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Autore: LadySweet    02/10/2020    1 recensioni
In un universo parallelo, Leia e Han hanno cresciuto il loro adorato figlioletto Ben nella pace di Aldeeran, insieme a zio Luke e tutti i loro amici. Ma un giorno, la loro vita tranquilla viene sconvolta dallo schianto di un guscio di salvataggio, arrivato dal nulla. Chi ci sarà dentro?
Cosa vorrà?
Perché è arrivato proprio li?
Tutte domande a cui voi mi aiuterete a rispondere, con una storia semi interattiva! Venite a scoprire come ;)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Kylo Ren, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Rey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ben e Poe si guardarono per un istante incerti su cosa fare: andare ad esplorare quel cratere e correre il rischio di essere aggrediti da qualsiasi cosa ci fosse li dentro... oppure restare li e chiamare i soccorsi. Dopo un secondo tutti e due avevano già scelto quale delle due opzioni mettere in atto. Ma proprio quando stavano per fare il primo passo giù per il cratere, il bracciale di Ben iniziò a squillare.
< Ben, tesoro stai bene? > chiese la voce preoccupatissima di Leia
< Si mamma stiamo bene > rispose il ragazzo portandosi il polso davanti alla bocca.
< Cos'è successo?? Abbiamo sentito un boato tremendo... >
< Forse è meglio che venite a vedere voi stessi... e mandate una squadra di soccorso... qui è tutto in fiamme. >
< Va bene, stiamo arrivando, ma voi NON TOCCATE NIENTE! Sono stata chiara? >
< Si signora! > risposero i due in coro, e la conversazione si chiuse.
Così i due ragazzotti rimasero a fissare quel cratere in fiamme, e quella piccola stanzetta volante, chiedendosi chi o cosa ci fosse li dentro.
Pochi minuti più tardi, mentre una squadra di soccorso corse subito sul posto iniziando a domare le fiamme, Leia Han e i genitori di Poe andarono diritti dai loro figli per assicurarsi che stessero bene e si fecero raccontare quello che avevano visto.
Appurato che entrambi stavano bene, gli adulti si sporsero ad osservare il cratere... un guscio di salvataggio, e del Primo Ordine per giunta, il sistema di governo tirannico e totalitario che spadroneggiava nella galassia, guidati dal potente leader supremo Snoke, un essere malvagio, corrotto dal potere e dal lato oscuro della forza.
Che cosa ci faceva quel coso sul loro pianeta? Che fosse stato mandato a posta?
Che fosse stato abbattuto per sbaglio?
Quando i soccorsi ebbero finito di spegnere il fuoco, Leia Han e il capitano si avvicinarono al guscio, seguiti dai loro figli incuranti delle raccomandazioni e incapaci di trattenere la loro curiosità.
Scesi nella grande buca, piccole colonne di fumo si alzavano dal terreno incandescente, mentre la squadra di soccorso stava finendo di forzare l'apertura del guscio.
Tra il fumo e la cenere, quando il portellone si aprì, il corpo di una bambina di cinque, forse sei anni al massimo, giaceva priva di sensi sul sedile.
Era magra, denutrita, capelli raccolti in tre codini arruffati e scompigliati, la pelle pallida e piena di graffi e lividi. Han si avvicinò lentamente alla piccola per assicurarsi che fosse viva, mentre il capitano teneva i due ragazzi dietro di se, la moglie poco distante. Quando lo sceriffo diede la conferma che la bambina respirava anche se a fatica e percepiva un debolissimo battito, Leia fece spazio alla squadra medica che con cautela la caricò sul lettino mobile per trasportarla d'urgenza alla base medica.
< Han, io vado con loro, tu porta i ragazzi a casa e... di a Luke di venire da me... >
< Che cos'hai in mente? > le chiese il marito.
< Non ne sono sicura ma.... ho bisogno di lui. >
< Va bene. Forza giovanotti lo spettacolo è finito, muoversi. > disse Han prendendo i due per le spalle e guidandoli fuori dal cratere. < Andate a recuperare i vostri bolidi e poi dritto a casa Ben! > disse l'uomo puntando il dito verso il figlio, lanciandogli quello sguardo che non ammette repliche.
< Si papà! >
< Tranquillo Han, ci pensiamo noi > disse il capitano allo sceriffo.
< Ti ringrazio. A dopo >
E mentre i due ragazzini sfrecciavano via, seguiti dal capitano e la moglie, Han si incamminò per una delle colline, dietro la quale, verso la costa, c'era una piccola casetta in legno.
In quella casa appartata viveva Luke Skywalker, fratello gemello di Leia.
Luke e sua sorella erano sensibili alla Forza, l'energia che manteneva in equilibrio tutto l'universo. Attraverso la loro sensibilità potevano usare la forza, maneggiarla, attingervi per combattere e difendersi. E Luke era un maestro in questo.
Lui era un Jedi, aveva seguito un rigido addestramento da ragazzo presso l'accademia Jedi che suo padre aveva frequentato prima di lui, ma quando scoppiò la guerra sul suo pianeta ed era pronto per tornare e dare man forte a sua sorella, i suoi maestri gli vietarono di partire: la vendetta non era un sentimento contemplato da un Jedi.
Questa sete di sangue per coloro che avevano ucciso la sua famiglia lo avrebbe portato al lato oscuro. Se avesse perpetrato nel suo intento avrebbe deluso moltissimo suo padre che lo aveva affidato a loro nella speranza che diventasse un grande maestro Jedi.
