Serie TV > Altro
Segui la storia  |       
Autore: _Selenophile_    03/10/2020    1 recensioni
[erkenci kus]
[erkenci kus]Una ragazza dagli occhi ambra,Serena Monteforti,dopo un anno e mezzo a Londra,decide di ritornare nel paese universitario dove tutto è cominciato per affrontare i suoi demoni e riprendere in mano la sua vita.
Profondamente cambiata dal suo passato e da quello che è successo, non sa che è in arrivo per lei una sferzata di vita, totalmente inaspettata in un periodo come quello,in cui tutto era assopito e,quasi,dimenticato.
Un gruppo di ragazzi come tanti, che ha sogni,speranze, che lotta per emergere e per rimanere a galla. Un gruppo di ragazzi un po'strani e svampiti,che partorisce idee.
E un'idea,buttata lì un giorno di Ottobre, tra un aperitivo e una sigaretta.
Tutto questo causerà una tempesta violenta, dirompente e perfetta, da cui tutti usciranno diversi,cambiati.
Perchè un aquilone si alza solo con il vento contrario.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ho sempre pensato che il gioco degli scacchi fosse il gioco più contradditorio che esista:è la donna,o la Regina,il pezzo più potente di tutti;eppure il gioco finisce nel momento in cui avviene il cosiddetto scacco matto al Re.
Fondamentalmente,il gioco degli scacchi è un gioco che procede per tattiche,strategie che cambiano di volta in volta in base alla mossa dell’avversario;e c’è qualcosa di banalmente singolare in questo:non bisogna solo  giocare mosse e contromosse,ma bisogna farlo nel momento esatto,quando il Re è vulnerabile.
O,nel mio caso,quando la Regina è senza protezione. Il Clemy’s era un’area di servizio sulla superstrada che univa Camerino ai paesi della costa. E,come,tale,era sporco,polveroso e pieno di camionisti che si concedevano una pausa caffè o un piatto di spaghetti caldi.

Ci vediamo alle quattro da Clemy’s.Sii puntuale.T

Una sensazione tremenda si era appollaiata sulla spalla da quando avevo letto quel messaggio:cosa poteva mai volere da me Tatiana?
Ero stata tentata di non andare a quell’assurdo appuntamento,del resto io e lei non avevamo nient’altro da dirci,ammesso che avessimo mai parlato.
Avevo pensato anche di parlarne con Andrea,ma era a Torino per sistemare le ultime pratiche per l’apertura della benedetta sede dell’INGV e non mi era sembrato il caso di scomodarlo per una cosa così sciocca.Errore madornale il mio.
In più,la mia ingenuità aveva fatto capolino in mezzo a quella coltre di nuvole e mi aveva spinto a presentarmi a quell’appuntamento.
Magari vuole chiarire le cose una volta per tutte.Pensai.
Magari vuole fare qualcosa tipo un patto di non belligeranza almeno fino alla laurea.
 
