Una
violenta onda d'urto investe il mio corpo.
Qual
è l'origine della tua forza, Nick?
Crollo,
inerme.
Sento
il calore delle fiamme lambire il mio corpo sofferente.
Qualcosa
si stacca da me e un verso stridulo giunge alle mie orecchie.
Cosa
è?
Cosa
importa?
Ormai,
ho recuperato la mia umanità.
Ed
è giunto il tempo dei rimorsi e del dolore.
L'ebbrezza
di Saber è svanita ed è stata sostituita dalla
consapevolezza del male fatto.
E
posso attribuire la colpa solo a me stesso e al mio desiderio di
vincere Nick.
Due
mani metalliche mi girano sulla schiena e mi sollevano il tronco.
Oltre
il tuo travestimento robotico, riesco a vedere il tuo sguardo,
fratello mio.
Mi
pare quasi di sentire la tua preoccupazione.
– Hai...
Hai vinto tu... Sono stanco, non ho più la forza di
continuare... – mormoro.
Ed
è vero.
Non
so cosa mantenga in questo mio corpo la vita.
–
Cain... Che cosa è
quell'animale? – chiedi.
Ti
guardo, perplesso. Di che cosa stai parlando?
Di
nuovo, un verso stridulo giunge alle mie orecchie e io giro la testa.
Scorgo
un animale grigiastro, grosso come un pugno, vagamente somigliante ad
un pidocchio, percorrere quello che resta della base.
E
comprendo il senso della domanda di Nick.
– Ah,
quello... E' un parassita mentale venomoide... L'hanno impiantato in
ciascuno di noi... Su di te il processo non è stato
completato... – spiego. La mia mente, ormai dilaniata dalla
sofferenza, ripercorre ogni istante della tragedia dell'Argos.
Perché
non ci siamo allontanati?
Ti
sorrido, bonario. Probabilmente, tu pensi che la mia corruzione sia
dovuta al parassita mentale, vero fratello?
Vorrei
confermare questo tuo pensiero, ma non meriti una tale e infantile
menzogna.
– Vorrei
poter dare la colpa di questo a quel parassita... Ma, se devo essere
sincero, mi piaceva essere il Teknoman Saber... – confesso.
Una
nuova lama di dolore dilania il mio petto e le parole muoiono in
gola.
Ormai,
non c'è più tempo.
La
mia vita si sta spegnendo, fratello mio.
– Niente
prediche! Non hai più il tempo! – grido. Vuoi dirmi
qualcosa, ma non è possibile, Nick.
Perdonami
per la mia durezza, ma ora un compito importante grava sulle tue
spalle.
Devi
eradicare la minaccia di Tenebra.
Troppe
persone sono morte a causa di quell'entità crudele.
E
io, in questi ultimi istanti, posso rimediare a una piccola parte del
male da me fatto.
Sollevo
la mia mano e ti mostro il mio cristallo.
– Prendi
questo cristallo e vai sul lato oscuro della luna... Tenebra ti sta
aspettando... – mormoro. Il tempo, ormai, mi è nemico.
Tante
cose, a causa di questa guerra, resteranno sospese tra noi.
Perdonami,
fratello mio.
– Addio,
Nick... – mormoro. Ormai, il mio tempo è esaurito.
Non
ho la forza di dire altro.
E,
repentinamente, muoio.