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Autore: _katherine_lls    03/10/2020    0 recensioni
Cosa succederebbe se la Mezzosangue per eccellenza non fosse poi così tanto mezzosangue?
Cosa succederebbe se il suo passato non fosse esattamente come lo ricorda lei?
E se ci fosse un incantesimo che la costringe ad essere qualcuno che non è?
Il suo settimo anno ad Hogwarts sarà parecchio diverso da come se l'aspettava, forse a causa di una guerra che non è mai realmente finita o di amici e vecchie conoscenze che non smettono mai di sorprendere...
QUESTA STORIA VERRA' ELIMINATA A BREVE. I CAPITOLI SARANNO PUBBLICATI AL LINK:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4002311&i=1
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Ero finalmente riuscita a finire il quindicesimo capitolo del tomo noiosissimo che avevo preso in prestito dalla biblioteca di papà quando sentii bussare alla porta. Guardai velocemente l’orologio: non ero in camera da nemmeno dieci minuti. Misi velocemente il segnalibro e mi alzai dal letto infilandomi una vestaglia sopra alla canottiera leggera. Non si trattava di sicuro di mio fratello visto che la porta non era stata scardinata come faceva solitamente Blaise se doveva entrare nella mia stanza. Senza considerare che aveva talmente tanto alcol in corpo da non essere in grado di reggersi nemmeno in piedi da solo, figurarsi uscire dalla sua camera. Ancora non mi capacitavo di come fosse possibile che quel decerebrato, nato e cresciuto tra i purosangue non conoscesse nemmeno le basi dell’educazione. 

Aprii la porta e per poco non mi cedettero le ginocchia. Il ciuffo biondo non apparteneva di sicuro a mio fratello. 

-Hermione- mormorò mezzo assonnato sorridendo appena.

-Draco- replicai -cosa ci fai qua? - 

-Eh… in realtà niente - mormorò imbarazzato passandosi una mano tra i crini biondi. Sollevai un sopracciglio confusa.

-Non riuscivo a prendere sonno e per stasera ho esaurito la pazienza necessaria per stare nella stessa stanza con tuo fratello - spiegò sorridendo appena. Sorrisi a mia volta spostandomi dalla porta per lasciarlo entrare nella mia stanza. Mi guardò confusa ma entrò senza fare domande. Perché l’avevo lasciato entrare? 

 

***

 

-Hermione! Apri la porta per favore, il decerebrato di tuo fratello sta cercando di rubarmi i nuovi ingredienti per le pozioni- 

Corsi ad aprire la porta trovandomi davanti un bambino biondo di circa dieci anni. 

-Finalmente. Blaise ha finito tutti i suoi ingredienti e siccome non vuole smettere di far saltare in aria stanze ha deciso che gli servono anche i miei! - mormorò sconsolato mentre mi spostavo per farlo entrare nella mia stanza. 

-Tanto qua non entra! - mormorai facendo spallucce. 

-L’incantesimo di tua mamma funziona ancora? -

-No, quello ha smesso di funzionare da tempo, in compenso ne ho trovato un altro per tenere lontano mio fratello dai miei libri! - ghignai mentre il bambino scuoteva la testa sorridendo e si avvicinava all’armadio per nascondere la piccola scatolina che teneva in mano. 

 

***

 

Non era la prima volta che entrava nella mia stanza. 

Draco chiuse la porta di scatto alle sue spalle, quasi spaventato. Mi guardò velocemente e poi andò verso il mio armadio. Continuai a fissarlo confusa vicino alla porta mentre lui lanciava i miei vestiti nuovi sul letto e sfilava delicatamente la parete di fondo del mio guardaroba. 

Insonorizzai velocemente la stanza mentre lui si girava tenendo in mano una piccola scatolina. La stessa del mio ricordo. 

-Porco Godric! - per fortuna che avevo insonorizzato la stanza - Come cazzo c’è finita questa qua? No, aspetta lo so. Come è possibile che sia ancora qua? -

-Probabilmente eravamo gli unici che sapevano dell’esistenza del doppio fondo - risposi alzando le spalle poco stupita. 

-Non ti illudere, i tuoi genitori sanno anche quanti granelli di polvere ci sono qua dentro. Probabilmente nessuno ha avuto il tempo di spostarla - 

-Vorresti dire che il ricordo, che sono sicura hai appena visto anche tu, risale a uno dei nostri ultimi giorni in questa casa? -

-Probabilmente l’ultimo - rispose serafico. Il suo ragionamento non faceva una piega. Che motivo aveva un Draco bambino di tenere nascosti i suoi ingredienti per più di un pomeriggio? 

-Non ti da fastidio non riuscire a ricordare nulla? - mi chiese dopo alcuni istanti di silenzio. Dire che mi dava fastidio era riduttivo. Mi angosciava a dir poco, non sapevo praticamente nulla del mio passato e, a parte qualche sporadico flash spesso senza senso, i miei ricordi partivano dall’estate prima dell’inizio di Hogwarts. 

-Perché non cerchiamo cosa o chi ci sta bloccando i ricordi? - proposi. Lui sgranò gli occhi per un attimo, poi annuì. 

-Adesso? - mi chiese.

-Perché no? Tu non riesci a dormire e io non riesco a continuare a leggere quel libro! - 

-Perfetto. Da dove cominciamo? - chiese sedendosi in maniera composta ai piedi del mio letto. Ecco perché con lui andavo d’accordo e con Blaise no. Draco, a differenza di mio fratello, dimostrava di non essere stato allevato dalle scimmie. 

-Da quello che sappiamo? - proposi sfilandomi le ciabatte e andandomi a sedere accanto alla testiera del letto. 

-Allora i ricordi sono iniziati quando siamo arrivati in questo maniero giusto? - chiese Draco. 

-In parte. Io ho cominciato a ricordare qualcosa già ad Hogwarts - dissi pensierosa. Era la prima volta che me ne rendevo conto davvero ma il primo ricordo del mio passato mi era tornato ad Hogwarts: un ricordo della mia famiglia non appena ero entrata nello studio di Silente. 

-E se fosse qualcosa legato ai miei genitori? - chiesi titubante. Draco mi guardò per un attimo poi scosse la testa. 

-Non c’è nessun incantesimo che funziona in questo modo e per tutto questo tempo-

-Nemmeno magia nera? - chiesi titubante. C’erano incantesimi che facevano tornare in vita le persone colpite da un Avada Kedavra, perché mai non avrebbero dovuto esserci incantesimi che legavano i ricordi di qualcuno a una persona? In fin dei conti i ricordi di per sé sono legati a qualcun’altro. 

-Non quella che conosco io - rispose alzando un sopracciglio e sedendosi meglio sul mio letto. 

-Quanti tipi ne esistono? - chiesi. Draco scoppiò a ridere e si passò una mano davanti agli occhi. Mi scurii velocemente in volto chiedendomi cosa l’avesse fatto ridere così tanto. 

-Scusa, non volevo offenderti. Solo che sei così grifondoro. Non esistono tipi diversi di magia nera, esistono stadi diversi, non stai capendo vero? - chiese alla mia faccia sconvolta. Sapevo gran poco della magia nera, solo che era alquanto pericoloso e sconsigliato usarla a causa delle conseguenze. 

-Non molto in realtà, sapevo il minimo necessario per aiutare Harry con Voldemort - dissi mentre sentivo lo stomaco stringersi dolorosamente al ricordo di quello che ci era successo. 

-Non so come spiegartelo, è come se dovessi allenarti prima di poter fare determinati incantesimi. A differenza della magia normale quella oscura non toglie solo la forza, se non sei capace di gestirla arriva ad ucciderti. Io conosco gli incantesimi che conoscono tutti ma non è detto che non ci sia nulla per i ricordi. E tua madre è una strega potente - 

-stai dicendo che mia mamma avrebbe….-

-sto dicendo che non è da escludere. Forse potremo guardare nella biblioteca, sbaglio o tuo padre ti ha dato accesso alla sezione proibita?-

-Sì, devo solo avvisarlo se voglio prendere qualche libro perché ce ne sono alcuni dell’Oscuro che stando a quello che ha detto lui non sono adatti alla mia età- chiarii un pò scocciata.  Ci stava che fosse preoccupato per me, ma avevo l’accesso consentito alla sezione proibita di Hogwarts dal quarto anno, cosa poteva esserci di tanto peggio a casa?