La mia ingenuità sparì nel momento in cui vidi delle sagome comparire al di là della porta girevole:Tatiana capeggiava il trio,la solita aria da psicopatica sotto il baschetto nero;dietro di lei camminava Melissa. Ma fu l’ultima persona che entrò a causarmi agitazione:Eugenio Morrovalle,il papà di Lorenzo,si faceva strada tra i pochi tavoli dell’aria di servizio con un sorriso estatico sul volto e le mani nell’impermeabile color fango.
Provai uno strano senso di disgusto e qualcosa mi diceva che non era dovuta alla tisana al miele che stavo sorseggiando.Cominciai a deglutire,ma nonostante avessi appena preso un sorso di quel liquido,avevo la gola riarsa.
«Sei stata puntuale.» commentò la rossa sedendosi.
«Lasciamo da parte i convenevoli e ditemi cosa volete da me.» prima avremmo cominciato,prima questa farsa sarebbe finita.
«Non essere maleducata.» il tono affettato di Melissa mi diede sui nervi «Ti ricordi del signor Morrovalle,vero?»
Mi alzai in piedi.«Sì.Salve!» gli tesi la mano,una strana sensazione di buio che cominciava a farsi strada.
L’uomo sorrise,mostrando due file di denti piccoli e dritti.«È un piacere rivederla,signorina Monteforti.»
Mi sedetti nuovamente sulla sedia e incrociai le braccia«Posso sapere il motivo di questo nostro incontro?»
L’uomo incrociò le braccia e le gambe,era esattamente in mezzo alle due donne e io mi sentivo come di fronte al plotone di esecuzione.
E l’esecuzione ci sarebbe stata da lì a breve.
«Verrò subito al sodo..» cominciò «..voglio che Lei firmi un contratto con la mia etichetta discografica.»
Spalancai gli occhi,eccitata dalla proposta.Non riuscivo a credere alle mie orecchie!
«Signor Morrovalle..» cominciai allegra «Sarebbe un onore lavorare con un’etichetta discografica controllata dalla Sony.Inoltre anche per il resto della band.. »
Melissa e Tatiana scoppiarono a ridere,sguaiate e stupide;mentre il padre di Lorenzo sollevava un angolo della bocca e spostò per un attimo lo sguardo sul suo caffè nero.« Forse non ha capito…» strinse gli occhi neri a fessura «..voglio solo lei,non il resto della band..»
Qualcosa mi si accartocciò all’interno nel momento esatto in cui lui parlò. Sbattei le palpebre più volte per cercare di mettere a fuoco ciò che lui mi aveva detto.
La rossa mi sventolò una mano davanti al viso.«Oh,si è incantata!» malignò con un sorrisino impertinente.
Mi ridestai dallo stato catatonico in cui ero caduta.«Mi dispiace,signor Morrovalle,ma io faccio parte di una band,non sono una solista.»
L’uomo fece finta di togliersi un pelucco dalla manica della giacca grigio polvere.«Beh,vede..il fatto è che i suoi amici sono mediocri,non hanno particolari doti.Ma lei..lei ha una voce fantastica!»
Questo non era vero.I ragazzi erano magnifici con i loro strumenti,insieme eravamo in grado di sopraffare qualsiasi altro avversario.Eravamo un gruppo ben assortito e unito.Non potevo,ma soprattutto non volevo,tradirli in quel modo.
Volevo avere successo,ma volevo farlo con loro.Ed era il desiderio comune di tutti.
«Mi dispiace,ma non posso accettare la sua proposta.» guardai in quegli occhi piccoli « Se vuole firmare un contratto con me,dovrà farlo con l’intera band.»
Melissa seguiva la nostra discussione sorridendo compiaciuta.Passava ripetutamente l’indice laccato di rosso sul bordo della tazza circolare,attendendo come una leonessa nascosta nell’erba attende il suo pasto.
E l’agguato arrivò,all’improvviso e dritto alla giugulare.
«Leggi questi fogli.»  mi porse una cartellina rossa «Leggili attentamente..»
Aprii la cartellina e diedi un’occhiata a quelli che sembravano esami medici. Alzai la testa di scatto,non appena capii il contenuto dei quei fogli:Melissa era stata violentata.
La guardai scioccata.«Come…?!»
Lei piegò la testa da un lato.«Puoi immaginare chi sia stato.»Trasalii involontariamente,non era possibile.Non poteva essere.
Guardai negli occhi della bionda e notai una scintilla di vittoria.«Già..» continuò «..una sera tornò a casa ubriaco,per la prima volta mi opposi…» si morse il labbro inferiore «..sappiamo tutti il suo temperamento irascibile.»
Mille aculei di piombo si infilarono nella mia pelle.Non respiravo,il profumo dolce di Melissa mi arrivava più forte del solito facendomi attorcigliare lo stomaco.
Era uno scherzo.Era sicuramente uno scherzo di cattivo gusto. Mi rifiutavo di credere che Andrea avesse violentato la sua fidanzata.
«Melissa,l’hai lasciata senza parole..» mormorò la rossa lanciando alla sua amica uno sguardo di puro godimento.
Continuavo a non parlare,mi sentivo la gola avvelenata da quelle frasi che mi avevano spezzata in due. La mente era ancora ferma  alla nostra prima notte insieme,alle sue mani delicate e ai suoi occhi annebbiati dall’emozione.
Andrea con me era cristallino come l’acqua del Gange,non mi aveva mai nascosto nulla,e,se lo aveva fatto,lo aveva fatto per non angosciarmi.Era successo così anche con il suo passato.
Ma lo stupro della propria fidanzata,nella scala degli atti orribili,era da collocarsi su un gradino superiore,no?E fin quando poteva essere considerato stupro?
Più volte,in preda all’alcool,gli ero saltata letteralmente addosso,cominciando a spogliarlo e a provocarlo;tutte le volte aveva rifiutato. Anche quando era lui a essere alticcio,nelle nostri notti brave,non mi aveva mai sfiorato in maniera diversa dal solito,imponendosi un autocontrollo invidiabile.
La chimera della sfiducia mi artigliò per le gambe e cercò di tirarmi nell’abisso con lei,ma contemporaneamente una folgorazione accecante mi fece capire cosa stavano cercando di fare.
Sbattei le palpebre e sorrisi.«Quanto deve essere squallida la tua vita,per architettare un piano del genere?!»
Il sorriso di Tatiana svanì mentre Melissa portò la testa indietro,come se fosse stata colpita.Il padre di Lorenzo prese un sorso di caffè.
«Non ci credi?» mi chiese la bionda.
Incrociai le braccia e scossi la testa.«Mi fido ciecamente di Andrea.Già una volta con le tue parole,hai minato la stabilità del nostro rapporto,non ti permetterò di farlo ancora.»
«Beh..» si spostò i capelli «..le carte parlano di uno stupro,che tu ci creda o no.»
«Mi dispiace davvero tanto per te,sul serio.» ero sincera «Ma il fatto che tu usi questo tuo trauma per far lasciare me e Andrea,è indice di una grettezza umana allucinante.Mi auguro solo che prima o poi,capirai quanto il tuo modo di fare sia sbagliato..» mi appoggiai allo schienale della sedia «..usi la carta dello stupro,magari falso a questo punto,per tentare di riportarlo da te,e questo mi fa capire quanto tu,oltre a essere bifida, sia anche perfida e malvagia.» affermai convinta «Adesso domandarmi su come abbia fatto un ragazzo così buono e puro a stare con un mostro del genere,mi viene spontaneo.»
Le mie parole fecero cadere il gelo.Nessuno di loro rispondeva alla mia orazione.Socchiusi gli occhi,gustandomi la vittoria.Una vittoria dal retrogusto amaro perché,come ho detto prima,gli scacchi si basano su contromosse da sferrare al momento opportuno.
«Mi sono scocciata di stare in questo posto squallido!»,la rossa si guardò intorno con aria schifata.
«Allora cosa volete da me?» ero impaziente.Volevo uscire da lì,chiamare il mio amore e ascoltare la sua voce di cuoio e velluto al telefono.
«Signorina Monteforti..»  fu il padre di Lorenzo a parlare «..sarò franco:voglio collaborare con lei.A qualsiasi costo,perché lei è la mia carta vincente.Ma voglio solo lei..»
«..e se io non volessi collaborare con lei,invece?»
«Allora vorrà dire che queste analisi mediche finiranno dritte dritte in tribunale!» rispose serafica Tatiana.
Il mio cuore crollò in mille pezzi.Mille frammenti di amore,rabbia,dolore.«Non lo fareste mai..» bisbigliai portandomi una mano alla gola.
Mi veniva difficile muovermi,mi veniva difficile persino respirare.Ero una pallida statua di marmo.
«La condanna per stupro è dai sei ai dodici anni..» cominciò Melissa «..senza contare che la sua abilitazione alla professione di Geologo professionista verrà revocata istantaneamente;come verrà strappato il suo contratto a tempo indeterminato con la compagnia petrolifera..» portò lo sguardo in alto «..inoltre non potrà più lavorare nel settore pubblico..»
Improvvisamente,davanti a me comparve il demoniaco Cerbero.Le tre teste latravano con un suono che ricordava un tuono.Il demone tricefalo per me rappresentava passato,presente e futuro.
Un passato condito d’amore e di gioia che aveva creato un presente che mi aveva posto di fronte a una scelta che a sua volte avrebbe portato a un futuro completamente buio e in solitudine.
Perché firmare quella collaborazione,avrebbe firmato la fine della mia amicizia con i ragazzi,che si sarebbero sentiti traditi;ma,soprattutto,avrebbe sancito la fine della mia relazione con Andrea.
Non firmarla,invece,avrebbe chiuso la persona che mi aveva riportato alla vita,e che più di ogni altro amava la libertà, in una gabbia.
Il mio futuro si prospettava solitario in entrambi i casi.
Come per Dante,anche per me Cerbero era il guardiano del mio personale inferno,in cui  cadevo perennemente.
Lacrime di cocente immobilità e di frustrazione si fecero largo sul mio viso.
Il signor Morrovalle portò una mano dietro la sua schiena,il mio dannato candore mi portò a pensare che mi allungasse un fazzoletto,ma quello che mi mise davanti fu un contratto,a cui mancava solo la mia firma.
«Ovviamente,la nostra collaborazione partirà dopo la finale del concorso,a prescindere dal risultato.»
Continuavo a rimanere immobile,fissando la Mont Blanck che mi attirava verso di lei. La mia condanna a morte almeno avveniva con eleganza.
«Puoi pensarci,ma non prendertela comoda.» mi propose Tatiana.
Solo a quel punto mi ridestai.«Perché tutto questo..?»chiesi con un filo di voce.
«Perché io amo Andrea.E sono sicura che lui mi ami ancora,è solo andato fuori dai ranghi per colpa tua.» gli occhi verdi si velarono di disgusto «Ma sono io la donna adatta a lui.»
«..e poi..» continuò Tatiana «..non mi sarei mai persa il taglio di un fiore così bello e delicato dal suo grande giardino colorato.»
 
