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Autore: iced_swan    30/09/2020    7 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 15

POV CHRISTIAN

 

‘ Elena è tornata ‘ penso portandomi le mani alla testa. Dopo tutti questi anni, è tornata per cercare vendetta…

È tutto iniziato il quando ero piccolo, all’incirca sui 16 anni. Ero scontroso, pieno di rabbia repressa e cercavo sempre una scusa buona per scatenare una rissa. A quel tempo, non sopportavo anche solo l’idea di essere sfiorato dalla mia famiglia e vedendo, quanto questo li facesse soffrire, mi arrabbiavo ancora di più!

Non sapendo che altro fare, ho cercato un modo per riuscire a sopportare che qualcuno mi toccasse. È stato un periodo difficile per tutti… finivo nei guai tutti i giorni e anche la scuola, iniziava a risentirne! Un pomeriggio dopo l’ennesima rissa, mia madre non sapendo cosa altro fare per aiutarmi, mi ha trovato un lavoretto per tenermi lontano dai ragazzi che frequentavo. Era perfetto per lei, perché si trattava di fare dei lavori in giardino a casa di una sua cara amica.

In principio, non mi entusiasmava l’idea di dover strappare erbacce ma pian piano, ho notato che i lavori manuali mi aiutavano a tenere sotto controllo la rabbia costante che covavo dentro di me. Avevo tre ore occupate che mi permettevano di avere il tempo per studiare senza sentirmi nervoso e irrascibile, insomma stavo iniziando a darmi una calmata. Le prime volte che andai, ero completamente solo. Mi lasciavano gli strumenti in giardino e basta… dopo un paio di settimane, incontrai per la prima volta lei! Si sedeva sotto il porticato e mi fissava lavorare. Indossava sempre completi molto scollati e occhiali da sole neri…

Era un pomeriggio come tanti, stavo tagliando l’erba del prato nella parte posteriore della casa quando successe qualcosa… qualcosa che cambiò per sempre la mia vita.

Elena mi attirò con una scusa in casa. Era già capitato altre volte, quindi non ci trovai nulla di strano anzi… nelle occasioni in cui ero entrato magari per bere un bicchiere di acqua, Elena aveva iniziato quasi per caso a sfiorarmi. Prima una spalla, poi una mano… via via fino a quel pomeriggio. Entrato notai qualcosa di strano, le tende erano tutte tirate e c’erano alcune candele accese sul camino.

Ricordo che quando mi girai per guardarla, Elena mi si avvicinò e prendendomi rudemente il mento tra le mani, mi baciò violentemente. Sulle prime rimasi immobile, completamente paralizzato. Poi dopo uno strattone da parte sua, iniziai a ricambiare il bacio… ero pur sempre un ragazzo di 16 anni che non tollerava il contatto fisico ma con gli ormoni impazziti!

Da quel pomeriggio iniziò la mia ‘ relazione ’ con Elena… ci siamo visti per quasi 8 anni! Mi ha preso sotto la sua ala, insegnandomi tutto quello che sapeva. Mi ha insegnato a tollerare in qualche modo il contatto fisico e soprattutto ad incanalare la rabbia che covavo dentro di me in qualcos’altro, che non fosse distruggermi la vita. Durante quegli anni ho finito il liceo, mi sono iscritto/disi scritto dall’università e soprattutto ho fondato la mia società, diventando l’uomo che sono oggi.

Dopo quel periodo, ho iniziato a non essere più a mio agio nelle vesti del sottomesso e quindi ho preso la decisione di diventare a mia volta un dominatore. Per tanti anni ( anche troppi ), sono stato convinto di essere in qualche modo in debito con lei. Ma poi…        

Scuoto la testa tornando al presente, mi passo le dita tra i capelli ragionando.

Mi stendo sulla poltrona, poggiando il capo all’indietro. Devo fare molta attenzione, so bene di cosa è capace Elena… non esisterà a fare del male alla mia famiglia, pur di vedermi soffrire!

