Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: _Zaelit_    02/10/2020    1 recensioni
Come cambierebbe la storia di Final Fantasy VII se un'altra creatura aliena fosse caduta sul pianeta, anni fa, oltre a Jenova?
Il Progetto Yoshua R porta alla creazione di una ragazza all'apparenza normale ma che, in realtà, dovrebbe incarnare il potere dei Cetra e uguagliare la forza fisica dei prodotti del Progetto Jenova.
Rainiel non sa di essere nata da un esperimento, esattamente come non lo sa Sephiroth, ma i loro destini percorrono la stessa strada e sono pronti a incrociarsi.
- La Fanfiction è ambientata durante le vicende di Crisis Core ma gli eventi sono stati cambiati per comodità della trama. Alcuni personaggi potrebbero risultare lievemente OOC. Vi è la presenza di coppie canon e noncanon e di personaggi OC. -
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Heiress of Yoshua'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il tempo trascorreva veloce e impietoso, così giunse l'autunno con i suoi colori spenti, anche se Midgar restava sempre di quel cupo grigio che sempre le era appartenuto.
Rainiel procedeva con i suoi addestramenti e aveva avuto occasione di incontrare di nuovo e scusarsi con Senna, la quale ne fu entusiasta, e per farsi perdonare accettò di andare a vedere uno dei allenamenti nella sala d'allenamento della terza classe.
Nonostante avesse conosciuto nuove persone - lei, Narcisse e tutti i suoi colleghi della prima classe - e consolidato le sue amicizie di sempre, non riusciva però a ritrovare la serenità di un tempo. Non riusciva ancora a dimenticare.
E un mattino, all'improvviso, fu svegliata da un urgente messaggio che richiedeva la sua attenzione.
Si vestì in fretta, lieta di potersi muovere negli abiti che desiderava piuttosto che nella tipica uniforme della seconda classe, e fissò le Aikuchi con guaine annesse alla cintura. Lasciò la stanza, raggiungendo l'ascensore.
Zack arrivò praticamente insieme a lei, così fu subito chiaro a entrambi che avrebbero lavorato insieme.
«Hanno ingaggiato anche te?» chiese infatti lui dopo i convenevoli.
«Esatto. A quanto pare un'altra di quelle belve di mako si è fatta viva, pericolosamente vicina a Midgar.»
«Sono già andato a informarmi. Pare che l'abbiano avvistata a Sud dei bassifondi, in una zona desertica. Dobbiamo eliminarla il prima possibile.»
«Sono d'accordo.»
Rainiel era più determinata che mai e non aveva nessuna intenzione di fallire nell'impresa. Ormai era guarita completamente, era ben più forte di prima e combatteva come qualcuno che non ha più niente da perdere. Eliminare le Copie R era diventato l'obiettivo della sua vita, così che nessun mostro potesse più fare del male a un innocente.
Entrati in ascensore, scesero entrambi a un piano più basso, dove avrebbero trovato l'eliporto.
Un elicottero li attendeva all'aperto, ma per raggiungerlo avrebbero dovuto attraversare parte del piano a piedi.
Mentre camminavano spediti, però, qualcosa li interruppe inevitabilmente.
Un'ombra bianca e inquietante come uno spettro sfilò alle spalle dei due ragazzi, trascinandosi dietro un camice candido.
«Chi si rivede...» sghignazzò una voce acuta e astuta, a dir poco deliziata da ciò che aveva davanti agli occhi, coperti da spessi occhialini neri. «Rainiel Chanstor...»
Rain riconobbe subito quel timbro di voce e comprese che l'aver omesso Zack dal suo mirato saluto non era stata una scelta dovuta a una dimenticanza. Voleva attirare la sua attenzione.
Irrigidendosi, girò su se stessa notando la presenza dell'uomo scarno e curvo che non avrebbe mai più voluto incontrare. Qualcuno di inevitabilmente legato a lei, e non solo solo. Praticamente... si trattava del suo creatore.
I suoi occhi e il suo petto andarono a fuoco alla sola vista del suo brutto muso, infatti Zack se ne accorse.
«Professor Hojo.» realizzò lei a labbra strette, mentre Zack cercava di evitare spiacevoli inconvenienti.
«Spiacente, signore, ma siamo di partenza per una missione e non possiamo permetterci ritardi.» cercò infatti di rilevare, sebbene nessuno dei due volle ascoltarlo, alla fine.
Hojo teneva le mani dietro la schiena e sorrideva scrutando Rain da capo a piedi, come se stesse ispezionando il suo più grande capolavoro. Cosa che forse, in effetti, Rainiel era davvero. Uno dei suoi due risultati più soddisfacenti.
«Capisco. Ho saputo che è stata promossa alla prima classe, i miei complimenti. Riesco a capire perché tutte queste missioni...» commentò lui, lasciandosi sfuggire - e forse non tanto accidentalmente - un dettaglio che Rain non si fece scappare.
Tutte queste missioni? Pareva proprio che Hojo la stesse tenendo d'occhio, ultimamente. In effetti non era raro che partisse per ingaggi di ogni tipo, ora che era una SOLDIER di prima classe.