Così il povero Luke diede la notizia alla sorella, che sulle prime se la prese parecchio, ma poi comprese che se non era riuscito a scappare da quel luogo, qualcosa più grande di lui era in ballo laggiù, e quindi lo perdonò promettendogli che si sarebbero sentiti appena vinta la guerra.
E così fu.
Parecchi mesi più tardi, all'accademia Jedi arrivò la notizia che la guerra civile su Aldeeran era stata vinta dallo schieramento di Leia, e che la sua famiglia era stata vendicata. Dopotutto Leia aveva ereditato le doti politiche e da stratega della madre e Luke era sempre stato certo di come si sarebbero evolute le cose.
Dopo un paio di settimane da quella bella notizia Luke venne ufficialmente nominato maestro e gli venne offerto un posto nell'alto consiglio dei Jedi.
Ma lui con rispetto e devozione declinò l'offerta, perché la notte prima aveva avuto una visione, su qualcuno che sarebbe arrivato sul suo pianeta, qualcuno molto forte, che avrebbe necessitato del suo aiuto.
I Jedi erano sempre stati molto attenti alle profezie, e una volta udita la visione del giovane maestro, i membri del consiglio gli concessero il permesso di partire e tornare al suo pianeta natale e addestrare questo essere così potente.
Il ritorno di Luke fu accolto con una grande festa, e giusto in tempo per le nozze di sua sorella che ebbero luogo poche settimane più tardi.
Quando poi Leia era rimasta incinta aveva sentito la forza potente in suo nipote, e decise che lo avrebbe addestrato, credendo che fosse lui quello di cui parlava la sua visione, e così aveva fatto in tutti quegli anni.
Per diversità di carattere e punti di vista, Luke e Han non erano mai stati legati da una profonda amicizia. Erano tutti parte della famiglia, ma c'era sempre quella piccola linea di separazione fra loro. Del resto Han era un uomo d'azione, un uomo del fare, mentre lui era più mistico, dedito alla meditazione. Però non erano mai mancati ne il rispetto ne la fiducia reciproche. Sapevano di poter contare sempre l'uno sull'altro se ce ne fosse stato bisogno.
Appena dopo la nascita di Ben, il maestro Jedi aveva preferito trasferirsi in una piccola casetta sulla costa, per godersi la sua tranquillità.
Quel giorno, nel momento in cui Luke aveva sentito la presenza del cognato approcciarsi seppe già che non portava nulla di buono.
< Han >
< Ciao Luke... ehm. Come... come stai? >
< In piedi. Cosa ti porta qui? >
< Mi manda tua sorella... c'è qualcosa, o... o meglio qualcuno che vorrebbe che vedessi... > disse l'uomo incerto. Suo cognato l'aveva sempre messo un po' in soggezione con quell'aria mistica, di chi ha sempre ragione. Non sapeva mai come doveva comportarsi in sua presenza.
< Ti riferisci a chiunque sia arrivato con quello schianto? >
< Si, beh nel guscio di salvataggio abbiamo trovato solo una bambina... >
L'uomo ci pensò qualche momento. Nell'istante in cui aveva visto quella scia di fuoco nel cielo aveva avvertito uno strano movimento nella forza, come non lo aveva mai sentito. Qualcosa di grave era successo, e qualcuno potente nella forza era arrivato sul loro pianeta... ma una bambina?? Che avesse mal interpretato la visione di anni prima e non era suo nipote l'essere potente che doveva addestrare?
Eppure il ragazzo aveva una Forza pari a quella di nessuno... e in ogni caso lo avrebbe addestrato lo stesso, ma che si fosse sbagliato? O c'era qualcos'altro che non aveva considerato...? Doveva andare a controllare, il segnale nella forza era chiaro.
< Dove si trova? >
< Nella base medica con Leia. >
< Riferisci a mia sorella che sarò li domattina presto. > disse visibilmente perso nei suoi pensieri, poi si voltò ed entrò in casa chiudendosi la porta alle spalle.
Han rimase interdetto solo per un attimo, “ciao anche a te” disse alla porta chiusa, per poi incamminarsi verso casa.
Appena entrato dalla porta vide suo figlio venirgli incontro. Aveva l'aria stranamente preoccupata.
< Ciao papà >
< Ben, stai bene figliolo? >
< Si, è solo che... ho avuto una strana sensazione quando ho visto quella bambina... come sta?? >
< In che senso? >
< Ho sentito che era triste.... >
< L'hai sentito in quel senso?? >
< Si, tramite la forza, era come se tutta la sua tristezza ce l'avessi dentro anche io >
< Lo sai che di queste cose devi parlarne con tua madre, o con tuo zio, ma una cosa è certa: quella ragazzina ne ha passate un bel po'. Adesso è al sicuro comunque, i medici se ne prenderanno cura, tua madre è li con lei, e tuo zio Luke andrà da lei domani. >
< Davvero?? Posso andare anche io papà? >
< Beh, non vedo cosa ci sia di male. Domani pomeriggio, quando uscirai da scuola potrai andare a trovarla. >
 < Ma io volevo andare quando c'era zio Luke... sono curioso! >
< No Ben, tuo zio non vuole gente in giro in queste situazioni, e poi non puoi saltare la scuola... i tuo voti sono già abbastanza precari. E ora vai a lavarti le mani. > disse l'uomo mentre il droide C3-PO annunciava che la cena era pronta.
Padre e figlio mangiarono continuando a parlare dei fatti accaduti quella sera, e poi si ritirarono ognuno nella propria stanza. 

   
 
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