Adesso che ho la certezza assoluta che si tratta veramente di lei, dovrò provvedere ad aumentare la sicurezza… forse estenderla anche agli altri, non sarebbe affatto una cattiva idea! Devo trovare il modo di farlo, senza allarme troppo la mia famiglia. Abbasso le mani passandomele sulla faccia per strofinarmi gli occhi.

Mamma mia… non ci voleva proprio!

Ma come mai solo adesso? Sono passati quasi 10 anni da quando ho chiuso definitivamente ogni tipo di rapporto con lei! Non c’è più nulla che ci lega, non so più niente di quello che fa… avevo deciso di darci un taglio netto e così ho fatto.

Ma soprattutto, chi la sta aiutando…

Quando ho visto quel pezzo di corda in casa di Mia, sono andato in panico! Ho subito pensato a lei perché, quel tipo specifico di corda, l’ho usata solo durante le mie prime ‘ relazioni ‘. Era stata proprio lei a consigliarmela!

Ho sperato fino all’ultimo che non fosse implicata, per non dover riaprire quel capitolo della mia vita. Abbasso le mani poggiandole sui braccioli della poltrona, respirando profondamente mi dico “ mettiamoci all’opera ” e allora mi alzo per avvicinarmi al tavolo pieno di carte.

Ieri sera è stata una serata dura da digerire. Ho passato tutta la nottata sveglio, a tirare fuori le carte della vendita delle mie quote dell’Esclava. Meno male che conservo tutto!

Prendo in mano il foglio della cessazione della mia parte dell’Esclava e rileggo tutto quello che c’è scritto, fino ad arrivare alla mia firma. Quel giorno ero talmente arrabbiato, furioso e soprattutto deluso da Elena, che non ho pensato razionalmente. Non ho ragionato… volevo solo cancellare dalla mia vita la sua presenza, non pensando alla sua possibile reazione.

“ se solo quel giorno avessi agito diversamente ” sbotto dando un pugno sulla superficie perdendo del tutto la calma. Con il respiro corto, resto chinato con i pugni ancora serrati. Ad occhi chiusi, cerco di regolarizzare la respirazione e allo stesso tempo, di ragionare lucidamente.

Dopo un paio di secondi di completa immobilità, mi rialzo molto lentamente pensando ‘ calma Christian ’ prendo un bel respiro profondo ‘ facendo così, stai facendo esattamente quello che vuole lei ’.

Si… conoscendola avrà studiato tutte le sue mosse, ma soprattutto le mie possibili reazioni alle sue provocazioni. È una donna scaltra… senz’altro avrà atteso tutti questi anni, per farmi abbassare la guardia ma anche per trovare il modo migliore di farmela pagare.

L’ultima volta che l’ho vista, ha giurato che si sarebbe vendicata. Però essendo trascorsi tanti anni, ho pensato ( erroneamente ) che avesse deciso di non fare nulla.

Anche se pensandoci bene, proprio perché la conosco bene so di cosa è capace!

Ama manipolare la gente a suo piacimento e non si fa nessuno scrupolo a ferire, pur di raggiungere i suoi obbiettivi. Persino io, non mi sono minimamente reso conto che mi stava usando a suo piacimento.

Avevo appena chiuso il mio contratto con la mia seconda sottomessa. Ero alla ricerca di una nuova partner ed è allora, che ho scoperto di chi mi fossi fidato per tutto quel tempo. Quando ho aperto gli occhi su chi fosse davvero la donna che mi era ‘ amica ’ da tanti anni, ho deciso di non averci più nulla a che fare. Le ho intimato anche di non avvicinarsi più a Grace, non volendola vicino alla mia famiglia.

Se ripenso a quel giorno, mi viene ancora voglia di urlare per quanto sono stato stupido!

