzione di tutti.

Anche io presto la massima cura alle sue parole. Mamma, si irrigidisce al suo fianco e allora papà le prende una mano stringendogliela “ parlarne con lei mi ha aiutato molto a calmarmi, perché ha vissuto la stessa esperienza non molto tempo fa! ” la sua frase mi fa irrigidire lasciandomi stupefatto.

Ancor prima di aver digerito le sue ultime parole, s’inserisce Katherine che continua il racconto “ ci ha raccontato che era da sola in casa con il figlio quando sono entrati. Per fortuna, ha avuto sangue freddo di non reagire anche se aveva un’arma in casa, e tutto è finito bene! ” al solo sentire la parola ‘ armi ’, i miei genitori si raddrizzano sul divano “ arma da fuoco? ” domanda Carrick guardando a turno tutti prima di tornare a guardare mia cognata “ sai bene che noi… ” e indica se stesso, Grace e noi figli “ siamo contrari al porto d’armi ”.

Il suo tono di voce non mi piace per niente, specialmente se usato quando si sta parlando di Anastasia… non posso negare, che appena ho sentito nella medesima frase Anastasia e arma, mi è venuto un colpo. Cerco di tranquillizzarmi pensando, che sia lei che il piccolo stanno bene ma non è facile… il mio primo istinto mi suggerisce di andare da loro e stringerli forte a me. Rimango allibito da quello che mi suggerisce il mio istinto… in fondo non ho ancora conosciuto il bambino!

E lì, mi rendo conto che sono molto più coinvolto di quanto pensassi. Certo, ho deciso che voglio conquistare Anastasia ma è stata anche la prima volta che ho pensato concretamente di stringere il piccolo.

Scuoto il capo ‘ non è tempo di pensare a queste cose Christian! ’ mi ammonisco respirando profondamente. Sto per intervenire fregandome di espormi, quando…

“ Carrick ti posso assicurare che Anastasia è una donna rispettabile e molto attenta al suo bambino! ” esclama facendomi sospirare lievemente “ non esporrebbe mai suo figlio al pericolo e soprattutto… ” s’interrompe un istante prima di continuare “ come ex marines è assolutamente adeguata ad essere in possesso di una pistola! ”

Nel salotto, aleggia un silenzio carico di tensione per un paio di minuti…

Poi è mamma a prendere parola “ Katherine sono certa che Carrick, non intendesse in alcun modo parlare male della tua amica… non è vero, caro? ” dice rivolta verso di lui, che immediatamente si riprende dallo shock “ assolutamente Katherine, non era mia intenzione. Forse ho usato un tono eccessivamente duro nel dirlo ma credimi, non volevo intendere nulla ”.

Elliot si avvicina alla fidanzata prendendola per mano “ amore… papà non ha detto niente contro Anastasia, calmati! ” le sorride accarezzandole una spalla con la mano libera.

Katherine, dal canto suo prende un respiro profondo per poi guardare rossa in viso mamma e papà “ scusatemi… ” dice abbassando lo sguardo “ non intendevo parlarti in quel modo Carrick, mi dispiace tanto ” mormora singhiozzando improvvisamente portandosi la mano libera sul viso rosso.

Mamma si alza dal divano e la raggiunge facendo scostare Elliot.

L’abbraccia forte accarezzandole la schiena “ oh tesoro, su calmati… non è successo niente di grave. Al bambino non fa bene tutta quest’agitazione ” la rassicura teneramente. Katherine dal canto suo annuisce, prima di scostarsi per guardare mamma e papà “ mi dispiace molto per il tono che ho usato ” si asciuga le lacrime sulle guance dicendo “ ma… il solo pensiero di quello che poteva accadere al piccolino e alla mia amica… ” non conclude la frase ma non ce n’è bisogno, abbiamo capito tutti quello che voleva dire.

