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Autore: Baldr    02/10/2020    2 recensioni
Lucifer è tornato all'Inferno, Chloe deve ricostruire la sua vita appena andata in pezzi, Michael decide di scendere sulla Terra per smascherare il gemello.
Long legata alla quinta stagione, inizia due mesi prima della stessa, il giorno dopo che Lucifer è tornato all'Inferno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Kamar




Un vento infuocato scese dall'alto, fermando l'attacco degli zabanyya. Maalik comparve tra le fiamme, atterrando davanti a Lucifer. I bambini alati si arrestarono di colpo, fissandolo stupiti, per poi scambiarsi occhiate frenetiche.
«Come osate?!» tuonò il custode. «Attaccare il Re dell'Inferno, voi dovreste essere al suo servizio!»
I mini angeli abbassarono gli occhi, assumendo un'aria mortificata. «Ma lui ci ha abbandonato! Perché lui può evitare la sua punizione quando vuole, mentre noi non possiamo nemmeno giocare e scherzare con gli altri?» pigolò una ragazzina.
Maalik mise le mani sui fianchi e con cipiglio severo la fissò, gli occhi parevano ardere come fiamme. «Lucifer ha sbagliato. Non è la prima volta che lo fa e non sarà l'ultima. Ma ha imparato, è tornato. Avete la fortuna di essere qui, tutti assieme... Sono certo che anche se senza un corpo, ora possiate comunque essere utili come guardiani» spiegò paziente.
«Come?» chiese uno dei fratellini.
«Siate gli occhi e le orecchie di nostro fratello. Non come servi o prigionieri, ma come fratelli e sorelle. Come amici» rispose il custode.
«Occhi e orecchie...» ripeté una ragazza.
Uno dei fratelli le sorrise. «Sarà come giocare a Guardie e Ladri!»
In una battito di ciglia i 19 zabanyya volarono via, lasciando solo qualche piuma a fluttuare leggera nel punto dove poco prima si trovavano.
Lucifer si alzò in piedi, spazzandosi la polvere di dosso e si tamponò un labbro sanguinante. «Ben fatto, Squee» commentò Maalik, mentre le fattezze di Maalik lasciarono posto a quelle dell'umano che il demone aveva posseduto durante la sua visita sulla Terra.
Lucifer era il Re dell'Inferno e aveva dei vantaggi nell'Underworld. Aveva fermato quel loop temporale, bloccando i fratellini. Era corso via per recuperare il primo demone che gli capitasse a tiro e il destino gli aveva messo di fronte Squee, il quale fu ben contento di rendersi utile per risalire un po' nella scala di gradimento del Signore Oscuro.
Così Squee aveva interpretato l'unico angelo a cui quelle pesti alate davano retta e il piano aveva funzionato.
«Ora sparisci» commentò Lucifer. «Se capiscono il trucco, diventeranno più molesti di un gatto infuriato intrappolato dentro le mutande...» aggiunse, guardando con rammarico lo stato del proprio completo. «Ah! Porta via quelle lame demoniache» ordinò, indicando i vari pugnali rimasti nell'aula. «Distruggile.»
Squee lo guardò incredulo. «Distruggerle? Ma potrebbero tornare utili!»
«Basta uccisioni! Io sono un punitore, voi siete i miei sottoposti. Questo inutile vortice di morte deve finire!» ruggì, ripensando ai fratelli caduti in quella guerra intestina.

