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Autore: I_Want_Wonderland    29/09/2020    3 recensioni
Raccolta di One-Shot sui nostri amatissimi EXO (OT9)
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Il colore dei titoli indica il rating delle One-Shot.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dinners

Un'altra lunga giornata, spesa tra sala prove, registrazione di nuove traccie e scatti fotografici, era passata all'SM*.

Junmeyon si sentiva stanco ed affamato, tutto ciò che desiderava era tornare a casa e tuffarsi nel suo comodissimo materasso.

Prima di lasciare l'agenzia decise di passare al bar sottostante alle sale prova, spinto da un'inspiegabile voglia di dolce, per vedere se ci fosse ancora qualche muffin o fetta di torta.

«Buonasera. Un cupecake alla carrot cake, e un cappuccino al caramello salato, per favore.»

Una voce dolce e femminile colpì le orecchie del ragazzo mentre varcava la porta di servizio che portava al bar.

Appena i suoi occhi si posarono su quella figura femminile, si ricordò di lei.

L'aveva incontrata qualche settimana prima, sempre allo stesso orario davanti al bancone del bar. Le aveva soffiato l'ultima fetta di torta.

 

«Una fetta di RedVelvet da portare via.»

Dissero all'unisono indicando l'ultima fetta del dolce rosso e bianco rimasta nel vassoio.

Era una ragazza, sicuramente una studentessa, vista l'enorme mole di libri che recava in mano. Indossava dei Jeans e un cappotto parka verde militare, ai piedi delle Converse; i capelli lucenti che contornavano il viso acqua e sapone.

La sua semplicità attirò per un attimo l'idol.

Essendo un gentiluomo Junmeyon cedette, seppur a malincuore, la fetta di torta alla ragazza che aveva al suo fianco. Quest'ultima lo ringraziò con le gote rosse dall'imbarazzo.

«Grazie mille! Hai evitato che una povera studentessa morisse di fame, e andasse a letto senza cena.»

«Una fetta di torta non può essere la tua cena.»

Rispose con il viso corrucciato il leader, mentre apriva la grande porta in vetro del bar.

«Allora la prossima volta mi inviterai la cena.»

«Affare fatto. Io comunque sono Junmeyon»

«So chi sei Suho degli EXO. Elogerò il tuo buon cuore sui social!»

Disse la ragazza mentre iniziava ad assaporare la torta ed iniziava ad indietreggiare verso la folla.

«Non mi hai detto il tuo nome»

«Y/N» gridò la misteriosa ragazza per poi sparire.

 

Da quel giorno si erano incrociati altre volte al bar, scambiando qualche parola, ma mai affrontando una vera e propria conversazione.

Ed ora era li davanti al bancone del bar che discuteva con il barman.

Y/N era una ragazza ordinaria. Niente trucco appariscente, capelli sempre legati in una coda alta o in una treccia, ed indossava sempre jeans e maglioni color pastello. Nella sua semplicità Suho, il guardiano degli EXO, la trovava terribilmente carina.

«Davvero non può darmi più nulla?» chiese la ragazza.

«No mi dispiace, abbiamo già chiuso la cassa».

Rispose il barista poco cortesemente.

«Ma nemmeno se te lo pago, e poi domani pomeriggio mi fai lo scontrino?» insistette con una voce dolce e speranzosa.

«Non è possibile. Ho già detto che la cassa e chiusa, e inoltre il mio turno è finito da dieci minuti!»

Sfortunatamente per la giovane, quella sera era di turno il più antipatico tra i camerieri che lavorava al Bar dell'SM.

Con un sorriso triste ringrazio e si inchinò per salutare, incamminandosi verso l'uscita.

Junmeyon, si alzò la mascherina nera e affrettò il passo per seguirla fuori dal locale, ed una volta raggiunta l'afferrò delicatamente per un braccio.

Sentendo una presenza che la toccava, la giovane si girò di scatto e diede uno schiaffo in pieno volto al cantante.

«Hey! Ma che diamine... sono io Suho.» rispose abbassandosi per un secondo la mascherina. Imbarazzata lei si inchinò chiedendo scusa, dicendo che pensava fosse un malintenzionato.