-Non prendiamo nulla, consultiamo solo al momento. Quindi il problema non c’è - mi rispose con un sorrisetto furbo. Sorrisi a mia volta alzandomi dal letto e chiudendomi la vestaglia con una mano. 

-Andiamo? - chiesi avvicinandomi alla porta.

-Biblioteca? -

-Biblioteca! - risposi lasciandolo passare e chiudendomi la porta della camera alle spalle.

-Sai non ti facevo così - disse dopo alcuni istanti di silenzio. 

-Non c’è mai stata l’occasione per conoscerci davvero e forse non ero nemmeno così. Anche tu non sei come credevo…-

-è un complimento mezzosangue? -

-dipende da te furetto! - risposi mentre aprivo la porta della biblioteca. Fino a due giorni fa ci infilavamo le bacchette negli occhi se ci incrociavamo per sbaglio in corridoio. Adesso invece… Parlare con lui era quasi piacevole, alla fine non si comportava così tanto da purosangue stronzo. 

-Il tuo spazio naturale mezzosangue! - scherzò lui appena mise piede in biblioteca. Gli feci una linguaccia prima di cominicare a passare tra gli alti scaffali leggendo i titoli di alcuni libri. 

I testi sulla storia del casato e sulla vita di Catherine Delow erano i più frequenti sui pochi scaffali che avevo visto. Che c’era di così tanto interessante sulla vita di quella donna? Va bene che era la moglie di Salazar ma da qua a riempire uno scaffale con libri su di lei ce ne vuole.

<> aveva detto Harry. Sfilai il tomo più vecchio, forse valeva la pena darci un’occhiata veloce. Lo andai ad appoggiare sul tavolo al centro della stanza dove Draco stava già ammucchiando libri su libri, nessuno dei quali ovviamente conteneva uno straccio di incantesimo legale. 

-Furetto, trovato nulla di interessante? - ghignai. Stavo diventando sempre più simile a loro sotto certi aspetti. 

-Oh, non immagini nemmeno quanto mezzosangue. Mio padre quella volta ce li ha portati davvero tutti i libri di Voldemort-

-Non credo che l’incantesimo sia su quei libri. Se, come dici tu, l’ha fatto mia mamma non aveva quei libri al manor sette anni fa - dissi. Se c’era da qualche parte quella formula, ammesso e non concesso che fossimo davvero sotto incantesimo, doveva essere su un libro che era nella biblioteca da più tempo. E che di sicuro non era appartenuto all’Oscuro Signore. 

-Non ci avevo pensato. In effetti non è stupida come considerazione Mezzosangue. Metà di quelli sono da scartare - disse indicando con un cenno del capo i libri che aveva accatastato sul tavolo. 

Se papà fosse entrato in quel momento ci avrebbe ammazzati entrambi. I suoi preziosissimi libri accatastati senza alcuna logica su un tavolo. Aprii distrattamente il libro sulla mia capostipite mentre pensavo che dovevamo assolutamente sistemare quel disastro prima di uscire dalla stanza. Catherine Delow, potentissima strega del decimo secolo, prima e unica moglie di Salazar Serpeverde. Passai distrattamente una mano sul piccolo ritratto che occupava parte della pagina. Era bellissima, con i lunghi capelli neri e lisci e gli occhi azzurri. Portava un vestito verde con delle rifiniture argento come i colori della casa che il marito aveva fondato ad Hogwarts. E al collo un bellissimo medaglione. Dove avevo già visto quella collana?

-Hermione, cosa stai facendo? - mi chiese preoccupato Draco spostando lo sguardo dallo scaffale da cui aveva appena preso un altro libro che pesava come minimo il doppio degli altri. 

-Io, niente-

-I libri si stanno muovendo da soli? - chiese ancora più terrorizzato. Cosa? Quali libri? Alzai lo sguardo dal ritratto della donna e strabuzzai gli occhi. La maggior parte dei tomi che Draco aveva accumulato sul tavolo stavano fluttuando verso gli scaffali. 

-Giuro che io non sto facendo nulla, non ho nemmeno la bacchetta! - mi difesi stringendo le mani intorno al piccolo libro. Lanciai un’occhiata a Draco che aveva entrambe le mani posate sullo scaffale. Nemmeno lui aveva la bacchetta in mano. 

-Sicuro che non sia un incantesimo fatto da tuo papà? Magari non voleva che qualcuno spostasse i preziosi libri del suo signore! - azzardai ma lui scosse il capo. 

-Non ce n’era motivo. Da quello che ha detto nessuno a parte lui poteva entrare nel manor, tuo padre aveva messo un’infinità di incantesimi di protezione -

-Fantastico! - sbuffai -Quindi che sta succedendo ai libri? -

-Non che, ma chi. Uno di noi due sta facendo un incantesimo involontario - rispose Draco spostandosi dalla libreria e prendendo la bacchetta che aveva appoggiato sul tavolo. Mosse velocemente la mano borbottando una formula che non conoscevo e poi mi guardò sconvolto. 

-E non sono io! - affermò. Cosa? Stavo facendo un incantesimo involontario a diciassette anni? Di solito succedeva ai bambini, l’avevo passata da un po’ questa fase. 

-Alla mia età? - chiesi sconvolta. Non mi ero accorta di nulla, nemmeno dell’energia che fluiva dal mio corpo come accadeva tutte le volte che usavo la bacchetta anche per fare l’incantesimo più semplice. 

-I tuoi ricordi sono stati bloccati fino adesso, forse pure i tuoi poteri. Hermione, ti sarei alquanto grato se la smettessi di far vorticare tutti questi libri- disse abbassandosi per schivare un libro che stava andando a riporsi nello scaffale più basso. 

-Non so come fare -. Ero terrorizzata, se non sentivo la magia defluire da me come facevo a bloccarla  e smettere di fare qualunque incantesimo stessi facendo? 

-Prova con la mente -

Cosa?

-Prova ad immaginare dove vuoi che vadano i libri Mezzosangue… Se hai un'abilità simile alla tua capostipite funziona così -. Cercai di focalizzare gli scaffali della biblioteca e i libri al loro posto. Chiusi gli occhi e inspirai profondamente cercando di immaginare l’ordine di ciascun tomo visto che li aveva presi Malfoy.  

-Sta funzionando - mormorò il furetto -ancora un paio e poi li hai rimessi tutti a posto -. 

Rimasi concentrata sull’immagine che avevo creato nella mia testa e respirai di nuovo profondamente senza azzardarmi ad aprire gli occhi. 

-Hermione - mormorò Draco dopo alcuni secondi toccadomi un braccio -puoi aprire gli occhi, i libri sono tutti al loro posto -. 

Socchiusi gli occhi lentamente stupita di trovarlo così vicino a me. Mi stava fissando e aveva la fronte un po’ corrucciata. I libri che aveva appoggiato sul tavolo erano tornati tutti al loro posto, restavano solo i pochi tomi che avevo preso io. 

-Guarda te, chi l’avrebbe mai detto che la mezzosangue è in grado di usare la magia senza la bacchetta - sorrise lievemente avvicinandosi di un passo. Ero come paralizzata, fino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno di essere purosangue, e adesso. 

-Hermione, ehi -. mormorò posandomi una mano sulla guancia. Eravamo così vicini che se avessi respirato un po’ più profondamente il mio petto avrebbe toccato il suo. Me ne stavo ferma immobile mentre lui mi accarezzava una guancia, chissà quante altre volte l’aveva fatto. 

