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Autore: braver than nana    19/08/2009    5 recensioni
2° classificata al Contest:"Song-fic...Naruto e la Pausini"
Sasuke.
La mia mente non poteva vagare a lungo senza incrociare quel nome, sempre dietro l’angolo dei miei pensieri.
Vedevo la strada e sapevo solo che dall’altra parte, ovunque fosse l’arrivo, avrei trovato Lui.
Era quasi strano, pensarlo finalmente senza ansie.
Il suo pensiero era finalmente rassicurante. Potevo guardare avanti e nel vedere il suo viso impassibile, glaciale e così bello da fare male, essere felice. Sasu Naru
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Nick Autore: Nana°
- Titolo: Tu esisti.
- Titolo canzone scelta: 04 - Il tuo nome in maiuscolo (Resta in Ascolto)
- Personaggi: Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki.
- Genere: Romantico, Introspettivo.
- Rating: Giallo.
- Avvertimenti: Alternative Universe (AU), One-shot, Yaoi.
- NdA (facoltative): quando mi sono iscritta a questo contest avevo intenzione di dedicarmi a qualche altra canzone che conoscevo già abbastanza bene, invece, una volta imbattuta in questa l'ho scelta al volo, nonostante non l'avessi mai sentita. Non so mi ha penalizzato ma mi sono completamente immersa nella canzone -sono stata quasi tre giorni ad ascoltare solo questa canzone- e l'idea mi è venuta solo dopo due giorni e mezzo. Mi è venuta in macchina e la prima coppia che ho pensato è stata la Kiba Neji. Poi sentendo di star andando troppo nell'OOC -per le smielezza (?) che proprio non caratteristica di Kiba- avevo pensato a qualche etero, ma alla fine sono caduta nella banalità del SasuNaru. Che purtroppo per me era fin troppo perfetta. La fic è AU e so che l'incontro tra Sas'ke e Naruto non è per niente avvenuto in questa maniera. Non ne sono del tutto soddisfatta di come è uscita.

Spero di aver rispettato tutte le regole del contest. Spero vi piaccia ^^
Incrocio le dite e buona lettura ^^


Tu esisti.

Erano le due di notte.

Le palpebre si chiudevano e sentivo le gambe addormentate dal peso di una borsa di troppo.

Fuori dal finestrino le campagne scure e sconosciute di quel remoto luogo di villeggiatura. Nell’auto i discorsi dei miei genitori nei cui non osavo metter parola, nonostante mia madre gesticolasse nella mia direzione.

Le stelle, quella notte, erano luminose.

Le stelle erano splendide e la luna piena era più bella che mai, perché lontano dall’abitudine tutto ti colpisce come se fosse la prima volta.

- Infondo è lui che si sente isolato, quando l’altro giorno io e tuo padre…

Erano le due di notte e la luna era proprio alta nel cielo.

Le due e quattro minuti, diceva l’orologio sul cruscotto.

In tasca, il cellulare andava due minuti indietro, sincronizzato a quello del mio migliore amico, lontano chilometri nella direzione che prendeva l’auto di mio padre.

Scriverò

Erano stati i quindici giorni di vacanza più lunghi che avrei potuto immaginare. E la strada di ritorno era rigenerante e, in maniera completamente impossibile visto che era la prima volta che la percorrevo, familiare.

Non riuscivo lo stesso ad abbandonarmi al sonno. Una parte di me mi costringeva a vagare in uno stato di semiveglia lievemente appannato.

Mi costringeva a pensare.

il tuo nome in maiuscolo

Sasuke.

La mia mente non poteva vagare a lungo senza incrociare quel nome, sempre dietro l’angolo dei miei pensieri.

Vedevo la strada e sapevo solo che dall’altra parte, ovunque fosse l’arrivo, avrei trovato Lui.

Era quasi strano, pensarlo finalmente senza ansie.