«Ho visto quello che è successo poco fa. Non dirmi che era la tua cena.»

«Si. Ma tanto ormai»

«Dai vieni con me, ti porto a mangiare un boccone.»

Disse il ragazzo porgendole delicatamente la mano. Y/N sgranò gli occhi ringraziandolo e dicendo che non c'era bisogno, che le era passato l'appetito; ma un forte e brontolio proveniente dal suo stomaco la tradì.

«Y/N. Non avere paura. Non farti strane idee, voglio solo aiutare un'amica che ha fame. E poi ti ricordi che una volta mi dicesti “la prossima volta mi inviterai la cena”?»

«No davvero Suho. Sto bene così. Sono anche stanca stamane ho sostenuto un esame, e stasera ho lavorato»

«Hai dato un esame? Allora bisogna festeggiare»

Senza nemmeno aver il tempo di controbatte, Junmeyon prese per mano Y/N conducendola in uno dei migliori ristoranti grill della città.

Guardando l'abbigliamento che aveva la gente seduta ai vari tavoli, la giovane ringraziò mentalmente la Dea Fortuna per aver sostenuto un esame quella mattina, e per essersi messa una una camicia rosa antico con maniche a sbuffò e un paio di stivaletti con il tacco, che davano un tocco semi elegante al suo look.

«Non guardi il menù? Prendi pure tutto quello che vuoi. Offro io, sia chiaro»

Disse il cantante intento a leggere le varie pietanze scritte in carta, e notanto l'esitazione di Y/N nell'ordinare, ordinò lui per lei.

«Allora parlami un po' di te.» mentre sorseggiava un bicchiere di birra.

«Non c'è molto da dire» mormorò Y/N mangiando un pezzo di carne e diventando rossa in viso.

«Ti ho messo in imbarazzo? Scusa.Ok, allora inizio io. Sono Kim Junmeyon, sono nota nel maggio del 1991. Mio padre è un professore universitario, ho un fratello maggiore. Ho una laurea Culture Management, e lavoro nel mondo dell'entertainment coreano da qualche anno. Mi piace viaggiare, preparare torte e sono un grande fan delle RedVelvet.»

«Dire che tu lavori nel mondo dello spettacolo è un po' riduttivo. E poi è noto al modo che tu ami le RedVelvet, ci sono video che lo dimostrano» sorrise la ragazza.

«Dettagli. Ok tocca a te.»

«Beh io sono Y/N, sono una studentessa universitaria...»

La giovane iniziò a parlare di tutto. Della sua famiglia, dei suoi studi, dei suoi sogni nel cassetto, di quello che le piaceva fare nel tempo libero; e Junmeyon l'ascoltava, non perdendosi nemmeno un piccolo dettaglio dei racconti di Y/N, ogni tanto faceva battute o gli raccontava scene divertenti accaduti con gli EXO.

A Junmeyon bastò una sera, per capire che la ragazza davanti a lui gli piaceva da morire.

 

 

Alcuni mesi più tardi...

«No dai Suho avevamo detto che pagavo io.»

E così Y/N e Junmeyon continuarono a vedersi. Si scambiarono i numeri e instaurarono un rapporto molto stretto. Junmeyon era pazzo di lei!

Si preoccupava sempre di far mettere da parte una fetta di torta, si offriva di accompagnarla a casa dopo le loro uscite (che non si limitavano più solo alle cene), la interrogava prima di un esame. E Y/N, per quanto reputasse gli Idol solo dei bellissimi bambocci vanitosi senza cervello, che ci provavano con le fan, doveva ammettere che apprezzava quel tipo di attenzioni da parte di quel ragazzo famoso, e chiacchierare con lui era piacevole.

Junmeyon era consapevole di questa sua antipatia per gli idol, quindi cercava di mostrarsi come il ragazzo che si cela dietro il personaggio di Suho.