Con l’altra mano cominciò a giocare con i miei capelli che avevo lasciato stranamente sciolti. All'improvviso mi sentii tirare verso di lui che mi avvolse in un abbraccio che sapeva di casa.

 

***

 

-Hermione? Perché stai piangendo? - 

-Ci separeranno Draco, tu starai con tua madre e io andrò da qualche altra famiglia, non ci vedremo più - singhiozzai. Lui si avvicinò di corsa passandomi una mano sulla guancia per asciugarmi le lacrime prima di attirarmi in un abbraccio. 

-Di cosa stai parlando? - mormorò al mio orecchio. 

-Il Signore Oscuro. Sta alle calcagna di mio padre dopo quello che è successo. Hanno deciso di sparire un po’ dalla circolazione, di lasciare me e Blaise da soli, solo per proteggerci -

-Lo sai che non sarete mai soli vero? - 

-Come fai a dirlo?-

-Magari lo sarete per un periodo, ma poi ci rincontreremo. Noi ci ritroviamo sempre - mormorò stringendomi ancora più forte. 

 

***

 

-Noi ci ritroviamo sempre - mormorò mentre le mie braccia andavano ad appoggiarsi sui suoi fianchi. Come altre mille volte prima di adesso. Sentivo le lacrime scivolare giù dalle mie guance e finire sulla maglietta leggera di lui che incurante continuava a stringermi. Erano successe davvero troppe cose in così poco tempo ed ero così stanca. 

-Forse per stasera è meglio che la finiamo qua, tu sei già stanca abbastanza - disse dolcemente asciugandomi l’ennesima lacrima. 

-Siediti da qualche parte finché sistemo i libri che poi ti riaccompagno in camera, non vorrei mai che scappassi a nasconderti da qualche parte come facevi da piccola. Sei sconvolta -.

Mi accoccolai sulla poltrona davanti al tavolo abbracciandomi le ginocchia mentre Draco cominciava a riporre i libri sugli scaffali. Quando prese il piccolo libricino su Catherine lo guardò sconvolto e girò il ritratto verso di me. 

-Non è il medaglione che indossava tua madre quando ti è venuta a prendere ad Hogwarts? - chiese indicando la collana della donna che prima mi era sembrata tanto familiare. 

-Si - 

-Tua madre possiede un gioiello della capostipite? -

-Non credo sia così tanto strano. Tutti i purosangue hanno le camere blindate piene di gioielli e cimeli dei loro antenati-

-Antenati, ma non così tanto antichi. Tralasciando le leggende che girano intorno a questo medaglione -

-Leggende? - 

-Cerchiamo domani mattina, sei stanca, non vorrei doverti portare al San Mungo svenuta. Tuo padre mi ammazzerebbe… -

-Credo di poter gestire un’altra piccola informazione -. Sorrisi mesta. Ero provata si, ma ero anche curiosa e le leggende sul medaglione che era arrivato fino a mia madre forse avrebbero potuto aiutarci a capire qualcosa sull'incantesimo che dopo sette anni stava finalmente cominciando a ridarci i nostri ricordi. 

-Se svieni ti arrangi tu a gestirti tuo padre visto che, dai ricordi che ho, è tanto iperprotettivo con te quanto menefreghista con tuo fratello-. Annuii svelta mentre lui chiudeva il libro e si andava a sedere sul bordo della scrivania davanti a me. 

-Si dice che Catherine, alla morte del marito, fosse talmente distrutta dal dolore da non essere più in grado di controllare i suoi poteri come accadeva spesso prima di conoscere Salazar. Secondo la leggenda si è convinta che suo marito fosse in grado di limitare i danni di un potere così grande e volendo tenere un pezzo di lui anche dopo la sua sepoltura ha trasferito la magia che aveva ancora in corpo nel medaglione che aveva al collo che lui le aveva regalato il giorno del loro matrimonio. Sempre secondo la leggenda, ogni volte che sentiva di non essere in grado di gestire tutto il suo potere ne trasferiva buona parte all’interno del medaglione da cui non si separava mai -

-Supponendo che non si tratti solo di una leggenda quel medaglione contiene a dir poco potere che può essere utilizzato per fare incantesimi potenti - mormorai. 

E se mia madre, ammesso e non concesso che fosse tutta opera sua, avesse usato quel medaglione per avere più potere e farci quell’incantesimo di memoria? 

Avrebbe potuto usare qualunque incantesimo, anche il più potente. 

-Supponendo che non si tratti solo di una leggenda non so quanto potere ci sia rimasto ancora là dentro. Erano due maghi potenti ma sono passati anche undici secoli- mormorò Draco. 

-Che incantesimo usava per trasferire il suo potere? -. Non credevo nemmeno che fosse possibile fare una cosa del genere, in fondo la magia è qualcosa che fa parte di te e che tutti abbiamo, babbani a parte, in diverse quantità. Come si faceva a trasferire?

-Non usava nessun incantesimo, immaginava la magia fluire da lei e trasferirsi all’interno della collana -.

-Funzionava davvero o era solo una sua impressione? - chiesi curiosa. Lui scoppiò a ridere. 

-Dovresti provare a chiedere a lei. O a tua madre. Forse con tua madre hai qualche possibilità di ottenere una risposta. A letto adesso che è a dir poco tardi- disse rimettendo in ordine i restanti libri usando la bacchetta. 

Mi aiutò ad alzarmi dalla poltrona e mi accompagnò davanti alla mia stanza come aveva promesso. 

-Buonanotte Hermione- mormorò aprendo la porta della mia camera.

 

***

 

-Notte Herm -

-Dove vai? - chiesi confusa. 

-Nella stanza qua di fronte, quella che tuo padre ha definito la MIA camera - mormorò mentre un sorriso furbo gli spuntava sul viso.

-Ah, io credevo che…-

-Non siamo un pò troppo grandi per dormire insieme? Non c’è nemmeno il temporale da usare come scusa - disse sorridendo mentre io mettevo il broncio. 

-Non hai mai avuto una stanza al maniero, hai sempre dormito o con me o con mio fratello - brontolai. Eravamo cresciuti insieme, combinato marachelle insieme, non c’era giorno in cui non ci trovavamo per giocare insieme. 

-In questo momento ti farei una foto. Levati dalla porta, domattina spieghi tu a tuo padre però - disse entrando nella mia camera con un sorriso che occupava mezza faccia. 

 

***

 

Ero ancora immobile davanti alla mia stanza con Draco che mi fissava con lo stesso sorriso furbo che aveva nel mio ricordo. 

-Troppo grandi - mugugnai. 

-Decisamente troppo grandi - rise lui - e questa volta una camera ce l’ho davvero - 

-Vuoi dirmi che l’ultima volta hai mentito? -

-E dai Hermione, quando mai tuo padre si è preoccupato di darmi una stanza? Tanto sapeva benissimo che non dormivo ne sul divano ne tantomeno sul pavimento -.

-Serpeverde sin da piccolo- 

-Buon sangue non mente - gongolò lui orgoglioso. 

-Possiamo tornare piccoli per sta sera? - chiesi senza nemmeno rendermene conto dopo qualche istante di silenzio. Lui mi guardò sconvolto e io maledissi la mia bocca che non aveva aspettato l'ok del cervello prima di articolare la frase. 

-Scusa, io non… mi dispiace…- mormorai alquanto imbarazzata mentre il solito ghigno made in Malfoy tornava sul suo volto. 

-Levati dalla porta Mezzosangue -. Mi spostai facendo passare un fin troppo sorridente Malfoy. Che fine aveva fatto il purosangue spocchioso di Hogwarts? 

-Non mi ricordavo fosse così morbido - mormorò dopo essersi buttato a peso morto sulla parte destra del letto. Ecco spiegato perché io dormivo sempre sull’altro lato. Roteai gli occhi al cielo sfilandomi la vestaglia e appoggiandola sulla sedia della scrivania, totalmente incurante del biondastro. 