Il pensare che Anastasia e suo figlio, hanno rischiato così tanto mi fa ribollire il sangue nelle vene… Dio…

Proprio in quel momento, arriva Gretchen con i nostri caffè e la conversazione si placa, facendo calmare tutti per poi passare ad argomenti più leggeri.

 

***

 

Sto tornando a casa.

Sono in macchina con Jason e stiamo viaggiando a velocità moderata verso l’Escala. È stato un pranzo piacevole, a parte quel piccolo inconveniente. Dopo il caffè abbiamo tutti cercato di tenere la conversazione su argomenti più leggeri… si è parlato per lo più di lavoro e cose futili.

Non è più stato toccato l’argomento e poco prima di andare via, Katherine si è scusata nuovamente per la sua reazione spropositata. L’abbiamo tutti rassicurata, dicendole che è assolutamente normale voler difendere i propri amici.

Ho ancora un po’ di agitazione addosso al pensiero di cosa è successo. Avrei la tentazione di dire a Jason di andare a casa di Anastasia, ma poi mi ripeto che non è ancora possibile. Prima devo conquistarla, poi potrò fare tutto quello che è in mio potere per sapergli al sicuro. Anche dall’ex marito, se è necessario.

La voce di Jason mi risveglia dai miei ragionamenti “ siamo arrivati Mr. Grey ” mi dice spegnendo il motore della macchina. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere nel parcheggio sotterraneo dell’Escala.

Sospiro chiudendo un secondo gli occhi ‘ sei davvero fuori Grey ’ penso rialzando le palpebre e prendendo la giacca abbandonata sul sedile di fianco a me “ perfetto Taylor ” e così dicendo apro la portiera della macchina.

Appena siamo entrambi fuori, Jason inserisce l’allarme e ci incamminiamo verso gli ascensori.

 

La prima cosa che mi mette in allerta è la spia lampeggiante quando arriviamo all’attico. Jason al mio fianco si irrigidisce, mettendosi davanti a me “ stia indietro Mr. Grey ” mi dice estraendo la pistola dalla fondina e bloccando l’apertura delle porte.

Io inizio a guardandomi intorno mentre mi posiziono alle sue spalle… anche questa ora! Che arrivasse anche qui è incredibile.

Tempo fa su insistenza di Jason, ho fatto installare un doppio allarme da Welch, che consiste in una chiusura totale di tutta la casa e della camera blindata, azionando un complesso sistema di blocco che può essere sbloccato solo da me oppure da Jason.

“ qual è la situazione Luke? ” sussurra a bassa voce nel suo auricolare.

Non potendo sentire la risposta, continuo ad aspettare pazientemente pensando al contempo a chi può essere… continuo a sperare che non sia lei, dopotutto sono passati tanti anni.

All’improvviso Jason si sposta dicendo “ è tutto a posto Signore, possiamo uscire ed entrare in casa ” immette il codice di sicurezza seguito dalla sua impronta digitale e pian piano si inizia a sbloccare tutto. Appena l’ascensore si apre, scatto dentro casa immediatamente seguito da Jason. Corriamo verso la camera di sicurezza, arrivando proprio quando la porta blindata lentamente si apre e ne viene fuori Mrs. Jones.

“ Gail ” esclama Jason raggiungendola di corsa per stringerla a sé “ Jason ” mormora ricambiando l’abbraccio. Io preoccupato mi avvicino lentamente ai due “ va tutto bene, vero Mrs. Taylor? ” domando usando il suo cognome da sposata.

Alla mia domanda si distaccano e mi guardano entrambi rossi in volto “ Mr. Grey scus… ” non lo faccio finire di parlare scuotendo la mano, rivolgendomi nuovamente alla mia governante “ non vi preoccupate… sta bene? ” mi rivolgono entrambi un sorriso ed è lei, ancora un po’ rossa in volto a rispondermi “ tutto bene Mr. Grey… appena è scattato l’allarme sono corsa qui come mi avevate detto di fare ” annuisco alle sue parole dicendo “ perfetto Mrs. Taylor, perfetto ” detto ciò, mi giro e vado nell’ufficio di Jason a controllare le telecamere.

