Storia scritta
per: “Inchiostro di stelle
Challenge”.
Tema numero 2:
“MASCHERA”.
Prompt: https://www.facebook.com/notes/stardustway/2-maschera-prompts/572515456989555/
Cap.38 Sfidare
il vento e volare via
Goku si
raddrizzò le spalline dell’armatura,
strofinando la suola dello stivaletto sul pavimento.
Chichi lo
raggiunse e si sporse in avanti,
posandogli un bacio sulla guancia.
“Andrà
tutto bene” lo rassicurò, accarezzandogli
la guancia.
I due erano in
un lungo corridoio sostenuto da
alte colonne candide. Quella accanto a cui si erano fermati aveva un
grande
serpente di marmo che l’avvolgeva.
Goku si
grattò il collo e distolse lo sguardo.
“Se
poi non mi dimostro all’altezza? Se non sono
un buon generale?” domandò.
Chichi lo
abbracciò.
“Se io
che sono una terrestre ho potuto adattarmi
a tutto questo, ci riuscirai anche tu.
Sono convinta
che sarai un grande generale, come
sei sempre stato un grande eroe per tutti” disse.
Goku
sussurrò: “Però non sono mai stato un
buon
marito”.
“Questo
lascialo decidere a me. Ci siamo feriti e
fatti male, ma ci siamo sempre amati. Siamo andati avanti insieme e
siamo
migliorati mano nella mano.
Supereremo
tutto, insieme” lo rassicurò Chichi.
Goku si
grattò il collo.
“Allora
puoi entrare insieme a me? Lo so che non
è nelle regole, ma…” esalò.
Chichi
annuì, indietreggiando di un passo.
“Sarò
esattamente dietro di te. Questo non è
contro le regole” disse, facendogli l’occhiolino.
Goku
l’afferrò per i fianchi e girò su se
stesso,
facendola volteggiare.
“Oh,
quanto ti amo” sussurrò.
“Anch’io.
Anche se spesso prendi qualche
granciporro” gli rispose Chichi.
Goku si
grattò la guancia.
“Ti
dirò cosa vuol dire solo se andrà tutto
bene”
gli promise Chichi.
Son
ridacchiò, annuendo.
***
Nappa camminava
dietro Vegeta, guardando le spalle del più giovane ed il
mantello che
ondeggiava dietro di lui.
< Ormai
è
diventato un uomo > pensò, sorridendo orgoglioso.
< Presto finalmente
sarà re > pensò.
“State
benissimo.
Vostra madre rimarrà sorpresa” disse con tono
euforico.
Vegeta
schioccò la
lingua sul palato.
“Benissimo?
Sì,
certo. Questa bugia suona ancor più falsa di quando mi hai
detto che i bambini
nascevano nell’orto” borbottò,
incrociando le braccia al petto.
La luce si
rifletteva sulla testa calva di Nappa.
<
Sicuramente
sembro ridicolo, stupido, inadatto, per non dire di peggio >
pensò Vegeta.
Sospirò. < Gli spettri dei miei antenati mi stanno
giudicando. Così come i
fantasmi di coloro che ho ucciso, riemergono dai miei incubi solo per
tormentarmi >.
Nappa
chinò il
capo.
< Da
bambino
attendeva con ansia e gioia questo giorno. Vorrei che potesse tornare
alla
spensieratezza di quei tempi > si disse.
Crilin li
raggiunse
correndo, dimenando la coda da saiyan.
“Vegeta,
eccoti
qua! Meno male, non riuscivo a trovarti! Devi sbrigarti! Là
fuori è già pieno
di gente e… tua madre è spaventosa. Mi ha detto
di farti fretta e sembrava
pronta a mangiarmi se non riferivo in tempo il messaggio”
gemette.
Vegeta
accelerò il
passo.
< Eccolo
che
indossa nuovamente la maschera destinata ad ogni saiyan. Per tutti
dobbiamo
essere sempre e solo dei guerrieri sempre pronti a scattare, alla
battaglia, a
primeggiare.
Persino oggi che
è
il suo grande giorno, vogliono che sia solo un’anonima
marionetta. Il suo viso
è pallido come se fosse di ceramica, potrei quasi dipingervi
una triste lacrima
nera a sottolineare il suo dolore > pensò Nappa.
Accelerò
il passo e
lo afferrò per le spalle, spingendolo abbastanza da
costringerlo a correre.
“Che
fai?!” strillò
Vegeta.
Nappa gli
sorrise.
“Evito
che vostra
madre divori il vostro amico. Prometto che vi lascerò andare
molto prima di
arrivare lì dove possano vederci”.
Vegeta
ridacchiò.
“Sei
il solito
idiota” borbottò.
< Mi
sembra di
essere tornato a quando ero piccolo, quando mi divertivo a correre. Ero
così
veloce che mi sembrava di volare e Nappa era lì. Spesso
cercava di venirmi
dietro, correndo con me mano nella mano, nonostante la sua mole
> si disse.