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Autore: LorasWeasley    03/10/2020    1 recensioni
AU [FrUK]
"Quanto è sottile la differenza tra l’essere amici o qualcosa in più?
Era ovvio a tutti che si sarebbero messi insieme, ma come farglielo capire?"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Febbre

Arthur era a lezione quando gli arrivò la chiamata di Francis.
Vide la notifica sul cellulare messo in silenzioso e controllò l’orario, mancavano 10 minuti alla fine della lezione, Francis poteva aspettare.
Quando finalmente il professore finì di parlare Arthur fu il primo a precipitarsi fuori dall’aula, non aveva neanche avuto tempo di posare i libri dentro la borsa, li stava semplicemente portando sottobraccio.
Richiamò Francis all’istante.
-Ehy- la voce di Francis era roca, strana.
-Francis- quella di Arthur era confusa –Tutto okay?
Francis fece diversi colpi di tosse –Penso di avere la febbre alta- rispose in un mormorio stanco –Quando finisci le lezioni potresti passare in farmacia a prendere qualche medicina? Ho notato che non abbiamo nulla.
-Si certo! Ti raggiungo al più presto!
Francis rispose con un mugolio indistinto e la chiamata venne interrotta.
Arthur aveva ancora una lezione di due ore prima che la sua giornata universitaria finisse, ma l’inglese non ci pensò più di tanto visto che il suo corpo si stava già dirigendo verso l’uscita dell’edificio per tornare il più in fretta possibile a casa.
 
Mezz’ora dopo stava girando le chiavi dentro la toppa di casa loro.
Mantenne il sacchetto in mano con le medicine mentre si toglieva le scarpe e il giubbotto.
Aveva anche comprato del brodo di pollo in un posto vicino casa.
La casa era silenziosa e buia, con i sacchetti in mano Arthur si diresse nella stanza del suo coinquilino.
Bussò piano ed entrò comunque anche quando non ricevette alcuna risposta.
Francis stava dormendo in modo scomposto sul suo letto, aveva il respiro pensante di chi non riusciva bene a respirare, la bocca aperta, le guance rosse e i capelli sudati.
Arthur lo raggiunse poggiando tutto sul comodino accanto al letto, poi andò in bagno per riempire una bacinella di acqua fredda e bagnare una pezza.
Tornò in camera per sedersi sul letto al fianco del francese e con la pezza iniziò a ripulirgli con calma le braccia nude e il collo.
Era talmente caldo che Arthur si decise a svegliarlo per fargli prendere le sue medicine.
-Francis- lo chiamò dolcemente scuotendolo piano.
-Mh?- Francis si svegliò con calma, gli occhi vacui mentre ci metteva più del dovuto a capire dove si trovasse.
-Ehy- Arthur gli sorrise –Ciao… Ti ho portato le medicine.
Francis annuì, sembrava ancora confuso.
-C’è qualche problema?- domandò Arthur non capendo se quello sguardo di chi stava rincorrendo un pensiero fosse solo colpa della febbre o altro.
-Ho fatto uno strano sogno- Francis fece una smorfia mentre cercava di mettersi un po' più alzato.
-Vuoi raccontarmelo?- domandò Arthur mentre gli sistemava la pezza bagnata sulla fronte.
-Ho sognato che eravamo fuori con i ragazzi, Yao ci ha raggiunto un po' in ritardo e si era portato il suo nuovo ragazzo che si è scoperto essere Ivan, l’ex storico e quasi segreto di Alfred.
Arthur soffocò una risata –Si, questo è quello che è successo davvero circa la scorsa settimana.
Francis corrugò la fronte, probabilmente cercando di ricordare –Si ma poi… hanno fatto un’orgia.
Arthur soffocò con la sua saliva –Cosa!?
-Ivan, Alfred, Yao e Kiku.
-Questo è inaspettato.
Francis abbozzò un sorriso fissandolo malizioso –Vuoi i particolari?
-No grazie, già devo convivere con l’immagine orribile che ha partorito la mia mente dopo che l’hai detto.
-Chissà se l’hanno fatto veramente- la voce di Francis sembrava davvero interessata e curiosa, gli occhi velati per la febbre sembravano più svegli del solito.
-Okaaay- lo interruppe Arthur cercando nella busta le medicine –Prendi questa pillola, se entro stasera non si abbassa prenderai anche la supposta.
Francis fece una smorfia, ma accettò la medicina che l’amico gli passò insieme a un bicchiere d’acqua.
Arthur si alzò per andare in cucina e sistemare il brodo di pollo in un piatto, afferrò un cucchiaio dal cassetto e tornò nella stanza del francese.
Gli porse il mangiare e Francis lo accettò in modo scettico, dopo diversi sguardi lanciati sia al cibo che all’inglese, come se uno dei due potesse nascondere una bomba, chiese teso –L’hai fatto tu?
Arthur alzò gli occhi al cielo –Ovvio che no, già stai male, non volevo di certo avvelenarti.
Francis rise, poi iniziò a mangiare.
Rimasero in silenzio, Francis mangiava mentre Arthur si preoccupava di sistemargli le coperte e cambiargli la pezza bagnata nel tentativo di abbassare la sua temperatura corporea.
Arthur iniziò a sentirsi in soggezione quando si accorse che lo sguardo di Francis non si spostava dalla sua figura.
Ed era uno sguardo strano, uno di quelli che portavano le sue guance a riscaldarsi e il suo stomaco a chiudersi.
-Perché mi stai guardando così?- sussurrò infine abbassando lo sguardo.
Francis continuò a fissarlo per diversi altri secondi in completo silenzio.
-Francis?- Arthur si sentiva agitato senza un motivo ben preciso.
-Non sono pronto a prendermi le responsabilità dei miei deliri durante la febbre, quindi non fare domande delle quali non vuoi sentire la risposta.
Posò il piatto accanto a lui sul comodino, era ancora pieno per metà –Penso che dormirò un po' adesso, grazie per il cibo e per le medicine.
Arthur annuì alzandosi di scatto –Se hai bisogno chiama, ti lascio la porta aperta.
E fuggì via, dandosi dell’idiota per quelle reazioni insensate che aveva solo con Francis.
  
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