 

INIZIO FLASHBACK

“ vedrai che troverai presto una nuova sottomessa ” mi rassicura Elena, bevendo il suo liquore accavallando le lunghe gambe “ pazienza Christian… devi portare pazienza, ricordati quello che ti ho insegnato ”

La guardo fisso, apprezzandone la bellezza “ si hai ragione Elena ” e così dicendo porto anche io il bicchiere alle labbra. Dopo aver preso una lunga sorsata, poso sul tavolino di fronte a me il bicchiere ormai quasi vuoto “ come procedono gli affari? ” le domando ricevendo immediatamente un grande sorriso soddisfatto “ oh caro, grazie per la domanda ” si affretta a poggiare il suo bicchiere sul mobiletto “ gli affari procedono davvero bene… ma è anche grazie a te Christian ”

Scuoto la testa esasperato dalla sua risposta “ Elena… abbiamo avuto questa discussione molte volte e ti ho già detto e ripetuto che io non faccio nulla! Sei solo tu a mandare avanti l’Esclava ” affermo convinto delle mie parole “ io sono soltanto un socio ”

Alza gli occhi al cielo guardandomi fisso “ un socio e basta dici? ” scuote il capo di scavallando la gamba “ so bene quello che fai per me Christian ” alle sue parole agito una mano come per dire ‘ sciocchezze ’.

Sbuffa contrariata “ non mi farai certo cambiare idea sappilo ” decreta in fine prima di cambiare argomento “ comunque… se vuoi ti posso presentare io una ragazza ” dice attirando la mia attenzione…

 

***

 

Arrivo davanti all’Esclava.

Guardo l’orologio, constatando che sono in perfetto orario “ bene ” mi dico girando la chiave per spegnere il motore. Sospiro guardandomi un secondo attorno… ci sono solamente due macchine nel parcheggio.

Una deve essere di Elena, mentre l’altra… mi attraversa un brivido d’eccitazione… la mia nuova sottomessa!

Fino ad ora, tutte le mie ‘ possibili sottomesse ’ me le ha sempre presentare Elena. Dice che è da più tempo in questo ambiente e quindi mi vuole aiutare… evitandomi eventuali fregature!

‘ ok, ci siamo ’ scendo dall’auto premendo il tasto di blocco e mi avvio verso il salone.

Quando giungo in prossimità della porta, faccio per prendere il telefono ed avvertire Elena del mio arrivo, ma mi blocco notando un fascio di luce che filtra dall’uscio.

‘ è socchiusa ’ penso avvicinandomi ‘ strano… di solito è sempre chiusa a chiave ’ provo a spingere lentamente, trovandola effettivamente aperta. È anomalo… solitamente Elena serra sempre la porta quando vanno via i dipendenti, e sa che quando arrivo, l’avverto per farmi aprire!

Prendo il mio Iphone in mano.

Nulla… non ho nessuna chiamata persa! Spaventato dal pensiero che qualcuno possa essersi introdotto all’interno del salone, guardo nuovamente la porta socchiusa e decido di entrare. Entro facendo meno rumore possibile e mi introduco all’interno stando all’erta.

Quando mi trovo in prossimità dell’ufficio personale di Elena, inizio ad avvertire due voci femminili. Riconoscendo una delle due persone, tiro interiormente un sospiro di sollievo… ‘ avrà semplicemente dimenticato di chiudere la porta ’ mi dico arrivando davanti alla stanza chiusa. Metto la mano sulla maniglia della porta con l’intento di palesarmi, quando capto alcune parole che mi bloccano sul posto…

< devi riferirmi tutto, capito? >

Rimango congelato sul posto ed inevitabilmente ascolto il resto… < sì Signora > - < appena sarai sola in casa sua, dovrai trovare il suo studio e mi dovrai chiamare > - < cosa devo cercare Signora? E se mi scopre? > - < la ragazza prima di te aveva capito come fare… saprai farlo anche tu e non ti preoccupare, sarai presto sola >

Molto lentamente, tolgo la mano della maniglia e quasi guidato dal mio solo istinto, attivo il registratore. Sotto shock resto ad ascoltare incredulo, le parole che pronuncia la persona che credevo essermi amica…

‘ ecco perché voleva a tutti i costi presentarmi lei le ragazze ’

