Serie TV > Lucifer
Segui la storia  |       
Autore: Baldr    24/09/2020    1 recensioni
Lucifer è tornato all'Inferno, Chloe deve ricostruire la sua vita appena andata in pezzi, Michael decide di scendere sulla Terra per smascherare il gemello.
Long legata alla quinta stagione, inizia due mesi prima della stessa, il giorno dopo che Lucifer è tornato all'Inferno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kamar




Chloe chiuse l'auto col telecomando, guardando la casa di fronte a sé. Era una piccola villetta, adeguata a un piccolo nucleo familiare, in linea con il tenore economico della famiglia O'Neil.
La detective voleva parlare con la moglie di Marvin, Laura, perché c'erano delle discrepanze nei racconti dei testimoni, quindi voleva cercare di capire se la donna stesse coprendo il marito o meno.
Era quasi ora di pranzo, Chloe aveva passato la mattinata ad analizzare i file che Dan ed Ella le avevano lasciato sulla scrivania e, come si era liberata, aveva cercato la signora O'Neil, che risultava avere un piccolo negozio di merceria, ma quello era il giorno di chiusura, quindi si era diretta alla sua abitazione nella speranza di trovarla.
Salì i gradini che separavano il giardino dal piccolo portico, suonò il campanello e attese. Non ottenendo risposta, provò a bussare. «LAPD, aprite» esordì, spostandosi poi verso la finestra che si affacciava sul giardino, sbirciando oltre i vetri.
Il rumore di un'auto, che entrava nel vialetto, la fece voltare. Le iridi della donna scivolarono sulla Ford argento metallizzato, guidata da una donna. Sul sedile posteriore c'era un bambino che doveva avere la stessa età di Beatrice.
La donna tirò il freno a mano, scese dall'auto, lanciò un'occhiata verso di lei. «Buongiorno» esclamò, andando poi ad aprire la portiera posteriore, prendendo lo zainetto del bambino. «Su, vai in casa» lo esortò, avvicinandosi al portico.
«Signora O'Neil?» chiese Chloe, mostrando il distintivo, scostandosi per far passare il ragazzino che aprì la porta di casa, scomparendo all'interno. Quando la donna annuì, si presentò. «Sono il detective Chloe Decker, devo farle alcune domande in merito all'incidente che c'è stato al cantiere.»
«Certo, prego, detective, entri pure» rispose Laura, facendole strada nel piccolo ingresso. Le indicò il salotto sulla sinistra. «Mi può aspettare un secondo? Ralph non sta molto bene e sono andata a prenderlo a scuola» spiegò.
Chloe annuì e la donna si allontanò su per le scale che portavano al piano superiore. L'ufficiale si guardò attorno, studiando la stanza. La padrona di casa doveva essere un'amante dell'uncinetto, visto che c'erano centrini di cotone su ogni superficie orizzontale. Anche le tende erano realizzate con quella tecnica e sembravano fatte a mano. C'erano diverse foto di famiglia, c'era persino un grande cornice che contenva una consueta foto natalizia di chissà quanti anni prima, il ragazzino lì non pareva avere più di quattro anni. Le iridi celesti di Chloe scivolarono sulle varie cornici: ve n'erano d'argento, di legno, di plastica, di vetro e persino diverse in avoriom ognuna con una foto che ritraeva la famiglia riunita, o uno o più membri della stessa. C'era anche una foto del matrimonio, Laura era bellissima in abito bianco, di fianco al marito. Si erano sposati giovani. Poi la detective aggrottò la fronte, scrutando i volti dei vari invitati.
«Eccomi, Detective, mi scusi ancora. Come ho già detto al suo collega, mio marito è stato qui tutta la notte» assicurò.
«Ho letto che suo marito ha un fratello» esordì Chloe, prendendo la foto del matrimonio. «È questo?» chiese indicando un uomo dai capelli fulvi, di fianco allo sposo.
Laura sorrise. «Sì, quello è Dorian, il fratello di mio marito.»
«Sono gemelli... ma sui documenti risultano nati in anni diversi» disse confusa.
«Dorian è nato il 31 dicembre 1978, Marvin il primo gennaio 1979. Mio marito è sempre stato un ritardatario, ha impiegato sei ore per uscire dopo Dorian» raccontò abituata allo stupore degli interlocutori.
«Sa se Dorian è in città?» domandò.
«Che io sappia, no. L'ultima volta è stato qui a marzo... Vive in Arizona» rispose la donna.
«Ho capito, la ringrazio, signora O'Neil.»

wgyyz7.jpg

Mentre tornava verso il distretto, Chloe chiamò Dan. «Sono io, senti, mi devi controllare Dorian O'Neil, dovrebbe avere il domicilio in Arizona. Controlla se è a Los Angeles. Io vado a parlare con Marvin.»