Arrivai a casa con il volto distorto dal pianto e i fogli accartocciati nella borsa,per fortuna le mie coinquiline erano in camera per cui,almeno per quel momento,non avrei dovuto giustificare il mio aspetto disastroso.
Il viso di Diafa fece capolino nella stanza,richiamando la mia attenzione dagli appunti,ovviamente era tutta una scena:mi serviva una scusa da usare per giustificare la mia clausura.Non volevo parlare con nessuno.
Andrea mi aveva mandato un paio di audio chiedendomi se potesse chiamarmi e anche con lui ero stata costretta a usare la scusa della marea di roba da studiare.La sua risposta con due emoticons con un sopracciglio alzato e un’espressione dubbiosa mi fecero capire che il mio tono di voce non era stato abbastanza convincente.Era dannatamente troppo sveglio quel ragazzo.
«Non ceni?»Diafa mi ridestò dal torpore.
Scossi la testa.«No.Io…sto studiando!» alzai il libro «Voglio prima finire il capitolo!» cercai di essere il più convincente possibile.
La mia coinquilina alzò un sopracciglio,anche con lei non ero stata abbastanza convincente. Ero sempre stata una pessima bugiarda.
Si avvicinò a me lentamente,come la pantera che era,soppesandomi con quegli occhioni talmente scuri da non riuscire a riconoscere la pupilla dall’iride.Ho sempre pensato che Diafa con quegli occhi potesse dominare l’intero universo.
«Stai bene?Mi sembri provata..»
Cercai di sorridere.«Certo!Sono solo un po’stanca!»
Continuava a fissarmi,mentre io mi sentivo svenire.«Se qualcosa ti turbasse,tu ce lo diresti,vero?»
Annuii vigorosamente,pregando affinchè lei uscisse il prima possibile da quella stanza.
Mi lanciò un ultimo e invadente sguardo indagatore e mi lasciò sola. Crollai a piangere,avevo appena varcato i cancelli del mio inferno.
 