< ma Signora perché devo farlo? Mr. Grey non è suo amico? > a quella domanda presto maggiormente attenzione e quello che sento, mi devasta completamente < amico? > esclama ridendo < Christian Grey non era che un ragazzetto indisciplinato, quando l’ho incontrato! È solo merito mio se ora è uno degli uomini più ricchi d’America > - < davvero Signora? > - < ma certamente! Era un caso disperato, scontroso ed irrascibile. Gli ho insegnato tutto io… il controllo, la disciplina ferrea… devo ammettere che è stato molto piacevole addestrarlo e piegarlo al mio volere > s’interrompe un secondo per poi continuare < fa tutto quello che gli dico io, io suggerisco una cosa? Lui immediatamente la fa! > conclude ridendo sguaiatamente, compiaciuta dalle sue parole ricolme di arroganza.

Le parole dette da Elena hanno il potere di scuotermi nel profondo, aprendomi gli occhi su chi sia in realtà! E all’improvviso tutte le cose che ho fatto con lei quando ero solo un ragazzo, mi danno repulsione, facendomi vergognare di me stesso.

‘ mio Dio, cosa ho fatto ’ ma non ho il tempo per digerire le sue affermazioni che continua spietata < non mi pare sia così strano che voglia per me una parte dell’immensa fortuna che ha! Infondo è solo merito mio, se è quel che è! Gli ho anche prestato i soldi quando non aveva nulla… >.

‘ che putt… ’ penso, iniziando a sentir crescere dentro di me una furia e un disgusto incontrollabile. Abbasso lo sguardo per accertarmi che il cellulare stia ancora registrando. All’improvviso un fulmine… ‘ devo allontanarla da Grace ’ mi viene in mente, questa serpe è amica di mia madre!

Respiro profondamente… ‘ calma Grey. Devi ragionare con freddezza ’ mi dico imponendomi di non entrare a razzo in quell’ufficio. ‘ devo aspettare ( anche se inizia ad essere difficile ), per avere quante più prove possibili ’.

Ed infatti sono accontetato…  < quando arriva stai in silenzio, devo essere io a presentarti a lui > inizia a parlare ma io, mi estraneo un istante pensando al modo migliore di agire…

 

Sono passati cinque minuti, durante i quali ho continuato a registrare tutto quello che si dicevano. Più ascolto e più mi vergogno di me stesso!!

Quando Elena inizia a chiedersi dove fossi finito, decido di agire preparandomi per la messinscena ‘ ci siamo ’. Torno indietro, prestando attenzione a non fare rumori d’alcun tipo.  Quando giungo in prossimità dell’entrata, mi faccio volutamente sentire.

Smettono all’istante di parlare ed Elena si affaccia dall’ufficio, trovandomi fermo vicino alla porta “ Christian caro ” mi dice avvicinandosi ancheggiando sensualmente sui tacchi alti “ come sei entrato? Aspettavo con impazienza la tua chiamata ” conclude raggiungendomi e aspettando una mia risposta che non arriva subito.

Mi prendo un istante per calmarmi.

Appena l’ho vista, mi è montata dentro una collera incredibile… quindi respiro profondamente ed inizio la mia sceneggiata “ scusa il ritardo Elena… c’era molto traffico stasera ” dico cercando di apparire il più normale possibile “ per quanto riguarda la porta, era aperta e quindi sono entrato preoccupato che fosse successo qualcosa ” mentre parlo la guardo fisso, non perdendomi nessuna sua espressione.

Fa un risolino, che se fino a mezz’ora fa avrei trovato attraente, adesso mi dà la nausea “ hai fatto bene caro… vogliamo andare? Ti devo presentare qualcuno se non sbaglio ” dice facendomi segno di proseguire con il mento. Annuisco incamminandomi verso l’ufficio, subito seguito da lei e quando sopraggiungo sull’uscio adocchio una ragazza mora.

È seduta con il capo basso, mani poggiate sulle gambe. La perfetta posa da sottomessa… “ eccoci qua ” esordisce Elena entrando nella stanza “ Christian… questa è Koko ” me la presenta indicandomela “ Koko, questo è il tuo nuovo dominatore ” la sottomessa alza lo sguardo e mi specchio in un paio d’occhi verdi. È una bella ragazza… peccato!