wgyyz7.jpg

«Sto cercando Marvin O'Neill» disse Chloe, rivolgendosi a un operaio. Quello con spiccato accento messicano gli indicò il prefabbricato che ospitava gli uffici e la detective si avviò.
Bussò ed entrò. All'unica scrivania trovò un uomo di meno di trent'anni e aggrottò la fronte. «Mi scusi, cercavo il signor O'Neil, sono il detective Decker» spiegò, mostrando il distintivo attaccato alla cintura.
«Ah, è sulla gru! Venga, glielo chiamo» rispose l'uomo, alzandosi in piedi. Prese un elmetto di protezione appeso alla parete, se lo infilò, poi afferrò una ricetrasmittente appoggiata sopra la scrivania. Sorrise a Chloe. «Mi segua» disse, avviandosi verso l'esterno.
Chloe gli andò dietro, non era difficile capire dove si stesse dirigendo: c'era una sola gru nel cantiere.
«Marv, scendi» disse l'uomo alla ricetrasmittente, fermandosi ai piedi della gru. Dopo qualche istante, Marvin arrivò, scendendo i gradini di metallici della scala a pioli che collegava la cabina di controllo al suolo.
«Detective Decker, buongiorno» salutò, sfilandosi l'elmo, per detergersi il sudore dalla fronte con l'avambraccio.
«Sapeva che suo fratello Dorian è in città, signor O'Neil?» esordì Chloe, studiandone la reazione di genuino stupore che gli si disegnò sul volto.
«No, non mi ha avvisato.»
«Suo fratello aveva le chiavi del cantiere?» chiese la donna.
Marvin aggrottò la fronte e sorrise beffardo. «Certo che no, solo i responsabili hanno una copia, rischierei il posto se la facessi avere ad altri» la informò.
«Quando è stato l'ultima volta che ha visto suo fratello?» lo incalzò lei.
Marvin aggrottò la fronte e si umettò le labbra. «Aspetti, non starà mica pensando che mio fratello sua coinvolto...»
«Le domande le faccio io, signor O'Neil, risponda.»
Marvin inspirò a fondo, raccogliendo i ricordi. «A marzo.»
«Cosa avete fatto?»
L'uomo allargò un poco le braccia. «Una cena in famiglia, l'ho portato a vedere il cantiere...»
«Perché?»
Lui la guardò perplesso.
«Perché lo ha portato qui?» lo incalzò lei.
«Ero stato nominato Responsabile, ero felice, volevo che vedesse quello che avevo ottenuto dopo tanti sforzi, poi dopo siamo andati a festeggiare» rispose lui.
«Dorian ha mai avuto le chiavi in mano?» chiese ancora.
Marvin scosse il capo. «No, è stato con me tutto il tempo...» Esitò, schiudendo le labbra, rammentandosi di qualcosa.
«È sicuro?»
Marvin si portò una mano alle labbra. «Ci siamo fermati in un pub, al ritorno dal cantiere. A un certo punto mi ha chiesto le chiavi della macchina per recuperare le sigarette che aveva dimenticato ed è rimasto fuori a fumare... Cinque minuti... ma le chiavi del cantiere erano nel cruscotto.»
«Grazie» disse Chloe, congedandosi.

wgyyz7.jpg

«L'avete trovato?» domandò la detective, entrando nel laboratorio, dove Ella stava controllando qualcosa al microscopio e Daniel passava in rassegna alcune foto.
«Non immaginavo che un antiquario fosse così difficile da individuare» commentò Daniel, guardando alcuni tabulati.
«L'ultima volta che ha usato la carta di credito, era in un motel in Wilmington, ma ha lasciato la camera sei giorni fa. Questa è l'ultima foto che abbiamo di lui, risale al giorno dopo l'omicidio. Era a Koreatown» commentò, porgendo la stampa a Chloe.
«Sei chilometri dal luogo del delitto» rifletté, guardando la foto. «Si è rasato...» constatò la donna, confrontando l'immagine con quella dei documenti della motorizzazione. «Ella, hai qualcosa?»
«Vicino all'escavatore sono stati trovati dei mozziconi di sigaretta» rispose la scienziata. «Il DNA era quello di Marvin O'Neil...»
«Ci sono differenze tra il DNA di due gemelli?» chiese Chloe.
«Tra omozigoti no. Cambiano le impronte digitali, il timbro della voce...» rispose lei.
«Quindi a fumarle potrebbe essere stato Dorian.»
«Magari anche Marvin fuma» ipotizzò Daniel.
Chloe scosse il capo. «Non ha traccia di nicotina su indice e medio, in casa sua non c'è un solo posacenere, nemmeno sul portico esterno, dove c'è un dondolo, ma bisognerà assicurarsene. Intanto però dobbiamo trovar Dorian: idee?»
«Abbiamo un mandato e le pattuglie lo stanno cercando, ma non abbiamo riscontri, per ora» l'avvisò Dan.
Chloe si appoggiò al tavolo, tamburellando con le dita. «Forse so a chi chiedere aiuto.»

wgyyz7.jpg

 
Le indagini proseguono. Voglio ringraziare Inf4nity che ha lasciato una piccola recensione, che essendo più breve di dieci parole mi è sata recapitata tramite pm dal sistema.
Grazie anche a Kathe93 che ha messo la storia nei preferiti e a LadyOscar1620 per averla messa nelle seguite.
Grazie di cuore <3

Grazie a tutti i lettori.
Se la storia vi piace, per cortesia, mettetela nei preferiti/seguiti/ricordati per darle visibilità.

Per chi fosse interessato, può passare a trovarmi presso il mio gruppo su facebook:
https://www.facebook.com/groups/166812243512009/
Se trovate errori, orrori o semplicemente volete farmi sapere la vostra opinione, mandatemi un pm o potete lasciare una recensione: non mordo!
Daniela

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Lucifer / Vai alla pagina dell'autore: Baldr