-Mezzosangue sai che li hanno inventati i pantaloni vero? -

-Nemmeno tu dormi vestito - rimbeccai chiudendomi nel piccolo bagno. Mi lavai velocemente i denti e legai i capelli in una treccia morbida che si sarebbe sciolta nel giro di poche ore come tutte le notti. 

Tornai nella mia stanza dove un Malfoy alquanto corrucciato se ne stava buttato a pancia in giù sul mio letto con il mio diario in mano. Ovviamente jeans e maglietta erano spariti. Esattamente come quando era piccolo. Avevo un vago ricordo di Narcissa che cercava in tutti i modi di infilargli un pigiama e di lui che lo toglieva subito dopo mentre Lucius rideva come un matto. 

-Furetto potresti gentilmente evitare di leggere il mio diario? - 

-Mezzosangue, è di sette anni fa. Qualunque cosa ci sia scritta non credo sia più valida -

-Non la penso come te - mugugnai scocciata. Non mi ricordavo cosa avevo scritto su quelle piccole pagine ma non mi sembrava affatto il caso che lui lo leggesse. L’avevo trovato nascosto sul fondo dell’armadio e avevo deciso di provare a leggerlo per cercare di ricordarmi qualcosa in più ma non ne avevo ancora avuto il tempo. 

-Draco, per favore, rimettilo dove l’hai trovato -sbuffai infilandomi sotto le coperte. Era settembre ma faceva decisamente più freddo del solito. 

-Posso metterlo sul comodino e non sotto il cuscino che dovrei usare questa notte o è un problema per te? - chiese sarcastico. Sbuffai e gli tirai un leggero pugno mentre lui posava il diario sul comodino accanto. 

-Sei rimasta manesca -.

-Davvero? Non ho ricordi in cui ti riempio di botte anche se probabilmente te le saresti meritato- mentii. Tutti i ricordi che avevo di lui, Hogwarts a parte, erano positivi. Da piccola non avevo nessun motivo di prenderlo a sberle. E nemmeno adesso. 

-Mi riferivo ad Hogwarts, più precisamente al pugno del terzo anno - 

-Tutto meritato, come ho detto prima -. Mi girai su un fianco dandogli le spalle. Perché gli avevo chiesto di dormire con me come facevamo una volta?

Perché ti manca. 

No, non è vero. Non mi manca il Draco Malfoy diciassettenne, non lo conosco e quel poco che so di lui non mi piace.

Non è vero. 

Mi ha trattata male per anni. 

Eravate amici, era il tuo migliore amico, c’era sempre per te, in qualsiasi momento e qualsiasi situazione, per qualsiasi motivo. 

Eravamo appunto. Mi manca quel bambino, non di certo quello che è diventato. 

-Buonanotte Hermione - mormorò mesto spegnendo la luce. Sembrava quasi arrabbiato. 

-Buonanotte Draco - mormorai girandomi verso di lui. Mi stava fissando, ma aveva uno sguardo talmente triste che per un attimo mi chiesi cosa gli stesse passando per la testa, come era diventato il ragazzo che era adesso, quante ne aveva dovute passare da piccolo. 

Per un attimo fui felice di essere stata data in adozione a una famiglia babbana. Certo avrei preferito stare con la mia e non vedere i miei genitori adottivi sdraiati su un letto di ospedale. 

Ma con Voldemort al comando sarebbero riusciti a crescermi con tutto l’affetto e l’amore che mi hanno dato Jane e Matthew?

Draco si girò dall’altra parte senza dire nulla mentre una lacrima solitaria gli scivolava sulla guancia. Lui non era stato fortunato come me anche se aveva trascorso tutto il tempo con i suoi genitori. Mai una carezza, mai una parola affettuosa, mai nulla. Non si potevano permettere dimostrazioni di affetto con l’Oscuro Signore in casa. Gli accarezzai una spalla e poi chiusi gli occhi abbandonandomi alle  braccia di Morfeo. 

Fui svegliata di colpo da qualcuno che si era lanciato sul materasso senza badare a me addormentata schiacciandomi metà cassa toracica con il suo dolce peso.

-Ti sei rincretinito di colpo? - mugugnai assonnata fulminando il biondastro che stava steso beato a metà letto con la testa sprofondata nel mio cuscino e mezzo corpo sopra al mio. 

-Buongiorno anche a te-

-Buongiorno sta ceppa Malfoy, vuoi uccidermi? - sbottai cercando di levarmelo da sopra per ricominciare a respirare normalmente. Quanto cavolo pesava? Non riuscivo a muoverlo di mezzo centimetro e stava davvero cominciando a farmi male. 

-Draco spostati, mi stai facendo male - sussurrai trattenendo un gemito di dolore. Lui mi guardò stupito poi si sollevò sui gomiti e si lasciò cadere di fianco a me. Lo guardai scocciata notando la sua mise. 

-Carina la mia doccia? - chiesi trattenendo una smorfia di dolore. Delle fitte atroci partivano dalla mia gabbia toracica rischiando di farmi strillare dal dolore. Vuoi vedere che il deficiente è riuscito a incrinarmi qualche costola? E’ la volta buona che lo affatturo, direttamente con l’Anatema però!

-Decisamente carina mezzosangue, se vuoi un pò più piccola rispetto alla mia a Malfoy manor, ma niente male - ghignò. Mi alzai dal letto stringendo i denti e lui rotolò dalla mia parte tenendo l'asciugamano che aveva in vita, senza mai perdere la sua smorfia made in Malfoy. 

Lo fulminai un'ultima volta prima di chiudermi in bagno. Mi lasciai scivolare contro la porta. Mi faceva male anche respirare. Rimasi seduta per terra qualche minuto poi lentamente mi alzai per andare a farmi una doccia, sperando che il troglodita non avesse finito tutta l’acqua calda.

Dopo essermi infilata l'accappatoio argento versai in un bicchiere una pozione contro il dolore che tenevo nel cassetto.

-Malfoy, conosci qualche incantesimo contro i cretini? - mormorai uscendo dal bagno in accappatoio. Non volevo chiedere a mio papà o a mia mamma. Mi avrebbero chiesto come mi ero fatta male e non avevo alcuna intenzione di spiegare la situazione a nessuno. Principalmente perché non ci capivo niente nemmeno io e poi perché eravamo decisamente troppo grandi per passare una notte insieme senza che mezzo mondo magico si facesse strane idee. I nostri genitori in primis. A Blaise non chiederei nemmeno dove tengono lo zucchero da mettere nel the, figurarsi un incantesimo di guarigione, i coniugi Malfoy erano esclusi dalla lista a priori e in biblioteca c’erano decisamente troppi libri per poter trovare l’incantesimo in tempo breve. Mi restava solo Malfoy.

-Come scusa? -

-Ho malissimo alle costole dopo la tua genialata di stamattina - berciai aprendo l’armadio per prendere il cambio e dandogli le spalle. 

-Ti ho fatto così tanto male? -

-Mi sei caduto addosso! -

-Non peso così tanto mezzosangue! - mormorò lui scioccato.

-Pesi abbastanza per farmi male a quanto pare. Conosci qualche incantesimo o no? - chiesi lanciando sul letto i vestiti puliti e andando a sedermi di fianco a lui che era ancora coperto solo dall’asciugamano. I serpeverde la decenza non sapevano nemmeno dove stesse di casa. E stavo diventando come loro. La settimana scorsa non sarei nemmeno uscita dal bagno del dormitorio con solo l’accappatoio addosso mentre adesso me ne stavo seduta di fianco a Draco Malfoy senza nemmeno tanti problemi.

-Si conosco un incantesimo… mi dispiace non volevo farti male - mormorò mentre io stringevo di nuovo i denti. La pozione aveva fatto effetto per pochissimi minuti. In questi momenti avrei tanto voluto avere le pastiglie babbane: con una eri apposto almeno per quattro ore.

-Ti fidi? - chiese. Mi fidavo? Non abbastanza ma, avevo alternative? 