 “ è un piacere Signore ” sussurra flebilmente abbassando nuovamente lo sguardo. Respiro profondamente, pensando che mi sarebbe piaciuto ‘ approfondire la conoscenza ’ con questa ragazza. Annuisco, prima di voltare un istante gli occhi sulla espressione di Elena.

E quello che vedo mi dà sui nervi! Ha in volto un ghigno subdolo, sicuramente sta già pregustando le informazioni che riuscirà a ricevere… scuoto impercettibilmente la testa sconvolto dalla mia cecità.

‘ ma come è possibile che non mi sono accorto di nulla? ’ mi dico studiandola ancora per qualche secondo ‘ non ce la faccio a far finta di nulla ’ penso decidendo di agire.

Mi giro a guardarla, ignorando volutamente la giovane che aspetta ancora una mia reazione. Elena mi guarda con stupore, fissandomi stupefatta “ Christian? Cosa succ… ” la interrompo con un gesto della mano “ silenzio Elena ” dico facendole assumere un’espressione accigliata.

Mi giro verso la ragazza e noto che si è raddrizzata, guardandomi stranita. Sicuramente non è quello che si aspettava da questo incontro, soprattutto dopo quello che le ha detto Elena.

Mi impongo di parlare con calma e con voce chiara. Dopo aver preso un respiro profondo, inizio il mio discorso “ mi dispiace deluderti, ma non ci sarà nessun accordo fra noi ” sento alle mie spalle Elena sussultare.

“ cosa ” inizia a parlare ma la ignoro totalmente, continuando a rivolgermi alla ragazza “ tutto quello che hai saputo da lei ” e indico dietro di me “ non puoi rivelarlo a nessuno. Se per puro caso, dovessi anche solo sentire che hai parlato o anche solamente accennato qualcosa… ” mi fermo, scandendo bene ogni parola che pronuncio, per farle capire bene quello che dico “ sarai immediatamente denunciata per calunnie e portata d’avanti ad un giudice. E ti posso assicurare… che ho molti avvocati pronti a difendermi ” alle mie parole impallidisce tremante.

Nella stanza è sceso un silenzio assordante. Koko trema vistosamente ed Elena, dopo l’iniziale shock avanza sorpassandomi “ Christian! ” urla fuori di sé dalla rabbia “ come ti permetti di rivolgerti in questo modo ad una ragazza che avevo selezionato appositamente per te!  ” la guardo per un attimo sentendo rimontarmi dentro la rabbia di poco prima “ selezionata appositamente per me? Dovresti dire ‘ scelta per farsi fottere e farti la spia ’! Non credi che suoni molto meglio… Elena? ” dico scandendo il suo nome con enfasi, con tono alterato “ ma non ti preoccupare che adesso chiariremo tutto! ”.

Impallisce un istante prima di diventare rossa in volto, segno inconfondibile della sua collera. Distolgo l’attenzione da lei per rivolgermi alla ragazza tremante “ adesso sei pregata di andartene e non fare parola con ‘ nessuno ‘ di quello che è accaduto oggi ” alle mie parole dure, raccoglie velocemente la giacca e la borsa per poi scappare a gambe levate, lasciandomi da solo con Elena.

Stiamo entrambi in silenzio, fissandoci seri.

È lei la prima ad esplodere… “ cosa è appena successo Christian? Ma che fesserie ti sei inventato all’improvviso? ” urla gesticolando. Io la guardo rabbioso estraendo il cellulare dalla tasca “ devi spiegarmi molte cose cara Elena ” e così dicendo faccio partire la registrazione.

Man mano che le voci si disperdono nell’aria, la sua faccia passa dal rosso accesso al bianco cadaverico. Mi godo con soddisfazione ogni espressione che le attraversa il volto, anche se sentendola nuovamente, mi arrabbio ancora di più!

