3. Dungeon
1373 DR, autunno, da qualche parte nelle Marche d'Argento
Avventurieri - dungeon.
Dungeon - avventurieri.
Era una faccenda semplice. Era così che andava il mondo. Era tradizione.
"Non me ne frega un cazzo se è tradizione" il biondo incrociò le braccia, definitivo. "Io lì non mi c'infilo."
I suoi compagni di avventura mugugnarono di fastidio. Quasi tutti.
"Ma Jaime! Nei dungeon ci sono tesori!" Provò a convincerlo l'elfo della luna.
"Fama!" Rincarò il githyanki.
"Il brivido del pericolo" tentò la giovane Daphne, con occhi brillanti.
"Io non entro nei fottuti dungeon. Sono claustrofobico."
Un altro mugugno corale. Solo una voce si erse a difesa del poverino.
"Sono d'accordo con Jaime. Nemmeno io amo i sotterranei."
A parlare era stato uno dei membri più capaci e navigati del gruppo, un elfo scuro con poteri da veggente.
"Ma..." sua sorella lo guardò stranita, perché lei in realtà non vedeva l'ora di infilarsi in un labirinto di cunicoli tutto da scoprire. "Ma come fai ad aver paura dei dungeon, sei un drow!"
"Sì. È proprio per questo che ho paura dei dungeon." Insistette l'altro, senza cedere di un palmo.
"Se ci tenete tanto, potete andare senza di noi" invitò il giovane umano. "Potete anche tenervi i tesori che trovate."
Si alzò un piccolo coro di proteste, chi sosteneva che non si divide il gruppo, mai, non conoscete le terribili leggende sui gruppi che si dividono?, chi sosteneva che semplicemente non è divertente se non andiamo tutti.
Soltanto l'elfo e il githyanki sembravano non avere problemi all'idea di dividere il gruppo. Dopotutto erano un ladro e un mercenario.
Prima che i membri più giovani della squadra avessero finito di discutere, i due avventurieri più anziani e più avidi si erano già introdotti in silenzio oltre l'ingresso naturale della caverna, diretti al dungeon sotterraneo.