«Bla bla bla. Mi inviterai a cena una volta che ti sarai laureata. E vedendo i risultati sarà molto presto»

«Ti odio quando mi fai il verso. E poi chi ti dice che ti voglia al mio fianco quel giorno»

«Perchè tu sei pazza di me, piccola!»

Rispose dandole un pizzicotto su una guancia, che iniziava a tingersi di un leggero color porpora.

Ormai Y/N stava trasformando i suoi sentimenti per l'idol in qualcosa di più di una semplice amicizia, e si ripeteva di non farsi illusioni, convinta che Suho degli EXO da lei volesse solo un'amicizia e nient'altro.

Si era accorta di non essere solo attratta da Junmeyon, ma di avere una tremenda cotta per lui quando durante una delle loro uscite, si fecero delle foto in una cabina per fototessere, lui la fece sedere sulle sue gambe, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia. Quel giorno giurò di aver visto negli occhi del cantante uno strano scintillio, e per tutta la sera sperò di essere baciata come accade nei film romantici.

Da allora Y/N non riuscì più a vedere Junmeyon come un semplice amico, indossò sempre una maschera per proteggersi da una possibile delusione.

«Grazie per la cena. Anzi, per l'ennesima cena.»

«Hey guarda che dopo la laure ti presento il conto!»

«Cavolo, se l'avessi saputo prima ti avrei chiesto di portarmi in quel famoso ristorante stellato»

Erano nella lussuosa macchina di Junmeyon, fuori dal palazzo in cui Y/N risiedeva, a parlare e scherzare come succedeva dopo ogni loro incontro.

«Buonanotte» si dissero all'unisono.

Junmeyon si sporse per dare un bacio sulla perfetta guancia di Y/N, in segno di ringraziamento per la bella serata; ma la ragazza interpretò male i segnali e si precipitò sulle labbra del cantante.

Un semplice bacio a stampo, che si trasformò in qualcosa di più quando lui portò una mano dietro la nuca della ragazza, intrecciando le sue dita tra i morbidi capelli. Quando Junmeyon provò ad approfondire in bacio, inserendo la sua lingua,Y/N si staccò bruscamente da lui, coprendosi la bocca con una mano e correndo.

Junmeyon si maledì mentalmente per essere stato avventato e averla fatta spaventare, ma ormai stava diventando per lui trattenersi, poiché ogni volta che vedeva Y/N desiderava abbracciarla e toccarla sempre più.

 

Passarono venti giorni dall'ultima volta che i due ragazzi si videro.

Junmeyon provò a mandare messaggi a Y/N, invitandola a vedersi per un caffè e parlare. Lei rifiutava sempre, in modo freddo, fino al giorno in cui non rispose più.

Lei a quel bacio ci pensava, forse troppo. Si imponeva di non pensarci, di cancellarlo dalla sua memoria, ma prepotentemente si ripresentava.

É già tre giorni che non mi scrive. Sicuramente avrà di meglio da fare.

Si sarà già scordato di me. Tutti uguali questi maschi,ti sei illusa nuovamente!

Pensava mentre usciva dalla doccia e si avvolgeva in un morbido accappatoio.

Sentì bussare alla porta con insistenza, non si preoccupò nemmeno di cambiarsi sicura che fosse la sua vecchia vicina di casa venuta a chiedergli di controllarle qualche apparecchio elettronico.

Aperta la porta Y/N si trovò davanti un sorridente Junmeyon.

D'istinto richiuse quella lastra di legno che segnava l'ingresso alla sua stanza, ma poi la riaprì velocemente afferrando il cantante per il colletto del giubbotto e spingendolo dentro.

«NON MI GUARDARE! CHIUDI GLI OCCHI!»

Strillò isterica, mettendo in crisi il ragazzo, che serrò gli occhi e si girò verso il muro.

«Perchè sei qui?»

Ringhiò lei, mentre indossava un leggins e un maglione di una taglia più grande.

«È da un po' che non ti vedo o sento. Ti ho portato la cena- disse agitando delle buste- spero ti faccia il cinese» commentò con voce titubante.

Y/N rispose affermativamente e prese le buste poggiandole sulla scrivania.