-Sì - mormorai a denti stretti. Lui prese la bacchetta dal comodino e me la puntò contro. Inspirò profondamente e poi sibilò qualcosa mentre una luce celeste mi avvolgeva il torace e il dolore man mano scemava. 

-Che incantesimo hai usato? - gli chiesi stupita. Non aveva detto nulla, solo un sibilo. 

-Un vecchio incantesimo trovato in un libro di Lucius diversi anni fa. Facendo Quidditch io e Blaise scivolavamo spesso dalla scopa e non era il caso di finire costantemente al San Mungo per lesioni lievi - 

-In che lingua è? - domandai anche se sapevo già la risposta. 

-Inglese antico credo- disse alzando le spalle.

-Tu non hai parlato in inglese -. Decisamente quello che aveva detto, sempre se aveva detto qualcosa, non era in inglese. Non era in nessuna lingua umana

Draco mi stava fissando strabiliato. Si era messo a sedere e muoveva a scatto le labbra come se stesse cercando di dire qualcosa e cambiasse all’ultimo idea. 

-A quanto pare non sono l’unica ad avere un blocco sui poteri - 

-Ho recitato l’incantesimo in… in…-

-In serpentese -. Lui sgranò gli occhi e sbiancò di colpo.

-Non mi era mai successo -

-Non è vero - mormorai mentre un altro ricordo si faceva strada nella mia mente. 

 

***

 

-Io su quella cosa non ci salgo nemmeno morta! - sbottai guardando il manico di scopa che Draco mi porgeva mentre mio fratello mi incitava dal campo dietro il maniero dove di solito andavano a giocare con mio padre e lo zio Lucius. 

-Non ha mai fatto male a nessuno! - rimbeccò Draco alzando un sopracciglio e salutando Narcissa che stava seduta poco distante a leggere. 

-Se cado da quell’affare mi faccio altro che male -

-E se io la incantassi per farla volare da sola? - mi chiese mentre il solito ghigno made in Malfoy faceva capolino sul suo viso. 

-Non ne sei capace! -

-Scommettiamo? Se riesco a incantarla ci sali anche tu? -

-Tanto non ci riesci - replicai mentre lui guardava con la coda dell'occhio sua madre. Poi ci furono solo versi sibillini e sussurri non umani. 

 

***

 

-Hai incantato un manico di scopa. Volevi a tutti i costi che ci salissi e siccome avevo paura l’hai incantato perché andasse da solo - mormorai. Draco mi guardò stupito, probabilmente non ricordava nulla. 

-Quanti anni avevo? -

-probabilmente poco prima di Hogwarts - risposi. Restammo in silenzio qualche secondo, seduti al centro del letto e appena usciti dalla doccia. Poi lui scoppiò a ridere. 

-Cosa c’è di divertente Malfoy? - chiesi senza riuscire a trattenere un sorriso. 

-Mezzosangue, ti rendi conto che abbiamo passato tutta la nostra infanzia insieme, che ci siamo odiati per sette anni senza motivo e che adesso non ci sto capendo più nulla? Ci svegliamo un giorno con un potere in  più, con un'abilità di casato che non sapevamo neppure ci fosse…. Ti è passato il male alle costole? - chiese senza smettere di sorridere. Era strano forte anche se continuavo a temere che presto o tardi sarebbe tornato il Malfoy di sempre, quello antipatico e borioso e mi avrebbe insultata come sempre. 

-Passato tutto grazie - 

-Perfetto, adesso forse è il caso di rivestirci e…-

-Hermione - strillò Blaise entrando in quel momento in camera.

-Merda- berciò Draco lasciandosi ricadere con la schiena sul letto mentre mio fratello ci fissava con gli occhi fuori dalle orbite. 

-Cosa cavolo state facendo? - chiese sconvolto. Io boccheggiai mentre Malfoy ripigliava il suo solito ghigno. 

-Noi? Assolutamente nulla. Siamo vestiti -

-Credo che vestiti sia un eufemismo - rispose mio fratello fulminando il suo migliore amico con lo sguardo.

-Credo che dovresti bussare prima di entrare nelle camere degli altri -

-Che ne so io che tu sei in camera di mia sorella mezzo nudo! -

-Appunto perché non lo sai, bussa! - sorrise affabile Draco - E adesso smamma Blaise che ci dobbiamo vestire! - frecciò mentre io sentivo le guance diventare calde. Stava facendo allusioni volutamente. L’avrei preso a sberle. 

-Blaise, non è successo assolutamente nulla… - mormorai. Mio fratello annuì greve. Forse non credeva a una parola ma non sembrava arrabbiato.

-Draco, ti dico solo una cosa. Se fai cazzate so dove trovarti -. Malfoy sbiancò di colpo mentre mio fratello senza dire più nulla uscì dalla stanza chiudendo la porta. 

-Potevi essere un pelo più gentile…- mormorai stendendomi sul letto senza nessuna voglia di alzarmi. 

-Stai tranquilla, non è arrabbiato né niente - 

-Se lo dici tu - mormorai. Draco rimase zitto. Sapevo che dovevo alzarmi e vestirmi per andare a fare colazione dal momento che, se mio fratello era già sveglio e vestito, tanto presto non era. Ma il letto era così comodo. Il suo braccio destro si posò sulla mia vita e mi attirò in un abbraccio. Smisi di pensare alla colazione e chiusi gli occhi inspirando profondamente. Casa. 

Sarei rimasta in quella posizione per sempre. Mi posò un bacio sui capelli mentre il mio cuore perdeva un battito poi si alzò dal letto e si chiuse in bagno con i vestiti puliti senza dire più nulla. 

Con uno sforzo enorme di volontà mi alzai e cominciai a cambiarmi infilando velocemente l’intimo, le calze nere, una comoda gonna nera e un maglioncino morbido verde scuro che avevo trovato in armadio. Infilai le mie ballerine e sistemai il letto. Stavo legando i capelli in una coda alta quando Malfoy uscì dal bagno vestito di tutto punto. 

-Colazione? - chiese dopo aver deglutito rumorosamente. Che gli prendeva adesso? 

Annuii velocemente seguendolo fuori dalla stanza e scendendo in sala da pranzo. 

Mio padre era seduto a capotavola e leggeva la Gazzetta. Non appena si accorse della mia presenza mi squadrò da capo a piedi e schioccò la lingua sul palato infastidito. 

-Draco, non ti avevo dato una camera? - chiese rivolgendosi al biondo che stava cercando di versarsi un bicchiere di Whiskey di prima mattina. Malfoy in risposta rischiò di far cadere per terra l’intera bottiglia. Sbiancò vistosamente e mi guardò in cerca di aiuto. Non era lui quello bravo con le parole?

-Marcus lasciali stare! - sbottò mia mamma arrivando con Narcissa. In mano tenevano un vassoio pieno di dolci e bevande calde. Guardai velocemente l’orologio appeso alla parete, erano già le dieci. Possibile che nessuno di loro avesse ancora fatto colazione?

-Isabelle, non sono più piccoli. Potrebbero anche smetterla di dormire insieme! -

-Chi ha dormito con chi? - chiese Lucius entrando in quel momento strofinando vistosamente gli occhi ancora impastati dal sonno. A quanto pare non c’era nessuno di mattiniero in questa casa. 

-Tuo figlio e la mia! - berciò mio padre versandosi una tazza di caffè e finendo il bicchierino di liquido ambrato che aveva accanto. Lucius in tutta risposta guardò me e Draco e ghignò.

-E qual è il problema? Sbaglio o hai sempre voluto essere mio consuocero? - ghignò sedendosi a tavola e schivando un incantesimo di mio padre. 

-Ed ecco che si fraintende tutto….- sbottò atono Draco. Poi mi sorrise e si versò l’intero contenuto del bicchiere in gola. 

-Non mi pare di fraintendere molto! - frecciò suo padre. Narcissa gli assestò un calcio in tutta risposta sorridendo affabile a mio padre che sembrava fumare dalle orecchie. 

