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Autore: Baldr    25/09/2020    1 recensioni
Lucifer è tornato all'Inferno, Chloe deve ricostruire la sua vita appena andata in pezzi, Michael decide di scendere sulla Terra per smascherare il gemello.
Long legata alla quinta stagione, inizia due mesi prima della stessa, il giorno dopo che Lucifer è tornato all'Inferno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Kamar




Il clima era torrido, la luce così forte da costringere a socchiudere gli occhi.
Lucufer oltrepassò l'anello di fuoco ruggente dal quale si generava la cenere che ricadeva sull'Inferno e il caldo aumentò ulteriormente, ma l'ambiente mutò drasticamente. Un silenzio innaturale lo circondò e ogni punto di riferimento scomparve.
Attorno a lui vi era una distesa candida che sembrava non avere fine. Non esisteva l'orizzonte, poiché non si distingueva cosa fosse cielo e cosa terra. L'aria tremolava a causa del calore così intenso che, quando Lucifer posò i piedi a terra, poté avvertirlo chiaramente attraverso le suole delle scarpe italiane.
«Hello!» salutò gioviale, sbottonando un paio di bottoni della camicia, sbuffando. «Maalik, avanti, lo so che sei qua in giro...»
Una colonna di fuoco si innalzò verso il cielo, a una cinquantina di metri di distanza e Lucifer si incamminò in quella direzione, mentre le fiamme si estinsero. Al loro posto rimase una sagoma umana, sebbene le ali dalle piume che variavano dal rosso al dorato, ricordando le fiamme. Il sesso era maschile, la pelle era nera come le colonne di basalto dell'Inferno e all'apparenza doveva avere la stessa consistenza. Sembrava una statua, se si escludevano le ali e gli occhi, che lanciavano lampi fiammeggianti, iridi d'oro fuso e sclere rosse.
Lucifer sorrise. «Maalik, che bello rivedere i tuoi sorrisi smaglianti, però dovresti fare qualcosa per questa tua nudità...» commentò, ottenendo un grugnito in risposta. «Sei consapevole che Amenadiel è più gioviale di te, vero?» aggiunse, di fronte all'espressione impassibile del fratello. «E almeno lui si veste. Non che mi dispiaccia la nudità e posso capire che qui sul perimetro dell'Inferno il caldo sia davvero... caldo. Però, insomma, così fai tanto Bronzi di Riace, anche se riconosco che sei più dotato» aggiunse con un sorriso tra il malizioso e il divertito.
Maalik era uno degli angeli che lo aveva appoggiato durante la ribellione, quindi era stato cacciato dal Paradiso a sua volta, ma la loro punizione era quella di non potersi incontrare mai. «Padre ci ha vietato di vederci. Il tuo compito è governare l'Inferno, il mio quello di sorvegliarlo!» ringhiò.
Lucifer sorrise, si sistemò il polsino e poi aggrottò la fronte. «Ma davvero? Papà mi punirà senz'altro, pensi potrebbe cacciarmi all'Inferno!?» domandò ironico, per poi ridere divertito. «Inoltre, lasciatelo dire, come guardiano lasci un po' a desiderare. La lista degli evasi che ti son passati sotto il naso è imbarazzante, fratello» commentò, posandosi l'indice della mano destra su quello della mancina. «Malcom Graham» menzionò, per poi toccare il dito medio, «Mamma» si toccò l'anulare, «e Abele...»
Maalik lo fissò duramente e si limitò a incrociare sul petto muscoloso.
«Credo il tuo impegno lasci molto a desiderare, sai?» continuò Lucifer, tendendo il braccio per dare un paio di pacche sulla testa del fratello, l'angelo più basso del Creato, non arrivava nemmeno al metro e settanta.
Il guardiano ringhiò furente, fece un passo indietro, mentre le ali si curvarono e andarono a toccarsi per un istante alle sue spalle, prima di avanzare rapidamente, creando una potente folata di vento infuocato, che respinse Lucifer di diversi metri indietro.«Ho lasciato passare anche te e l'essenza di mamma è passata due volte, se proprio vuoi fare il pignolo!»