Ero in veranda a fumare,avevo trovato scuse su scuse per non incrociare le ragazze.Sentivo il cuore di piombo a causa di quella situazione. Andrea era a cena con il presidente e il team dell’INGV e quindi potevo approfittarne almeno per pensare un po’.
C’erano momenti in cui mi chiedevo che gusto ci provasse l’essere umano a fare così tanto male ad un altro essere umano. Alcune persone provavano del vero e proprio godimento nel vedere un altro individuo soffrire,soprattutto a causa loro.
Adesso mi rendevo conto che sapevo molto poco della relazione tra Andrea e Melissa.A me non interessava,e lui non ne parlava mai,era un argomento chiuso.
Eppure conoscevo il mio Silver e sapevo che non avrebbe mai fatto una cosa così ignobile.
Un ragazzo così puro,buono e dolce come lui non avrebbe mai potuto violentare la sua fidanzata. Bastava vedere la dolcezza e la delicatezza con cui toccava e sfiorava me.
Però dovevo agire,non potevo tollerare di vederlo rinchiuso in una gabbia ingiustamente;ma l’unico modo per impedirlo era firmare quel contratto perverso causando delusioni e rotture.
Se firmavo,perdevo i ragazzi e Andrea,che si sarebbero sentiti traditi;non firmandolo,avrei perso l’amore della mia vita.
 