-Marcus, niente scenate isteriche da prima donna per piacere! - intervenne mia mamma. 

-Dove è finito tuo fratello? - mi chiese cambiando argomento. Come se io avessi la più pallida idea di dove si fosse imboscato Blaise. Già era strano il fatto che fosse sveglio. 

-Sono qua. Vi siete alzati e vestiti finalmente - ghignò il bastardo entrando nella sala. Mio padre in risposta sputò il caffè addosso a Lucius che disgraziatamente gli era seduto accanto. 

-Delow scappa! - tuonò il patriarca dei Malfoy con gli occhi chiusi e una smorfia schifata sul volto. Mia madre rideva tenendosi la pancia e Narcissa tentava inutilmente di contenersi. Pure Draco sembrava soddisfatto dalla piccola ripicca nei confronti del padre. 

-Scappa tu Malfoy, tuo figlio era nel letto della mia e per di più nudo! - strillò mio padre.

-Cosa si era detto a proposito delle scenate isteriche da prima donna? - chiese mia madre canzonando il marito.

-Non mi pare che essere in accappatoio equivalga ad essere nudi - frecciò il biondastro schivando il bicchiere vuoto di papà. 

Forse doveva stare zitto e lasciare che si arrangiassero gli adulti. In fin dei conti stavano facendo una scenata per niente. Perché non era successo niente. 

Mio fratello prese posto davanti a me e cominciò tranquillamente a mangiare la sua brioche ripiena di cioccolato mentre accanto a lui volavano maledizioni e fatture. 

-Prego- mimò con le labbra al suo migliore amico che sorrise. Prego cosa? Che diavolo stavano combinando quei due?
-Lucius la devi piantare, non si può fare sempre quello che dici te. Fino a prova contraria è ancora casa mia! -

-Fino a prova contraria io sono coperto di caffè da testa a piedi e non ho deciso proprio nulla! - 

-Non dirmi che è stata un'idea di Draco! - frecciò infervorato mio padre. Stavo cominciando a cambiare idea sulla famiglia purosangue. 

-In realtà è stata un’idea di Hermione! - mormorò Draco a bassa voce ghignando ma nessuno gli prestò attenzione per sua fortuna. 

-Perché deve essere sempre colpa di mio figlio? Non è che i tuoi bambini sono santi e i miei sono indisciplinati! - tuonò Lucius. Aveva detto ‘miei’? Draco non era figlio unico?

-Se hanno preso da te….-

-Adesso basta -sibilò mia madre muovendo repentina una mano e lanciando un Silencio a entrambi i patriarca. Che fine aveva fatto la bacchetta di mia madre? Notai Draco che mi fissava con un sorriso di scherno sul viso.

-Te l’avevo detto che avresti dovuto chiedere a lei! - mimò con le labbra. 

-Siete peggio dei bambini! - sussurrò Narcissa ripulendo il marito con un colpo di bacchetta. 

-Sono grandi abbastanza per fare quel diavolo che gli pare. Hanno compiuto entrambi diciassette anni e nel nostro mondo sono maggiorenni. Se vi siete dimenticati come era il loro rapporto sette anni fa vi conviene guardare qualche ricordo e rinfrescarvi la memoria. Sono sempre stati legati e la profezia non c'entra nulla. Quello che succederà tra di loro non dipenderà di sicuro da voi due zotici che siete gelosi e possessivi nei confronti di entrambi i figli - sibilò gelida mia madre.

-Se tua figlia si piglia il mio, mi dispiace per lei ma meglio per me!- ghignò Lucius che sembrava aver momentaneamente recuperato la voce.

-Porco Godric Cissy! Cosa hai fatto quella volta? - si esasperò mia madre -Marcus, ci siamo intesi? Non voglio scenate, non voglio commenti. Sono grandi abbastanza. Hai capito? - 

Mio padre annuì controvoglia.  Di che profezia stava parlando mia mamma? Draco guardava la scena confuso e Blaise continuava tranquillo a mangiare la sua colazione. 

Mia mamma con un sorriso soddisfatto spostò la sedia accanto a papà e si versò una tazza di caffè. 

-Cosa fate oggi? - chiese Narcissa guardandoci e spezzando lo strano silenzio che da qualche minuto regnava sovrano nella stanza.

-Qualche ricerca per la McGrannit in biblioteca! - rispose pronto Draco. Suo padre sollevò un sopracciglio confuso ma preferì non dire nulla. Da quando la McGrannit dava ricerche da fare in biblioteca? 

-Io vado a Malfoy manor, Lucius comincia a dire ciao ai libri che hai preso senza permesso anni fa. Stanno per tornare a casa! - disse mia madre. Malfoy senior sbiancò in viso e cominciò a sudare freddo. 

-Ti avevo detto che se ne sarebbe accorta subito, ma tu hai voluto prenderli lo stesso - 

-Scusa tanto Narcissa se mi servivano le prime edizioni e non i testi modificati e ristampati - 

-Chissà perché li modificano Lucius… Ci sono formule che nessuno ormai è più in grado di usare - lo rimbeccò sua moglie. C’era qualcosa che non andava tra gli adulti oggi. 

Lasciai perdere le loro scaramucce quando Edvige planò sopra il tavolo della sala lasciando cadere una missiva. Harry. 

-San Potter è preoccupato per la tua incolumità? - chiese mio fratello. 

-Puoi dargli torto? - 

-Assolutamente no! - rise Blaise mentre aprivo la lettera.

 

Cara Hermione, 

ci sono un bel pò di cose che mi devi spiegare appena metterai piede ad Hogwarts, e spero che accada entro fine mese. 

Intanto vorrei sapere perché è sparito anche Malfoy, oltre a te e Zabini. Non dirmi che sei imparentata anche con lui perché riesco a sopportare solo un serpeverde alla volta.

I professori da quando è iniziata la scuola hanno cominciato a dare di matto, Silente in primis che sparisce per ore e torna distrutto. Piton vuole continuare le lezioni di Occlumanzia nonostante non si sappia ancora nulla del Lord e la McGrannit sembra camminare sulle uova. 

La Cooman si è chiusa nella sua stanzetta in cima alla torre e ripete come un mantra . Hai la più vaga idea di cosa significhi?

Ginny e Ron vogliono sapere dove sei, ho detto loro che non lo so. Non mi pare il caso che venga fuori il tuo cognome, non subito almeno.

Cerca di non strapazzarti troppo nelle vacanze prolungate, a presto. 

                                                               Harry

P.S. Spicciati a tornare che ho bisogno di qualcuno da cui copiare i compiti. 

 

-Cosa dice lo sfregiato? - chiese Draco. Stava finendo di mangiare una fetta imburrata con la marmellata di fragole, la mia preferita. 

-Ne ho fatta una anche per te - continuò come se mi avesse letto nella mente indicando con un cenno del capo il mio piatto. Non me n’ero nemmeno accorta. 

Gli passai la lettera che mi aveva scritto Harry sotto lo sguardo attento di mio fratello che sembrava voler uccidere il suo migliore amico da un momento all’altro.

Draco sembrava confuso mentre leggeva le parole di Harry. Di che profezia stava parlando adesso la Cooman? Era la stessa a cui aveva accennato mia mamma prima?
-Ragazzi noi andiamo! - disse Lucius alzandosi da tavola  e imitato subito dagli altri adulti. 

-Torniamo per cena, andiamo a trovare i Greengrass prima! - affermò Narcissa con una strana luce negli occhi. Sembrava felice, come rinata. 

-I Greengrass? - chiese Blaise soffocandosi con la sua stessa saliva. 

-Ma proprio loro? I genitori di Daphne Greengrass? - lo imitò Draco beccandosi un calcio da mio fratello. 

-Tu devi stare zitto, non sei nelle condizioni di fare commenti di alcun tipo!- masticò tra i denti mentre i nostri genitori ridevano sotto i baffi. 