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«Questo posto fa proprio schifo!» protestò Four, tenendo la mano di Lucifer, che cercava di divincolarsi da quel contatto molesto.
Gli zabanyya non avevano mai avuto un nome proprio ed erano tutti così simili tra di loro che per riconoscerli il Diavolo aveva affibbiato loro dei numeri, applicando degli adesivi numerati sui loro vestiti tradizionali.
«Già» le fece eco Six, prima di estrarre l'indice affondato nella narice e pulirlo contro i pantaloni del fratellone.
«Ehk!» Lucifer protestò disgustato e cercò di allontanare i piccoli monelli. «Dovete proprio starmi così attaccati?» domandò, proseguendo lungo il corridoio. Era la prima volta che faceva uscire delle anime da una delle celle, ma sembrava che anche i demoni fossero in grado di farlo. I suoi molesti fratelli infeltriti avevano scoperto che Michael Simmons non era più in quella cella. Gli avevano anche detto che c'erano altre anime umane in quell'unica stanza.
I demoni avevano quindi imparato a contenere più anime in un'unica cella, in modo che i ricordi di tutte quelle anime creassero un complicato incastro di sovrapposizioni, rendendo difficile trovare i rivoltosi. Ecco perché non torturavano Michael, serviva loro per sfuggire alle intenzioni del Diavolo, e non era il solo umano usato a quello scopo.
D'improvviso, Eleven lo abbracciò alle spalle, stringendogli le braccia attorno al collo e aggrappandosi a lui come un koala, Four riguadagnò la sua mano e Six gli si attaccò alla gamba.
«Per l'amor di Papà!» protestò, scollandoseli di dosso nell'ilarità dei minori. «Non statemi così appiccicati, insomma!»
«Ma Jana dice che ti piace avere gente appiccicata addosso!» obiettò Eleven, camminando all'indietro, davanti a lui.
«Jana?» chiese perplesso.
«L'hostess!»
«Ah! Jana! È finita qua... poveretta» comprese infine Lucifer, ricordando come l'assistente di volo avesse interrotte il suo primo momento con Chloe, prima di restare uccisa. «Be'» esordì, sottraendo la mano al tentativo di presa da parte di Four. «Mi piace se si tratta di affascinanti donne e non dell'inquietante fusione di Tutti Assieme Appassionatamente e Il Villaggio dei Dannati» obiettò con un sorriso teso.
«Di qua!» intervenne Six, indicando il corridoio laterale.
«Finalmente...» Lucifer svoltò l'angolo e si fermò con espressione perplessa, guardando il manichino sul quale faceva bella mostra di sé un elegante completo di Prada. Attorno a esso vi erano gli altri piccoli teppisti biondi.
«Cosa significa?» chiese sospettoso.
«Sei il Diavolo! Non puoi mica andare in giro conciato come Adamo dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre!» obiettò Ten.
Lucifer abbassò lo sguardo sul proprio vestiario e sollevò le sopracciglia per un istante. «Vero... ma questo da dove arriva?»
Tutti i bambini alzarono la mano all'unisono.
«Io ho fatto la giacca!»
«Io il fazzoletto da taschino!»
«Io i gemelli per i polsini!»
Fu un susseguirsi di rivendicazioni che lasciarono il Diavolo interdetto.
Lucifer li additò con prudenza, muovendo gli indici sui vati mini angeli attorno a lui. «Aspettate... In che senso li avete fatti?»
I bambini si guardarono incerti. «Fatti» sottolineò Twelve, schioccando le dita. Sul palmo della mano libera gli comparve una fiasca di metallo, finemente decorata a bulino.
Seventen la prese tra le mani e la stappò, mentre Eight unì i palmi sopra l'imboccatura e si concentrò per un istante. Un liquido ambrato sgorgò dalle sue mani, finendo dentro al contenitore.
Poco dopo, One consegnò la fiasca a Lucifer, il quale la stappò e ne odorò il contenuto. «Non è... urina di angelo, vero? Dall'odore non direi...»
Two lo fissò divertito. «Siamo anime, fantasmi... non possiamo fare pipì.»
«O sudare» commentò Fourten.
«O sputarci dentro! Non avere un corpo fa schifo!» intervenne Four.
«È il nostro potere» spiegò Seven.
Avere tutte quelle persone attorno che gli parlavano era strano. Di solito gli piacevano le orge, ma gli sembrava di essere tornato in quella scuola privata con Trixie. «Credevo il vostro potere fosse la velocità...»
Diversi bambini si strinsero nelle spalle. «Be', essere veloci è figo!»
«Voi... siete in grado di creare... cioè... avete il potere di Papà?»
Gli zabanyya lo guardarono come se avesse bestemmiato. «No!» rispose Nine. «Possiamo creare solo oggetti inanimati e non troppo complicati...»
Lucifer ridacchiò e gli mosse l'indice sotto il naso. «No, no, no, tu non me la racconti giusta. Non vi ho mai visto creare nulla in Paradiso!»
Nineten incrociò le braccia la petto. «Sul serio? Samael, tu ci evitavi come la peste quando eravamo in Paradiso!»
«E non ci sei nemmeno rimasto per molto» aggiunse la sorella.
«Comunque» riprese Nineten, «in Paradiso non era divertente creare qualcosa, c'era già tutto!»
«A parte un Gundam» commentò Sixten.
«Vero, ma quello non saremmo in grado di crearlo...» rispose Nineten, riportando poi lo sguardo su Lucifer. «Allora? Non ti piacciono i nostri regali? Insomma, tu ci fai giocare a questa caccia al demone e ci sembrava il minimo contraccambiare!»
Il Diavolo bevve un sorso di alcolico e alzò le sopracciglia stupito. «Non male...» mormorò riferendosi al distillato, per poi portare lo sguardo sul manichino e sorridere tagliente. «È ora di cambiarsi per la festa.»


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Insoliti alleati per il nostro Diavolo che detesta i bambini, ma al momento ogni aiuto gli serve. In questo capitolo vengono citati molti film o anime del passato. Tutti assieme appassionatamente, film disney che penso tutti conoscano.
Il villaggio dei dannati, film horror basato su un racconto di Stephen King, dove c'erano tutti questi bambini con il caschetto biondo, decisamente inquietanti.
Gundam, nello specifico il primo, l'RX78, un mecha, ovvero un robottone pilotato da un uomo. Si tratta di un anime di quando era bambina, e ne hanno realizzato un modello dimensioni reali che si muove per davvero per le olimpiadi di Tokyo 2020, sfortuntamente rimandate causa Covid.
Grazie a tutti i lettori.
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Daniela

 

   
 
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