Sono subito raggiunto da lui che si mette immediatamente all’opera. Controlliamo tutte le immagini e se all’inizio non noto nulla di strano, all’improvviso sugli schermi compare nitidamente l’immagine di un uomo incappucciato. Mi avvicino allo schermo nella speranza di vedere il suo volto, ma nulla. Guardo scrupolosamente la scena… mi pare di aver già visto queste immagini…

All’improvviso ho un flash… “ è lo stesso uomo che si vede nelle riprese a casa di mia sorella ” affermo sicuro di quanto ho detto. Vedo Jason fissare anche lui attentamente gli schemi per poi annuire “ si Mr. Grey è probabilmente lo stesso uomo… dobbiamo informare Welch ”

“ cosa fa adesso? ” chiedo vedendo l’uomo avvicinarsi ad una fessura delle scale per infilare qualcosa.

Scatto come un fulmine verso la porta blindata delle scale antincendio “ aspetti Mr. Grey ” dice Jason ma non lo ascolto, arrivando all’accesso prima ancora che finisca di parlare.

Apro la porta, inserendo il codice di sicurezza proprio quando vengo raggiunto da Jason che mi guarda contrariato “ Signore faccia andare avanti me e Sawyer ” mi dice passandomi avanti. Sopraggiunge anche Luke, che segue Taylor attento a qualsiasi avvenimento possa accadere. Dopo un paio di secondi, riemergono con in mano un foglietto piegato.

Mi arrivano davanti e Luke, dopo un cenno da parte di Jason va via mentre, quest’ultimo mi porge il foglio. Lo prendo lentamente in mano e con altrettanta calma, lo dispiego… quello che leggo mi fa irrigidire vistosamente tanto che anche Jason si tende.

 

Ti avevo detto di stare all’erta piccolo Christian!

Adesso pagherai per quello che mi hai sottratto…

 

È proprio lei allora… Elena!

 

POV ELLIOT

 

“ avevi davvero ragione Elliot ” dice Mia saltellando sulla sedia della cucina. Mi scambio un’occhiata con Katherine sorridendo “ lo so che avevo ragione Mia ” dico ghignando soddisfatto di me stesso.

In queste ultime settimane, mi era sorto il sospetto che Christian potesse essere interessato alla nuova amica di Katherine. In principio è stato davvero bravo a fingersi indifferente, ma venerdì mattina ha fatto alcune domande strane… tipo: < ma quindi si sentono ancora? > oppure < è la stessa persona di cui mi avevi già parlato? >

È la prima volta in assoluto che lo vedo intessato ad una donna… iniziavo a pensare che non fosse intessato al gentil sesso.

“ vederlo in questo modo è davvero strano… uno strano bello ” asserisce Mia prima di chiedere “ quindi adesso come procediamo Katherine? ” quest’ultima nel mentre ha iniziato ad accarezzarsi il ventre che inizia a notarsi. Sorrido avvicinandomi a lei, per abbracciarla dolcemente ed accarezzarle la pancia dove sta crescendo nostro/a figlio/a .

“ dovremmo fare con calma ” inizia a dire sorridendomi, mettendo le sue mani sulle mie ferme su nostro figlio “ se agiamo troppo in fretta, corriamo il rischio di far scappare Anastasia e credo che valga la stessa cosa per Christian ” annuisco completamente d’accordo con lei.

“ sì, hai ragione amore… avete visto anche voi come reagisce quando si nomina Anastasia! Cerca di apparire indifferente ma non ci riesce ”

“ quindi, dobbiamo trovare il modo di fargli incontrare quasi per ‘caso’ ” dice Mia pensierosa poggiando i gomiti sul top della penisola “ dovrebbe essere un modo che sembri casuale ”

Rimaniamo in silenzio per un paio di minuti quando Katherine, si stacca da me girandosi verso di noi con un sorriso in volto “ ho trovato ” esulta baciandomi con passione.

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