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Autore: Kyuya    02/10/2020    0 recensioni
Partecipazione al Writober di fanwriter.it
Prompt pumpNIGHT, giorno 1: Riflesso
Ogni aspirante strega deve superare molte prove per essere accolta in una congrega. Si narrano svariate cose sull'ultima prova, ma secondo Madama Corinna, l'insegnante di Minerva, è qualcosa che la cambierà per sempre.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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La stanza spoglia in cui ci troviamo è illuminata solo dalla luce di poche, flebili candele rosse. Il silenzio è soffocante. Dopo tante urla, grida, pianti e sangue, questo senso di vuoto è opprimente.
L'ultima sfida per essere accettate nella congrega è dietro a quella spessa porta di mogano lavorata. Siamo rimaste in tre e nessuna di noi ha la più vaga idea di cosa stia per accaderci. Circolano voci terribili sull'ultima prova, c'è chi dice che devi vendere l'anima, chi che sei costretto a uccidere chi ami, altri ancora riportano di invocazioni demoniache e scontri all'ultimo sangue. La mia insegnante, Madama Corinna, mi ha sempre detto che si trattava solo di fandonie; l'ultima sfida è di gran lunga peggio, è qualcosa che ti segna per sempre.

La porta cigola e le altre due novizie sussultano come me. Una donna alta, magra e con il naso aquilino e sottile come un becco affilato, ci squadra da sopra occhiali sottili.  
<< Tre - esordisce segnando il numero su uno spesso tacquino - siete numerose quest'anno. Solitamente a questa soglia giunge non piú di una strega all'anno. >>  Sposta lo sguardo impassibile su di noi, i suoi occhi neri paiono voler andare oltre la carne per leggere piú a fondo. 
<< Entrerete una alla volta e vi posizionerete sulla croce rossa al centro della stanza. Lì inizierà la vostra prova. >> Non aggiunge altro, mi indica con un dito sottile e mi accompagna dentro.
La stanza in cui entriamo ha le pareti costellate di drappi di seta nera, il pavimento chiaro fa spiccare la croce rossa su cui devo portarmi e davanti a questa si trova un grosso e pesante specchio. La cornice è color oro opaco, finemente intarsiata con un motivo a tralicci intrecciati, mentre la superfice dello specchio pare oscillare come un lago sfiorato dalla brezza.
<< Minerva Coletti, allieva di Madama Corinna, aspirante strega delle ombre, poniti davanti allo specchio e riferisci esattamente quello che vedi. >>
Tutto qui? La sfida è specchiarmi? Sicuramente c'è un qualche tremendo incantesimo che permea questo oggetto, ma non posso fare altro che obbedire. Mi avvicino allo specchio e tengo gli occhi fissi su quelli del mio riflesso.
<< Sto sorridendo. Il mio viso sembra divertito, ma rilassato allo stesso tempo. Indosso un capello ufficiale da strega, ma è rosso come il sangue. >> Mi soffermo su quel dettaglio. I cappelli rossi non si usano più da diversi decenni, non ricordo a che streghe appartenessero, ma non è sicuramente un dettaglio banale. Sento tossire, mi esortano a continuare.
<< Indosso la tunica ufficiale, ma ho due cinture diverse. Una è piena di tasche piene, l'altra è un porta coltelli, sono piccoli, affilati e con il manico rivestito di cuoio sbiancato. >> Sento mormorare da qualche parte dietro i drappi e inizio ad agitarmi, la mia voce si rompe svelando la mia tensione.
<< Accanto a me ci sono due animali, un corvo su un albero di gelso e una volpe rossa accanto ai miei piedi. >> I sussurri stanno aumentando e le cortine di seta si muovo come ombre agitate. Possibile che questa immagine così pacata sia qualcosa di terribile in verità? L'ansia inizia ad attanagliarmi il petto.
Riporto gli occhi a quelli della mia versione riflessa, mi sorride, si indica le labbra per farmi leggere quello che sta dicendo: "Seguimi". La stanza inizia a vorticare, mi sento mancare e tutto sparisce dalla mia vista. Al suo posto mi appare davanti una landa sterminata di aceri rossi, fra questi si trova una casupola piccola, ma all'apparenza accogliente. La mia versione riflessa è seduta su un ciocco di legno con le vesti e le mani imbrattate di sangue; ha un sorriso stanco, ma felice.

<< Questo è il nostro futuro - esordisce all'improvviso voltandosi a guardarmi - Diventeremo streghe, sei felice? >> Non so cosa risponderle. Diventare una strega è sempre stato il mio obbiettivo, ma questa non è la versione di me stessa che credevo sarei diventata. Mi immaginavo in giro di notte a parlare con le ombre e a domarle, non certo al sole in una radura fiorita.
<< Siamo una strega ibrida, un esemplare raro certo, ma solo nei tempi attuali; lo studieremo. I nostri doni - dice alzandosi e pulendosi le mani insaguinate nel grembiule - sono quelli dell'ombra e quelli del sangue. L'ultima è una dote rara, per questo nessuno l'ha riconosciuta in noi e non può essere coltivata adeguatamente senza studio. Io sono il tuo futuro attualmente più probabile e uso i nostri doni per fare del bene. >>
Fa un ampio gesto col braccio e un indefinito numero di feriti ben medicati appare dietro di lei. 
<< C'è però un'altra strada che può attenderti. >>
Un vento gelido spazza via all'improvviso tutte le foglie di acero, il suo volto lentamente si deforma in una smorfia crudele, fiumi di sangue denso le scorrono su ogni parte del corpo spargendosi sul terreno annerito dal fuoco e i feriti dietro di lei cadono a terra lacerati a morte. La piccola casina è diventata un tetro castello e il mio riflesso non ha più nulla di umano.
I suoi occhi di brace mi fissano e un ghigno sadico le deforma la bocca. Mi sento parallizzata e non riesco a reagire in alcun modo quando quella bestia mi si scaglia addosso. Mi trapassa di netto il petto e sento la sua mano gelida e deforme avvilupparsi attorno al mio cuore. Inizio a tossire sangue e tremo guardandola.
<< La paura ti porterà a me! Temimi e sarai me! >> Pronuncia questa frase con voce gracchiante, profonda e distorta che mi ferisce le orecchie. Con un sorriso brutale estrae la mano dal mio petto e fra i lunghi artigli neri posso scorgere con terrore il mio cuore battente. Mi spinge con un calcio ridendo e mi ritrovo sul pavimento davanti allo specchio a gridare tenendomi il petto.
Sono circondata da diverse streghe che cercando di calmarmi, mentre la donna dal naso aquilino mi conferisce la nomina di strega degandomi solo di un fugace sguardo incuriosito.

   
 
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