Il suo pensiero era finalmente rassicurante. Potevo guardare avanti e nel vedere il suo viso impassibile, glaciale e così bello da fare male, essere felice.

fino a che non sia grande come te.

La radio era accesa, mandava una canzone che non conoscevo ma dalla voce familiare. Era la rassicurante musica dell’infanzia che aveva accompagnato e accompagnerà sempre i momenti significativi.

La sentivo distintamente, oltre il chiacchierare dei miei genitori, oltre il lieve ringhiare dell’auto sull’asfalto, oltre tutto.

Mi arrivava in pieno petto.

Era Laura. Era un altro compimento della magia delle sue canzoni, che sanno sempre trovarti nel momento giusto con le parole giuste.

Perché Laura mi conosce e sa mettere in musica le mie emozioni. Sempre.

Sai mi fa confondere questo averti qui.

Io quasi colpevole di poterti dire che

La voce affievoliva per poter tornare più forte e i ricordi a briglia sciolta mi facevano sorridere.

Gli occhi ancora socchiusi forse guardavano dentro un sogno, forse la mia mente, rinchiusa in quella bolla creata dalla canzone che mi faceva da colonna sonora, era riuscita a sprofondare in memorie che avevo dimenticato di possedere.

Rincontrai la prima volta che i miei occhi incrociarono i suoi, sorridenti. Quel particolare, la nota serena che mi rivolse, mi sconvolse. Solo in quei mesi nei quali gli ero stato morbosamente vicino ero riuscito a coglierla, certo che fosse non mai esistita.

Me n’ero sentito silenziosamente orgoglioso.

Forse quello fu il momento esatto, senza avere neanche otto anni, in cui capimmo che le nostre vite, in un modo o in un altro, sarebbero state legate.

tu esisti dentro me

Forse fu tutto un sogno, certamente strano, ma in ogni modo un sogno. Quindi molto probabilmente erano solamente scene scaturite dalla mia mente in balia della notte, nonostante fossero tanto nitide.

- Io sono Naruto Uzumaki.

Dissi, porgendogli la mano dopo avergli corso incontro.

Lui era restio, guardò le dita sporche di terra ma non le strinse come volevo facesse. Mi guardò con quegli occhi stupendamente profondi, stringendo le braccia al petto.

- Uchiha Sasuke.

Poi si girò, e tornò a giocare da solo.

Mi sorrise quel giorno? Ancora non so darmi una risposta nella quale affidare le mie certezze.

Più di una volta, nel corso degli anni, la tentazione di chiederglielo direttamente mi ha martellato la testa, ma ho sempre rinunciato per colpa della mia totale trasparenza ai suoi occhi.

Tuttora non sono del tutto certo di non essermi inventato tutto.

La fervida immaginazione non mi è mai mancata, ma l’immagine di un piccolo Sasuke, solo, all’ombra di un grande albero, mi provoca quella compassione che lui non accetterebbe mai.

Sei da difendere con grazia semplice, così

Quando quel ricordo svanì –lasciandomi un gusto amaro sul palato– fu un rincorrersi di istanti passati insieme.

Passai inconsciamente a rassegna gli anni successivi.

Il ritrovarsi nella stessa classe, la sorpresa iniziale palesemente mia, la voglia di essere suo amico, le rivalità, le litigate. I dobe arroganti e i teme arrabbiati che volavano da una parte all’altra delle varie classi che cambiammo insieme.

Eravamo così irrazionalmente vicini. Eravamo amici, ma non lo sapevamo, nascondendo tutto dietro i contrasti infantili.

Come facevamo a non accorgerci di niente? Come facevo a non notare che ero il suo unico, vero amico?

per l’amore che non hai
che non ho voluto mai
che ormai esiste dentro noi

Cercarci era diventato naturale. Era semplice e istintivo, come cercare l’aria nei polmoni.

Stare lontani era difficile, non riuscivo respirare facilmente. Stavamo, poco alla volta, diventando assuefatti dalla reciproca presenza, quasi dipendenti.