A stento voleva rispondergli. Quell'uomo la disgustava. Il fatto che fosse sempre così calmo e che non si preoccupasse di nulla che non fosse se stesso e i suoi giochetti da laboratorio... qualcuno una volta l'aveva definito "un ammasso ambulante di complessi", e aveva assolutamente ragione a ritenerlo tale.
Stare lì a discutere con lui, con l'uomo che le aveva causato tutti quei problemi, non la intrigava affatto. Aveva altro a cui badare...
Se non fosse che l'anziano decise di provocarla.
«Si parla molto bene di lei e delle sue capacità in giro, SOLDIER di prima classe Rainiel. Sembra un miracolo che sia finalmente apparso nei ranghi più alti un prodigio come lei... uno che probabilmente un giorno potrebbe persino ricoprire la carica di Generale.»
Terminò quella frase con un sorrisetto. Aveva dosato ogni parola per renderla quanto più fastidiosa possibile alle sue orecchie. Sapeva tutto di lei... probabilmente l'aveva spiata per tutto quel tempo. Chiaro che sapesse anche quali tasti toccare per spazientirla.
Infatti, il sangue della guerriera le ribollì nelle vene. L'istinto di gettarsi su di lui e strappargli quella brutta espressione dalla faccia con un pugno ben assestato fu una tentazione potente che trattenne a stento.
Zack le si avvicinò, comprendendo dove il discorso stesse per arrivare.
«SOLDIER ha già un Generale.» sibilò nervosa, mentre le sue iridi blu riflettevano la tempesta interiore che la tormentava.
«Aveva.» Hojo, ovviamente, sentiva di doverla correggere. «Dopotutto il SOLDIER Sephiroth è sparito da più di un mese, o sbaglio?»
Rainiel stava per scoppiare e dare sfogo a tutta la rabbia che la invase. Zack non lo sapeva, ma lei e l'uomo che aveva davanti sì: Hojo stava parlando del suo stesso figlio come se nemmeno gli importasse di lui.
«E non le crea nessuna preoccupazione, il fatto che nessuno sappia dove sia o che sia stato dichiarato disperso?» chiese, giusto per controllare che le sue ipotesi fossero esatte.
Lo scienziato scrollò le spalle, come se non gli importasse.
«Perché dovrebbe?» domandò, imperturbabile, «Anche se Sephiroth era il migliore, non significa che lo sarà per sempre.»
Rain aveva raggiunto il limite, ma lui dovette aggiungere ancora una cosa.
«Gli uomini come lui non si perdono e basta. Se è ancora vivo, tornerà qui con le sue gambe. Non esiste ragione di agitarsi.»
Fu il culmine. Parlare così di suo figlio... del sangue del suo sangue... possibile che Hojo non lo considerasse neanche tale? Lo conosceva da quando era nato, dal momento esatto in cui lo aveva strappato alle braccia della donna che l'aveva messo al mondo. Aveva condotto esperimenti su di lui prima ancora che nascesse, e anche in seguito. Sephiroth era cresciuto davanti ai suoi occhi, era diventato un adulto e un guerriero mentre lui lo osservava e lo studiava, ne registrava le capacità e i miglioramenti. Eppure, nonostante tutto ciò... rispondeva alla sua scomparsa facendo spallucce, come se non gli riguardasse proprio.
Non mentiva, nel dire che il Generale sarebbe stato in grado di difendersi e fare ritorno senza bisogno dell'aiuto altrui, ma era comunque qualcosa di inaccettabile. Per quanto Sephiroth avesse ferito e deluso Rain, per quanto lei cercasse di odiare anche lui oltre allo scienziato che aveva programmato la sua nascita e il suo futuro senza mai lasciargli possibilità di scelta...
Non riuscì a resistere. Si mosse. Voleva mettergli le mani addosso e poi...
Hojo non si disturbò neanche. Non sembrava affatto preoccupato pur sapendo che, se una SOLDIER del calibro di Rain avesse deciso di conciarlo per le feste, di lui sarebbe probabilmente rimasta solo polvere.
Non si spaventò perché sapeva bene che Zack l'avrebbe fermata. Infatti, poco dopo, due mani agguantarono saldamente il suo gomito e la tirarono indietro.
«Rain!» soffiò il ragazzo a denti stretti, riportandola alla realtà. «Non farti venire strane idee!»
Il suo fu un sussurro, uno che Hojo nemmeno udì, ma l'uomo davanti a loro ghignò comunque.
«Non eravate in ritardo?» disse infatti.
«Sì. Ce ne stiamo andando.» rispose Zack per entrambi.
«Buon lavoro, allora.»
Rainiel tremava ancora per l'agitazione. La voglia di tornare indietro e portare a termine quello a cui aveva pensato era molta, ma Zack si assicurò di tirarla via con sé fino all'eliporto.
Hojo rimase indietro, a osservarli finché non furono spariti dietro l'angolo più vicino, e solo in seguito tornò sui suoi passi, divertito.
«Avremo tempo per parlare... la Riunione inizierà presto.» blaterò ancora, ridendo tra sé e sé, e tornandosene infine nel suo buio laboratorio, a prepararsi per quel momento che attendeva ormai da decenni.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: _Zaelit_