-Ci si vede sta sera, cercate di non tirare giù il maniero. Si è conservato così  bene per sette anni senza di voi - frecciò mio padre chiudendosi il mantello prima di smaterializzarsi seguito dai vecchi compagni che ancora ridevano. 

-Quale diavolo è la profezia adesso? - chiesi dopo qualche secondo di silenzio.

-Hai notato che tua madre aveva il medaglione al collo? - chiese invece Draco.

-Quello di Catherine? -. Malfoy annuì distrattamente.

-Chissà che libro cercano al maniero -

-probabilmente quello che cerchiamo noi - dissi sovrappensiero. Subito mio fratello mi puntò i suoi occhi blu scuro addosso. 

-Che libro cercate voi? - domandò. Draco mi fissò come in attesa di un consenso prima di spiegare l’intera situazione a mio fratello. Annuii velocemente e lui iniziò a parlare. 

-Perché non me l’avete detto subito? - 

-Perché eri troppo impegnato a immaginare me e tua sorella a letto per notare i fogli di appunti mollati in giro - frecciò Draco tirando fuori le sigarette alla menta dalla tasca.

-Perché dei miseri pezzi di carta di sicuro risaltavano all’occhio più di voi due mezzi nudi! - rispose Blaise cercando di fregare il pacchetto all’amico che lo fulminò con lo sguardo.

-Potresti anche comprartele. Non vai in bancarotta per un pacchetto alla settimana! -

-Quindi che facciamo adesso? - chiese mio fratello accendendo la sigaretta che Draco gli aveva passato di malavoglia. 

-Torniamo in biblioteca? - 

-Non credo che riusciremo a trovare nulla ma non vedo alternative. Tu non fumi vero Hermione? -

-No. Credo che la biblioteca non sia una perdita di tempo totale. Mi serve l’albero genealogico della tua famiglia Draco e magari riusciamo a trovare qualche diario recente o fin troppo antico dove c’è scritto qualcosa di comprensibile -

-L’albero genealogico della mia famiglia è al maniero - 

-Ci sono appena andati i nostri genitori - sbuffò Blaise soffiando lentamente il fumo addosso a me. 

-Certo che sei proprio scemo! - sbottai tossendo. Non mi aveva mai dato particolarmente fastidio l’odore delle sigarette, soprattutto se alla menta. Ma di sicuro non era piacevole avere un cretino che si svuotava i polmoni a due centimetri dal tuo naso. 

-Tanto per la fine dell’anno avrai preso il vizio anche tu! - mi rimbeccò Draco. Come dargli torto? Assomigliavo sempre di più ai serpeverde, forse anche a causa dei ricordi e dei poteri che man mano stavano tornando. Non c’era da stupirsi se tra i vari vizietti, oltre all’alcol, mi fosse venuto anche il fumo. 

-C’è solo mia mamma a Malfoy manor sempre se non è andata anche lei a casa dei Greengrass - 

-Vero, ma l’arazzo con l’albero è stato spostato in una stanza nell’ala ovest, dall’altra parte rispetto alla biblioteca e vicino a camera mia - disse Draco mentre il solito sorrisetto spuntava sulla sua faccia 

-Quindi ci si può materializzare nella tua stanza senza farci beccare da nostra madre! - ghignò mio fratello. 

-Più che la materializzazione mi sa che dobbiamo usare il camino. Non so se Hermione può entrare al maniero -

-Facciamo che tu e mia sorella usate il camino e io mi materializzo. La cenere sui capelli mi dà fastidio - sorrise affabile Blaise. Draco roteò gli occhi al cielo e lo spinse verso il caminetto della sala da pranzo. Spense la sigaretta sulla pietra e buttò il mozzicone nel fuoco. 

-Vedi di non rompere tanto le balle sennò per quanto mi riguarda puoi restare anche qua! - 

-Ti ricordavo più simpatico! - sbottò mio fratello spegnendo anche lui la sua dose quotidiana di nicotina e prendendo un po’ di polvere dal vaso appoggiato sulla mensola. 

-MALFOY MANOR - scandì gettandosi addosso la polvere senza perdere la sua faccia seccata mentre Malfoy se la rideva di gusto. 

-Che ti ridi? Tra cinque secondi saremo ricoperti anche noi di cenere da capo a piedi! - 

-Questo è quello che credi tu e quel cretino di tuo fratello. Il caro e vecchio Lucius ha modificato la barriera in modo che chiunque con un po’ di sangue blu possa entrare. E si da il caso che il tuo lo sia-

-Niente polvere volante quindi? - chiesi.

-Niente polvere -

-Blaise ti ucciderà - 

-Non penso proprio - ghignò prendendomi una mano e materializzandoci velocemente nella sua stanza dove mio fratello ci aspettava battendo il piede a terra a dir poco furioso. 

-Draco, giuro che la prossima volta ti butto nella camera con il basilisco! - sibilò tetro. 

-Non che mi dia chissà che fastidio quel serpente, lui se ne sta per gli affari suoi e io nel mio angolo. Se ha qualcosa da dire la dice. Sa che non è a me che deve rompere le palle! - rispose facendo spallucce. Mio fratello sembrava sul punto di avere fumo che usciva dalle orecchie. 

-Rimettete a cuccia i draghi che prima torniamo a casa e meno possibilità abbiamo di essere confinati nelle segrete. Senza contare che se sprecate tempo a litigare tra di voi nessuno scopre nulla- sbuffai andando verso la porta. Aprii la porta della stanza di Draco che dava su un corridoio tetro e freddo. Non c’erano finestre a illuminare il pavimento di marmo, e se c’erano erano ben coperte dai pesanti tendaggi. 

-Benvenuta a Malfoy manor! - ghignò il biondo superandomi con la bacchetta tesa davanti a sè per illuminare la strada. 

-Ogni volta è un’esperienza fantastica - mugugnai rischiando di slogarmi una caviglia su un gradino che non avevo visto. La prima e l’unica volta che ero stata in quel maniero c’ero arrivata trascinata per i capelli da dei mangiamorte insieme a Harry e Ron. 

-Viverci è ancora più bello. Se non ricordo male la stanza è questa! - mormorò Draco avvicinandosi a una porta che sembrava più antica dell’intero maniero. Il legno, intagliato con diversi segni, era scheggiato in più punti ma non sembrava sul punto di cedere. 

-E non si apre. Maledizione! - sbottò dopo aver provato ad abbassare la maniglia.

-Alhomora - 

-Convinto che ora si apra? - berciò Draco guardando scocciato mio fratello. Io feci spallucce. Tentar non nuoce anche se dubitavo profondamente che una porta del genere, in un maniero di purosangue, fosse protetta solo da un semplice incantesimo.

Draco roteò gli occhi al cielo e abbassò di nuovo la maniglia tirando una spallata alla porta. 

-Come volevasi dimostrare, non si apre!  Se qualcun altro non ha idee possiamo anche tornare a Delow manor! - mugugnò seccato.

Potevo provare con la magia involontaria. Se ieri ero riuscita a sistemare i libri sullo scaffale solo immaginandoli al loro posto magari potevo anche aprire la porta visualizzando la serratura che scattava. 

Chiusi gli occhi e inspirai profondamente immaginando la serratura scattare e la porta aprirsi. 

-Hermione, che cavolo hai fatto? - chiese mio fratello tirandomi per un braccio. Aprii gli occhi e sorrisi soddisfatta vedendo la stanza lievemente illuminata che si nascondeva dietro la porta. 

-magie involontarie! - sorrisi. Draco ghignò prima di entrare nella stanza e accendere con un movimento di bacchetta tutti i candelabri. 

L’arazzo della famiglia Malfoy occupava tutte e quattro le pareti della stanza. Mi avvicinai sfiorando con una mano il tessuto pregiato bruciato in più di qualche punto. 

-Che cosa è successo all’arazzo?- chiesi a Draco che guardava concentrato il suo nome.

-Mia mamma gli ha dato fuoco sette anni fa - rispose atono senza spostare gli occhi. 