«Ma prima di mangiare, devi assolutamente asciugarti i capelli, o ti prenderai un raffreddore»

la fece sedere su una sedia mentre cercò un asciugacapelli.

Mentre si dilettava ad asciugare i capelli di Y/N, ispezionò la camera.

Era un mono locale abbastanza grande: la zona notte era divisa dalla piccola cucina open space da un grande paravento bianco con dei fiori di ciliegio, conteneva un letto ad una piazza e mezzo appoggiato alla parete e un armadio a quattro ante.

Tutto sembrava molto ordinato e pulito.

«Scusa il disordine»

«Oh non ti preoccupare, condivido la stanza con Sehun, sono abituato a cose ben peggiori di qualche libro sparso qua e là»

Disse

«Perchè sei sparita?»

«Dovevo studiare per un esame»

«Oh... eh com'è andato?»

«A+»

«Wow! Complimenti, stai diventando un mini genietto» rispose entusiasta arruffando i capelli alla ragazza, senza ricevere nessuna risposta.

«Quanti te ne mancano ora? Tre o due?»

«Si, sono a meno tre»

La cena passò silenziosamente. Y/N rispondeva quasi a monosillabi, sperando che Junmeyon non affrontasse mai il discorso “bacio”. Il cantante invece avrebbe voluto parlare del loro bacio, della sua cotta nei suoi confronti, ma si accorse del muro di ghiaccio che aveva costruito Y/N tra di loro, si limitò così a fare domande sulla sua stanza (costo, metratura ecc), raccontargli un po' dei suoi progetti lavorativi e ad elogiare quanto fosse buono quel take-away cinese.

«Y/N, perchè sei sparita?»

«Te l'ho già detto, avevo da stu...»

«É perchè ci siamo baciati?»

Silenzio. Y/N si mordeva nervosamente l'interno della guancia, guardando ovunque tranne che gli occhi sinceri ed innamorati del ragazzo che aveva di fronte.

«Scusa,ma non sono riuscito a resistere, eri così bella...cioè sei sempre bella, ma forse ho frainteso. Non ho fatto altro che confermare la teoria su noi idol:”Tutti Don Giovanni”. Ma per me non è così, perchè tu...».

La confessione di Junmeyon fu interrotta da un improvviso buio.

«Oh no. È mancata la luce» mormorò

«Si,succede spesso»

Affermò Y/N, che attivo la torcia del suo smartphone per spegnere l'interruttore e accendere varie ampolle di Yenkiee Candle.

«Fra quanto potrebbe tornare?»

«Fra ore, oppure direttamente domani» disse la ragazza accomodandosi mentre disponeva delle candele sulle mensole.

«Peccato, io volevo guardami un film su Netlix con te. Netflix&Chill!»

«Junmeyon... non credo che tu sappia il significato di questa frase.» disse con profondo disagio.

Un brivido di piacere percosse la schiena del cantante. Era la prima volta che lo chiamava con il suo nome anagrafico.

« È una velata allusione maliziosa per indicare che farai sesso con il tuo partner. Un po' quando chiedi ad una ragazza “Vuoi mangiare del ramen con me”? »

«Oddio... scusa io non volevo essere volgare. Sono mortificato. Io non ti toccherei mai, cioè ti toccherei ma... sto zitto»

Silenzio.

Pregò con tutta se stessa che tornasse la luce, e che quel ragazzo tremendamente attraente che le mandava il cuore in subbuglio se ne andasse.

Nei minuti di silenzio, cercò di formulare una frase non troppo maleducata per mettere Junmeyon alla parto; quest'ultimo invece cerca un modo per rompere il ghiaccio.

Y/N si girò a guardare il profilo del ragazzo al suo fianco, che smanettava al cellulare. Quella luce illuminava il profilo perfetto di Junmeyon, i suoi zigomi alti, la sua mascella definita. La giovane allungò una mano per accarezzare quella pelle candida priva di imperfezioni.

«Incredibile... Lo sai Junmeyon, sei bello anche con la penombra.» sussurrò.