Il suo viso gelido, si sovrapponeva ai ricordi dolorosi. Agli allontanamenti frequenti e arrabbiati. Impauriti dal bisogno impellente di stare sempre più vicini che sentivamo nelle ossa.

E nonostante sapessi che la canzone era finita, la sentivo ancora nelle orecchie. La sentivo ripetersi all’infinito.

Piansi, molto probabilmente versai altre lacrime.

Piansi al ricordo brutale delle sue parole.

- Allontanati da me. Non voglio avere più nulla a che fare con te. Nulla. Infondo, non ti ho mai considerato mio amico. Non ho bisogno di nessun amico, io. Sparisci.

Furono gli anni della nostra pseudo relazione che vissi peggio.

Perché ignorarlo era troppo difficile. Averlo a meno di un metro di distanza, sentire l’elettricità che scorreva tra i nostri corpi, e dover rimanere impassibile era una tortura.

Nascondere tutto.

Perché era malsano.

Ma gli volevo bene e dovevo aspettare che capisse da solo. È sempre stato il più intelligente tra noi ma non quando si doveva ragionare con il cuore.

Adesso so che non mi allontanò per paura delle sensazioni morbose che stavano mettendo le radici nei nostri corpi, ma perché era spaventato da se stesso e dal timore di farmi del male.

Ogni persona a cui voleva bene aveva sofferto. E si era allontanato da lui.

Non voleva accadesse anche a me.

Sei stato sciocco, Sas’ke. Tanto sciocco.

E darò al mio entusiasmo ossigeno
Senza freni inibitori o calcoli

Non era riuscito a prevedere l’inevitabile.

Forse non voleva semplicemente accettarlo.

Ma rimanere troppo tempo lontano non portò altro che la soluzione più rude ai nostri problemi, tralasciando i sentimenti e ascoltando tutto fuorché il cuore.

Uno scontro diretto. Quasi violento. Era solo accontentare quel bisogno doloroso che gridava di toccare quello splendido corpo pallido che ad un certo punto mi ritrovai davanti.

Da un bambino magrolino seduto a far niente sotto l’ombra di un ricordo lontano, Sasuke era diventato bellissimo. Ed era tutto quello che volevo. L’unica cosa di cui sentivo la necessità.

Ed alla fine lo avevo ottenuto. Era diventato mio.

Era una sensazione di un’insopportabile e continua frenesia.

Potevo toccarlo. Potevo sfiorare i suoi capelli lisci come seta e non avere paura di essere rifiutato.

Quei ricordi, mentre sapevo che mancavano ancora ore per arrivare a casa, si erano fatti tutto ad un tratto molto più nitidi. Quelli erano reali e vividi.

Non c’era più quell'appannamento che avevo sentito all’inizio di quel viaggio. Del viaggio attraverso la mia memoria e la nostra storia.

La luna si era abbassata nel cielo.

Quanto tempo era passato? Sembrava iniziasse a fare giorno.

Non è stato un caso se ora siamo qui

Proprio davanti l’auto, quasi bloccata nel traffico, il cielo si schiariva.

Andavamo verso est, verso il sole. Verso Konoha.

Mia madre, finalmente, si era addormentata. Aveva chiuso gli occhi verdi e abbassato lievemente lo schienale. I capelli rossi, allora ancora lunghissimi, erano sparpagliati e si arruffavano ad ogni suo movimento.

Aveva la mano ancora stretta a quella di mio padre, vicino alla leva del cambio.

Lui guidava con il sorriso sulle labbra e il viso verso il sole. Ogni tanto, quando il lento andare delle macchine ci fermava completamente, si girava a guardarla.

Quando lo osservavo ammirarla in quella maniera, mi chiedevo se anche io, mentre guardavo Sasuke dormire avessi quegli occhi. Mi sarebbe piaciuto sapere se, mentre dormivo tra le sue braccia, anche lui mi rivolgesse lo stesso sguardo così carico d’affetto.