Quando la registrazione cessa, mi rimetto lentamente il cellulare in tasca e riporto la mia attenzione a lei “ e così… io faccio tutto quello che dici tu? Mi hai reso tu l’uomo che sono? ” inizio a dire avvicinandomi a lei lateralmente “ hai tutto il diritto ad avere parte del mio denaro perché è solo grazie a te, se ho successo? Ma soprattutto… è grazie a te se ho potuto fondare la ‘ MIA ‘ società? ” esclamo ormai fuori di me, girandole intorno.

Non ricevendo risposta mi altero ancora di più “ mi hai infilato in casa delle fottute spie! ” urlo adirato fermandomi vicino alla scrivania, di fianco a lei “ ma cosa volevi di più di quello che già ti davo? Ti ho aiutato a comprare questo posto e non ho mai chiesto nulla in cambio ”

Lei è ancora immobile, sconvolta per essere stata scoperta. Quando non da segno di volermi rispondere, le arrivo davanti guardandola serio. È bianca in volto con gli occhi sgranati, le labbra dipinte di rosso sono strette tra loro. Non si aspettava tutto questo…

‘ è inutile cercare delle risposte da lei… non ricaverò nulla ’

Amareggiato e arrabbiato con lei, deluso da me stesso per la mia cecità, sospiro rumorosamente prima di parlare con tono duro e diretto “ da questo momento, non voglio più avere a che fare con te. Non avvicinarti mai più a me o alla mia famiglia ” dico per poi girarmi verso la porta. Ma prima di raggiungerla mi giro a guardarla nuovamente “ e per la cronaca, ti ho restituito i soldi che mi avevi prestato… anche con gli interessi! ” mi fissa davvero per la prima volta da quando ho iniziato a parlare, restituendomi uno sguardo di fuoco.

Le restituisco per la prima volta in tutti questi anni lo stesso sguardo, fulminandola “ ho smesso di essere il buon caro Christian, Elena ” in risposta serra le labbra guardandomi con odio.

Soddisfatto di me, faccio per uscire definitivamente dalla stanza quando mi viene in mente la questione fondamentale. Allora la guardo nuovamente, questa volta divertito “ ah quasi dimenticavo… aspettati una visita del mio avvocato domani mattina ”

Apre immediatamente la bocca serrata ed inizia a boccheggiare… “ avvocato? ” farfuglia irrigidendosi. Le sorrido ghignante rispondendole “ per la vendita di questo immobile ” e mi giro uscendo, non voltandomi indietro.

Quando raggiungo l’entrata, sento le sue urla. Mi grida che me l’avrebbe fatta pagare.

FINE FLASHBACK

 

Torno al presente scuotendo la testa…

Quando ho venduto le mie quote dell’Esclava, Elena ha dovuto trovare un nuovo acquirente per poter mantenere aperta l’attività… e non credo proprio che abbia mantenuto gli stessi vantaggi che aveva con me!

Quando ho capito che persona fosse, ho chiuso qualsiasi contatto con lei… sia di ‘ amicizia ’ che di lavoro. Fu poco dopo che, mi avvicinai nuovamente alla mia famiglia e finalmente, sono riuscito ad abbracciare mia madre come avevo sempre voluto fare! 

Riporto lo sguardo sul tavolo ricoperto di carte e sospiro pesantemente “ è tutta colpa mia… dovevo gestire meglio la situazione ” mormoro assente per poi spostare lo sguardo sul soffitto. Mi prendo la testa fra le mani esasperato “ ma che cazzo! ” esclamo arrabbiato con me stesso.

Abbasso le braccia posando i palmi sulla superficie “ devi stare calmo ” mi dico da solo… proprio mentre mi sto convincendo a calmarmi, irrompe nello studio un Jason ansante con il fiatone. Al solo vederlo mi si chiude lo stomaco.

“ cosa… ” sussurro in fil di un voce.

Lui mi si avvicina velocemente tenendomi d’occhio. Quando è ormai ad un passo da me mi dice tetro “ Mr. Grey, qualcuno si è introdotto in casa dei suoi genitori ” e il mondo mi crolla addosso…

 

POV ANASTASIA

 

“ sì mamma va tutto bene ” attivo il vivavoce posando il cellulare sul ripiano della cucina. Infilo il guanto ed apro il forno prendendo la teglia in mano, mi giro poggiandola di fianco al telefono.