Diafa si sedette su una delle due sedie rimaste libere,incrociò le braccia e cominciò a fissarmi. Era completamente immobile.
Se non fosse stato per il suo seno coperto dalla felpa grigia che si abbassava e alzava regolarmente,avrei giurato che fosse una statua.
Cercai di sfuggire al suo sguardo indagatore,cercai di far finta di non capire cosa mi stessero chiedendo i suoi occhi,cercai di alzarmi da quella sedia e andarmene,ma non ci riuscii.
Sospirai.«Devo fare una scelta.Una scelta molto importante.»  la mia amica schiuse le labbra ma non disse nulla,rimanendo in attesa «..e non so cosa fare.» Diafa aggrottò le sopracciglia,cercando di carpire qualche informazione in più,senza successo.
Dopo qualche istante,parlò:«Cioccolato fondente al settanta per cento.»
«Eh..?!»,le chiesi frastornata. Dove stava cercando di arrivare?
«Io fossi in te sceglierei il cioccolato fondente al settanta per cento. È buono e non calorico.E,inoltre,Andrea ne va pazzo!»
Una risata mi salì spontaneamente,mentre sentivo le lacrime pungere gli occhi.«Oh,amica mia,magari fosse così semplice.»
Lei mi abbracciò,avvolgendomi con il suo profumo di terre lontane,folklore e miti,antilopi e leoni,sole e diamanti.«Lo so.Ma da quando stai con Andrea sei maturata tanto,adesso affronti tutte le difficoltà nel modo migliore;con la testa,ma soprattutto con il cuore.» mi sciolsi dal suo abbraccio tirando su con il naso «Di qualsiasi cosa si tratti, sono sicura che farai la scelta più giusta.Per te..e per Andrea.»
«Come hai fatto a capire che c’entra Andrea?»
Diafa sorrise ma dribblò la domanda.«Ti ripeto il detto africano che ascoltai la sera prima di infiltrarmi in quella tenda:che il sole di metà giorno illumini la tua mente.»
«Non mi chiedi di che decisione si tratti?»
«No.» scosse dolcemente la testa «Ti conosco abbastanza da aver capito che se ne avessi voluto parlarne,l’avresti già fatto.»
Una lacrima mi sfuggì dalle ciglia e lei prontamente me l’asciugò con il pollice,stava rendendo tutto più difficile.«Mi dispiace..»
«Ricordati che qualsiasi decisione tu prenderai,noi saremo dietro di te,come sempre.»
Il citofono interruppe il momento catartico.«Vado io!» sentimmo Camilla trillare dal corridoio «Sere è per te!»
«Chi potrebbe essere!?»
Quando aprii il portone,mi trovai davanti un grandemazzo di margherite infiocchettate con un bellissimo nastro metallizzato.«Ma..sono per me?»
Il ragazzo sorrise per il mio imbarazzo e mi passò un tablet a cui era legato un pennino.«Sì,signorina.Ma le dispiacerebbe firmare?!Sa,pesano un po’..»
«Oh,certo!Scusami..» gli risposi sorridendo da un orecchio all’altro.
 