Il Diavolo fu costretto a proteggersi con le proprie ali, sino a quando il vento non si placò e a quel punto controllò lo stato del suo completo, sollevato nel non trovare danni. «Ehi, fai attenzione. Questa è lana italiana, all'Inferno non ne fanno di completi come questi!» commentò, alzando e abbassando le mani per indicare la giacca di Armani, per rendere evidente di cosa stesse parlando. «Quindi riconosci i tuoi errori, la mia terapista direbbe che è un buon inizio!»
«Brutto...» ringhiò Maalik.
«Sicuramente non stai parlando di me» ironizzò il Diavolo, posando il mento sul dorso delle dita stese, con le punte rivolte verso la gola. «Potrei capirlo se ti stessi mostrando la mia devil face, ma questa non la si può sicuramente descrivere come brutta, credimi. Forse sei rimasto isolato un po' troppo...»
Il fratello chiuse gli occhi e si prese l'attaccatura del naso tra le dita, facendo una smorfia, sforzandosi di mantenere la calma. Inspirò a fondo, prima di tornare a guardare Lucifer. «Sei andato via per molto, molto tempo, fratello» esordì.
«Sulla Terra il tempo è volato» ammise lui.
«Mentre qui è passato l'equivalente di migliaia e migliaia di vite» rispose severo. «E due delle anime che hai menzionato sono state prese da angeli... quella di Mamma è l'unica che m'è sfuggita... e se anche l'avessi intercettata, come pensi avrei potuto fermare la Dea della Creazione?» domandò allargando le braccia.
«E comunque mentre eri via, di anime ne sono fuggite diverse decine» aggiunse cupo, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Il sorriso scomparve dalle labbra di Lucifer. «Non dirmi che son tornate sulla Terra...»
Maalik scosse il capo. «No, io e gli Zabaniyya siamo riusciti a impedirlo, anche se ci è costato molto caro...» ammise, chinando lo sguardo.
«Botte da orbi e qualche ala lussata?» chiese Lucifer beffardo.
Le iridi dorate, cariche di astio, si posarono su di lui, spegnendo ogni vago divertimento che il Diavolo avvertiva. «Sono rimasto solo io, fratellone. Gli altri sono morti...»
Lucifer si fece attento. «Non è possibile! Erano angeli, erano nostri fratelli, siamo immortali!» protestò incredulo.
Maalik scosse il capo. «Lame forgiate all'Inferno possono uccidere anche un angelo...»
«No! Ho gettato la spada di Azrael in un'altra dimensione e Maze ha portato sulla Terra tutte le lame forgiate qua!» sbottò l'altro.
Le ali del guardiano si abbassarono sino a sfiorare con le remigranti il suolo immacolato, come se il peso della vergogna fossero un fardello troppo gravoso da sopportare. «Devono averne forgiate altre... Rimane il fatto, Lucifer, che con l'ultima battaglia sono rimasto solo. Come si riorganizzeranno, non sarò in grado di fermarli. Non possono minacciare il Paradiso...»
«Ma possono arrivare sulla Terra» mormorò sconcertato il maggiore. L'altro si limitò annuire rassegnato. Lucifer lo guardò e gli mise la mano sulla spalla. «Chi sono queste anime? Dove sono?»
«Si nascondono all'Inferno» rispose il minore, sostenendone lo sguardo.
L'altro scosse il capo, ridendo istericamente. «Oh, no, no, no! All'Inferno ci sono stato, lo sto tenendo sotto controllo, e ti assicuro che vedo tutto» replicò deciso.
Maalik lo guardò. «Sei stato assente per molto tempo Lucifer. Alcuni demoni hanno cercato assumere una sorta di leadership mentre eri via e hanno avuto millenni per prepararsi al tuo ritorno» disse, per poi avvicinare il viso a quello di Lucifer, che si era chinato su di lui. «Dromos ha scatenato una rivolta, è vero, ma forse ti sei concentrato solo su quello che saltava all'occhio. Ti giuro, non li ho lasciati passare, devono essere ancora all'Inferno.»