< sicura tesoro? Perché ieri, quando ci siamo incontrate mi sei sembrata strana > alzo gli occhi al cielo a sentire la sua risposta “ mamma per favore ” dico sbuffando.

‘ però è vero ’ ammetto tra me e me imbarazzata. Durante tutta la giornata di ieri, ho continuamente rivissuto il sogno a luci rosse con Mr. Grey! Ma non posso di certo rivelarlo a mia madre!!

< Anastasia Steele non sbuffare con me > esclama alzando la voce per costringermi a dirle quello che vuole sapere. La alza talmente tanto, da farsi sentire dal mio bambino che stava giocando in salotto. Alza la testolina guardandomi “ mamma ” mi chiama preoccupato con ancora il peluche alzato sul tavolino.

Gli sorrido prima di sfilare velocemente il guanto da forno “ amore va tutto bene ” dico riprendendo in mano il cellulare e disattivando immediatamente il vivavoce “ la nonna non è arrabbiata ” mi affretto a rassicurarlo “ torna pure a giocare amore ”

“ ok ” mormora abbassando nuovamente la testolina e tornando a parlottare con il suo coniglietto. Sorrido guardandolo ancora un istante, prima di voltarmi di spalle a lui e portarmi il cellulare all’orecchio < Anastasia… Anastasia > esclama preoccupata mia madre dall’altro capo del telefono.

“ eccomi mamma ” mormoro rigirandomi a controllare Marco, ma sta tranquillamente giocando per i fatti sui < è stato il piccolino? >

“ sì mamma ” mi poggio con il fianco al bancone della cucina “ ti ha sentita un po’ alterata e si è preoccupato ” spiego a bassa voce lanciandogli delle occhiate fugaci.

< mi dispiace Anastasia > dice dispiaciuta restando muta un secondo, prima di riprendere il discorso interrotto < comunque non me la racconti giusta tesoro… ti conosco e tu ieri eri con la testa altrove >

Al menzionare nuovamente la giornata di ieri, mi torna alla mente per un secondo il sogno erotico che ho fatto. Sento il viso diventarmi caldo e sono certa che se mamma fosse qua, capirebbe ogni cosa e allora sarebbe davvero la fine per me!

Mi specchio nel rifletto degli armadietti ed effettivamente sono arrossita… mi volto infastidita dalla mia reazione sciocca e rispondo “ mamma va tutto bene ” la tranquillizzo di nuovo “ non è successo niente… te lo assicuro ” inconsciamente incrocio le dita mentre parlo… quando me ne rendo conto arrossisco ancora di più!

‘ oh, mamma mia… che imbarazzo ’ penso nel mentre mia madre continua a parlare non sapendo che ci ha davvero preso questa volta ‘ che sia un segno? ’ mi domando tra me e me. Resto sbalordita dal mio stesso pensiero e allora decido che devo terminare la telefonata quanto prima…

“ mamma devo chiudere adesso ” la interrompo all’improvviso facendola zittire. Dopo un paio di secondi di silenzio esordisce dicendo < va bene Anastasia, per adesso farò finta di nulla > ridacchia entusiasta “ si si mamma… ci sentiamo ”

Quando sto per concludere la telefonata, se ne esce con un < ma prima o poi mi devi raccontarmi tutto > e chiude, facendomi restare con il cellulare all’orecchio, che mi squilla a vuoto. Scuoto la testa premendo la cornetta rossa “ è incredibile ” mormoro sovrapensiero posando il cellulare sul ripiano.

Prendo un bel respiro profondo per calmarmi.

Quando sto per prendere i piatti dal mobiletto, mi attraversa la mente un pensiero ‘ forse quel sogno, era davvero un segnale della mia mente che mi vuole dire di andare avanti ’ con in mano le stoviglie per la cena, mi ritrovo a sorridere pensando che forse è ora di provare ad uscire con qualcuno.

  
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