Quando andò via,mi appoggiai con le spalle al muro,fissando l’innocenza che trasmettevano quelle stupende margherite ed annusandone il profumo inebriante.Il mazzo non era accompagnato da nessun biglietto,eppure il mio cuore sapeva da parte di chi fosse quel mazzo.
E,soprattutto,sapevo il motivo per cui fosse arrivato:Andrea aveva notato il mio malessere al telefono,e aveva cercato a distanza di farmi stare meglio.
Io e lui eravamo connessi.Una connessione che legava i nostri cuori e che non riuscivamo a tenere nascosta a nessuno.
Andrea era una persona genuina,pulita;era lontano anni luce dai suoi coetanei,nel modo di pensare,di ragionare,di atteggiarsi o anche solo di porsi.
Era una perla rara. E come tale,andava protetta.
 
La mattina dopo il cielo era coperto da nuvole grandi e gonfie di pioggia,pronte a scoppiare sopra Camerino.
Trovai le tre serpi in trepidante attesa nel parcheggio del Clemy’s,non si erano scomodati neanche ad entrare.Parcheggiai ed uscii dalla macchina con molta calma,reggendo in mano quei fogli come se scottassero.
Non persi tempo in convenevoli,li gettai in faccia ai tre con un gesto di stizza,prima di fissare Melissa con sguardo imperioso.«Io lo amo.Tu sei solo da ricovero.Tutti voi..» gli fissai uno ad uno «..tutti voi siete da ricovero.»
Diedi le spalle ai tre e mi diressi verso la mia macchina,mentre Camerino stava per essere dilaniata da un temporale devastante.
 
________________________

Salve a tutte!Come state?

Vi chiedo immensamente scusa per essere sparita per tutta l'estate. Ma,a mia discolpa,posso dire che ho lavorato,non ci crederete mai,in un bar. E,purtroppo,è stato un lavoro che mi ha assorbita tantissimo,attraverso turni e orari assurdi;sono sicura che non vi sfugga l'ironia della cosa :)
Però,al contrario di Serena,non ho incontrato nessun Andrea super figo che mi chiedeva un amaro.Non che mi dispiaccia,però,un po'come tutti coloro che scrivono, tendo un po'ad immedesimarmi nei miei personaggi,quindi ogni tanto buttavo uno sguardo in più all'ingresso del bar.

Spero,comunque,che abbiate passato una bellissima e serena estate.

Allora,parlando del capitolo,è incentrato interamente su Serena,che si trova a dover fare una scelta che le costerà caro.Avete capito adesso,il perchè dell'interesse di Eugenio Morrovalle? Era tutto un piano architettato da Tatiana e le altre per metterla in difficoltà.

Non è un caso che abbiano deciso di agire proprio adesso:è passato un mese dalla festa in onore dei finalisti,in cui Morrovalle aveva fatto capire l'interesse per Serena,ed è l'unico momento in cui Andrea è lontano da lei.Spero di essere riuscita a farvi capire quanto lei sia vulnerabile senza di lui,che riesce a farla ragionare e a farle prendere decisioni giuste.

E non è neanche un caso che Diafa sia stata l'unica ad accorgersi del malessere della coinquilina: la sua storia personale l'ha portata a sviluppare un'empatia fuori dal comune.Lei è l'unica che sarebbe stata in grado di capirla.

Perdonatemi la nota infinita. Ovviamente,per qualsiasi cosa,non esitate a chiedere!

Spero di non avervi perso.

Un abbraccio,
S.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: _Selenophile_