Le iridi di Lucifer baluginarono di rabbia. «Li troverò e stroncherò qualsiasi loro intenzione» ringhiò furente. Stava per andarsene, quando Maalik lo afferrò per un polso. Lo guardò con fastidio.
«Fa' attenzione, fratello. Non dovrebbero essere in molti, perché avranno anche ucciso 19 dei nostri fratelli e sorelle, ma ne abbiamo obliterati tanti... Abbiamo ridotto molte anime ribelli in briciole. Quelle abbiamo imparato a frantumarle... ma i demoni sono duri a morire... Ma quello che mi preoccupa di più, sono le anime dei nostri fratelli e delle nostre sorelle...»
Lucifer fece una smorfia, poi abbassò lo sguardo, quando vide la lama che Maalik gli stava porgendo. La lama era nera, fin troppo familiare, ma era più grande dei pugnali di Maze. «Bloody Hell, cos'è?»
«Un kukri forgiato all'Inferno. Dovevamo pur difenderci, così ci siamo armati. Ti ho pestato un paio di demoni per farne realizzare qualcuno» rispose Maalik.
Lucifer prese l'arma, saggiandone il bilanciamento, poi alzò lo sguardo sul fratello. «Vieni con me. Chi meglio di te può conoscere gli Zabaniyya? Se davvero le loro anime sono all'Inferno, io non ho idea di come si frantumino!»
L'altro si mostrò stupito, abbandonando l'espressione corrucciata che aveva di default. Si diceva che Papà non avesse dato la capacità a Maalik di sorridere. La sopresa durò poco, il guardiano dei cancelli dell'Inferno tornò alla sua cupa espressione. «Mi è proibito entrare nell'Inferno. Il mio posto, la mia punizione, è rimanere qui.»
Lucifer lo guardò incredulo. «Oh, ma dai! Di venti guardiani sei rimasto solo tu! Non posso farcela da solo! Non se devo combattere contro le anime dei nostri fratelli!»
Maalik fece un passo indietro e fissò il maggiore con sospetto.
«Che c'è?» domandò il Diavolo perplesso.
«Sei... cambiato» azzardò l'altro.
Lucifer alzò gli occhi al cielo. «Oh, povero me!» esalò riportando lo sguardo sul guardiano. «Sono il Diavolo, sono il cambiamento, ricordi?»
Maalik scosse appena il capo. «Lo ricordo, ma ti ho osservato per millenni e non sei cambiato... non così insomma. Quanto tempo hai passato sulla Terra?»
Lucifer si schiarì la voce, combattendo con la malinconia. «Sette anni...»
Maalik inclinò la testa verso una spalla e incrociò le braccia al petto. «Dovevi prendertela prima la vacanza. Sei maturato parecchio... Se durante la ribellione ti fossi fatto aiutare, forse avremmo vinto noi, invece ti sei fatto fregare da tuo fratello come un idiota.»
Lucifer arricciò le labbra, sapeva perfettamente a quale fratello si stava riferendo l'altro. Studiò Maalik per qualche istante. «Lo prenderò come un complimento, ma lavoraci perché è impostato in maniera terribile. Allora, andiamo?» domandò battendo le mani una volta.
Maalik scosse il capo. «Non posso. Il mio posto è qui, mi spiace.»
Un piccolo guizzo sulla gota del Diavolo ne tradì la delusione. Sbuffò divertito e sorrise. «Vuol dire che mi divertirò da solo e vendicherò i nostri fratelli» assicurò.
«Buona fortuna, fratellone, e ricorda: sei il Re dell'Inferno.»

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Torniamo a Lucifer che è andato a trovare un fratello. Maalik e gli Zabaniyya sono angeli guardiani dell'Inferno dell'islamismo. In questa religione si occupano anche di punire le anime dannate, ma visto che nella serie non è così, mi sono inventata il loro esilio di periferia, modello guardiani di una prigione di massima sicurezza.
Grazie a tutti i lettori.
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Daniela

 

   
 
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