-che motivo aveva di dare fuoco all’arazzo? - domandò Blaise. Narcissa non sembrava esattamente il tipo di donna impulsiva che arrivava a distruggere un cimelio che risaliva ai primi maghi solo perchè aveva una giornata no. 

-Evidentemente per nascondere qualcosa. Sono io o il mio nome sembra essere stato scritto due volte? - 

Guardai per la prima volta il nome di Draco ricamato in filo argentato sotto quello di Narcissa e Lucius. A prima vista non c’era nulla di strano, se non fosse per il segno lasciato da un precedente ricamo leggermente più in alto e sotto il nome di Lucius. Non si era bevuto il cervello stranamente. Qualcuno aveva davvero modificato l’arazzo. 

-Sbaglio o questo affare è incantato per scriversi da solo i nomi? - 

-Dovrebbe. Evidentemente qualcuno con un qualche potere innaturale è riuscito a fargli fare più o meno quello che voleva! - berciò Draco spostando la sua attenzione su di me. 

Mia madre. Il potere contenuto all’interno del medaglione di Catherine era sufficiente a fare una cosa del genere, in fondo era stato incantato da una sola persona e la magia dell’intero maniero non era potente quanto quel dannato medaglione. 

-Riesci a capirci qualcosa? - 

Non sapevo nemmeno da che parte cominciare per annullare un incantesimo di questo tipo.

-So di poter fare magie senza bacchette da ieri sera. Io ci posso anche provare ma non ti assicuro nulla - 

-Quella di fare magie senza bacchetta è un’abilità di casato?- chiese mio fratello.

-sei interessato perché pensi di essere capace anche tu o perché non riesci a spiegarti come mai da piccolo tua mamma ti lasciava sospeso in aria fuori dal balcone solamente guardandoti? - chiese Draco. 

-Sei sempre simpatico come uno Schiopodo Sparacoda. Chiedevo perché se Hermione è capace potrei essere capace pure io. E in due abbiamo più possibilità di riuscire - sbottò.

-Ti stai paragonando alla So Tutto Io di Hogwarts? -

-Draco piantala. E’ un’abilità di casato, ma non so se viene ereditata da tutti. Prova a concentrarti su qualcosa che vorresti che accadesse e cerca di far fluire la magia - 

Se anche lui aveva ereditato questa cosa da mamma avremmo avuto qualche possibilità di togliere l’incantesimo dall’arazzo e magari di capirci qualcosa di più. Tipo il motivo per cui il nome di Draco era stato spostato o perché Narcissa aveva sentito il bisogno di dare fuoco alla parete costringendo qualcuno a spostare l’intero telo in un’altra stanza e a proteggerlo con diversi incantesimi. 

-Direi che funziona! - ghignò Blaise attirando la mia attenzione. Una caraffa d’acqua era sospesa sopra la testa di un ignaro Draco che lo guardava diffidente. 

-Mi dispiace amico, ma mi hai fatto usare il camino - ghignò prima di rovesciare la caraffa.

-Porco Godric! - strillò facendomi scoppiare a ridere.

-Dai Hermione, vediamo se siamo in grado di fregare nostra madre anche sugli incantesimi! - 

Presi la mano che mio fratello mi porgeva e mi avvicinai all’arazzo sfiorandolo lievemente con la mano sinistra e sentendo la magia del maniero. Chiusi gli occhi cercando di concentrarmi sul muro di nebbia che appariva ogni volta che provavo a immaginare la tela. 

-Che cazzo di incantesimo è? - sbottò Blaise dopo pochi secondi. 

-L’ha lanciato tua madre. E’ riuscita a fare te, un incantesimo difficile e che necessita una quantità di magia indecente le sarà sembrato una passeggiata! - sbottò Draco che se ne stava ancora bagnato da testa a piedi in un angolo della stanza con le braccia incrociate, troppo teso anche solo per usare la bacchetta e asciugarsi i vestiti. 

-Blaise, concentrati! - 

Posai il palmo aperto sull’arazzo mentre il pavimento iniziava ad oscillare.

-Hermione! Che diamine stai facendo? - 

C’era un incantesimo che legava l’arazzo alla magia del maniero. 

-Non è magia bianca questa! - sbottai aprendo gli occhi e allontanandomi dal muro. 

-Si era capito. Cerca di non far crollare la casa sennò Lucius non lo sente più nessuno!-

-Non credo sia possibile togliere l’incantesimo, è legato al maniero, quindi a tutta la magia che ogni Malfoy ha lasciato alla casa! -

-Io non credo. Guardate l’arazzo - mormorò Blaise. 

Il nome di Draco stava lentamente scomparendo sotto i nostri occhi stupefatti mentre diventava sempre più visibile il vecchio ricamo. La cosa sconvolgente era il nuovo nome che stava comparendo accanto a quello della serpe bionda, sotto il nome di Narcissa. 

-Non è possibile! - mormorò Draco avvicinandosi all’arazzo. 

-Credo che questi affari non sbaglino mai Draco - 

-Infatti Blaise, tua madre è riuscita a modificarlo per anni! - 

-Modificarlo Draco. Adesso è tornato come dovrebbe essere -.

Posai una mano sulla spalla di Draco che continuava a fissare la tela. 

-Io non mi ricordo nulla, come è possibile? Quel dannato medaglione avrebbe dovuto far tornare tutti i ricordi -

-Forse ci siamo sbagliati, forse restituisce solo alcuni ricordi - 

Forse il medaglione ci restituiva i ricordi solo nel momento in cui ci trovavamo davanti alle persone che ne facevano parte. E nessuno di noi l’aveva più vista da quando eravamo partiti da Hogwarts. 

-Qualcosa mi dice che stavolta dobbiamo fidarci dell’arazzo! - mormorai guardando nuovamente la tela dove il nome ricamato con un filo d’oro brillava. 

-l’ho sempre trattata come una sorella, forse questo spiega tutto! - sorrise Draco sfiorando il nome mentre mio fratello sembrava disperato. 

-Non ho intenzione di iniziare a chiamarti cognato! -

-Delow, non correre troppo, ne manca ancora di tempo - lo fulminò Draco -Credo che possiamo anche tornare a casa vostra, qualcosa mi dice che tra poco la rivedremo e che sarà consapevole della situazione. I nostri genitori ci devono un bel pò di risposte - 

-Andiamo a cercare il libro prima? -  chiese Blaise. 

-Sono abbastanza convinto che ci sia tua madre in biblioteca, non vorrei rischiare di finire in punizione a diciassette anni - rispose Draco uscendo in corridoio seguito da mio fratello che sbuffava come una locomotiva.

-Vedi di non farmi usare la polvere volante la prossima volta o ti giuro che non rispondo di me -

Li seguii sorridendo serena. Per la prima volta da giorni mi sentivo bene. Sicuramente non erano finite le sorprese e non sarebbero finite a breve visto che avevamo diciassette anni da recuperare. Sicuramente non sarebbe stato semplice tornare ad Hogwarts e fare finta di niente. Forse non avremmo nemmeno dovuto fingere, forse le cose sarebbero cambiate. Ma per qualche giorno ancora potevo crogiolarmi nella pseudo tranquillità del maniero con i miei amici d’infanzia che stavano aumentando ogni giorno. Chiusi la porta della stanza guardando un’ultima volta il nome che brillava.

Daphne Narcissa Malfoy.




 

NOTE DELL’AUTRICE

Buongiorno a tutti!

Nelle prossime settimane ho un po’ di tempo e forse con l’ispirazione giusta potrei riuscire a portare a termine questa ff.

Intanto questo è il nuovo capitolo, spero vi piaccia :).

Cercherò di fare del mio meglio ma non assicuro aggiornamenti a breve.

Come ho già detto, nell’attesa del nuovo aggiornamento mi farebbe molto piacere se passaste a leggere le altre storie che ho scritto. Ce ne sono di Harry Potter e non, soprattutto “Do you remember us?” che è abbastanza autobiografica. 

Kisses

Katherine 




 
  
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