Andavamo verso est, ma guardavo la luna scomparire.

vivi e consapevoli di continuare a dire che

Mi piaceva la luna. Soprattutto quella piena, proprio come in quel giorno.

Era la rifrazione del Sole. Girava da sempre attorno alla Terra senza lamentarsi.

Mi sembrava la maggiore rappresentazione di una dichiarazione di un amore. Di un amore come il mio.

Perché, nonostante tutti mi abbiano sempre detto che sarei potuto essere la reincarnazione della nostra stella, in quel periodo mi sentivo la Luna. Totalmente dipendente dal mio pianeta personale. Io però ero solo un riflesso sfocato molto più sfocato.

Mi aspettavo che da un momento all’altro, resosi conto di starsi accontentando di poco, la Terra avrebbe voluto arrivare al Sole.

Ma forse all’epoca ero troppo preso dai sentimentalismi e dalla paura di perdere l’Uchiha.

Tu esisti dentro me
sei da difendere con grazia semplice, così
..

Non mi ero rendevo conto di quello che mi circondava. Di quanto Sasuke già mi amasse.

Noi c’eravamo sempre appartenuti, e in macchina, in quelle ore di incoscienza, stavo iniziando a rendermene conto.

Il totale abbandono che si appropriava di noi quando eravamo uno tra le braccia dell’altro, già a quell’età.

La sincronicità dei nostri pensieri, quando ci capivamo senza dover parlare.

La sensazione di completezza solamente nell’essere vicini.

La pura estasi nel solo sfiorarsi.

Per l’amore che non hai
che non ho voluto mai
che ormai esiste dentro noi
perché io amo chi sei, lo sai

Noi siamo come vorrei..

Nonostante il sole fosse già sorto.

Quella fu la notte nella quale mi accorsi di amare fin troppo intensamente Sasuke Uchiha.

…come vorrei…

Invece di spaventarmi di quella strana consapevolezza, ne fui quasi sollevato.

L’amore, il nostro amore, era di un’innocenza talmente pura che non avrebbe mai potuto far paura.

Accettarlo per esserne felici. Ormai esisteva dentro noi.

…così…

Quell’amore che non hai

Che non ho voluto mai

Ormai esiste dentro noi.

A quel punto, mi addormentai profondamente. Con un nome sulle labbra.

Scriverò il tuo nome in maiuscolo.

SASUKE.

Fine.

Ringrazio tantissimo la giudicia Krikke.

Ecco il suo giudizio su questa fic:

2° Classificata:°Nana° con Tu Esisti

- Correttezza grammaticale:10/10 punti.
- Completezza della storia: 10/10 punti.
- Originalità: max 8.5/10 punti.
- Giudizio personale: 9/10 punti.
Totale:37,5

Devo dire che non amo molto lo Yaoi,ma la tua fanfiction mi ha fatto ricredere.Posso farti solo una domanda,perchè scrivevi Sas'ke?
Ho trovato la tua fanfic completa in tutto,la caratterizzazione dei personaggi era ottima,quando l'ho letta ho provato i sentimenti del protagonista,ed è stato bello poter assistere a quei ricordi, i litigi,le zuffe e il loro amore infinito.
Mi è piaciuto molto il tuo modo di inserire la cantante nel contesto della fanfiction,le parole della canzone rispecchiavano la storia,perfetta in ogni minimo particolare.
Sei riuscita ad attenerti al tema in modo sorprendente,ma la cosa che ha suscitato in me maggior interesse è stato il finale,romantico e deciso nello stesso istante!
Mi è piaciuta molto poichè la canzone che hai usato"Il tuo nome in Maiuscolo",non era una delle più semplici,ma era una delle più belle,ma ho capito che per la tua fic hai voluto solo il meglio!
Complimenti.

Ancora grazie e tanti tanti complimenti a chi ha partecipato. Soprattutto a ValeHina che è arrivata prima!!

   
 
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