«Anche tu sei molto bella, sotto qualsiasi luce»

Sarà stato per la luce fioca emanata dalle candele, o per quel profumo dolce e sensuale, o per la bellezza semplice di Y/N, che Junmeyon fu spinto a chinarsi sulle sue labbra.

La ragazza rispose senza esitazione a quel bacio, che fu più passionale del precedente.

Senza staccarsi, Junmeyon la fece stendere sul letto, le sue mani si infilarono sotto il caldo maglione, trovando con piacevole stupore il seno nudo, piccolo e sodo.

«Ti prego fermami.»

Sussurrò il ragazzo su quella pelle, liscia e morbida, che assaporava sempre di più con baci voglisi.

Fermarti?

Pensò Y/N, che nell'angolino più recondito del suo essere aveva desiderato essere baciata ed accarezzata in quel modo così passionalmente intimo. Il suo istinto prese il sopravvento e la guidò quando sfilò la maglia al ragazzo sopra di lei, quando senza esitazione massaggiò l'erezione pulsante di lui e ricambiò quelle carezze intime che aveva ricevuto, quando graffiò e morse quella candida pelle mentre veniva penetrata ripetutamente per abbandonarsi a un piacere quasi devastante nel momento dell'orgasmo.

Y/N si strinse al petto di Junmeyon, annusandone il profumo che tanto amava. Sapeva che dopo quella notte il bellissimo ragazzo al suo fianco sarebbe sarebbe svanito come una nuvola di fumo, tuttavia non si pentì di essersi concessa a lui.

In realtà Junmeyon pensava che avrebbe voluto passare altre 10, 100, 1000 serate come quella, non tanto perchè aveva fatto l'amore con la ragazza che gli piaceva da tempo, ma perchè aveva passato del tempo con lei, in quella stanza che rappresentava parte del suo vissuto, del suo mondo.

Entrambi non dissero nulla e si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altro.

 

Il giorno seguente Y/N si svegliò da sola.

Notò con tristezza che il posto di fianco a lei era vuoto.

Cosa pensavi che lui sarebbe rimasto al tuo fianco?

Che ti avrebbe portato la colazione?

Che ti avrebbe lasciato un messaggio carino?

Stupida illusa! Guardi troppe commedie romantiche. Cretina!

Questo si ripeteva davanti allo specchio del bagno, mentre si preparava per affrontare una nuova giornata.

La tristezza si trasformò in rabbia quando vide un enorme segno violaceo sul suo collo. Maledì mentalmente l'idol per ciò che le aveva fatto.

In quell'istante Junmeyon entrò in casa felice e sorridente come al solito.

«TU!»

«Hey piccola!Ti ho portato la colazione. Ho preso le chiavi per poter rientrare»

Uno schiaffo colpì il volto del ragazzo, senza capire il perchè di tale comportamento.

«Brutto cretino! Mi hai fatto un succhiotto! COME DIAMINE LO NASCONDO!»

Urlò isterica mentre indicava il collo.

«Fondotinta? Foulard?»

Ma i suggerimenti del povero ragazzo non furono graditi, tanto che si beccò uno schiaffo dietro la nuca.

«Il tuo vocabolario mattutino si limita a parole con la F? Cosa ci fai qui? »

«Davvero mi fai questa domanda? Se non tenessi a te non sarei qui. Non sono un latin lover, tu mi piaci davvero Y/N. Mi piace da tanto tempo ormai.»

Affermò con dolcezza Junmeyon, per poi posare un lungo e sensuale bacio sulle labbra della ragazza, che rimase incredula da ciò che gli era stato detto.

«Ora devo proprio scappare, - disse porgendogli un sacchetto di Sturbucks - ma tranquilla ci vediamo stasera a cena. Ti porto per davvero in un ristorante stellato.»

Si erano conosciuti per caso, in un bar a contendersi l'ultima fetta di Red Velvet; il loro amore era sbocciato tra una cena e l'altra.

 

 

* nella realtà la sede dell'SM Entertaiment e l'SMTOWN Coex Atrium sono in due strade diverse, per ragioni di trama le ho unificate in un unico edificio.

 

 

  
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